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    Predefinito Il contributo Italiano alla cultura tedesca

    GENIO ITALIANO IN GERMANIA

    * ARCHITETTI ITALIANI IN GERMANIA
    * SCULTORI, STUCCATORI ITALIANI IN GERMANIA
    * PITTORI ITALIANI IN GERMANIA

    Introduzione di Bruno Zoratto

    La Germania, che si trova al centro dell'Europa e che per certuni è il cuore dell'Europa, non offre le spiagge esotiche del Mar dei Caraibi, dell'Oceano Indiano e dell'Oceano Pacifico; a dire il vero neppure le riviere subtropicali del Mar Mediterraneo o i maestosi scenari delle giungle, delle savane, dei deserti.
    Nelle sue città non si respira l'orgoglio nazionale come in Inghilterra, lo spirito gaudente come in Francia, la tradizione tollerante come in Olanda, il fascino nordico come in Svezia, l'atmosfera nostalgica come nell'Europa danubiana.
    Anche l'"American way on life", se trasferita in Germania, perde tutto lo smalto che ha oltreoceano.
    Le feste tedesche non sono che... chiacchierate avvolte in fastidiose nuvole di fumo fra una giungla infinita di boccali grondanti di birra. Il cielo è grigio per molti mesi all'anno, la gente poco espansiva, il servizio nei ristoranti non sempre cortese. Diciamolo francamente: per noi italiani sembra essere un Paese per certi aspetti poco esaltante. Ma in realtà non è così.
    La Repubblica Federale di Germania merita essere conosciuta, studiata ed approfondita, merita essere visitata e toccata con mano per poter apprezzare e scoprire l'antico gusto germanico per le arti, la cultura e la genialità italiana.
    Nel Nord si può gustare un atmosfera marinara e la vista è gratificata da graziosissime casette di mattoni rossi. I grandi fiumi - come il Reno, l'Elba, il Danubio - hanno indubbiamente il loro fascino, così come i numerosi boschi (almeno quando danno il meglio di sé, tra maggio ed ottobre). Vi sono poi catene montuose di tutto rispetto - come i Monti Metalliferi e, soprattutto, le Alpi bavaresi - che offrono magnifici paesaggi. La cucina tedesca è ricca di ottimi piatti, anche se purtroppo poco adatti a chi ha problemi di colesterolo.
    Le città tedesche, infine, sono ricche di Storia e la Storia tedesca, non dimentichiamolo, raggiunge in Renania ed in Baviera i duemila anni. Non sono i livelli dell' Egitto o della Magna Grecia, ma non è neppure poco e in un Paese con venti secoli di Storia a disposizione è normale che molti siano i tesori d'arte.
    I conflitti del passato hanno purtroppo causato gravi danni al patrimonio artistico tedesco. Specialmente i devastanti bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Alle distruzioni si sono aggiunte le spoliazioni dei vincitori, i "peccati" delle ricostruzioni urbanistiche troppo disinvolte e le perdite territoriali seguite alle sconfitte del 1918 e del 1945. Queste ultime, riducendo il territorio tedesco, hanno necessariamente accorciato anche il novero delle opere d'arte appartenenti alla Germania. Malgrado ciò, molto è rimasto, anche perché una parte del patrimonio danneggiato o distrutto fino al 1945 è stata accuratamente restaurata o ricostruita negli anni di pace.
    Osservando il sempre imponente patrimonio artistico tedesco, viene spontaneo pensare quanto di esso abbia un'origine nella Penisola italiana o perché direttamente progettato (o costruito) da mani "italiche" o perché comunque influenzato dalla cultura, dal gusto, dalla tradizione del Paese, come diceva poeticamente Goethe, "dove fioriscono i limoni". Basti pensare alla Porta Nigra di Treviri, superbo monumento della fine del IIº secolo dopo Cristo, che è divenuto il simbolo stesso della Romanità in terra germanica.
    Con i confini sul Reno e sul Danubio, infatti, l'Impero Romano dominò le regioni più occidentali e più meridionali della Germania. Per la precisione i Romani vi restarono per 543 anni, se partiamo dal 55 a.C. (primo raggiungimento del Reno) al 488 d.C. (abbandono della Rezia da parte della popolazione romana per ordine di Odoacre).
    Non c è da stupirsi che l'influenza romana in Germania sia stata immensa. Ci riferiamo allo stile, poiché tralasciamo qui altri fattori anche molto importanti, come gli apporti latini sulla lingua tedesca o l'introduzione del vino in Renania. Dalle chiese cristiane definite "romaniche", allo rispuntare del paganesimo latino nei castelli principeschi del XVII e XVIII secolo, fino agli imponenti edifici del Terzo Reich.
    L'influenza dell'Impero Romano è riscontrabile ovunque nel mondo germanico; sull'architettura del Terzo Reich si nota con evidenza a Norimberga, dove la monumentale Kongreßhalle fa subito venire in mente il Colosseo. È un filo conduttore che attraversa i secoli.
    Dopo il crollo dell'Impero Romano d'Occidente (476) i rapporti - fatti di incontri e di scontri - tra il mondo tedesco ed il mondo italiano restarono ancora strettissimi durante tutto il Medio Evo e cioè, per altri mille anni: furono rapporti politici, commerciali e culturali che ebbero il loro punto focale nelle relazioni tra l'Impero da un lato, il Papato ed i Comuni dall'altro.
    Con il Rinascimento la civiltà italiana raggiunse il culmine del suo splendore e non può stupire quindi il crescente interesse del mondo tedesco per gli architetti, gli scultori, i pittori del mondo italiano.
    A partire dal XVI secolo molti artisti giunsero dall'Italia (o dalla Svizzera italiana) in Germania. Uno di questi fu Agostino Barelli, costruttore della Theatinerkirche di Monaco di Baviera, completata nel 1668: è la riproduzione di una chiesa romana e quel che più conta è, cronologicamente parlando, uno dei primi edifici in stile barocco a nord delle Alpi. Questo artista bolognese, detto il "principe del Barocco", costruì anche (a partire dal 1664) la parte centrale del Castello di Nymphenburg, la "Versailles bavarese".
