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  1. #121
    Better to reign in Hell
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    Predefinito Rif: Facebook censura a tempo di record chi critica i musulmaniGuai a parlar male del

    Citazione Originariamente Scritto da SEMPRE LIBERO Visualizza Messaggio
    Se lo diventassero, sarebbe un problema per te? Rispondimi con un si o con un no! Grazie.
    Non ho idee di qualcosa che NON potrà mai avvenire. Perchè siano maggioranza in italia ne occorrerebbero ora 30 milioni, assumendo che la popolazione resti la medesima di ora, e solo in italia.
    Mi pare che musulmani elettori negli usa ce ne siano a iosa, ma non vedo questo proliferare di politici talebani in america.

    Una situazione del genere non potrà mai avvenire, e con MAI intendo MAI.

    Ti rendi conto di quello che dici?
    Inoltre, i musulmani in europa, a parte una minoranza della minoranza, hanno usi e costumi praticamente identici a quelli occidentali, ed ogni generazione nata e cresciuta in europa adotta stili sempre più prossimi ai nostri.

    E' un falso problema, se ti ci vuoi arrovellare sopra, libero, anzi, SEMPRE LIBERO di farlo.
    Ma equivale a chiedersi "Cosa faremo quando il sole si tramuterà in supernova?", o "Cosa faremo quando gli alieni ci invaderanno?"
    SARAI PAGATO ANCHE SENZA DOVERE FINGERE DI CONTARE TOMBINI

  2. #122
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    Predefinito Rif: Facebook censura a tempo di record chi critica i musulmaniGuai a parlar male del

    Citazione Originariamente Scritto da Hieronimous Bosch Visualizza Messaggio
    Non ho idee di qualcosa che NON potrà mai avvenire. Perchè siano maggioranza in italia ne occorrerebbero ora 30 milioni, assumendo che la popolazione resti la medesima di ora, e solo in italia.
    Mi pare che musulmani elettori negli usa ce ne siano a iosa, ma non vedo questo proliferare di politici talebani in america.

    Una situazione del genere non potrà mai avvenire, e con MAI intendo MAI.

    Ti rendi conto di quello che dici?
    Inoltre, i musulmani in europa, a parte una minoranza della minoranza, hanno usi e costumi praticamente identici a quelli occidentali, ed ogni generazione nata e cresciuta in europa adotta stili sempre più prossimi ai nostri.

    E' un falso problema, se ti ci vuoi arrovellare sopra, libero, anzi, SEMPRE LIBERO di farlo.
    Ma equivale a chiedersi "Cosa faremo quando il sole si tramuterà in supernova?", o "Cosa faremo quando gli alieni ci invaderanno?"
    Prendo solo atto che non mi hai risposto, a stessa domanda io avrei risposto: SI, sarei preoccupato, molto preoccupato.

  3. #123
    Better to reign in Hell
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    Predefinito Rif: Facebook censura a tempo di record chi critica i musulmaniGuai a parlar male del

    Citazione Originariamente Scritto da SEMPRE LIBERO Visualizza Messaggio
    Prendo solo atto che non mi hai risposto, a stessa domanda io avrei risposto: SI, sarei preoccupato, molto preoccupato.
    Io i miei giudizi li do in base a possibilità effettive, e visto che questo scenario non ne ha, non vedo come potrei darne uno.

    Potrei dirti si o no, ma non posso arrivare ad immaginare una situazione tale, visto che è più fantascientifica che fantapolitica o fantasociale.
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  4. #124
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    Citazione Originariamente Scritto da SEMPRE LIBERO Visualizza Messaggio
    Prendo solo atto che non mi hai risposto, a stessa domanda io avrei risposto: SI, sarei preoccupato, molto preoccupato.
    La differenza non è la religione, ma la cultura delle persone, e come le persone sono influenzate dalla religione
    Centinaia di anni fa la religione musulmana era molto più tollerante di quella cristiana, poi le cose si sono invertite
    Questo significa che la civiltà e la tolleranza non sono incompatibili nè con l'una nè con l'altra, e singifica pure che entrambe le religioni possono al contrario esprimere intolleranza e violenza.
    Il discriminante in questo momento è la cultura di chi arriva, il fatto che arrivino in italia persone che ritengono lecito picchiare la figlia perchè vuole vestire all'occidentale, picchiare qualcuno che si vuole convertire a un'altra religione, e così via.
    Il fatto che la religione che esprime più intolleranza quì e adesso sia quella musulmana e non quella cristiana è contingente
    Ultima modifica di Marximiliano; 11-05-10 alle 15:57
    Far ragionare un idiota non é impossibile, é inutile

