L'opinione...
"La Shoah? Non esiste" Prof negazionista al liceo
«La Shoah è un´invenzione degli inglesi, non ci sono le prove. Basta con questa cultura sionista. I nostri compatrioti sono morti nelle Foibe e noi stiamo a parlare degli ebrei, che non sono neanche italiani». Le urla di un professore di via Ripetta si sentivano sin dalla strada dove s´affaccia la porta del liceo artistico, miste alle grida di protesta, contro le sue posizioni negazioniste, da parte dei colleghi riuniti nel consiglio di classe della IV C. È successo giovedì scorso al piano terra dello storico liceo d´arte romano.
Ed è una fortuna che sia accaduto di pomeriggio, così solo un paio di studenti, e una madre, hanno ascoltato le farneticazioni del professore: concetti che in Austria nel 2006 sono costate allo storico inglese David Irving, autore del libro La guerra di Hitler, la condanna in primo grado a tre anni di reclusione.
Due ragazzi della IV C, e due della III G, sono appena tornati da Auschwitz dove hanno accompagnato il sindaco Alemanno. E il professore che li ha accompagnati, Virgilio Mollicone, stava illustrando al consiglio di classe l´esito del viaggio - ma anche le nuove iniziative del progetto, che prevede una mostra e l´incontro a scuola con quattro reduci dei campi di sterminio, tra cui Shlomo Venezia - quando un suo collega ha iniziato a dare in escandescenze. Prima ha detto che si stava annoiando, poi ha aggiunto che l´Olocausto è un invenzione degli alleati. «Pensavo stesse scherzando e invece ha cominciato a chiederci le prove, le prove dello sterminio degli ebrei, capisce? Io e altri colleghi abbiamo protestato con veemenza: "Non puoi sostenere questo abominio, sei un educatore e stai prendendo parte a una riunione, ora sei un pubblico ufficiale" gli ho detto».
Richiamata dalle urla, è intervenuta la preside. Dopo poco, il professore contrario al progetto sulla Memoria promosso dal Campidoglio, è uscito dalla stanza sbattendo la porta. «Fuori - racconta Mollicone - c´erano i rappresentanti di classe, due allievi e una madre. I ragazzi hanno sentito. "Che è successo? È per il viaggio ad Auschwitz, professore?", mi hanno chiesto. Poi so che ne hanno parlato in classe». Sembra che il professore negazionista non abbia mai manifestato le sue tesi nel corso delle lezioni. Alcune colleghe lo descrivono come un uomo stressato, facile a scatti d´ira e misogino.
Le frasi esatte della violenta discussione avvenuta giovedì a via Ripetta sono racchiuse nel verbale del consiglio di classe, che non è stato ancora riconsegnato in presidenza.
«Mi sono mossa subito, sono stati fatti immediatamente passi ufficiali. L´episodio è stato segnalato a chi di dovere, di più non posso dire», ha dichiarato ieri il capo d´istituto, Maria Teresa Strani. È possibile che la preside abbia fatto partire un provvedimento di censura nei confronti del professore che nega l´Olocausto, indirizzato al consiglio d´istituto e, oppure, alla disciplinare dell´Ufficio scolastico regionale.
http://www.repubblica.it/mobile/roma...-liceo/1546675
La reazione...
Esposto della preside
Shoah, professore negazionista: atti in procura
Marino Bisso e Carlo Alberto Bucci
Il direttore scolastico regionale: "Sanzione immediata"
È probabile che il magistrato chiederà di ascoltare docenti e studenti della IV C
Il caso del professore negazionista di via Ripetta arriva in Procura: ai magistrati è stata recapitata un´informativa dei carabinieri e nelle prossime ore il procuratore capo Giovanni Ferrara deciderà a chi affidare l´indagine. Intanto la direzione dell´Ufficio scolastico regionale annuncia tempi brevissimi, «ad horas», per i provvedimenti disciplinari nei confronti di Roberto Valvo. Tutto questo mentre ieri la vita scolastica nel primo liceo artistico della capitale è fortunatamente proseguita senza stravolgimenti, con tutti i professori - compreso Valvo - in cattedra.
Mercoledì 12 novembre il professore di storia dell´arte, nel corso del consiglio di classe della IV C, aveva negato davanti ai colleghi «l´effettiva esistenza della Shoah» e affermato che «gli ebrei non sono italiani». Sabato 15 - mentre a Repubblica dichiarava di essersi «mossa subito» e di aver fatto «immediatamente passi ufficiali» segnalando l´episodio «a chi di dovere» - la preside Maria Teresa Strani ha presentato un esposto nella caserma di San Lorenzo in Lucina. È probabile che il magistrato incaricato chiederà ai carabinieri di ascoltare gli altri sette professori presenti al consiglio di classe, ma forse anche i 16 ragazzi della IV C ai quali lo stesso sabato dell´esposto Valvo ha ripetuto le sue tesi. In Italia, diversamente da quanto accade in Francia, Austria e Germania, non esiste una legge che punisce i negazionisti (nel 2006 il professor David Irving è stato punito con tre anni di carcere in primo grado). Proprio per questa ragione, saranno fondamentali le testimonianze dei docenti e degli alunni per capire se si configuri o meno un´ipotesi di reato. Il magistrato dovrà quindi stabilire se il professor Valvo è perseguibile in base alle legge Mancino che punisce «con la reclusione sino a tre anni chi diffonde in qualsiasi modo idee fondate sulla superiorità o sull´odio razziale o etnico».
Tempi brevi per un provvedimento disciplinare sono annunciati da Raffaele Sanzo. Il direttore della scuola nel Lazio ha ricevuto ieri la relazione sull´accaduto da parte della preside di via Ripetta. E ha già disposto un´ispezione al liceo per avere un più ampio e dettagliato rapporto sulla diffusione di tesi negazioniste dell´Olocausto nel liceo di Noemi Cingoli, la moglie dell´epigrafista Mario Segre uccisa con il marito e il figlioletto Marco ad Auschwitz il 24 maggio 1944. Sotto di un terzo di unità nel corpo degli ispettori, l´Ufficio scolastico regionale di solito interviene in circa trenta giorni. «Stavolta il nostro intervento sarà ad horas», promette Sanzo. Che annuncia provvedimenti in tempi rapidissimi (quali l´allontanamento dalla scuola per incompatibilità ambientale) anche prima che il fascicolo giunga nelle mani della commissione disciplinare interna al Consiglio nazionale della pubblica istruzione.
(19 novembre 2008)
http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local//2049700