    Monaco di Baviera è un buon esempio per dimostrare che anche quando gli artisti italiani non c'entrano nella progettazione di edifici, l'Italia viene comunque presa a modello. Ogni osservatore, infatti, di fronte al Palazzo della Residenza (la reggia della dinastia dei Wittelsbach) nota immediatamente che è, in pratica, una copia di Palazzo Pitti e dal modello fiorentino lo differenziano pochissimi particolari. Eppure questo "Konigsbau" fu costruito da Leo von Klenze nel 1826-35. Lo stesso dicasi per la Feldherrnhalle, molto simile alla Loggia dei Lanzi di Firenze, costruita da Friedrich von Gärtner nel 1844. La stessa Ludwigstrasse si rifà decisamente al Rinascimento fiorentino. E che dire di Dresda? Quando essa divenne la città d'arte tedesca per antonomasia, sotto Augusto II (1694-1733), la definizione che le venne data fu a tutti ovvia: "Firenze tedesca", forse anche alludendo ad un ruolo politico similare della Sassonia e della Toscana nei rispettivi Paesi.
    Analizzando queste "brevi biografie", già apparse nell'opera del "Genio Italiano all'estero" pubblicata negli anni trenta, e che noi riproponiamo per la prima volta in versione tedesca, possiamo contare che furono circa 550 gli architetti, gli scultori ed i pittori di lingua italiana che emigrarono in Germania tra il XVI ed il XIX secolo. Ci rendiamo conto perciò di quanto grande sia stato il contributo del genio italiano oltre le Alpi. Ad essere sinceri non soltanto nel mondo europeo transalpino: basti pensare a Geronimo Veroneo, che lavorò alla costruzione del Taj Mahal, in India, opera voluta dall'imperatore Jahan, della dinastia Mogul, nel 1631. Oppure a Bartolomeo Rastrelli e a Carlo Rossi, morti rispettivamente a San Pietroburgo nel 1771 e nel 1849: il primo fu l'architetto del Palazzo d'Inverno, il secondo colui che sistemò la piazza davanti al maestoso edificio. Il genio italiano non ha veramente conosciuto limiti geografici e questo dovrebbe veramente far pensare coloro che oltralpe si ostinano ancora a considerare l'Italia una mera "espressione geografica".
    Vivendo nel Baden-Württemberg, dove risiede la più grande concentrazione di italiani in Europa, vengono subito in mente due grandi nomi: Retti e Salucci.
    - Leopoldo Retti (1704-1751), lombardo di Laino in provincia di Como. Fu dal 1713 al 1726 a Ludwigsburg; dal 1731 al 1748 ad Ansbach, dove, come primo architetto di corte, lavorò al palazzo della residenza, rinnovò la chiesa di S. Gumperto, costruì la "Orangerie", il ginnasio Carolingio, la Sinagoga e varie case private. Nel 1748 vinse il concorso per il palazzo della residenza di Stoccarda, alla cui costruzione attese personalmente; nel 1750 divenne architetto capo del Württemberg. Costruì i castelli di Kirchberg, Ludwigsruhe, Eschenau, Schwenningen, Dennenlohe; le chiese di Weidenbach, Unterwachingen, Ludwigsburg; la cavallerizza di Triestdorf. Di lui si conservano molti progetti. Come stuccatore decorò l'interno del castello di Kirchberg. Lavorò anche ad Eschenau ed a Ansbach. Alcune sue decorazioni erano nel "Castello Nuovo" di Stoccarda, ma andarono in gran parte distrutte nell' incendio del 1762. Morì a Stoccarda: la sua tomba è nel cimitero di Öffingen, nei pressi di Fellbach. Non a caso, in un passato recente la Città di Stoccarda decise di intitolare una strada del Capoluogo a questo grande architetto lombardo.
    - Gian Battista Salucci (1769-1845), fiorentino. Fu architetto di corte nel Württemberg e nel 1827 divenne Primo Architetto del re. Visse sino al 1829 a Stoccarda, dove costruì il Wilhelmspalast, la Cavallerizza reale e, nel cimitero di Heslach, il Mausoleo dei Benckendorff. Sono opera sua il Casino di Weil a Esslingen, il Palazzo reale di Rosenstein, il Mausoleo reale di Rothenberg. Lavorò anche in Svizzera.
    Cosa sarebbe quindi Stoccarda senza di loro?
    Cosa sarebbe Ludwigsburg, capitale estiva del Ducato del Württemberg e, come tale, fondata nel 1704?
    Qui i protagonisti furono altri italiani, Giuseppe Donato Frisoni e Paolo Retti i due protagonisti, entrambi lombardi. Frisoni (1683-1735) fu chiamato a Ludwigsburg nel 1708 da Praga. Nel 1714 divenne primo architetto ducale e assunse la direzione generale dei lavori, modificando i piani del francese Nette, suo predecessore. Progettò così non solo il grandioso palazzo con i vari edifici annessi, ma l'intero piano della cittadina di Ludwigsburg... Inoltre lavorò per l'abbazia di Weingarten, per il palazzo della residenza di Stoccarda, per il castello di Waldenbuch, ecc. Morì a Ludwigsburg; la sua tomba è nel cimitero di Öffingen, presso Fellbach. Fu lui a chiamare il nipote Paolo Retti (1691-1747) a Ludwigsburg nel 1717 da Vienna. Retti collaborò con lo zio e divenne "Oberbaumeister". Inoltre costruì i castelli di Freudenthal e di Heimsheim.
    Connazionali eccellenti nei periodi del Rinascimento, del Barocco, del Rococò fino al Neoclassicismo, gli artisti italiani, interpretando lo spirito del loro tempo o anticipando lo spirito dei tempi nuovi, lasciarono una traccia profonda da un punto di vista artistico, che ancor oggi traspare in molte città germaniche. Privilegiando anche un immigrazione di maestranze italiane, questi artisti ci consentono di retrodatare di alcuni secoli perfino l'inizio del fenomeno dell'emigrazione italiana in Germania: basti pensare a Giovanni Albertalli che, nel 1609, fece venire duecento operai italiani ad Eichstatt, in Baviera, per la costruzione della Willibaldsburg.
    Un fatto che dovrebbe essere sempre tenuto presente e nella giusta considerazione sia da parte delle Autorità tedesche sia da parte delle Istituzioni culturali italiane. Un fatto che dovrebbe far riflettere una certa opinione pubblica locale che vede negli Italiani con troppa frequenza dei "mandolinai" e degli "spaghettari", se non di peggio.
    Non ci resta che citare il poeta Giosué Carducci che, riferendosi agli influssi reciproci italo-germanici, scrisse: "La bianca uva e la nera sé disfacendo il forte e rodolente vino matura"
    Ultima modifica di Miles; 12-05-10 alle 22:51
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  2. #2
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    Predefinito Rif: Il contributo Italiano alla cultura tedesca

