europa e intercettazioni telefoniche
la lettera della Frassoni, la nostra risposta
Caro Michele,
Marco Travaglio mi ha citato fra i tre deputati italiani che hanno votato a favore della non autorizzazione all'utilizzo delle intercettazioni telefoniche richieste dalla procura della repubblica di Milano. E' vero. E penso anche che la decisione -unanime- della commissione giuridica sia logica e ragionevole e non nasconda nessun intento di proteggere o coprire Massimo D'Alema.
La richiesta di autorizzazione a utilizzare l'intercettazioni dovrebbe essere giustificata dal fatto che queste hanno una rilevanza di prova in un procedimento. Il fatto é che secondo la stessa Ordinanza del Giudice delle Indagini Preliminari le fonti di prova esistenti sono già "sufficienti a suffragare l'ipotesi accusatoria a carico di taluni soggetti già per essa indagati", cioè gli stessi terzi intercettati - i quali peraltro sono già stati rinviati a giudizio ed il cui procedimento giudiziario è già in fase avanzata.
Quindi da questo punto di vista la richiesta della Procura della Repubblica di Milano è senza oggetto. Insomma, le intercettazioni sono superflue per il procedimento in corso. Se non servono per il procedimento non si vede perché dovrebbero essere pubblicate.
Un saluto molto cordiale.
Ciao
Monica Frassoni
Cara Onorevole Frassoni,
la nostra posizione è molto semplice: non spetta a voi politici ma ai magistrati giudicare la consistenza degli elementi a carico di questo o quell’imputato. In secondo luogo le intercettazioni in questione sono sì superflue per valutare le responsabilità degli imputati nel procedimento in corso ma sarebbero state importanti per decidere la posizione di Massimo D’Alema in queste vicende giudiziarie. La vostra decisione di impedirne la pubblicazione rende impossibile accertarne la consistenza ai fini di un eventuale rinvio a giudizio o anche di un non luogo a procedere. In questo modo si conferma l’idea di una condizione di privilegio dei politici e di una legge che non è uguale per tutti.
Redazione Annozero
Buonasera,
giusto per chiarire, la commissione giuridica del PE non deve e non puo' entrare in una valutazione di merito, che spetta ai giudici. Giustamente non sta a noi politici farlo. E infatti non lo facciamo né in un senso né in un altro. Anche se a volte sarebbe molto più facile e popolare farlo.
I giudici ci hanno chiesto di usare quelle intercettazioni ai fini di un procedimento che non é a carico di Massimo D'Alema. Lo hanno fatto con qualche mese di ritardo che le ha rese superflue perché il procedimento a carico di quella persona é continuato tranquillamente. Se i magistrati avessero voluto utilizzare quelle intercettazioni per una questione che riguarda direttamente D'Alema, lo avrebbero chiesto. Ma non lo hanno fatto. Perciò noi non abbiamo impedito ai giudici proprio nulla. Ripeto perché é bene che non ci siano malintesi: noi non dobbiamo né possiamo dire ai giudici di fare o non fare qualcosa contro o a favore di questo o quello. Ci é stato chiesto di autorizzare l'uso di intercettazioni per un procedimento preciso per le quali non servono più, per ammissione stessa dei giudici. Ma se dovesse servire per qualsiasi altro procedimento in atto o ancora da aprire, questo resta perfettamente possibile.
Un saluto molto cordiale
Monica Frassoni
http://www.annozero.rai.it
Certo che la Frassoni ha una faccia tosta incredibile. Dalle intercettazioni a D'Alema sono emerse altre vicende ancora più gravi, ma hanno impedito ai giudici di utilizzare queste prove che avrebbero aperto un nuovo e scandaloso caso. Si è sputtanata da sola.