LA NUOVA FIRST LADY
Samantha ? D'istinto, la detestiamo
Anche senza conoscerla. Per cinque buoni motivi
di Maria Laura Rodotà
Samantha Cameron nata Sheffield è la moglie del nuovo premier britannico. Ha due figli e aspetta il terzo. Finora è stata direttore creativo della Smythson di Bond Street, che produce accessori di lusso. Io e altre utenti dei media non l’abbiamo mai incontrata. Non la troviamo antipatica. Però, d'istinto, la detestiamo. Ecco perché.
1). È una pissera. Dicesi pissera la madamin di ceto medioalto. Il termine è fiorentino ma di valore universale. Spiegano Rosaria Lo Russo, Maria Pia Moschini e Liliana Ugolini nel loro libro «La pissera» (ed. Ripostes, 2003): «La pissera è una donna che è nata per sostenere e mantenere i luoghi comuni più tranquillizzanti: famiglia (apparentemente) armoniosa; marito e moglie che si adorano vicendevolmente; abbigliamento non vistoso, sobrio, funzionale, con una sua rigida eleganza; moglie controllata, educata, sempre sorridente e rassicurante». Chi non sopporta il concetto di first lady e l’ossessiva attenzione mediatica per le «mogli di», fino a renderle un modello femminile appetibile e credibile, ora teme (è quasi certa di) un'invasione di foto e notizie su SamCam moglie e mamma ideale. Meno male che c’è Carla Bruni, a questo punto.
2). È una superpariolina inglese. Figlia di un baronetto (cfr. le opere di P.G. Wodehouse, un autore che con Cameron premier sarà utile rileggere: Wodehouse aveva una pessima opinione dei baronetti), ha un superpotere comune a molte insopportabili ragazze di ottima famiglia: priva (poi non si sa, magari di nascosto è un genio) di serie doti intellettuali, sa stare elegantemente zitta, guardando con elegante sufficienza chi si agita e discute. Riesce così a sembrare superiore, e a far sentire famosi scrittori e premi Nobel dei poveracci. Alla prima visita ufficiale, si tiferà per Carla Bruni, che qualche baggianata ogni tanto la dice.
3). Veste in modo impeccabile, classico e ipocrita. Per non sembrare troppo elitista (vabbè, troppo pariola), mescola capi assai costosi con magliette genere H & M e TopShop. I media hanno già pubblicato molte dettagliate fotocronache delle sue mises. Ne vedremo dieci volte tante. Aridatece Carla Bruni.
4). Anche i suoi abiti pre-maman sono irritanti. Anche Carla Bruni è irritante, ma in modo più stimolante.
5). Per colpa sua, torneranno forse di moda i tagli lunghi scalati che costano un’ira di Dio causa messa in piega e continua necessità di spuntare i capelli. Per colpa dei nostri media e di suo marito, finiremo a discutere (io lo sto già facendo) di Samantha Cameron e dei suoi capelli. Altro che Carla Bruni: sarebbe più interessante discutere del nuovo giudice della Corte Suprema americana, Elena Kagan. Personaggio sfiziosissimo, di grande intelligenza e determinazione, lei sì modello assertivo e anti-stucchevole. Verrà seguita meno e sfottuta di più, però. Il perché lo ha spiegato il suo collega giurista Paul Campos: «Per alcuni uomini, l’unica cosa più intollerabile della visione di una donna potente è la visione di una donna potente con cui non andrebbero volentieri a letto» (perché sto scrivendo di Elena Kagan in un articoletto su SamCam? Perché ha senso paragonare due figure femminili opposte e venute alla ribalta in questi giorni, ovvio; e perché non mi avrebbero mai chiesto di scrivere «Cinque motivi per cui mi piace Elena Kagan», ancora più ovvio, scusate).
Samantha ? D'istinto, la detestiamo - Corriere della Sera