  5. #125
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    Citazione Originariamente Scritto da Marximiliano Visualizza Messaggio
    La differenza non è la religione, ma la cultura delle persone, e come le persone sono influenzate dalla religione
    Centinaia di anni fa la religione musulmana era molto più tollerante di quella cristiana, poi le cose si sono invertite
    Questo significa che la civiltà e la tolleranza non sono incompatibili nè con l'una nè con l'altra, e singifica pure che entrambe le religioni possono al contrario esprimere intolleranza e violenza.
    Il discriminante in questo momento è la cultura di chi arriva, il fatto che arrivino in italia persone che ritengono lecito picchiare la figlia perchè vuole vestire all'occidentale, picchiare qualcuno che si vuole convertire a un'altra religione, e così via.
    Il fatto che la religione che esprime più intolleranza quì e adesso sia quella musulmana e non quella cristiana è contingente
    Sono d'accordissimo, infatti io ho sempre parlato di ADESSO! Il mondo Islamico durante il medioevo, almeno fino alle invasioni mongole e turche, era avanti secoli rispetto all'occidente cristiano, sotto tutti i punti di vista, anche della tolleranza.

    Anche per questo ho detto, qualche post fa, di rifiutare lo scontro di civiltà, ma di cercare il dialogo con l'Islam moderato, diretto discendente dell'Islam illuminato. La mia paura riguarda l'Islam Wahabbita, foraggiato dai petrodollari sauditi. Ma questo è un altro discorso.

  6. #126
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    Citazione Originariamente Scritto da SEMPRE LIBERO Visualizza Messaggio
    Sono d'accordissimo, infatti io ho sempre parlato di ADESSO! Il mondo Islamico durante il medioevo, almeno fino alle invasioni mongole e turche, era avanti secoli rispetto all'occidente cristiano, sotto tutti i punti di vista, anche della tolleranza.
    Questa è una leggenda diffusa dai post illuministi. Ti faccio solo qualche esempio per smentirla:

    Nel 1483 il Califfo Bayazit II decretò a Istambul la proibizione assoluta, pena la morte, non solo della stampa dei libri, ma anche la lettura di libri stampati... divieto ribadito da suo figlio Selim I nel 1515.

    Nel 1785 un viaggiatore francese, Constantin Francois de Chasseboeuf, conte di Volney, al termine di un tour di due anni in Turchia e nell'Impero ottomano esclamò: "in oriente non c'è nulla di più raro dei libri".

    C'è chi disse, a quel tempo: "se un arabo nel Settecento avesse inventato la macchina a vapore, non sarebbe mai stata costruita".
    Ultima modifica di Johannitius; 11-05-10 alle 17:51

  7. #127
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    Citazione Originariamente Scritto da Johannitius Visualizza Messaggio
    Questa è una leggenda diffusa dai post illuministi. Ti faccio solo qualche esempio per smentirla:

    Nel 1483 il Califfo Bayazit II decretò a Istambul la proibizione assoluta, pena la morte, non solo della stampa dei libri, ma anche la lettura di libri stampati... divieto ribadito da suo figlio Selim I nel 1515.

    Nel 1785 un viaggiatore francese, Constantin Francois de Chasseboeuf, conte di Volney, al termine di un tour di due anni in Turchia e nell'Impero ottomano esclamò: "in oriente non c'è nulla di più raro dei libri".

    C'è chi disse, a quel tempo: "se un arabo nel Settecento avesse inventato la macchina a vapore, non sarebbe mai stata costruita".
    Perdonami, ma io ho parlato dell'Islam pre-invasioni mongole e TURCHE.

    Poi, sia chiaro, non voglio assolutamente dire che anche l'Islam pre-turco e pre-mongolico fosse il paradiso in Terra, questo è evidente.

  8. #128
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    Predefinito Rif: Facebook censura a tempo di record chi critica i musulmaniGuai a parlar male del

    Citazione Originariamente Scritto da Johannitius Visualizza Messaggio
    Questa è una leggenda diffusa dai post illuministi. Ti faccio solo qualche esempio per smentirla:

    Nel 1483 il Califfo Bayazit II decretò a Istambul la proibizione assoluta, pena la morte, non solo della stampa dei libri, ma anche la lettura di libri stampati... divieto ribadito da suo figlio Selim I nel 1515.

