VILLARI: RESTO PRESIDENTE COMMISSIONE VIGILANZA RAI
ROMA - Riccardo Villari non si è dimesso da presidente della Commissione di Vigilanza Rai. "Ho deciso di mantenere il ruolo di presidente della Commissione di Vigilanza che mi è stato affidato col voto di parlamentari che hanno svolto legittimamente la loro funzione", ha detto chiedendo rispettosamente a tutti i colleghi della Commissione di compiere un atto di coraggio e di permettere a questo organo di garanzia di svolgere il suo delicato e impegnativo lavoro".
Villari chiede anche "alla politica dei partiti di fare un passo indietro", e precisa che, pur avendo "la massima stima e considerazione per il senatore Zavoli", si sente a sua volta "un esponente e un uomo del Partito Democratico, e sottolineo democratco, e per questo so che il valore delle istituzioni precede il peso delle segreterie". "Un errore di valutazione della situazione politica - ha spiegato Villari - ha ridotto nel pantano politico l'elezione del presidente della Vigilanza"; si tratta, a suo avviso, di "un danno grave per gli italiani".
Il presidente sottolinea che c'é stata, dopo lo stallo, una dichiarazione della maggioranza sul cambio di strategia: "Questa pubblica dichiarazione - sostiene - è stata sottovalutata e non contrastata con alcun efficace disegno politico, facendo sì che io fossi eletto presidente".
Villari sottolinea poi che dopo la sua elezione è iniziata "una lunga sequenza di pressioni, minacce e offese inaccettabili per chiunque e pericolose per un parlamentare che esercita il mandato affidato dal popolo", nonostante lui fosse stato eletto democraticamente.
"Le pressioni sono diventate sempre maggiori fino a raggiungere l'apice della conferenza stampa dell'onorevole Di Pietro che pubblicamente davanti a tutti i mezzi di comunicazione è passato alla diffamazione", spiega Villari. Per tutto questo, è rimasto "dignitosamente e in silenzio al
mio posto - dice ancora -; il profondo rispetto che nutro nei confronti delle istituzioni ha permesso lo sblocco della situazione e sono state messe le basi per il dialogo tra maggioranza e opposizione". Ma questo, a suo avviso, "non ha evitato che fosse pesantemente messa in discussione la dignità delle istituzioni che sono chiamato a rappresentare. Gli insulti, pure indirizzati a me, hanno colpito frontalmente il Parlamento, ovvero la casa istituzionale degli italiani".
Giorgio Lainati (Pdl) e Giorgio Merlo (Pd) sono stati eletti vicepresidenti della commissione di Vigilanza Rai riunita sotto la presidenza di Riccardo Villari. Lainati ha ottenuto 21 voti mentre 15 voti sono andati a Merlo ma anche Sergio Zavoli ha ottenuto un voto. In tutto 37 i presenti ed i voti complessivi, mentre risultano assenti lo stesso Zavoli, candidato alla presidenza della Vigilanza, e i due rappresentanti dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando e Francesco Pardi.
Luciano Sardelli (Mpa), con 20 voti e Enzo Carra (Pd), con 13, sono stati eletti segretari della Commissione di Vigilanza sulla Rai. Su un totale di 37 commissari votanti, hanno avuto anche un voto gli onorevoli D'Alia, Procacci e Beltrandi. Una la scheda bianca, nessuna scheda nulla.
Il senatore Riccardo Villari sarà espulso dal partito se non si dimetterà dalla presidenza, come il Partito Democratico si aspetta dopo giorni di dimissioni richieste e non ancora arrivate. Il direttivo del gruppo del Senato è convocato per le 16.
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