    ARCHITETTI ITALIANI IN GERMANIA

    Albertalli Alberto (sec. XVII), grigionese. Collaborò col fratello Giovanni alla costruzione della chiesa dei Gesuiti di Dillingen.

    Albertalli Giovanni (sec. XVII), grigionese, detto in tedesco Alberthal o Alberthaler. Architetto di corte ad Augusta e ad Eichstätt dove nel 1609 fu incaricato di dirigere la costruzione della Willibaldsburg. Per questo lavoro egli fece venire dall'Italia 200 operai. Costruì le chiese parrocchiali di Haunsheim e Dillingen e in questa città anche il convento di S. Girolamo nel 1603 e la chiesa dell'università gesuitica nel 1608; a Neuburg il campanile della chiesa dei Gesuiti. Lavorò anche in Austria e in Boemia-Moravia.

    Alberti Antonio (sec. XVI), urbinate. Costruì nel 1580 il palazzo municipale di Sommerfeld nel Brandeburgo.

    Alberti (de) (conte) Matteo (sec. XVII), veneto. Fu architetto di Giovanni Guglielmo elettore del Palatinato, per cui costruì il castello di Bensberg. Costruì inoltre la chiesa delle Orsoline a Colonia e fornì i piani per il palazzo del principe a Düsseldorf.

    Angeli (de) Domenico (sec. XVIII). Diede i disegni per la nuova residenza vescovile di Passavia.

    Angelini Carlo (sec. XVII). Costruì gli altari della chiesa di S. Valpurga ad Eichstätt, nel 1675.

    Angelini Giacomo (1631-1714), grigionese, detto in tedesco Jacob Engel. Fu dal 1671 architetto del principe-vescovo di Eichstätt, dove costruì la prepositura del duomo, l'ordinariato vescovile, l'antica residenza, il ginnasio, il palazzo Spetscher (ora Sanatorio Civico), la chiesa e l'ospedale dello Spirito Santo e molte case civili; a lui è attribuita la fontana di Willibald. Costruì inoltre i castelli di Hofstetten, Pfünz, Inching, le chiese di Pietenfeld, Denckendorf, Platzpaint, Adelschlag e Altendorf.

    Antonio da Mantova (sec. XVI). Lavorò alla costruzione della residenza di Landshut dal 1536 al 1543.

    Arighini Giuseppe (sec. XVII). Lavorò a Braunschweig e ad Hannover tra il 1670 e il 1690, ed ebbe un posto importante nella costruzione di vari castelli tra cui quello di Celle.

    Artaria Gian Battista (sec. XVII), ticinese. Lavorò alla costruzione ed alla decorazione del duomo di Fulda. Operò pure a Rastatt, in Olanda e in Inghilterra.

    Bagnato Francesco Antonio (1731-1818), figlio di Giovan Gaspare, direttore edilizio dell'ordine dei Cavalieri Teutonici. Costruì la chiesa parrocchiale di Oberdischingen nel 1770, quelle di Herten, di Birndorf e di Rast; i castelli di Rimsingen, Achstetten e Oberkirchberg; la casa dei Cavalieri Teutonici a Wangen; la Casa del Grano a Überlingen; la Casa della Dogana a Waldstetten. Ad Altshausen costruì l'aranciera del castello dell'Ordine Teutonico, a Friburgo di Brisgovia il portale della casa dei Cavalieri Teutonici. Gli si attribuisce la piccola cappella di S. Maria presso Ovingen. Lavorò anche a Ehingen, Obermarchtal, Mergenheim, Andlau, Hitzkirch.

    Bagnato Giovan Gaspare (sec. XVIII), lombardo. Fu al servizio dell'Ordine Teutonico, amministratore e direttore edilizio della Casa del Grano di Ravensburg. Costruì le chiese parrocchiali di Lindau, di Ehingen, di Bremelau, di Illerieden, di Mainau, di Pakkel e le chiese e le case parrocchiali di Oberhausen e Merdingne, due chiese a Unter-wachingen; una cappella nella chiesa di S. Martino a Messkirch, la badia di Salem, un salone nel convento dei Premostratensi a Obermarchtal, la residenza arcivescovile di Dillingen. Sono pure opera sua il castello di Mainau, quello dell'Ordine Teutonico ad Altshausen, di Weit a Ravensburg e forse quelli di Meersburg e di Buchau; il palazzetto e la casa dell'Ordine Teutonico a Ravensburg, il palazzo dei Cavalieri a Wangen, la Casa Nera a Marchdorf. Lavorò molto anche in Svizzera. Morì a Mainau.

    Barbieri Alberto (sec. XVII). Lavorò col fratello Martino a Frohnstetten (1617), Laupheim (1623) e Weißenau (1628). Nel 1660 lavorava nel convento di Isny. Lavorò pure in Svizzera.

    Barbieri Giovanni Domenico (sec. XVIII), grigionese. Lavorò spesso con Gabriele e Francesco Gabrieli. Costruì a Gelbsee il campanile della chiesa, a Nassenfels su progetto del Gabrieli la chiesa parrocchiale, restaurò quella di Pollenfeld. Sono pure opera sua la Casa parrocchiale di Pfhaldorf e l'antica Cantina Capitolare di Eichstätt. Qui vi costruì pure molte case private. Probabilmente fece il progetto per la chiesa di S. Giorgio in Ritz, per la chiesa cattolica di S. Andrea a Weigersdorf e per quella parrocchiale di Schanbach.