    Nel 1785 un viaggiatore francese, Constantin Francois de Chasseboeuf, conte di Volney, al termine di un tour di due anni in Turchia e nell'Impero ottomano esclamò: "in oriente non c'è nulla di più raro dei libri".

    C'è chi disse, a quel tempo: "se un arabo nel Settecento avesse inventato la macchina a vapore, non sarebbe mai stata costruita".
    La cultura araba

    MATEMATICA, ASTRONOMIA , FILOSOFIA , SCIENZA , LETTERATURA , MEDICINA , ARTE ISLAMICA, GEOGRAFIA , POESIA , ALGEBRA , GEOMETRIA , CHIMICA……..

    La cultura araba ha portato molto all’Occidente, non solo ciò che ho riportato sopra.

    L’Islam arrivò anche in Cina, India, Iran, così la matematica e l’astronomia indiana arrivarono a Baghdad intorno all’VIII secolo, e verso la metà del secolo successivo i numeri indiani, compreso lo (zero) divennero parte integrante della matematica araba che arrivò in seguito anche in Occidente.

    Storie e fiabe indiane furono tradotte in arabo. Tra il 700 e il 1200 fu un periodo intenso per Baghdad (che crollò nel XIII secolo), dove regnarono potenti la filosofia e la scienza, per gli arabi ancora nuove, che si affiancarono alla letteratura e al diritto. Tutto questo fu per l’Europa medievale una vera luce, (soprattutto dopo aver saccheggiato ed impoverito gli arabi durante le crociate).

    Anche la medicina araba islamica e le scienze naturali furono una “manna dal cielo” per l’Occidente. Il persiano Ràzì fu un clinico di talento, l’arabo AbdEl Latìf in anatomia fu un grande ricercatore. I musulmani conoscevano farmaci e minerali ancora sconosciuti in Occidente. Sulla medicina persiana si sa ancora poco ai tempi nostri.

    Importante fu della medicina araba Pedanio Dioscuride (o Dioscoride), medico militare dell’epoca di Nerone, e scrisse verso il 78 d.C. “Una materia medica” in cinque volume. Ishàq si occupava anche di filosofia, Tàbit di matematica, astronomia e fisica.

    Gli arabi tradussero anche la scienza greca ed attorno al 900 potevano disporre di eccellenti traduzioni della letteratura scientifica greca. In questo modo gli arabi erano in condizioni di superiorità all’Occidente. Ràzì fu il primo musulmano che attingendo alle traduzioni fece progredire la medicina, coltivava anche la filosofia e l’alchimia. Indicazioni terapeutiche sono contenute nelle enciclopedie “Al-kitàb Al-Mansùri” dedicato al Califfo Al-Mansùr, e conosciute in Europa come “Liber midicinalis ad Almansorèm” e “Continens medicinae” in 24 volumi:

    la pillola, il clistere, il vino medicinale, la supposta, una ricetta contro la colica, tutti trattamenti terapeutici proposti. Importanti anche i capitoli farmacologici dell’Enciclopedia “Al-Qànùn fi al-tibb” ovvero “La legge della medicina” di Avicenna. Contemporaneo di Avicenna fu il persiano Al-Barùni, astronomo, matematico, fisico e naturalista.

    Tabari

    Rhazi

    Ibn Sina (Avicenna)

    Furono i fondatori della medicina moderna e della chimica.

    Tabari era lo storico arabo più celebre, e la sua opera “Il libro delle notizie dei profeti e dei re” era molto apprezzata, riportava le notizie alla maniera degli Hadith, indicandone la catena dei trasmettitori.

    Mentre in Occidente si usava ancora la pergamena, i musulmani già usavano la carta per scrivere, che costava meno, e in questo modo poterono realizzare libri di carta per diffondere le loro opere scientifiche. La carta, introdotta in India nel XIV secolo, veniva preparata schiacciando la grana con una levigatrice. Poi lo schizzo era tracciato con l’inchiostro nero o con mine di piombo. Uno strato di bianco traslucido era poi applicato sulla composizione e i particolari erano disegnati con un tratto rosso. Per finire si applicavano i colori a base di pigmenti di origine vegetale o animale, mescolati con della colla anch’essa animale o con gomma arabica.

