parla con cognizione di causa....il fatto di paparesta che venne chiuso negli spogliatoi fu smentito...è stata una delle tante sgradassate per le quali moggi che amava tanto fare il gradasso per telefono e per le quali sta pagando.....d'altra parte si è dato ampio spazio alla cosa quando si pensava fosse vera, ma alla smentita niente....un pò come per la maserati a pairetto che sembrava gli fosse stata regalata da moggi tramite la fiat, mentre era stato agevolato solo l'arrivo in termini di tempo.... un pò come per le ammonizioni mirate, smentite dalla giustizia sportiva....ma andate a nascondervi
Comunque io conosco un arbitro che dirige in Eccellenza.
Gli è successo di peggio,del tipo macchina distrutta.
Ma....il gesto di Moggi a Reggio Calabria per quanto possa ritenersi deprecabile non giustifica la pena inflitta alla Juventus.
La verità è che di concreto non c'è nulla,ma attendiamo LA FINE dei processi.
Dicono che dopo Atalanta-Juventus l'arbitro Farina si sia rinchiuso insieme a Lapo in un bordello di Biella, risulta anche a voi?
De Biase ( giudice del calcioscommesse del 1980 ),
risponde ad uno spettatore tifoso della Juventus che telefona a Rete37, emittente privata fiorentina, dove l'ex giudice era ospite, a proposito della Juventus e dell'operato di Zaccone, legale della stessa:
"Non posso sapere perchè la proprietà della Juventus si sia mossa in un certo modo, ma mi sento di dire, al 99%, che la vicenda è stata abilmente pilotata dai vertici della squadra torinese, a cominciare dalla richiesta di Zaccone, che ha lasciato tutti di stucco. Zaccone non è un incompetente, come molti credono, ma è stato solo un attore di questa vicenda. Bisogna avere, innanzitutto, il coraggio di affermare una realtà: il procedimento di questa estate ha partorito un autentico aborto giuridico.
Quando parlo di "aborto giuridico" mi prendo la piena responsabilità di ciò che dico. Quando si vuole espletare in due settimane un procedimento che richiederebbe almeno 6 mesi solo per un corretto iter investigativo, non può che venir fuori un aborto giuridico. Quando si cassa, per motivi di tempo, un grado di giudizio, quando si impedisce agli imputati di portare testimoni, dossier e filmati in loro discolpa, ma gli si concede solo 15 minuti per una arringa difensiva, non si può che parlare di aborto giuridico.
Quando non si concedono agli avvocati difensori degli imputati i testi integrali delle intercettazioni, adducendo che non sono pertinenti, si può solo parlare di aborto giuridico. Quando, infine, si disassegna un titolo ad una squadra, la Juventus, per assegnarlo ad un'altra, l'Internazionale, prima che sia pronunciato il verdetto del primo iter istruttorio, allora siamo ben oltre l'aborto giuridico.
Non è un problema di giustizia ordinaria o sportiva: in ogni paese che si definisca civile eventuali pene e sanzioni devono essere comminate dopo che sia stato verbalizzato un verdetto di colpevolezza, mai prima. E non venitemi a parlare di normative UEFA o di liste da dare alla stessa per le coppe europee: i diritti degli imputati, tra cui quello di potersi difendere con i mezzi che l'ordinamento mette loro a disposizione, vengono prima di una partita di calcio.
Il punto che mi fa pensare che Zaccone abbia agito su input della proprietà è un altro, e cioè il modo in cui si sono mossi i vertici dirigenziali della Juventus, con quel finto ricorso al TAR. Come, mi chiedo, tu allontani i dirigenti, praticamente dichiarandoti colpevole, poi assisti inerte ed impassibile ad uno scempio mediatico e giudiziario ai danni della tua squadra e poi minacci di ricorrere al TAR?