    Barbieri Giulio (sec. XVII), grigionese, figlio di Martino. Lavorò alla costruzione del convento dei Benedettini di Isny (1660-1666) e collaborò alla costruzione della chiesa.

    Barbieri Giulio Domenico (sec. XVII-XVIII), grigionese, architetto del principe-vescovo di Eichstätt, detto in tedesco Balbierer. Sono opera sua le chiese di San Giorgio a Ritz, di San Clemente a Biburg, di San Bartolomeo a Grafenberg, di San Giovanni Battista a Pfhaldorf, di San Sisto a Pollenfeld, di San Wolfango a Schützendorf; le chiese parrocchiali di Gumplding a Laupheim. Costruì pure la Casa del Capitolo in Eichstätt e il monastero delle Benedettine a Bergen. Morì nel 1704.

    Barbieri Martino (1583-1633), grigionese. Dal 1619 in poi si hanno sue notizie ad Eichstätt, dove lavorò alla chiesa di S. Valpurga. Ricostruì le chiese parrocchiali di Frohnstetten di Laupheim; lavorò col fratello Antonio alla chiesa dei Premostratensi a Weissenau e collaborò con G. Albertalli alle costruzioni della Willibaldsburg. Morì ad Eichstätt.

    Barelli Agostino (sec. XVII), bolognese. Fu dal 1663, chiamatovi dall'elettore di Baviera, a Monaco, dove costruì la chiesa di S. Gaetano e dei Teatini, e decorò, nel palazzo della residenza, l'appartamento dell'Elettrice Adelaide, detto "papale". Costruì la parte centrale della Villa reale di Nymphenburg. Era chiamato "il principe del Barocco".

    Bartolo Luigi (sec. XVIII), veneto. Lavorò al castello dell'elettore di Colonia a Bensberg.

    Bedogni Lorenzo (sec. XVII), architetto scultore e pittore emiliano. Fu chiamato nel 1562 ad Hannover, ed ivi diresse fino al 1665 lavori edilizi; lo stesso fece sino al 1670 per Celle. Costruì i palazzi degli Elettori di Celle, di Calenberg, di Leine (facciata settentrionale) e di Linsburg. È opera sua il progetto per la grande Villa di Herrenhausen.

    Benedetto da Mantova. Lavorò intorno al 1540 al palazzo della residenza di Landshut.

    Benedetto Francesco. Lavorò a Brieg nel sec. XVI. Era detto Franz Peinet.

    Benso Giulio (1601-1668), pittore e architetto. Lavorò in Italia, Austria e Francia. Tra il 1627 e il 1637 gli furono commessi i piani per la ricostruzione dell'abbazia di Weingarten, ma i suoi progetti non furono eseguiti.

    Beora Michele (sec. XVI). Collaborò alla costruzione della residenza di Landshut.

    Beretta Angelo Maria (sec. XVIII). Verso il 1760 fu mandato da Milano a lavorare a Wittenberg, avendo la corte di Sassonia richiesto un architetto italiano.

    Bernardo da Mantova (sec. XVI). Lavorò alla costruzione della residenza di Landshut.

    Bevilacqua (sec. XVII). Costruì l'atrio del castello di Muskau.

    Bibiano Gregorio (sec. XVII). Costruì tra il 1675 e il 1680 la chiesa del Pellegrinaggio a Sankt Quirin nel Palatinato.

    Bibiena (da) Alessandro Galli (1687-1748), parmense. Lavorò sin dal 1717 per l'elettore del Palatinato Carlo Filippo a Neuburg e poi ad Heidelberg. La sua maggiore attività fu a Mannheim dove costruì il collegio e la chiesa dei Gesuiti, il Palazzo della Mercanzia (Kaufhaus), la parte meridionale del palazzo Elettorale, i padiglioni circolari del palazzo di Schetzigen. Coprì la carica di direttore generale delle costruzioni, e per un certo periodo fu anche direttore artistico delle messe in scena teatrali. Per le sue alte benemerenze fu insignito della nobiltà ereditaria. Morì a Mannheim.

    Bon Girolamo (sec. XVIII), scenografo bolognese. Fu dapprima in Russia poi fu professore di architettura nell'Accademia di Belle Arti di Bayreuth dal 1756 al 1761.

    Bonalino Giacomo (sec. XVII) grigionese. Restaurò la chiesa di Eibelstadt e quella dell'università di Würzburg. A Bamberga progettò la chiesa e il convento dei Cappuccini.

    Bonalino Giovanni (sec. XVII), grigionese. Fu architetto di corte a Dornheim e a Bamberga. Lavorò alla chiesa dell'università di Würzburg, a quella di S. Stefano di Bamberga, e alle chiese parrocchiali di Frensdorf e Eibelstadt. Costruì l'altana del castello di Ehrenburg (Coburgo), e la Palazzina detta Casa dei Fagiani a Dornheim.

    Buonomini Giambattista (sec. XVI), bresciano. Fu assunto nel 1566 quale architetto e scultore civile e militare a Dresda, e quivi collaborò alla costruzione del Lazzaretto.

    Caldini Antonio (sec. XVII), lombardo. Collaborò alla costruzione del duomo di Bautzen.

    Camesino Giovan Battista (1642-1724), grigionese, detto anche Camessina. Lavorò in Baviera più che altro a modificare ed ampliare vecchie chiese. Ad Adelschlag costruì su disegni di Giacomo Angelini la chiesa di S. Andrea. Ricostruì la chiesa Parrocchiale di Untermässing, quella della Visitazione di Erlingshofen, e dei SS. Pietro e Paolo di Hausen. Costruì le chiese di Pietenfeld, di Eichelberg, di Beilngries, di Oesterburg e di Allersberg; restaurò la chiesa di Berching; eresse il campanile della chiesa di Hilpolstein.

    Canevale (sec. XVII). Lavorò alla residenza vescovile di Passavia.

    Canevale Cristoforo (sec. XVI), lombardo. Lavorò molto in Austria e in Boemia. Nel 1588 fu chiamato a Passavia per dare consigli su alcune opere architettoniche.