    Gli arabi, sia nel campo della medicina che nell’astronomia hanno attinto dai greci, portandola avanti e perfezionandola. Come nel caso dell’uso delle cifre, preso dall’India, e portato all’Occidente. Furono gli arabi i fondatori dell’aritmetica, inventarono l’algebra da applicare alla geometria, gettarono le basi della geometria analitica e furono i fondatori della trigonometria piana e sferica che non era esistita presso i greci.

    Il Califfo Al-Ma’mùn calcolò un grado del meridiano secondo un metodo diverso da quello dei greci.

    La scoperta della “variazione lunare” per lungo tempo fu attribuita all’astronomo Ticho Brahe, niente di più sbagliato! Furono gli arabi, che insegnarono anche la geografia in Europa. Da un millennio i musulmani possedevano laboratori di chimica prima ancora di Lavoisier. Furono i musulmani ad aprire le prime farmacie, all’epoca farmacologie.

    Rhazes

    Avicenna

    Averroè

    Abulcasis

    Furono medici arabi.

    Mentre l’Europa del Medioevo viveva nel buio più profondo, (per diversi secoli), nei paesi islamici nasceva una splendida civiltà.

    Il mondo arabo è famoso anche per le sue poesie, per l’arte. Ai tempi dei califfi omayyadi, che erano interessati alla letteratura e alla vita spirituale, la poesia beduina era di moda, ciò non impedì a nuovi poeti, con temi nuovi, ad aggiungersi a quelli antichi: Garìr, Farazdaq e l’arabo cristiano Ahtal. Gli stessi califfi erano poeti come Al Walìd figlio di Yazìd.

    L’Islam portò molta sua cultura al mondo occidentale cristiano nel periodo della “Spagna musulmana”, che aveva ormai abbandonato il latino ed adottato la lingua araba. Il dominio musulmano nella penisola iberica (Spagna) durò più di 5 secoli.

    I metri degli arabi, adottati dagli ebrei spagnoli, erano veri e complessi, tutte le poesie erano rimate, non componevano poesie lunghe con una sola rima.

    Nella biblioteca Bodleiana a Oxford è conservato il manoscritto islamico “Raffigurazione delle stelle fisse” illustrato dall’astronomo arabo Al-Sùfi vissuto nel 900 e descrive il cielo stellato della tradizione araba preislamica, differente e più ricca di quella dei greci.

    L’arte islamica proibisce la raffigurazione di esseri viventi, gli arabeschi e i calligrammi sono l’arte islamica.

    Gli arabeschi sono intrecci di elementi vegetali stilizzati, combinazioni armoniche, intrecci di motivi vegetali (fiori, foglie…), oppure motivi geometrici.

    I calligrammi sono bellissime scritture in lingua araba del Corano, Hadith del Profeta Muhammad, o di nomi islamici.

    Nel lessico italiano ci sono ben 1671 parole di origine islamica, (dall’arabo, turco, persiano):

    Alchimia, Fachiro, Tamarindo, Alcool, Gazzella, Tazza, Algebra, Gilè, Turbante, Almanacco, Giraffa, Yoghurt, Arancio, Limone, Zafferano, Assassino, Magazzino, Zecchino, Azzurro, Maschera, Zero, Caffè, Materasso, Zucchero, Camicia, Melanzana, Caraffa, Nafta, Carciofo, Ottone, Carovana, Pappagallo, Catrame, Racchetta, Cifra, Ragazzo, Cotone, Ricamo, Divano, Sciroppo, Dogana, Sofà, Elisìr, Talco.

    “Va’ in cerca della conoscenza, fosse anche in Cina”. Ha detto il Profeta Muhammad
    Ultima modifica di Salah al-Din; 11-05-10 alle 18:01

  9. #129
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    Predefinito Rif: Facebook censura a tempo di record chi critica i musulmaniGuai a parlar male del

    Mamma mia che noia questi patetici e miseri tentativi di far apparire la storia dell'Islam come chissà che. Tanta superficialità e inesattezze non dovrebbero neppure essere prese in considerazione, e invece bisogna perderci tempo, perché a causa delle corbellerie diffuse in passato dai post-illuministi questa visione viene accettata come oro colato.
    Non ho sufficiente tempo per rispondere a tutto per filo e per segno, quindi provo a farlo con i punti del tuo post che più mi balzano all'occhio.


