SEQUESTRATI ALTRI ROGITI DAL NOTAIO NAPOLEONE: SI CERCANO
RISCONTRI SU UN’OPERAZIONE, AVVENUTA IL GIORNO DOPO QUELLA DI SCAJOLA, CON ALTRI 52 ASSEGNI DI ANEMONE PER L’ACQUISTO DI UN IMMOBILE…BERTOLASO VERSO L’ADDIO, SI APRE IL FILONE RAI E QUELLO DELL’EDILIZIA CARCERARIA
Ormai negli ambienti di governo si aspetta solo la seconda ondata: dopo Bertolaso, Scajola e Lunardi, viene dato per scontato che dalle carte degli inquirenti stanno emergendo elementi che potrebbero coinvolgere a breve altri esponenti di governo, tre per la precisione.
I nomi sono top secret perché non risultano ancora indagati dalle procure che stanno lavorando su un flusso informativo senza precedenti, tra testimoni e registrazioni telefoniche.
Viene considerata questione di ore la formalizzazione di un quarto nome vip che avrebbe ricevuto da Anemone una casa.
La Guardia di Finanza, su delega della procura di Perugia, giovedi sera ha eseguito una perquisizione presso lo studio del notaio Gianluca Napoleone, quello che ha redatto l’atto dell’acquisto della casa dell’ex ministro Scajola: i militari hanno sequestrato i rogiti stipulati negli ultimi 10 anni.
Cosa cercano in particolare i magistrati?
Gli atti della transazione con cui Anemone il 7 luglio 2004, il giorno successivo alla consegna degli assegni per 900.000 euro per l’acquisto della casa di Scajola, ha emesso 52 assegni da 10.000 euro, sempre tramite l’arch. Zampolini, per aiutare “qualcuno”, con 520.000 euro, ad acquistare un immobile da tale Maurizio De Carolis.
Chi ne abbia beneficiato non si può dire, almeno finchè i militari non avranno esaminato tutti gli incartamenti.
In pratica anche il 7 luglio 2004, l’arch. Zampolini si è recato presso la filiale della Deutsche Bank dove il giorno prima aveva versato il contante e ottenuto 80 assegni da 12.500 euro intestati alle sorelle Papa.
Stessa prassi del giorno precedente, versamento di 520.000 euro in contanti ed emissione di 52 assegni circolari da 10.000 euroa favoredi un altro proprietario che ha venduto l’appartamento a un Vip.
Certa ente in quei giorni, per dirla alla Scajola, Anemone era in vena di regalare appartamenti a insaputa dei beneficiari.
Degli altri politici indagati, Bertolaso rimane indagato per corruzione: è uscita anche la fattura da 25.000 euro, pagata da Anemone alla moglie di Bertolaso per una “consulenza sui giardini”, mentre la Procura sta cercando riscontri alla tesi dei 50.000 euro in contanti consegnati da Anemone al capo della Protezione civile, nonchè su suoi eventuali conti esteri.
In ogni caso il premier sta per congedare Bertolaso, divenuto troppo ingombrante. Scajola si è già dimesso,Verdini per ora resiste, nonostante sia indagato dalla Procura di Roma per corruzione circa gli appalti per la realizzazione delle centrali eoliche in Sardegna.
Vi sono poi due filoni rimasti finora sottotraccia: quello che sta per coinvolgere alti dirigenti Rai in relazione al loro rapporto con dei produttori televisivi: viaggi, prebende e altro, nella storia dei rapporti tra fornitore e azienda di Stato, dove chi decide acquisti assume il ruolo di incaricato di pubblico servizio.
E quello del fronte dell’edilizia carceraria, dei lavori e della crescita di Anemome nei suoi rapporti privilegiati con i servizi di sicurezza.
Tutto questo sta creando serie difficoltà a Berlusconi, abituato a difendere se stesso, ma non a trovarsi a dover difendere personaggi politici di cui conosce fino a un certo punto certe vicende e certi interessi personali.
Fatto che diventa oggettivamente un vulnus nella difesa politica d’insieme del governo: anche nel caso Scajola, alla fine, la prudenza ha consigliato di prendere le distanze.
Ma se il governo dovesse finire travolto da troppi scandali, sarebbe obiettivamente difficile tirarsene fuori anche per il premier.
destra di popolo