    Canevale Isidoro Marcello (sec. XVIII), nacque a Vicennnes da padre lombardo nel 1730. Costruì il palazzo Hatzfeld a Breslavia. Lavorò molto a Vienna. Morì nel 1786.

    Canta Gian Battista (sec. XVII), grigionese. Fu architetto di corte a Burghausen, dove costruì un torrione (1716). Ricostruì la chiesa Parrocchiale di Griesbach.

    CarlonE Carlo Antonio (sec. XVII-XVIII), lombardo. Operò soprattutto in Austria. In Germania lavorò all'abbazia Benedettina di Niederaltaich, a costruzioni diverse di Fürstenzell, e a Passavia dove costruì le chiese dei Gesuiti e dei SS. Pietro e Paolo e lavorò alla chiesa degli Agostiniani. Morì a Passavia nel 1708.

    CarlonE Gian Battista (sec. XVII-XVIII), lombardo. Fratello di Carlo Antonio, visse a Passavia, dove fu attivissimo specialmente come stuccatore. Costruì e decorò la chiesa e la sacrestia di Waldsassen. Lavorò anche in Austria.

    Cattaneo (sec. XVII). Tracciò i piani della città di Mannheim.

    Cerulli Ernesto (sec. XVIII-XIX). Diresse i lavori di ricostruzione della chiesa cattolica di Deutsch-Damerau. Lavorò anche a Marienburg.

    Chiaramella Francesco (sec. XVI), veneto. Fu architetto militare ai servizi del principe elettore di Brandeburgo, e dei duchi di Meclemburgo dal 1562 al 1578. Gli si attribuiscono i castelli di Königswusterhausen, di Lichterfeld e di Neustadt.

    Chiaveri Gaetano (1689-1770), romano. Fu architetto di corte in Sassonia. Fece i piani per la chiesa cattolica di Dresda, ma ebbe a sostenere lotte per la costruzione di essa che, sui suoi progetti, fu terminata da altri. A Dresda costruì anche il palazzo del principe Max. Nel 1740 pubblicò un opuscolo sulla chiesa cattolica di corte da lui costruita. Di lui si conservano a Dresda numerosi disegni e progetti. Disegnò il catafalco dell'imperatrice Guglielmina Amalia. È uno dei maggiori fra gli architetti italiani che operarono in Germania. Lavorò pure in Polonia e in Russia.

    Comacio Tommaso (sec. XVII), grigionese. Costruì una parte del convento di Zwiefalten (1673), la chiesa di Obermarchtal (1686) e probabilmente il castello di Zabern (Alsazia), che andò distrutto nel 1779. Lavorò anche ai conventi di Rheinau e Weingarten. Nel 1670 era a Baden-Baden, dove fece i piani per la chiesa dei Gesuiti, distrutta nel 1812. Il cognome si trova anche nelle forme Comacino e Comatio.

    Crotogno Giuseppe (sec. XVII-XVIII). Lavorò dal 1679 al 1716, anno della sua morte, ad Hannover. Dal 1680 al 1683 lavorò alla costruzione del castello di Osnabrück. Diresse sino al 1686 i lavori di costruzione della nuova aranciera del castello di Herrenhausen e collaborò alla costruzione del castello di Linden.

    Da Orea Tommaso (sec. XVI). Fu chiamato dall'Italia dal Duca Adolfo per la costruzione del castello di Gottorp presso la città di Schleswig nel 1568.

    De Candrea Giacomo (sec. XVII), grigionese. Fu architetto del principe elettore a Bonn. Forse è suo il progetto per la chiesa del Gesù a Bonn (1688-94).

    De Sala Gian Battista (sec. XVI-XVII), grigionese. A Brandenburg ricostruì il campanile della chiesa di S. Caterina. Lavorò anche a Berlino.

    De Sala Lorenzo (sec. XVIII). Costruì la chiesa e il convento dei Francescani a Rastatt.

    Doni Vittorio (sec. XVII), grigionese, detto anche Toni e del Toni. Nel 1686 divenne cittadino di Landshut dove costruì l'ospedale e ricostruì la chiesa parrocchiale di Schatzhofen.

    Ferabosco Pietro (sec. XVI). Collaborò alla costruzione del castello di Freiberg.

    Fossati Giovanni Maria (sec. XVIII), ticinese. Costruì uno degli altari della chiesa di S. Giovanni a Lipsia e forse stuccò il castello di Hubertsburg. Visse anche a Dresda.

    Frisoni Donato Giuseppe (1683-1735), lombardo. Lavorò dapprima a Praga, donde fu chiamato nel 1708 a Ludwigsburg. Quivi collaborò con I. F. Nette alla costruzione del castello ducale; alla morte del Nette (1714), divenne primo architetto ducale e assunse la direzione generale dei lavori, modificando i piani del suo predecessore. Progettò così non solo il grandioso palazzo con i vari edifici annessi, ma l'intero piano della cittadina di Ludwigsburg; e per la realizzazione di un si vasto complesso di opere chiamò a collaboratori il nipote Paolo Retti e molti altri italiani. Inoltre lavorò per l'abbazia di Weingarten, per il palazzo della residenza di Stoccarda, per il castello di Waldenbuch, ecc. Morì a Ludwigsburg; la sua tomba è nel cimitero di Öffingen.

    Gabriele (de) Francesco (sec. XVIII), fratello di Gabriele, collaborò con lui ad Eichstätt, dove costruì molte case private. Fu direttore, edilizio del principe di Öttingen, lavorò anche a Nymphenburg. Operò soprattutto come stuccatore.