    Citazione Originariamente Scritto da Salah al-Din Visualizza Messaggio
    La cultura araba
    Il titolo è esatto: la cultura araba. Infatti parlare di contributo dell'Islam nella scienza è improprio. Al limite possiamo parlare di contributo degli arabi, per due semplici motivi: il primo è che l'Islam, come ci ha dimostrato il declino dei teologi platonici e aristotelici, è incompatibile con quell'utilizzo della ragione tipico della Scolastica medievale; il secondo è che l'universo arabo non può essere ridotto ad una sola fede, oggi come nel medioevo. A questo proposito i dati demografici sono importanti: gli arabi cristiani e i cristiani arabizzati in seguito alla conquista musulmana, intorno all'anno mille, costituivano ancora circa la metà della popolazione dei paesi islamici. Dunque quando si parla di arabi è erroneo riferirci esclusivamente agli arabi di fede musulmana. Certo, molti importanti studiosi arabi erano di fede musulmana, ma la maggior parte, pur essendo arabi, erano di altre fedi.

    Come si fa infatti a parlare di contributo arabo (inteso come contributo islamico), riferendoci ai territori soggiogati dall'Islam, quando questi territori erano abitati per metà da cristiani, e le maggiori menti che studiavano all'interno dei palazzi erano studiosi cristiani o ebrei? Quando si parla di cultura "araba" per i secoli VII - X si commette un anacronismo o ci si lascia andare ad una sorta di gioco di prestigio, poiché quella cultura non fu né araba né musulmana, se non di riflesso. Era invece in gran parte cristiana. Quelli di seguito sono solo alcuni dei personaggi più illustri cristiani che vivevano all'interno del mondo arabo: Costantino l'Africano, Hunayn ibn Ishaq (creatore della terminologia medica araba), Qusta ibn Luqa, Istifan ibn Basil (primo traduttore della Materia medica), Ibn Athal, Abu Hakam (un medico che curò il primo califfo umayyade), Teodoco (altro medico che curò il governatore dell'Iraq. Quest'ultimo personaggio chiave nella storia dell'Islam. Teodoco insegnò la sua arte all'ebreo Furat ibn Shahnata).
    Il mio stesso nick è preso dal "principe dei traduttori", Hanayn ibn Ishaq, un cristiano nestoriano, al quale sono attribuite un centinaio di opere nei campi più disparati. Redasse persino un dizionario dal greco-arabo e greco-siriaco. Fu il traduttore più celebre e fondò persino una scuola di traduttori. tradusse anche le Categorie, la Fisica e i Magna Moralia di Aristotele, oltre alla Repubblica, al Timeo e alle Leggi di Platone, agli Aforismi di Ippocrate, alla Materia Medica di Dioscoride, al Quadripartitum (o Tetrabiblos) di Tolomeo e alla versione dell'Antico Testamento tradotta in greco dai Settanta. Oltre al suo lavoro di traduzione, egli scrisse trattati di medicina generale e di vari argomenti specifici, inclusa una serie lavori sull'occhio che rimasero influenti fino al XV secolo almeno.

    Tra l'altro gli standard di civiltà islamici non sono mai stati molto elevati: l'epoca più prospera vissuta dall'Islam è durata l'arco di una manciata sultanati.

    MATEMATICA, ASTRONOMIA , FILOSOFIA , SCIENZA , LETTERATURA , MEDICINA , ARTE ISLAMICA, GEOGRAFIA , POESIA , ALGEBRA , GEOMETRIA , CHIMICA……..

    La cultura araba ha portato molto all’Occidente, non solo ciò che ho riportato sopra.

    L’Islam arrivò anche in Cina, India, Iran, così la matematica e l’astronomia indiana arrivarono a Baghdad intorno all’VIII secolo, e verso la metà del secolo successivo i numeri indiani, compreso lo (zero) divennero parte integrante della matematica araba che arrivò in seguito anche in Occidente.
    Certo, gli eserciti mususlmani che andavano in giro a spargere sangue, schiavizzare donne e bambini e sottomettere civiltà millenarie per diffondere l'Islam con la spada (la "leggendaria" jihad), si trovarono in mano ciò che queste civiltà avevano inventato (indiani) o avevano migliorato e/o conservato (es. Bisanzio). Ciò fu possibile grazie ai dhimmi cristiani ed ebrei, che sapevano tradurre i testi, a differenza degli arabi, per motivi di compatibilità linguistica e per il ftto che i musulmani arabi facevano parte di tribù primitive.

