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Discussione: Europa e Occidente

  1. #11
    simposiante
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    Citazione Originariamente Scritto da dasein Visualizza Messaggio
    Comunque io sono d'accordo con lui per quanto riguarda la sua tesi fondamentale (tutto è eterno e il divenire non esiste) ma non capisco perché questa non potrebbe essere conciliata col Cristianesimo.
    Ma scusa, ma che libri hai letto tu di Severino? Il cristianesimo è impossibile non solo se viene confrontato con le la tesi di Severino (e qsto già basterebbe, dal momento che, nn potendo esserci qualcosa di creabile e distruggibile, allora è impossibile qualcunque dio creatore e distruttore) ma anche all'interno della coerenza stessa della fede nel divenire: anche restando all'interno di tale fede il cristianesimo è assolutamente impossibile (il cristianesimo, ma si potrebbe aggiungere molto altro: la scienza moderna, ogni religione, ogni filosofia, il brahaman-atman indiano, ogni mitologia, ogni valore e costume sociale, ogni legge economica sono impossibili), cioè anche prima che Severino metta in discussione tale fede, è all'interno della coerenza di tale fede che un Dio onnipotente ed eterno è impossibile perchè renderebbe apparente il divenire, cioè (all'interno della fede nel divenir altro) ogni eterno (ogni pensiero epistèmico-metafisico-deterministico-teologico) rende essente il niente, viola il pdnc in senso trascendentale (e qsto è assolutamente impossibile): leggi L'Anello del ritorno, Severino mostra come in realtà già Nietzsche avesse capito questo percorso logico e che il suo ateismo non sia una semplice volontà-interpretazione, ma una dimostrazione teoretica inconfutabile (un'interpretazione di Nietzsche, quella di Severino, che scardina tutte le precedenti mai fatte che facevan perno su quella Heideggeriana).
    Non è un caso che per lui l'eterno ritorno sia necessario (è necessario perchè se è impossibile ogni eterno - se fosse possibile la realtà sarebbe bloccata e non potrebbe più apparire nulla - è impossibile che anche il passato sia un immutabile, e allora si compone il circolo eterno dell'anello che ritorno ciclicamente su se stesso).


    Del resto non capisco neanche la sua critica al Padre Nostro: nella prima parte si auspica che sia fatta la volontà di Dio - ed è eternamente fatta, già da sempre, quindi è scontato - mentre la seconda parte esprime una speranza che riguarda noi - legittima dato che non conosciamo il Destino - e non un "comando" a Dio; non si chiede che sia fatta la nostra volontà.
    La seconda parte del padre nostro (come la prima) è all'imperativo, non è una speranza (e i cattolici non la considerano una speranza separata dall'esser volontà, leggiti la postilla al capitolo quinto sulla risposta di Bontadini, anche lui nn fa alcuna obiezione in qsto punto).
    E (ad ogni modo) tra volontà e fede (e la speranza è fede) non c'è alcuna distinzione come Severino mostra (si vuole in quanto si crede e viceversa, ed entrambe sono impossibili perchè isolano la certezza del contenuto dal suo esser dubbio)

    Il sacro dovrebbe essere all'origine della cultura, dovrebbe fondare una visione del mondo attraverso la quale si passa per crearla e viverla (la cultura), dovrebbe essere sostanza della nostra esistenza.
    Il "dovrebbe" implica che il tuo postulato pratico può fondarsi in modo legittimo (il che, cm Severino mostra anche in "La strada", se si leggono adeguatamente i capitoli sull'eclissi e la morte della filsolofia, è impossibile, è cioè imposibile che esista un discrimine tra bene e male, giusto e ingiusto poichè la coerenza logico-razionale del nichilismo lo esclude)

    Ovviamente non dispongo di mezzi dialettici per dimostrarti "razionalmente" che è meglio il Cristianesimo piuttosto che l'ateismo, la santità piuttosto che l'omicidio, mangiare pasta al forno piuttosto che sterco di elefante, dato che a questo livello di "nichilismo" si tratta semplicemente di scegliere ciò che più ci piace. Insomma ci troviamo tutti a combattere con le stesse armi.
    Lo credo che non ne disponi, nn è una mancanza tua, è un'impossibilità: non ne disponeva neanche un gigante cm Bontadini quando ha tentato per 30 anni di tener testa al suo allievo per salvare la verità in senso epistèmico.

  2. #12
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    Citazione Originariamente Scritto da Πλάτων Visualizza Messaggio
    Ma scusa, ma che libri hai letto tu di Severino? Il cristianesimo è impossibile non solo se viene confrontato con le la tesi di Severino (e qsto già basterebbe, dal momento che, nn potendo esserci qualcosa di creabile e distruggibile, allora è impossibile qualcunque dio creatore e distruttore)
    Ma infatti il mio pensiero sulla questione è un po' eretico, riguardo alla prima frase della genesi penso, con Elémire Zolla, che "Bereshit è non l'inizio lontano, ma l'origine sempre presente".