    Gabrieli (de) Gabriele (1671-1744), grigionese. Lavorò a Vienna per il principe Liechtenstein dal 1690 fino al 1694, anno in cui fu assunto al servizio del margravio di Ansbach dove rimase fino al 1713. Nel 1709 era architetto capo. Ad Ansbach rinnovò completamente il palazzo della residenza, costruì il castelletto dei principi, la villa Seefried, una casa nell'Obere Markt. Passò poi ad Eichstätt dove per oltre 30 anni esplicò una fecondissima attività quale primo architetto del vescovo principe, e dove morì. Quivi sono opera sua le chiese di Nostra Signora delle Dame Inglesi, e di San Pietro; il convento degli Agostiniani di Rebdorf, la cappella Frauenberg, la facciata occidentale del duomo; il palazzo del vescovo principe, la residenza vescovile estiva con i padiglioni nel parco; il casino da caccia; la cancelleria vescovile, la prepositura, il vicariato generale, la farmacia capitolare, la casa dei Cavalieri, i palazzi Beyschlag, Welden, Schönburg, Welten-Schellard, Coblenz, Ostein-Riedheim e diversi altri. Nel duomo fece il sepolcro del principe-vescovo Schenk von Castell. Costruì inoltre le chiese di Weigersdorf e Hirnstetten e di S. Nicolò a Nassenfels, i castelli di Baldern e Hirschberg. Lavorò anche a Moritzbrunn, Hitzhofen, Dollnstein, Augusta, Sciaffusa e altrove.

    Gallasini Andrea (sec. XVIII). Lavorò dapprima come stuccatore; in seguito divenne architetto di Magonza e poi ispettore delle costruzioni a Fulda. Gli si attribuiscono a Fulda l'aranciera, le ali anteriori del palazzo, la Scuola cittadina, il ginnasio, la chiesa dello Spirito Santo, il castello di Johannisberg. Lavorò anche a Bamberga, Bruchsal, Erfurt, Hammelburg, Holzkirchen, Biebrich e Arolsen.

    Garbanino Francesco (sec. XVIII). Costruì la chiesa della Madonna del Soccorso a Passavia nel 1729, e nel 1731 la Collegiata di Amberg. Operò pure in Austria.

    Ghezzi Giovanni (sec. XVII), ticinese. Fu architetto del Langravio dell'Assia e visse a Cassel dove costruì la chiesa luterana e la chiesa di Wolfsanger.

    Giovanni Maria da Padova, detto il Mosca (sec. XVI). Lavorò al castello di corte in Dresda, ove esegui lo splendido portale della cappella, ora nel Jüdenhof (1555). Andò poi in Boemia e in Polonia.

    Giusti Tommaso (1644-1729), veneziano. Andò nell'Hannover nel 1689 e nel 1693 divenne pittore di corte. Nel 1711 vinse il concorso per la costruzione della chiesa di San Clemente in Hannover. Fu attivo soprattutto come scenografo e lavorò anche a Berlino. Morì in Hannover, ed è sepolto nella cripta di S. Clemente.

    Guerini Rocco conte di Linari (1525-1596). Si segnalò soprattutto come condottiero e architetto militare, prima in Francia e poi in Germania, dove lavorò alle fortezze di Spandau e di Berlino, e costruì la fortezza e l'Arsenale di Casse, e i castelli di Dessau e Friedelsheim.

    Guernieri Giovanni Francesco (sec. XVII-XVIII), romano. Fu chiamato nel 1701 dal langravio Carlo d'Assia a Cassel, dove edificò il castello con il parco a Wilhelmshöhe e il castello Löwenburg. Nel 1705 pubblicò a Roma i suoi disegni per Wilhelmshöhe. Nel 1715 fu chiamato a Düsseldorf dall'elettore Palatino e dopo breve tempo tornò in patria.

    Hildebrandt Giovanni Luca (de) (1668-1745). Nacque a Genova; figlio di padre tedesco e di madre genovese, visse a Genova fino ai trent'anni, parlò e scrisse sempre italiano. Lavorò soprattutto in Austria e in Boemia. Già celebre, fu chiamato a Würzburg dove lavorò nella residenza. Sono probabilmente opera sua la facciata sul cortile d'onore, quella verso il giardino, la sala principale e la chiesa della residenza. Fece pure i progetti per una nuova facciata del duomo. Costruì il palazzo Schreywogel a Breslavia, la parte centrale e lo scalone d'onore del palazzo di Pommersfelden.

    Lazaro Agostino (sec. XVI), grigionese. Visse a Würzburg, dove lavorò nel duomo e cooperò alla ricostruzione della chiesa dell'abbazia benedettina di Bamberga. Costruì le chiese di Dettelbach, Frickhausen, Unterzell.

    Leoni Giacomo (1686-1746), veneziano. Fu architetto dell'elettore Palatino. Andò poi in Inghilterra, dove morì.

    Luchesi Giovan Alberto (sec. XVI), ticinese. Lavorò molto in Austria dove era primo architetto di tutto il Tirolo. In Germania partecipò alla costruzione del castello di Günzburg e a quello dei conti Fugger a Oberkirchberg.

    Lurago Carlo (1618-1697), lombardo. Introdusse il barocco in Passavia con la costruzione del duomo. Lavorò quasi sempre in Austria.

    Maini Andrea (sec. XVIII), luganese. Lavorò tra il 1717 e il 1735 ad Ottobeuren, dove era Baudirektor. Eseguì progetti per la chiesa conventuale di Ottobeuren e per l'abbazia di Weingarten.

    Marca Jacopo, Melchiorre e Gaspare (sec. XVI-XVII), grigionesi. Vissero e lavorarono a Bunzlau (Slesia).

    Martinelli Domenico (1650-1718), lucchese. Collaborò con Antonio Riva per i progetti del castello di Düsseldorf. Lavorò molto in Austria, Ungheria, Boemia.

    Mazio Domenico (sec. XVIII), grigionese, detto anche Magzin. Eresse la chiesa parrocchiale di Ettling, la chiesa del Pellegrinaggio di Frauentödling, ricostruì la chiesa parrocchiale di Landau. Sono pure opera sua la cappella del cimitero di Ganacker e il campanile della chiesa di Haidefing.

    Mazza Giovanni (sec. XVII). Lavorò al castello di Durlach e ricostruì la chiesa e il convento dei Gesuiti a Baden-Baden.

    Meccage Pietro (sec. XVIII). Fece il progetto del Giardino Grande di Herrenhausen.

