Roma«Nessun malore. Sto benissimo e affronto tutte le azioni con la gagliardia di un ventenne». Punto e a capo.
Silvio Berlusconi stoppa alla sua maniera alcune voci incontrollate del mattino, circolate chissà come a Verona. E per non rovinarsi il riposo domenicale, di rientro dal G20 di Washington - summit servito a «dare una risposta globale a una crisi globale» - saluta così Carlo Giovanardi e gli altri «amici» dei Popolari Liberali, riuniti proprio nella città veneta.
Ma il Cavaliere non si limita a rassicurare la platea sulle sue condizioni di salute. E, via telefono da Arcore, rimarca il proprio disappunto nei confronti dell’opposizione.
«Siamo delusi da una sinistra che ha avuto responsabilità di governo e che oggi è diventata divisa e inconcludente, culturalmente ancora prigioniera del suo passato», attacca il premier, convinto che si sia «radicalizzata e arroccata, danneggiando quindi l’Italia. E che fa dell’insulto la sua pratica quotidiana».
Quindi, «continua a fare campagna elettorale e sembra voler continuare per i prossimi 4 anni e mezzo».
Un esempio su tutti: «È incredibile come sia riuscita a ribaltare la realtà di quanto contenuto nel decreto Gelmini e nelle altre proposte per l’università».

Dal fronte Pd (e company) alla crisi economica.
«È importante far sì che non ricada sull’economia reale», ribadisce il presidente del Consiglio, che rilancia la sua ricetta:
«Occorre che le banche continuino a fare le banche, sostenendo gli imprenditori e i consumi dei cittadini normali. Per questo le Banche centrali hanno messo tutta la liquidità necessaria e i Paesi provvederanno a mettere delle somme per imprese e famiglie».
«Nessuno deve cadere nel protezionismo», aggiunge Berlusconi, sempre in collegamento telefonico, ricordando che il «pacchetto» di 80 miliardi di euro, annunciato dal governo, troverà già attuazione in un primo «intervento nei prossimi giorni».
Tra l’altro, puntualizza, «opereremo con grande rigore e sincerità nella gestione della spesa, senza rinunciare ad essere ottimisti».
Nel frattempo, il Cavaliere ne approfitta per tracciare i confini del futuro Pdl. «Abbiamo lanciato l’idea di una nuova formazione politica che deve essere la costola italiana del Ppe, anzi del Partito dei popoli europei - spiega - contenitore di tutti i moderati, cattolici, laici e riformisti. Di tutti gli italiani che non si riconoscono nella sinistra».
Poi plaude al movimento guidato dal sottosegretario: «L’anno scorso Giovanardi e tutti voi siete stati i primi ad aderire all’iniziativa, prendendo le mosse dal discorso che feci a San Babila, quello del “predellino”».
Ecco perché, «accanto a noi di Forza Italia, accanto ad Alleanza nazionale e agli altri movimenti che ne faranno parte, anche la vostra presenza è assolutamente di pari dignità per sostenere il governo ed affrontare le sfide difficili delle prossime elezioni amministrative e regionali».
«Credo sia giusto lavorare presto allo statuto - prosegue poi Berlusconi, sempre in chiave Pdl - . E vorrei non fossero cambiati gli appuntamenti che ci siamo dati. Cioè, fare a febbraio il primo grande congresso nazionale». Inoltre, prendendo spunto da alcuni dissidi locali, avverte: «Probabilmente qualche difficoltà ci sarà, l’ha avuta anche il Partito democratico. Tuttavia, i contrasti possono essere di natura personale e qualche coordinatore dovrebbe fare un passo indietro. Ma tutti questi aspetti devono essere risolti con una dose di buonsenso».

www.ilgiornale.it 17 11 08

saluti