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    Predefinito Ordine Futuro sulla contestazione studentesca

    http://www.ordinefuturo.info/index.p...id=66&Itemid=1


    La cronaca recente della politica reale (quella di piazza, di strada, dei giovani, del popolo che lavora) e delle reazioni innescate dalla politica ufficiale (quella del palazzo, dei centri di potere più o meno occulti, dei privilegi consolidati) ci impone una serie di riflessioni.
    Non intendiamo ripercorrere tutti gli eventi e sviscerarne tutti gli aspetti dall’inizio della nuova contestazione allo scontro di Piazza Navona, al duello televisivo di Fiore a Matrix, alla seconda ondata di proteste, (per questo rimandiamo al documento politico di FN/LS dell’ottobre-novembre 2008) ma piuttosto enucleare dal susseguirsi delle notizie alcuni aspetti “culturali”, intesi come elementi destinati a restare nel tempo e a incidere sullo “spirito collettivo”.

    IL MOVIMENTO DEGLI STUDENTI nasce e cresce come movimento unitario, generazionale. Un movimento del genere solo 5 anni prima sarebbe stato egemonizzato al 95% dalla sinistra fin dal primo giorno mentre questo del 2008 si sviluppa come trasversale per una settimana fino a Piazza Navona e in parte anche dopo. Non basta “la gelmini” da sola a spiegare tutto questo anche perché la contestazione arriva mentre si profila una crisi mondiale senza precedenti con banche che crollano, borse che tremano, certezze che muoiono. Forse comincia a farsi strada la consapevolezza razionale e/o la sensazione emotiva di fondo che la prossima generazione sarà la prima dopo 150 anni a stare peggio anziché meglio di quella precedente. A far paura al Sistema non è tanto la contestazione studentesca (frutto di stagione autunnale destinato a non replicarsi a primavera quando ci sarà “da recuperare” per non perdere l’anno) quanto la contestazione intesa come ritorno del popolo e dei giovani nelle strade e nelle piazze al di fuori dei canali precostituiti e gestiti dal potere.

    LA RISPOSTA. Inizialmente il Sistema ha reagito con una semplice azione di contenimento come a voler capire dove si sarebbe diretta l’ondata ma poi sono arrivati i suggerimenti kossighiani (infiltrare, provocare, criminalizzare, isolare dall’opinione pubblica e infine reprimere spietatamente) e poco dopo, a Piazza Navona, si sono viste le forze dell’ordine aprirsi, permettere la carica in massa e infine reprimere e fermare i ragazzi coinvolti (anche loro malgrado) nello scontro. Soprattutto abbiamo visto la mediocrazia spostare l’attenzione dal tema “studenti in rivolta” a quello “allarme violenza” e “opposti estremismi” di democristiana memoria. Coincidenze, senza dubbio. Chi oserebbe pensare il contrario?

