COSE CHE MAI AVREMMO IMMAGINATO DI VEDEREP
pubblicato da Una_via_per_Oriana
I PENSIONATI ITALIANI CHIEDONO L’ELEMOSINA AGLI EXTRACOMUNITARI DAVANTI AI DISCOUNT
Accade nel cuore dell’Emilia-Romagna, a Imola, la meta e il sogno di tanti immigrati.
[b[Mai avrei immaginato di vedere</B>, o quantomeno di vedere cosi presto, davanti al Lidl, uno dei tanti Discount di Imola ( ieri, famosa per l’Autodromo di F1, oggi, per la maggiore offerta commerciale alimentare procapite al mondo) un pensionato che, in un buon italiano, chiedeva ai clienti che entravano e uscivano qualcosa da mangiare o qualche spicciolo, con molta dignità e educazione.
Questo “cappello” vuole fare da premessa perché ciò che segue deve farci riflettere e prendere con coraggio decisioni che non avremmo mai pensato o voluto prendere.
E la questione è semplice e sintetica, “prima veniamo noi dopo vengono loro”.
“Se prima veniamo noi, dopo possiamo aiutare anche loro”.
Il fenomeno dell’immigrazione verso questa regione non è più episodico ma viaggia a due cifre.
La Caritas fotografa nel suo rapporto annuale un fenomeno migratorio sempre più in aumento. Sono già mezzo milione di immigrati “ufficiali”, oltre il 10% della popolazione residente. A questi, bisogna aggiungere (e non sono di meno), quelli che i buonisti non vogliono chiamare clandestini.
In alcuni comuni o province nel 2007 la crescita delle persone straniere residenti ha subito una incidenza superiore al 15%, contro il 10% del 2006 e del 12% del 2005. Tutto ciò grazie ai PRODIgiosi che PRODItoriamente si son PRODIgati!
L’aumento è dovuto anche ad un costante e organizzato flusso di cittadini rumeni, che sono raddoppiati.
L’Emilia-Romagna attrae per l’occupazione, ma crea preoccupazione per i servizi ed il welfare.
Se altre regioni avessero lo stesso flusso di immigrati, avrrebbero scompensi e squilibri sociali inimmaginabili, o forse si, abbiamo l’esempio di Castelvolturno, dove si son viste le prove tecniche di uno scontro di civiltà. Tuttavia non possiamo non fare una riflessione su costi e benefici (i secondi ancora li devo capire). Sono in forte crescita quei Comuni con più del 10% di residenti stranieri, i quali hanno subito un trend di crescita esponenziale: dal 22% del 2004 al 33% del 2005, al 47% del 2006 fino ai 79% del 2007. Se, come abbiamo, detto la presenza di immigrati in Emilia Romagna è già molto alta, in alcuni Comuni è superiore alla media regionale. Galeata (FC) ha la maglia rosa (nera secondo il mio punto di vista), con una quota del 20% di immigrati: la più alta percentuale registrata sulla popolazione residente.
La «fabbrica dei polli» che opera in quell’area è un fortissimo traino. Se per qualsiasi motivo dovesse chiudere lo stabilimento o subire un battuta d’arresto il settore avicolo, cosa faranno per vivere questi signori? (In quel caso suggerisco di andare a mangiare a casa di Amadori). La risposta l’hanno data gli elettori chiamati alle urne nelle ultime politiche, dove la reazione non si è fatta attendere e in una zona rossa come questa, hanno premiato la Lega Nord, che giustamente protesta cavalcando le paure e i bisogni della popolazione autoctona, raggiungendo il 15% dei voti.
Oltre a Galeata seguono a ruota, con percentuali di immigrati simili, Luzzara e Rolo (RE), Castel San Giovanni (PC) e San Possidonio (MO) col 16%. La città che non vuole rimanere certo al palo è Bologna con oltre 35.000 cittadini stranieri.
(Alle prossime elezioni se anche solo il 10% di loro decidesse, in nome della religione, di candidare un Mohammed o un Abdullah avremmo il Sindaco islamico come a Rotterdam
http://www.unaviaxoriana.it/cgi-bin/uvpo/index.cgi?action=viewnews&id=529).
Seguono Reggio Emilia ( dove il sindaco potrebbe essere Alessandri della Lega Nord), Modena e Parma con oltre 20.000 stranieri; su livelli più bassi troviamo Ravenna, Piacenza, Rimini, con oltre 12.000 immigrati. Forlì 10.000; seguono Carpi e Ferrara con oltre 7.000. A giudicare le cifre di alcune città, rispetto ad altre sembrano isole felici, invece la differenza è impercettibile perché l’incidenza dei residenti stranieri è qualcosa più o qualcosa meno del 10%. Tra gli immigrati si registra una maggiore crescita della componente femminile per i ricongiungimenti familiari.
(da non dimenticare che quasi tutti hanno almeno una seconda moglie, portata qui con gli stessi documenti della prima moglie alla quale assegnano anche i bambini avuti con la seconda per convenienze economiche)
I bambini fino a 5 anni sono il 15% e tra 25 e 30 anni il 17%. Già oggi la giovane età degli stranieri, rappresenta un segmento fruitore di servizi, più che di contribuenti, con le evidenti ricadute sui servizi sul welfare, i motivi per cui vengono qui. Gli stranieri residenti sono marocchini (16%), albanesi (14%), rumeni (12%). Gli occupati nel 2007 erano il 18% del totale dei lavoratori (13% extracomunitari più 5% comunitari), nel 2006 erano il 15%. I numeri confermano un consolidamento e presenta anche un 44% di donne occupate. Di questo 18% di lavoratori stranieri occupati im Emilia Romagna, il 50% ha fatto una ulteriore scelta, di migrare nelle province più ricche e sviluppate della regione, il 21% a Bologna, il 17% a Modena e il 12% a Reggio Emilia. I settori: l’industria (30%), costruzioni (15%), l’alberghiero (13%) L’9% informatica e servizi alle imprese e l’8% in agricoltura.
L’Emilia-Romagna ha una percentuale di studenti pari all’12%, (dato in crescita) il doppio rispetto alla media nazionale. La presenza è dell’11% nella scuola dell’infanzia, del 14% nella primaria, del 14% nella secondaria di primo grado e del 10% in quella di secondo grado.
Da notare che a causa della crescita più rapida rispetto agli altri Paesi europei, non mancano classi con un numero maggiore di studenti stranieri rispetto agli italiani. Mentre ancora molti parlano di integrazione, secondo me sarebbe già significativo parlare di inclusione, di inserimento in un ambiente di cui si recepiscono regole di convivenza e di comportamento e dove si accettano e si rispettano le leggi.
Oggi, la paura dell’immigrato e il disagio verso una presenza indecifrabile con usi, costumi e spesso religione differente, è considerata troppo numerosa e questo disagio, questa paura nasce in strati di popolazione che faticano ad arrivare a fine mese che s’indignano per la percezione dei privilegi che hanno non solo le “caste” ma soprattutto gli immigrati, come le graduatorie per le case, i nidi e gli alloggi popolari.
Armando Manocchia
http://www.unaviaxoriana.it:80/cgi-b...iewnews&id=590