    Un'altra volta parleremo anche dei canali di trasmissione.

    Storie e fiabe indiane furono tradotte in arabo. Tra il 700 e il 1200 fu un periodo intenso per Baghdad (che crollò nel XIII secolo), dove regnarono potenti la filosofia e la scienza, per gli arabi ancora nuove, che si affiancarono alla letteratura e al diritto. Tutto questo fu per l’Europa medievale una vera luce, (soprattutto dopo aver saccheggiato ed impoverito gli arabi durante le crociate).
    Quante scempiaggini, come se il diritto romano lo avessero sdoganato gli arabi. Ma chi ne ha voglia di smontarle tutte come si dovrebbe... Qui manca l'abc! Ti faccio solo notare che i tanto celebrati califfi abassidi non permisero mai di far tradurre la Politica di Aristotele! Questo perché l'Islam non contempla la possibilità di scindere la sfera politica da quella religiosa.
    In quanto a letteratura t'informo che le Mille e una Notte, il capolavoro della lettaratura persiana, furono tardivamente tradotte in Occidente da Antoine Galland intorno al 1700. Per non palare dell'Illiade e l'Odissea, praticamente mai tradotte in arabo sino ai giorni nostri, e che probabilmente ancora oggi risultano essere pressoché sconosciute nel mondo musulmano.

    Anche la medicina araba islamica e le scienze naturali furono una “manna dal cielo” per l’Occidente. Il persiano Ràzì fu un clinico di talento, l’arabo AbdEl Latìf in anatomia fu un grande ricercatore. I musulmani conoscevano farmaci e minerali ancora sconosciuti in Occidente. Sulla medicina persiana si sa ancora poco ai tempi nostri.
    Questo punto è già stato toccato, ma mi riserbo di approfondirlo diffusamente appena avrò la possibilità per mettermici con calma.

    Comunque esempio meno azzeccato non potevi farlo! al-Razi si distinse per la sua opposizione a tutte le religioni profetiche. Quindi con quale coraggio me lo porti come esempio di "contributo islamico" lo sai solo tu. hefico:

    Il Califfo Al-Ma’mùn calcolò un grado del meridiano secondo un metodo diverso da quello dei greci.
    Ti rispondo con le parole di Gogol:
    [...]Era naturale. Era naturale che più degli altri fossero spinti a portare a Bagdad le loro cognizioni quelli che avevano ancora conservato nell'animo l'immagine del politeismo rivestito di forme cristiane, i quali erano pronti a difendere Ammonio, Sakkas, Plotino ed altri seguaci del neoplatonismo[...]. [...]L'arabo coronato ascoltava attentamente la musica soporifera dei commenti eruditi e delle sottigliezze.
    (La parte in verde è molto importante perché si riferisce alle radici greche dei cristiani).
    [...]I visiri e gli emiri cercavano di empire le loro corti di dotti nuovi arrivati.

    Il nobile Al-Mamùn desiderava sinceramente di far felici i suoi sudditi. [...] Ma l'istruzione introdotta da Al-Mamùn rispondeva meno di tutto agli elementi naturali e alla inesauribile immaginazione degli arabi. I principi del politeismo privi di energia, trasformarti in giuochi di parole, le idee cristiane che rischiaravano la scienza di allora, facevano un assoluto contrasto con l'ardente natura dell'arabo di cui l'immaginazione sommergeva le deduzioni del freddo ragionamento.

    Al-Mamùn, che aveva aperto le porte agli scienziati di tutte le fedi e di tutte le confessioni era andato già troppo lontano. I vantaggi concessi ai cristiani non potevano suscitare nei suoi sudditi l'odio e insieme il disprezzo per le loro istituzioni [...].

    Al-Mamùn viveva nella sua Bagdad viveva nella sua Bagdad come nel regno delle muse da lui stesso creato, completamente fuori dal mondo politico.
    Dotato di una intelligenza teorica, superiore ai pregiudizi, e alle superstizioni, dopo aver studiato più da vicino dei suoi predecessori alcuni dogmi cristiani, egli non poté non vedere tutte le insulsaggini, le innumerevoli contraddizioni che s'incontravano ad ogni passo negli insegnamenti del fanatico creatore del Corano.