    LA DESTRA RADICALE ha sicuramente guadagnato posizioni in ambito giovanile e studentesco. La partecipazione al movimento di protesta è stata messa in atto in modo trasversale – che NON significa fare alleanze con le sinistre e neppure apoliticità… tutt’altro. Significa scendere in Piazza con la propria identità e le proprie insegne, in mezzo agli altri, determinati ma senza provocare ne cercare lo scontro. Fino a piazza Navona e in parte anche dopo, tanto LOTTA STUDENTESCA (su scala nazionale, dal Veneto alla Sicilia passando per la capitale) che BLOCCO STUDENTESCO (più romanocentrico e purtroppo ancora linkato a strutture e personaggi di An/Pdl) hanno partecipato attivamente alla contestazione, hanno occupato scuole, marciato nei cortei, sono emersi sul piano mediatico e hanno sicuramente ampliato l’area di consenso della destra radicale giovanile. Piazza Navona ha rappresentato una svolta – una spettacolarizzazione se vogliamo ma anche un freno alla strategia in corso. La pressione dell’estrema sinistra da una parte e la vicinanza mostrata da elementi della maggioranza al Blocco dall’altra hanno ricreato una situazione di tipo “bipolare” riconducibile alla contrapposizione ufficiale governo-opposizione della quale non si sentiva assolutamente il bisogno.
    Da Piazza Navona in poi anche per LOTTA STUDENTESCA l’inserimento è diventato più lento e difficile anche se non certo impossibile e soprattutto marcia a velocità diverse a seconda delle zone geografiche: se in alcuni casi è stato prudente evitare presenze troppo evidenti per evitare provocazioni, in altri i militanti forzano visti sono giunti a guidare la protesta seguiti anche dagli avversari politici.
    Nell’insieme, i giovani di Lotta Studentesca (come quelli del Blocco del resto) non hanno raggiunto una grande vittoria strategica – che nel contesto del momento sarebbe stata l’egemonizzazione da destra della contestazione e questo non perché le loro tecniche fossero sbagliate (anzi) ma perché i tempi non sono ancora maturi per un evento del genere e del resto nessuno si era fatto illusioni – ma certamente hanno ottenuto una serie di vittorie tattiche importanti. Sono state aperte delle brecce nelle difese nemiche: è essenziale sfruttare il successo ottenuto. Si tratta ora di consolidare le posizioni conquistate e, ovunque possibile, di conquistarne altre avendo in vista non solo l’immediato ma soprattutto le possibilità che potrebbero aprirsi a medio termine.
    Riguardo a LS in particolare, abbiamo notato non solo che questa organizzazione dimostra in diverse città una buona capacità di adattamento alle circostanze, intelligenza tattica e volontà di impegnarsi ma anche che produce, accanto al materiale di propaganda esterna, documenti formativi interni (principalmente su formazione legionaria gardista e sulla socializzazione, ma anche sulla situazione strategica attuale) che fanno ben sperare per il futuro.
    Non a caso, da parte nemica (PDL) si è parlato di un nuovo, sorprendente fenomeno di “fascismo leninismo”, equivalente al marxismo leninismo di un tempo sul piano dei metodi e delle strategie (disciplina, determinazione, capacità di individuare le contraddizioni del Sistema, chiarezza e capacità di analisi dell’insieme della battaglia politico-culturale, presenza costante e all’occorrenza spregiudicata,ecc) ma ovviamente, di opposta ispirazione dottrinaria. Un complimento, anche da parte degli avversari, è bene accetto e dimostra un notevole salto di qualità oltre che di quantità.

    LA SINISTRA, ha visto le sue posizioni erodersi sul piano politico e sociale. Nella prima settimana ha assistito alla crescita in piazza dell’estrema destra senza riuscire a arginarla sul piano politico. Il ricorso a un intervento di tipo ”militare” a Piazza Navona era forse una mossa obbligata a quel punto ma fornisce alla sinistra in generale motivi di seria preoccupazione. Intanto, se l’antifascismo non ha automaticamente funzionato da diga preventiva contro la destra radicale nelle piazze e nelle scuole è evidente che non è più quel gran mito isolante nei riguardi dei “fascisti” e che questi ultimi non sono più immediatamente ghettizzati dalla massa intermedia neutra e apartitica.
    La sinistra ha dovuto importare e imporre l’antifascismo come elemento esterno e con i vecchi metodi della guerriglia urbana, ma così facendo non ha trascinato dietro di se la massa studentesca, non ha esteso il proprio consenso: si sono visti gli studenti scappare dagli antifascisti invece di aggregarsi a loro. Infine, anche sul piano “militare” la sinistra appare l’ombra di quello che era una volta. Col primo contrasto gli antifascisti hanno cercato di impedire l’accesso alla piazza al BS ma hanno chiaramente fallito ed è stato solo con l’intervento di centinaia di “guerriglieri” più vecchi (ma una volta sarebbero stati migliaia) fatti casualmente passare dalle truppe dello stato, che hanno lanciato la seconda carica (quella resa famosa dalle TV) venendo peraltro contenuti da poche decine di avversari. Chiaramente, anche se numericamente superiore alla destra radicale, la sinistra appare irrimediabilmente in calo e soprattutto, incapace di produrre nuovi miti propulsivi mentre quelli vecchi si logorano.