E' il concetto di chiudere la stalla quando i buoi sono fuggiti, se ci pensate bene. Prima ti fai massacrare senza muovere un dito, ti fai disassegnare il titolo, fai stilare i calendari per i campionati e le coppe europee e poi minacci di andare al TAR, strombazzando il tutto sui giornali? Sa tanto di mossa politica per placare l'ira dei tifosi, mi pare. Se Zaccone, che è uomo di valore ed esperienza, avesse avuto il mandato di evitare il disastro si sarebbe mosso in maniera diversa, nel senso che avrebbe fatto notare queste "anomalie" nel tempo intercorso tra la fine del dibattimento e l'annuncio dei verdetti. Quello, infatti, era il momento buono per minacciare di ricorrere al TAR, quando le sentenze non erano ancora state scritte, ma andava fatto in camera caritatis, chiedendo un incontro con Ruperto, Sandulli e Palazzi, e non di fronte ai giornalisti della Gazzetta.
Vi prego di notare che non sto discettando di alta strategia dell'arte forense, ma dei principi basici, dell'ABC della professione, di cose che si insegnano ai ragazzi che vengono in studio a fare praticantato: se tu, avvocato difensore, ritieni di avere delle armi da giocare, chiedi un incontro con il giudice e il PM, nel periodo che intercorre tra il processo ed il verdetto, e gli fai notare che, se il responso sarà giudicato troppo severo, le userai. E qua di armi ce ne erano in quantità industriale.
Poi, di fronte al fatto compiuto, chi si prende la responsabilità di fermare una macchina che macina miliardi di €, tanto da essere la sesta industria del paese? Io, per conto mio, posso solo ribadire il concetto già espresso: una penalizzazione di 8/10 punti, una multa e la squalifica di Moggi e Giraudo per 10/12 mesi, questa era la pena congrua, a mio parere. Ogni parallelo con la vicenda del 1980 è improponibile: qua non ci sono tracce di illecito, né denaro o assegni. L'illecito ambientale non è un reato contemplato da nessun codice, a meno che non si parli di inquinamento atmosferico....."
[b]Le recenti dichiarazioni dell’ex arbitro De Santis hanno letteralmente fatto inviperire Gianfelice Facchetti, figlio del compianto Giacinto, che ha sentito l’ex fischietto dire che il padre gli telefonava spesso, a volte con toni ai limiti del lecito: “Tutte falsità, è l’atteggiamento di chi non sa cosa fare. Ha un processo a carico assai più grave della mia querela e mi colpisce che certe parole arrivino da un ex ispettore di polizia. Mio padre faceva telefonate agli arbitri come tutti i dirigenti, ma bisogna vedere cosa dicesse. Ne mio padre ne l’Inter hanno mai tramato contro qualcuno, Calciopoli è nata per caso, indagando scommesse clandestine. Altro che telefonate ai limiti del lecito!. De Santis mente sapendo di mentire. Lo conferma il ritardo di tali affermazioni”. C’è chi sostiene, comunque, che dopo Calciopoli l’Inter abbia beneficiato di favoritismi arbitrali: “Contro il Siena l’Inter ha vonto con un gol in fuorigioco, lo stesso è successo il giorno dopo alla Juve e anche il Milan ha approfittato di errori a suo vantaggio.La sudditanza degli arbitri nei confronti delle grandi fa parte del costume italiano, ben altra cosa è la rete di condizionamenti di Calciopoli”.
un genio facchetti jr. forse gli sfugge che era PROIBITO telefonare agli arbitri, tra tutte le intercettazioni non ce n'è una tra Moggi e gli arbitri...a proposito che fine hanno fatto ste telefonate tra Giacinto e gli arbitri.....
che il sospetto sia sempre lo stesso?
Non posso neanche dire di essere senza parole perchè era tutto già risaputo all'epoca (incluso il fatto che il contenuto di quelle telefonate, a differenza di altre, fu in gran parte insabbiato).
Restiamo sulla riva del fiume. Chissà che un giorno una qualche procura decida di andare a vedere nel calderone di certi 'signori' milanesi che, tra le altre cose, hanno truffato migliaia di investitori in borsa. Mi pare che al riguardo siano uscite intercettazioni lampanti che collegano la cosa anche con il finanziamento di una certa squadra dei 'signori' medesimi.
il tempo è galantuomo ragazzi, è galantuomo.