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  1. #141
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    Predefinito Rif: Facebook censura a tempo di record chi critica i musulmaniGuai a parlar male del

    Citazione Originariamente Scritto da Johannitius Visualizza Messaggio
    Questa poi. Johannitius (803-873), come abbiamo detto era un cristiano nestoriano. Pur affrontando tutte le discipline, compose tre opere di oftalmologia, tra cui i Dieci trattati sull'occhio, vera e propria enciclopedia che contiene una guida dettagliata dell' operazione di cataratta. Scrisse anche un trattato
    dentario, ripreso da al-Razi, e che Avicenna sfruttò nel suo Canone, senza mai citarlo hefico:hefico:.
    Al tempo stesso autore originale e traduttore-commentatore di Galeno e di Ippocrate, fu il più grande trasmettitore della medicina greca al mondo arabo. hefico:hefico:

    Hubaysh ibn al-Hasan suo discepolo nella scuola da lui fondata, tradusse il giuramento di Ippocrate, opera utilizzata da al-Razi. Ishaq ibn Hunayn, suo figlio, fu autore di opere di filosofia e matematica...


    ostridicolo:ostridicolo:ostridicolo:

    “In amore non essere un mendicante, sii un imperatore. Dà e resta semplicemente a vedere che cosa accade...”

  2. #142
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    Predefinito Rif: Facebook censura a tempo di record chi critica i musulmaniGuai a parlar male del

    Citazione Originariamente Scritto da Johannitius Visualizza Messaggio
    E' indifferente. Ciò che hai detto in quel post non corrisponde alla realtà.
    Ascolta, non farmi passare per filo-islamico (non lo sono), io ho detto che il periodo d'oro dell'Islam, fatto anche di tolleranza, finì con le invasioni turche del XIII° Secolo e quelle mongole del XIV° Secolo, non mi pare aver detto inesattezze. O no?

  3. #143
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    Predefinito Rif: Facebook censura a tempo di record chi critica i musulmaniGuai a parlar male del

    Citazione Originariamente Scritto da SEMPRE LIBERO Visualizza Messaggio
    Ascolta, non farmi passare per filo-islamico (non lo sono), io ho detto che il periodo d'oro dell'Islam, fatto anche di tolleranza, finì con le invasioni turche del XIII° Secolo e quelle mongole del XIV° Secolo, non mi pare aver detto inesattezze. O no?
    A dire il vero ti stimo perché hai dimostrato una lodevole libertà di pensiero. Quello che mi ha trovato contrario è l'affermazione secondo la quale il "mondo islamico" durante il medioevo fosse avanti di secoli rispetto all'Europa cristiana, per diversi motivi che in parte ho già esposto rispondendo a Salah al-Din. Appena posso cercherò di spiegarti un pochino meglio il mio pensiero.

  4. #144
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    Predefinito Rif: Facebook censura a tempo di record chi critica i musulmaniGuai a parlar male del

    Citazione Originariamente Scritto da Johannitius Visualizza Messaggio
    A dire il vero ti stimo perché hai dimostrato una lodevole libertà di pensiero. Quello che mi ha trovato contrario è l'affermazione secondo la quale il "mondo islamico" durante il medioevo fosse avanti di secoli rispetto all'Europa cristiana, per diversi motivi che in parte ho già esposto rispondendo a Salah al-Din. Appena posso cercherò di spiegarti un pochino meglio il mio pensiero.
    Con estremo piacere, non mi piace parlare con chi si esprime in slogan e frasi fatte, ma chi, come, parla per argomentazioni e mente aperta.

  5. #145
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    Predefinito Rif: Facebook censura a tempo di record chi critica i musulmaniGuai a parlar male del

    Citazione Originariamente Scritto da SEMPRE LIBERO Visualizza Messaggio
    Con estremo piacere, non mi piace parlare con chi si esprime in slogan e frasi fatte, ma chi, come, parla per argomentazioni e mente aperta.
    Con estremo piacere, non mi piace parlare con chi si esprime in slogan e frasi fatte, ma chi, come TE, parla per argomentazioni e mente aperta

    Mancava una parola, solito pasticcioneiango:

  6. #146
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    Predefinito Rif: Facebook censura a tempo di record chi critica i musulmaniGuai a parlar male del