    --CONCLUSIONI E PROSPETTIVE. Al momento la nuova contestazione è ancora in svolgimento e per forza di cose possiamo fare solo un bilancio parziale. Possiamo dire che per LS e per tutta l’area, gli spazi politici giovanili si sono allargati (anche se in misura diversa da zona a zona) e possiamo solo augurarci che questo continui. Allargare l’area di consenso, aumentare i punti di appoggio sul territorio proseguendo la strategia entrista nella contestazione e dove possibile, assumerne la guida, sono senza dubbio, la direzione da seguire nel presente ma a nostro parere dobbiamo porci fin da ora in una prospettiva più ampia. Tenendo presente che i moti studenteschi in genere diminuiscono in Primavera per riaccendersi nell’Autunno successivo, appare doveroso prepararsi al consolidamento nei prossimi mesi tramite:

    a) una adeguata FORMAZIONE DEI MILITANTI che li prepari alle future battaglie politiche e parallelamente, più esternamente,

    b) diffondendo tra i simpatizzanti e anche tra i “neutrali” non solo la propaganda del movimento, ma anche la nostra CULTURA e questo, tra i giovani e i giovanissimi, implica l’ORGANIZZAZIONE DI MOMENTI LUDICI, l’intensificazione del LAVORO SU INTERNET con la creazione e la pubblicizzazione degli spazi di incontro e dialogo virtuali e infine, utilizzando i canali appena citati ma anche quelli sociali e personali più capillari, una DIFFUSIONE DELLA MUSICA ALTERNATIVA ALL’ESTERNO DELLA SUA AREA TRADIZIONALE. Oggi, di fatto, una musica, un filmato o un documento fatti girare nella rete, una discussione virtuale su internet sono momenti di cultura giovanile (e non solo) essenziali e insostituibili. Abbiamo già teorizzato in passato la necessità di una nuova rivoluzione culturale, di un “CONTRO’68”. La decisione e la maturità politica di molti militanti di LS cominciano a farcene intravedere la possibilità concreta. Accanto a questo lavoro parallelo interno e esterno, va fatto il tentativo di
    c) SALDARE LA CONTESTAZIONE STUDENTESCA A QUELLA DI ALTRI SETTORI SOCIALI. All’orizzonte si profilano minacce di crisi finanziaria che potranno avere ricadute pesanti sul piano lavorativo e sociale, con licenziamenti, tagli salariali, proletarizzazione progressiva dei ceti medi, ecc. I momenti di protesta e di conseguenza le occasioni di interventismo forzanovista non mancheranno e dobbiamo essere pronti a replicare le tattiche della trasversalità e dell’entrismo sociali sperimentate in queste ultime settimane nel mondo studentesco, anche tra operai, impiegati, contadini, disoccupati, precari, consumatori, italiani marginalizzati a vantaggio degli extracomunitari, cittadini dei quartieri degradati e assediati dall’insicurezza. Momenti tragici attendono il nostro popolo stretto tra globalizzazione economica e invasione extraeuropea e i nostri soldati politici dovranno prepararsi a trasformare i motivi di angoscia in occasioni di riscossa nazionale.


    LA REDAZIONE DI ORDINE FUTURO
    IL COORDINAMENTO DEI CIRCOLI ORDINE FUTURO
    www.ordinefuturo.info
    Se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla o non vale niente lui.

  2. #2
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    ordine futuro

    il circolo ordine futuro di perugia intende rilanciare fuori dagli spazi abituali le forme d'espressione metapolitica dell' "ambiente". sabato 22 Novembre la presentazione del libro Note alternative a Corciano e nei giorni precedenti, in tutta Perugia, una vasta e capillare azione di promozione dell' evento con affissioni e volantinaggi in centro, nelle scuole, nelle università. colpire ed attrarre l'immaginario della nuova generazione con strumenti nuovi, precisi, credibili, affidabili.

 

 

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