    Merani Francesco (sec. XVIII) gesuita. Costruì la chiesa dei Gesuiti (ora nell'Ordine di Malta) a Landsberg sul Lech fra il 1752 e il 1754.

    Mefferdatis Lorenzo (sec. XVIII). Costruì le chiese di Eupen e di Würselen. Fu per molti anni ad Aquisgrana, dove costruì la chiesa di S. Pietro.

    Neurone Bernardo, nato a Lugano, morì dopo il 1583. Lavorò al palazzo dei Piasti e al Municipio di Brieg. Di lui si sa che nel 1565 acquistò una casa a Brieg, e nel 1576 fu nominato primo architetto del principe. A lui è attribuita la costruzione dell'Ohlauer Tor, di Breslavia, ora demolita. Sembra che tra il 1577 e il 1580 abbia ricostruito i lati orientale e meridionale del castello di Dessau, lavoro che probabilmente compì con il cugino Francesco ed il fratello Pietro, col quale costruì anche un ponte sull'Elba presso Roslau nel ducato di Anhalt-Köthen, ponte che fu distrutto durante la guerra dei trent'anni. Nel 1580 risulta essere stato architetto del principe elettore di Sassonia, e si suppone che abbia preso parte alla costruzione del castello di Dresda.

    Neurone Francesco, luganese, cugino di Bernardo, noto tra il 1583 e il 1604 come "costruttore di ponti". A Dessau costruì un ponte sull'Elba. Nel 1597 cominciò la costruzione del castello di Köthen che fu finita da suo cugino Pietro. Lavorò anche a Bernburg.

    Neurone Pietro (sec. XVI-XVII), luganese, fratello di Bernardo. Lavorò ai Castelli di Brieg (1570), Dessau (1572), Bernburg (1575), Köthen (1600-1604), Harzgerode e Berlino. Tra il 1590 e il 1604 fu architetto capo dell'elettore di Brandeburgo.

    Nosseni Giovanni Maria (1544-1620), luganese. Studiò in Italia e dimorò a lungo a Firenze. Andò in Sassonia nel 1574 e vi fu nominato pittore di corte. Fu scultore, pittore, decoratore, scenografo, scrittore, poeta, ma soprattutto architetto: a lui spetta il merito di aver introdotto in Sassonia lo stile del Rinascimento italiano. Eseguì a Dresda il Lusthaus per le feste di corte, che andò distrutto nel 1747, l'altare maggiore della chiesa dell'Elettrice Anna, quello della chiesa e la tomba dell'Elettrice Sofia e altre opere minori; altari per le chiese di Lichtenburg e Waldheim, e il Mausoleo del principe Ernesto a Stadthagen. Il suo capolavoro è la Cappella Sepolcrale dei principi Sassoni, nel duomo di Freiberg. Durante l'esecuzione dei suoi lavori venne spesso in Italia, per cercarvi altri artisti, che collaborassero alle sue opere. Egli stesso scoprì in Sassonia le cave di pietre, che servirono per le sue costruzioni. Lavorò anche per altri principi tedeschi e per Cristiano IV di Danimarca. Morì a Dresda, ed è sepolto nella Sophienkirche.

    Paar, famiglia di architetti, costruttori e scalpellini lombardi, forse della Valle Mesolcina, che lavorarono nel sec. XVI nella Slesia, nel Meclemburgo e i Svezia. Il loro nome fu storpiato in varie forme tedesche, quali Baar, Bahr, Baver, Pawer, Pahr, ecc.; la forma originaria doveva essere Parro o Parri o de Pari; in quest'ultima forma il cognome esiste ancora nella regione.

    Paar Cristoforo (sec. XVI), lombardo. Lavorò dal 1558 in poi per il duca di Meclemburgo nella costruzione del castello di Schwerin. Lavorò anche in Svezia.

    Paar Francesco (sec. XVI), lombardo. Tra il 1558 e il 1565 iniziò la costruzione del castello di Güstrow. Fu poi architetto di Giovanni III di Svezia. Forse lavorò al castello di Hainau presso Brieg.

    Paar Giacomo (sec. XVI), lombardo. Detto anche Jakob der Welsche e Jacopo da Milano, fu chiamato in Slesia nel 1537 e fu il principale architetto del castello dei Piasti in Brieg, al quale lavorò dal 1547 al 1556. Costruì anche, con il genero Bernardo Neurone, il Palazzo Municipale di Brieg (1570-72) e con un Antonio di Teodoro il ginnasio della stessa città.

    Paar Gian Battista (sec. XVI), lombardo. Architetto del Duca del Meclemburgo a Schwerin, costruì la cappella del castello e il seggio ducale nel duomo. Lavorò anche in Svezia.

    Pasqualini Alessandro (sec. XVI), bolognese. Fu chiamato in Germania nel 1547 dal duca Carlo Guglielmo di Jülich. Lavorò nelle regioni del basso Reno. Progettò un piano per la ricostruzione della città di Jülich; costruì a Jülich il palazzo principesco, il Palazzo Provinciale, le fortificazioni, e lavorò al castello Schwanenburg a Cleve. Nel 1549 portava il titolo di architetto di corte, ma dopo il 1567 non si hanno più sue notizie.

    Pasqualini Alessandro II e Giovanni II, figli di Massimiliano. Lavorarono verso la fine del sec. XVI a Colonia e Mühlheim.

    Pasqualini Massimiliano e Giovanni (sec. XVI), figli di Alessandro. Lavorarono a Jülich, Cleve e Düsseldorf.

    Pedetti Maurizio (1719-1799), lombardo. Ad Eichstätt fu continuatore dell'opera del Gabrieli; eseguì molti lavori nella residenza vescovile tra cui lo scalone nuovo e il padiglione centrale. Fece disegni per la trasformazione della fac-ciata del duomo non eseguita; invece, su suoi disegni, furono costruiti un monumento sepolcrale del duomo e la Colonna dell'Immacolata. Costruì la chiesa di S. Sebastiano ad Arn-berg e terminò il campanile della chiesa di Moritzbrunn ini-ziato dal Gabrieli. Molti dei suoi progetti non furono eseguiti.