    LA PROFEZIA DI SAMUEL HUNTINGTON
    «L'Occidente non ha conquistato il mondo con la superiorità delle sue idee, dei suoi valori o della sua religione ma attraverso la sua superiorità nell'uso della violenza organizzata (il potere militare). Gli occidentali lo dimenticano spesso, i non occidentali mai. (...) Alcuni occidentali hanno sostenuto che l'Occidente non ha alcun problema con l'Islam, ma solo con gli estremisti islamici violenti. Millequattrocento anni di storia dimostrano tuttavia il contrario. I rapporti tra Islam e cristianesimo sono stati spesso burrascosi. Per entrambi, la parte opposta ha sempre rappresentato "l'Altro" (...) Le cause di questa costante conflittualità non vanno ricercate in fenomeni transitori quali il fervore cristiano del XII secolo o il fondamentalismo musulmano del XX, bensì nella natura stessa di queste due religioni e delle civiltà su di esse fondate, nelle loro differenze e nelle loro similitudini». Perciò, «una guerra planetaria che coinvolga gli stati guida delle maggiori civiltà del mondo è altamente improbabile ma non impossibile. Un simile conflitto potrebbe scaturire dall'escalation di una guerra (locale) tra musulmani e non musulmani».
    Sono passati più di dieci anni da quando Samuel Phillips Huntington propose questa lettura delle future relazioni internazionali alla luce di una netta contrapposizione tra ciò che definiva come "Islam" e ciò che definiva come "Occidente". L'11 settembre non c'era ancora stato, l'amministrazione statunitense non aveva ancora dichiarato la "guerra permanente al terrorismo", il dibattito internazionale ruotava in larga misura intorno alle promesse annunciate dal pieno dispiegarsi dei processi di globalizzazione. Eppure, era proprio muovendo da un'analisi del "nuovo" mondo globalizzato, che questo docente di Harvard – stimato specialista di studi strategici e direttore del John T. Olin Institute for Strategic Studies – aveva pubblicato, già nel 1993, sulla rivista da lui fondata, Foreign Affairs, un articolo intitolato "The Clash of Civilizations?" che sarebbe poi stato sviluppato nell'omonimo saggio del 1996, edito dall'importante editore Simon and Schuster e tradotto in tutto il mondo (in Italia la prima edizione è del 1997, Lo scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale, Garzanti).
    Da allora, le tesi di Huntington che annunciavano come possibile, prossimo e in qualche misura inevitabile lo "scontro di civiltà" tra gli occidentali e i musulmani – i primi rappresentati come i depositari della filosofia dei diritti dell'uomo e i secondi più o meno come dei "barbari" – hanno non solo caratterizzato il dibattito politico e culturale internazionale, ma, come una sorta di terribile profezia, sono apparse come il drammatico annuncio di quanto poi si sarebbe concretamente verificato. Questo almeno in apparenza. In realtà, Lo scontro delle civiltà è diventato la bandiera dietro la quale buona parte delle culture di destra dell'Occidente hanno ridefinito la propria identità. Dalla dottrina neoconservatrice sbarcata alla Casa Bianca fin dalla prima elezione di George W. Bush alla guida degli Stati Uniti nel 2000, ai tanti paladini dell'identità occidentale apparsi negli ultimi anni in Europa, da Orfana Fallaci a Pym Fortuyn, solo per citare due esempi, tutti sembrano aver fatto proprie le parole di Huntington. Così, come sottolinea Mondher Kilani, docente di Atropologia culturale dell'Università di Losanna, in Niente sarà più come prima (Medusa, 2002): «Sono parecchi i commentatori occidentali che, dopo l'11 settembre, hanno tenuto a ricordare l'origine occidentale dei diritti dell'uomo, contribuendo così (...) a sostenere la profezia autorealizzantesi della tesi di Huntington sullo "scontro di civiltà". Una tesi che, come è noto, ha la particolarità di scambiare la conseguenza (i conflitti e le contraddizioni che risultano da rapporti di forza storici e congiunturali) con la causa (una irriducibilità di valori tra l'"Occidente cristiano" e il "mondo arabo-musulmano")».
    Le tesi di Huntington, un conservatore vicino ma non assimilabile tout-court all'ambiente neocon americano, hanno così finito per assumere il significato di una via d'uscita da destra di fronte alla crisi dello Stato-nazione e all'avvento dell'era globale. «La mia ipotesi – spiegava infatti l'autore di Lo scontro delle civiltà – è che la fonte di conflitto fondamentale nel mondo in cui viviamo non sarà sostanzialmente né ideologica né economica. Le grandi divisioni dell'umanità saranno legate alla cultura (...) I conflitti più importanti avranno luogo tra gruppi di diverse civiltà». «Questo perché – aggiungeva Huntington – nel mondo post-Guerra fredda, la cultura è una forza al contempo disgregante e aggregante. Popolazioni divise dall'ideologia ma culturalmente omogenee vengono a unificarsi, come hanno fatto le due Germanie (...) Società unite dall'ideologia o da circostanze storiche ma appartenenti a differenti civiltà finiscono viceversa con lo sgretolarsi, com'è accaduto all'Unione Sovietica».