    Lo stesso cosmopolitismo di Al-Mamùn, che aveva aperto le porte agli scienziati di tutte le fedi e di tutte le confessioni era andato già troppo lontano. I vantaggi concessi ai cristiani non potevano non suscitare nei suoi sudditi l'odio e e insieme il disprezzo per le istituzioni[...]
    Sempre dalla raccolta di Gogol (rammentiamo che ci troviamo nel periodo più luminoso della storia del mondo islamico):
    "L'istruzione generalmente irradiandosi da Bagdad come da un faro, diminuiva o si spegneva del tutto a misura che si avvicinava alle lontane frontiere.

    Lo spirito ellenizzante di Al-Mamùn era completamente estraneo al cieco fanatismo dei suoi sudditi.
    “Va’ in cerca della conoscenza, fosse anche in Cina”. Ha detto il Profeta Muhammad
    Termini come "scienza", "filosofia", "dotto" hanno a seconda delle civiltà, soprattutto antiche, contenuti e significati a volte radicalmente diversi. Ciò che noi chiamiamo "scienza" e "filosofia" non ha un equivalente nel vocabolario islamico.
    Allah testimonia che ciò che Ha fatto scendere su di te è stato fatto scendere secondo scienza..." (Corano 4, 166)
    "Libro della Scienza", questa parola - in arabo 'iln - significava in origine soltanto conoscenza, cognizione. Conoscenza di Dio, insieme delle cognizioni interessanti la religione in senso stretto, e in partcolare la scienza del hadit (detti e fatti del Profeta); talab al 'ilm, ricerca scientifica, e appunto la ricerca e lo studio dei hadit, parola senza plurale perché unica scienza. Il participio 'alim è il "sapiente", il "dotto", per eccellenza, in materia di religione, col noto plurale 'ulama', il nostro ulema (il femminile 'alimah), persone alle quali fare questo genere di domande e non certo alle quali si possa andare a chiedere qualche ripetizione di biologia.

    Sotto, alcuni versetti dove si capisce bene come venisse inteso il termine "scienza":
    O credenti, quando vi si dice: «Fate spazio [agli altri] nelle assemblee»,
    allora fatelo: Allah vi farà spazio [in Paradiso]. E quando vi si dice: «Alzatevi», fatelo. Allah innalzerà il livello di coloro che credono e che hanno ricevuto la scienza. Allah è ben informato di quel che fate. (LVIII, 11)
    Anche se tu recassi a coloro che hanno ricevuto la Scrittura, ogni specie di segno, essi non seguiranno il tuo orientamento, né tu seguirai il loro, né seguiranno gli uni l'orientamento degli altri. E se dopo che ti è giunta la scienza, seguissi i loro desideri, saresti certamente uno degli ingiusti. (II, 145)
    E così via...

    Come vediamo la parola scienza è una sorta di sinonimo di conoscenza della religione, di fede, e non di scienze naturali matematiche fisiche.

    Vorrei ricordare cosa mi sentii rispondere da uno "di questi scienziati:
    "la conoscenza empirica è priva di ogni reale valore, e se questa non conferma la verità dei testi sacri, il problema è della scienza."
    Dunque quando Maometto disse quella frase non intendeva elogiare la ricerca scientifica nel senso in cui la intende l'Occidente: scienza distaccata dalla religione, gusto del sapere per sapere, espressione di una civiltà fondata su valori umanistici... Quindi il significato delle parole di Maometto è questo: andate anche in capo al mondo, basta che vi mettete bene in testa quello che Allah vi ha ordinato di fare.
    Ultima modifica di Johannitius; 11-05-10 alle 20:29

  10. #130
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    Predefinito Rif: Facebook censura a tempo di record chi critica i musulmaniGuai a parlar male del

    Citazione Originariamente Scritto da SEMPRE LIBERO Visualizza Messaggio
    Perdonami, ma io ho parlato dell'Islam pre-invasioni mongole e TURCHE.

    Poi, sia chiaro, non voglio assolutamente dire che anche l'Islam pre-turco e pre-mongolico fosse il paradiso in Terra, questo è evidente.
    E' indifferente. Ciò che hai detto in quel post non corrisponde alla realtà.

 

 
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