Una divaricazione tra le classi sempre più intollerabile
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Una parte dell'Italia fatta di milioni e milioni di lavoratori poveri,precari,disoccupati, anziani non vive più bell'europa dei 15 ma in quella dei ventisette. Poveri come in Polonia, Romania.
I centri di assistenza sono sempre più affollati. Migliaia di famiglia riescono a fare un pasto caldo soltanto nei refettori della carità.
I partiti di governo e di opposizione lavorano alacremente aall'allargamento della forbice tra ricchi e poveri in Italia: da un lato si aumentano gli emolumenti alla grande casta (quella diffusa in tutto il territorio nazionale e comprende regioni, comuni, circoscrizioni) ed alla elite di funzionari che l'assistono; dall'altro si incrementa e si allarga il numero di membri della stessa con la creazione in serie di consigli di amministrazioni, consulenti, esternalizzazioni derivanti dalle privatizzazioni e dalle politiche di gestione e controllo del territorio...
I sindacati confederali hanno accettato la prospettiva di un'Italia con rapporti sociali di tipo americano: ricconi sfondati, ricchi e poverissimi. In mezzo niente.
Insomma da un lato persone alle quale si eroga la social card ma si restringono gli accessi alla sanità ed ai servizi sociali. Dall'altra persone unite dai privilegi e da un tenore di vita lussuoso.
Mai la lotta di classe in Italia era stata tanto feroce: ma è da anni combattuta da una sola parte, la parte dei ricchi e dei privilegiati. I poveri rinculano e perdono credito anche nei loro partiti....
Si stanno creando condizioni per una guerra civile. Persone che fino a ieri riuscivano sia pur con modestia a vivere sono state spinte verso la miseria più nera.
Pietro Ancona
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