    ma anche all'interno della coerenza stessa della fede nel divenire: anche restando all'interno di tale fede il cristianesimo è assolutamente impossibile (il cristianesimo, ma si potrebbe aggiungere molto altro: la scienza moderna, ogni religione, ogni filosofia, il brahaman-atman indiano, ogni mitologia, ogni valore e costume sociale, ogni legge economica sono impossibili), cioè anche prima che Severino metta in discussione tale fede, è all'interno della coerenza di tale fede che un Dio onnipotente ed eterno è impossibile perchè renderebbe apparente il divenire, cioè (all'interno della fede nel divenir altro) ogni eterno (ogni pensiero epistèmico-metafisico-deterministico-teologico) rende essente il niente, viola il pdnc in senso trascendentale (e qsto è assolutamente impossibile):
    Dovrei approfondire per capire meglio, comunque se tutte queste cose sono impossibili (anche valori e costumi sociali?), cos'è possibile?

    leggi L'Anello del ritorno, Severino mostra come in realtà già Nietzsche avesse capito questo percorso logico e che il suo ateismo non sia una semplice volontà-interpretazione, ma una dimostrazione teoretica inconfutabile (un'interpretazione di Nietzsche, quella di Severino, che scardina tutte le precedenti mai fatte che facevan perno su quella Heideggeriana).
    Non è un caso che per lui l'eterno ritorno sia necessario (è necessario perchè se è impossibile ogni eterno - se fosse possibile la realtà sarebbe bloccata e non potrebbe più apparire nulla - è impossibile che anche il passato sia un immutabile, e allora si compone il circolo eterno dell'anello che ritorno ciclicamente su se stesso).
    Lo leggerò


    La seconda parte del padre nostro (come la prima) è all'imperativo, non è una speranza (e i cattolici non la considerano una speranza separata dall'esser volontà, leggiti la postilla al capitolo quinto sulla risposta di Bontadini, anche lui nn fa alcuna obiezione in qsto punto).
    E (ad ogni modo) tra volontà e fede (e la speranza è fede) non c'è alcuna distinzione come Severino mostra (si vuole in quanto si crede e viceversa, ed entrambe sono impossibili perchè isolano la certezza del contenuto dal suo esser dubbio)
    Ma per me il problema neanche si pone, penso sia evidente che è una speranza perché pretendere di dare ordini a Dio è un controsenso per chiunque. L'identità di volontà e fede non mi è chiara. Secondo Severino non si può "volere"?

  3. #13
    simposiante
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    Citazione Originariamente Scritto da dasein Visualizza Messaggio
    Ma infatti il mio pensiero sulla questione è un po' eretico, riguardo alla prima frase della genesi penso, con Elémire Zolla, che "Bereshit è non l'inizio lontano, ma l'origine sempre presente".
    Deus sive natura? tipo il panteismo Spinoziano?


    Dovrei approfondire per capire meglio, comunque se tutte queste cose sono impossibili (anche valori e costumi sociali?), cos'è possibile?
    Tutto ciò che vedi come mortale in realtà non esiste: esiste la fede che esso esista (questa tastiera in cui stiamo scrivendo, questo esser qui e ora, questo esser qui e ora come futuro rispetto all'esser qui e ora della sconfitta di Napoleone a Waterloo, il nostro essere un individuo, l'esistenza di una molteplicità di coscienze esterne, la non contraddittorietà della matematica, il rapporto individuo società, qualcosa come storia del pensiero storico-filosofico, scienza, tecnica, cristianesimo, politica ecc..).
    Non credo che tu abbia letto la triade Destino della necessità, La Gloria, Oltrepassare, dove il rigore del pensiero di Severino raggiunge conclusioni inconcepibili: tutto ciò è spiegato lì.
    In breve: Il tempo porta alla luce nuove configurazioni dell'eterno, porta alla luce anche quell'eterno in cui consiste l'isolamento della terra dal destino della verità (dove cioè appare la fede nel divenir altro, il nostro esser mortali, la storia del nichilismo): l'isolamento (come ogni altro eterno) è, ma ciò che propugna è inesistente: non è eterno il dato, ma la fede in quel dato: la fede nell'esser individuo, nell'esistenza delle galassie, dell'universo, del linguaggio come forma di comunicazione, della matematica ecc..tutto ciò che l'isolamento mostra è errore, e d'altra parte è necessario che tutti gli eterni che si inoltrano nel cerchio dell'apparire (anzi, nell'infinità molteplicità di cerchi trascendentali) poi tramontino necessariamente (nn sto qui a spiegarti perchè o nn finiamo più) e quindi anche quell'eterno in cui consiste l'isolamento (il quale deforma la verità e dunque tutti i reali nessi di tutti gli enti con gli altri enti) è destinato a tramontare, lasciando apparire ciò che veramente siamo e il rapporto in cui stiamo con tutto il resto (non solo con ciò che appare momentaneamente istante dopo istante, perchè è necessario che tutto ciò che è già passato si rimostri per sempre rimanendo nell'apparire in carne e ossa! sia come errore che come reale concretezza.
    E tutti vivranno l'esperienza di tutti, ma qui vado troppo troppo oltre.

    Ma per me il problema neanche si pone, penso sia evidente che è una speranza perché pretendere di dare ordini a Dio è un controsenso per chiunque. L'identità di volontà e fede non mi è chiara. Secondo Severino non si può "volere"?
    La distinzione tra sperato e voluto è inesistente (se non lo volessi non lo spereresti e viceversa) e (parentesi) ogni fede-volontà-speranza (il che è lo stesso, come si mostra in D.d.N e Gloria) è contraddizione, anche l'amore, il paicere, il dolore, perfino la morte come corruzione del corpo non esiste se non all'interno di un sogno che si mostrerà falso con la fine dell'isolamento.

 

 
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