    La rinascita identitaria, le tendenze comunitaristiche, "la rivincita di Dio" – come lo stesso Huntington definiva il prepotente ritorno della religione nella politica e nella sfera pubblica di molte società – più che essere presentate come altrettante possibili derive assunte dall'umanità in una condizione di crisi, diventavano "la risposta" alle trasformazioni introdotte dalla globalizzazione. Al punto che lo scienziato politico di Harvard annunciava già all'epoca quelli che sarebbero stati i temi delle sue riflessioni successive, raccolti nel 2004 in La nuova America. Le sfide della società multiculturale (Garzanti, 2005), un violento manifesto contro il modello di melting pot statunitense e in particolare contro l'emergere della presenza degli immigrati "latinos" negli Usa. «La cultura occidentale - si poteva leggere in Lo scontro delle civiltà – è minacciata da gruppi operanti all'interno delle stesse società occidentali. Una di queste minacce è costituita dagli immigrati provenienti da altre civiltà che rifiutano l'assimilazione e continuano a praticare e propagare valori, usanze e culture delle proprie società d'origine. Questo fenomeno prevale soprattutto tra i musulmani in Europa, che sono, comunque, una piccola minoranza, ma è presente anche, in minor misura, tra gli ispanici degli Stati Uniti, che invece sono una minoranza molto nutrita».
    Le "civiltà" poste da Huntington al centro della sua riflessione rappresentano perciò entità definite, stabili e connotate secondo criteri pressoché "etnici", al punto che la frontiera che lui stesso fa correre tra occidentali e musulmani conosce poi il suo doppio all'interno di ogni società tra gli "autoctoni" e gli "stranieri". «Il politologo di Harvard – spiega a questo riguardo Annamaria Rivera, etnologa dell'Università di Bari e autrice di La guerra dei simboli (Dedalo, 2005) – propone, attraverso nozioni totalizzanti come quella di civiltà, una configurazione dei rapporti di forza internazionali basata su rigide linee di frattura culturalreligiose. Nell’antropologia di Huntington, le "civiltà" sono viste come universi compatti, autonomi, irriducibili, potenzialmente o effettivamente ostili l'uno all'altro; i rapporti del cosiddetto Occidente con altre aree, paesi e culture sono rappresentati nei termini dell'opposizione fra the West and the Rest».
    Sono "mondi chiusi", impenetrabili, quelli che, secondo Huntington, sono destinati ad incrociarsi solo per l'inevitabile clash. In questo quadro, si può leggere ancora ne Lo scontro delle civiltà, «il vero problema per l'Occidente non è il fondamentalismo islamico, ma l'Islam in quanto tale, una civiltà diversa le cui popolazioni sono convinte della superiorità della propria cultura e ossessionate dallo scarso potere di cui dispongono. Il problema dell'Islam non è la Cia o il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, ma l'Occidente (...) Sono questi gli ingredienti di base che alimentano la conflittualità tra Islam e Occidente».
    Ultima modifica di EURIDICE; 12-05-10 alle 14:42

  7. #147
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    Predefinito Rif: Facebook censura a tempo di record chi critica i musulmaniGuai a parlar male del

    Citazione Originariamente Scritto da SEMPRE LIBERO Visualizza Messaggio
    Con estremo piacere, non mi piace parlare con chi si esprime in slogan e frasi fatte, ma chi, come TE, parla per argomentazioni e mente aperta

    Mancava una parola, solito pasticcioneiango:
    guarda qua, le stesse identiche parole.....mente aperta, frasi fatte. repapelle:

    http://forum.politicainrete.net/thre...tml#post786630

  8. #148
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    Predefinito Rif: Facebook censura a tempo di record chi critica i musulmaniGuai a parlar male del

    Citazione Originariamente Scritto da Salah al-Din Visualizza Messaggio
    guarda qua, le stesse identiche parole.....mente aperta, frasi fatte. repapelle:

    http://forum.politicainrete.net/thre...tml#post786630
    ... ma allora è proprio lui!!!

    ... avevo avuto qualche sospetto... hefico:

    “In amore non essere un mendicante, sii un imperatore. Dà e resta semplicemente a vedere che cosa accade...”

 

 
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