Il Pil si muove nel I trimestre
Economia italiana più veloce
della media nell'Eurozona
di Giuseppe Chiellino
12 maggio 2010
Timidi segnali positivi per l'economia europea e in particolare per quella italiana. Nel primo trimestre del 2010 in Italia il Pil è aumentato dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% rispetto al primo trimestre del 2009. Dal confronto con gli altri principali paesi della zona euro l'Italia esce bene ed appare come l'economia più dinamica, sia pure in un contesto di ripresa a bassa velocità.
Il dato congiunturale pubblicato mercoledì dall'Istat è il migliore dalla fine del 2006 (quando la crescita rispetto al trimestre precedente era stata dell'1,1%) e il dato tendenziale è il migliore dal terzo trimestre 2007 (+1,5%).
L'Istat ha pubblicato anche i dati rivisti a partire dal 2005, che confermano la recessione del 2009. Il pil è diminuito del 2,9% congiunturale e del 6,5% tendenziale nel primo trimestre 2009, rispettivamente dello 0,3% e del 6,1% nel secondo, mentre è aumentato dello 0,4% congiunturale e sceso del 4,7% tendenziale nel terzo ed è sceso, infine, dello 0,1% e del 2,8% negli ultimi tre mesi dello scorso anno.
Crescita in tutti i settori
L'aumento congiunturale del Pil - spiega l'Istat in una nota - è il risultato di un aumento del valore aggiunto dell'agricoltura, dell'industria e dei servizi. Il primo trimestre del 2010 ha avuto due giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative del primo trimestre 2009. La crescita acquisita per il 2010 è pari allo 0,6 per cento.
Il confronto con gli altri
Il dato italiano di oggi si confronta con quelli dei partner europei e in particolare della zona euro. La crescita media nell'area della moneta unica nel primo trimestre è stata dello 0,2% su base congiunturale (contro una crescita pari a zero nell'ultimo trimestre del 2009). Nell'intera Ue il Pil è aumentato in media dello 0,2%, in miglioramento rispetto allo 0,1% del trimestre precedente. Rispetto al primo trimestre del 2009 (confronto tendenziale) il Pil è cresciuto dello 0,5% nell'Eurozona e dello 0,3% nella Ue (dopo -2,2% e -2,3%). Nello stesso periodo negli Usa il Pil è cresciuto dello 0,8% su base trimestrale e del 2,5% su base annua.
Primi segnali positivi, dunque, che vanno però visti nel dettaglio dei singoli paesi.
Primi fra tutti,
Grecia e Germania. Nel primo caso nel trimestre il Pil è diminuito dello 0,8% su base congiunturale (rispetto al trimestre precedente) e del 2,3% su base annuale.
In Germania, invece, il Pil è cresciuto dello 0,2% nel primo trimestre e dell'1,6% su base annua. Dati che superano le attese degli analisti i quali si aspettavano crescita zero trimestrale e +1,2% annua. Nel quarto trimestre 2009 è stato rivisto a +0,2% (da zero) sul trimestre precedente e a -2,2% da -2,4% su base annua con una correzione quindi a -4,9% da -5% del Pil del 2009.
Spagna finalmente fuori dalla recessione
L'economia spagnola, dopo sei trimestri negativi, è uscita dalla recessione nel primo trimestre 2010, ultima tra le grandi economie della Ue. Il Pil ha registrato infatti una piccola crescita dello 0,1% sul quarto trimestre 2009, mentre su base annua è ancora negativo dell'1,3%.
Crescita modesta in Francia
L'economia francese ha registrato un rallentamento della crescita rispetto al quarto trimestre del 2009. Il Pil infatti è aumento solo dello 0,1 nel primo trimestre contro il +0,5% del trimestre precedente (comunque rivisto al ribasso). Secondo l'istituto di statistica Insee la frenata è legata soprattutto alla domanda interna che è rimasta invariata mentre a fine 2009 cresceva quasi dell'1 per cento. In ogni caso, per l'anno in corso la crescita acquisita è dello 0,7%, di poco superiore allo 0,6% italiano.
Colpo d'ala del Portogallo
Tra le performance migliori va segnalata anche quella del Portogallo, insieme alla grecia e alla Spagna uno dei paesi più a rischio sotto il profilo dei conti pubblici quindi uno dei punti deboli dell'intera eurozona. Ebbene, l'economia del paese iberico è cresciuta dell'1% rispetto al trimestre precedente (quando aveva però registrato un calo dell'1,1%) e dell'1,7% rispetto ai primi tre mesi del 2009.