    Pelli Domenico (sec. XVII-XVIII), luganese. Fu architetto militare del re di Danimarca e fu attivissimo a Copenaghen e nello Schleswig-Holstein. Lavorò ai castelli di Gottorp, di Oldesloe e di Rendsburg, dove morì. I suoi discendenti gli succedettero nella direzione di lavori edilizi.

    Perti Lorenzo (sec. XVII), comasco. Lavorò dal 1663 in poi alla costruzione del convento dei Teatini a Monaco.

    Petrini Antonio (sec. XVII-XVIII), trentino. Lavorò moltissimo dal 1750 in poi, a Magonza, a Bamberga e soprattutto a Würzburg dove morì nel 1701. Sue opere in Würzburg sono: le fortificazioni, le chiese dell'abbazia benedettina di Haug, dei Carmelitani, degli Agostiniani e del Seminario; il campanile e la biblioteca dell'università, l'antico Palazzo vescovile, lo "Justuspital", l'ospedale Dietrich, l'antico ginnasio, la Cancelleria, la Casa del Capitolo un ponte sul Meno, i palazzi Berchtoldsheimer, Emeringen, Rosenbach, il portale delle carceri, il castello Marienberg, ecc. A Bamberga costruì il castello di Seehof e lavorò alle chiese di S. Martino e di S. Stefano; a Kitzingen costruì la chiesa parrocchiale, a Gaibach la Kreuz Kapelle.

    Pezzani Valentino (sec. XVII-XVIII). Lavorò a Würzburg, dove costruì la facciata della Neumünsterkirche di cui decorò anche l'interno, e il portale della chiesa di S. Pietro. Collaborò a molte opere del Petrini. Morì a Würzburg nel 1719.

    Piazza Paolo (sec. XVII), grigionese. Detto Paul Platz. Lavorò al duomo di Würzburg e nei castelli di Schwarzenberg (Franconia), Öhringen e Weikersheim.

    Pistorini Francesco (sec. XVIII) architetto e stuccatore, visse alla corte di Adelaide Enrichetta di Savoia, elettrice di Baviera; costruì il teatro dell'Opera di corte a Monaco, ora distrutto.

    Porta Antonio (1640-1709), ticinese. Fu architetto del principe Laobkowitz per il quale costruì un castello a Neustadt nel 1698. Costruì pure il palazzo della residenza di Erlangen. Lavorò anche in Polonia, in Boemia, in Austria.

    Quaglio Lorenzo (1730-1814), lombardo. Costruì a Mannheim il teatro Nazionale (ora distrutto) e la chiesa dei Cappuccini; a Francoforte sul Meno il Teatro della Commedia e a Lauingen il Palazzo Municipale.

    Quirini conte Giacomo (sec. XVII-XVIII). Apparteneva a nobilissima famiglia veneziana; fu chiamato dal duca Ernesto Augusto di Hannover in qualità di consigliere di corte per questioni concernenti l'arte. Diresse gli acquisti di opere d'arte e viaggiò anche personalmente a questo scopo., assolvendo contemporaneamente incarichi diplomatici. Nel 1708 ebbe la direzione di tutta l'edilizia dell'Hannover, ma la sua influenza personale si può ritrovare solo nella costruzione del castello di Leine e nel palazzo dei Senatori di Hannover. Lavorò i palazzi reali di Hannover e di Herrenhausen. Anche la regina Maria Carlotta si affidava al suo consiglio nelle questioni artistiche e notevole è la sua influenza dell'edilizia di Charlottenburg. Organizzò tutte le cerimonie e le feste celebrate a Herrenhausen e Lutzenburg. Tornò a Venezia nel 1711 e ricevette da Giorgio Luigi una pensione vitalizia.

    Raballiati Francesco Guglielmo (sec. XVIII). Si stabilì a Mannheim nel 1746 e lavorò come architetto di corte con Alessandro Galli Bibiena. Collaborò alla costruzione della chiesa dei Gesuiti e portò a termine molti lavori del Bibiena dopo la morte del maestro. Costruì l'osservatorio Astronomico di Mannheim, l'oratorio della Società Mariana e molti altri edifici a Schwetzingen, dove ancora sussiste la sua casa, e in vari paesi del Palatinato. Di lui si conservano diversi progetti.

    Rambini Giovanni senior (sec. XVII), grigionese, detto anche Rampini. Lavorò a Neuburg e poi a Landshut (1631).

    Rambini Giovanni (sec. XVII), grigionese. Restaurò dal 1687 al 1696 la chiesa parrocchiale cittadina di Sulzbach, occupandosi particolarmente della costruzione del campanile.

    Reguzi Antonio (sec. XVIII), grigionese. Costruì il castello di Hirschberg sotto la direzione di Gabriele de Gabrieli. Il cognome si trova anche nella forma Rigucio.

    Retti Donato Riccardo (1687-1741), lombardo. Lavorò alla costruzione della chiesa di S. Vito in Ellwangen, dove morì. Fu anche attivo stuccatore a Ludwigsburg, Ettlingen, Frauenalb.

    Retti Leopoldo (1704-1751), lombardo. Fu dal 1713 al 1726 a Ludwigsburg; dal 1731 al 1748 ad Ansbach, dove, come primo architetto di corte, lavorò al palazzo della residenza, rinnovò la chiesa di S. Gumperto, costruì l'aranciera, il ginnasio Carolino, la Sinagoga e varie case private. Nel 1748 vinse il concorso per il palazzo della residenza di Stoccarda, alla cui costruzione attese personalmente; nel 1750 divenne architetto capo del Württemberg. Costruì i castelli di Kirchberg, Ludwigsruhe, Eschenau, Schwenningen, Dennenlohe; le chiese di Weidenbach, Unterwachingen, Ludwigsburg; la cavallerizza di Triestdorf. Di lui si conservano molti progetti. Morì a Stoccarda: la sua tomba è nel cimitero di Öffingen.

    Retti Paolo (1691-1747), lombardo. Andò dapprima a Vienna. Nel 1717 fu chiamato a Ludwigsburg dallo zio D. G. Frisoni, e collaborò con lui alla costruzione della residenza Ducale e della città di Ludwigsburg, col titolo di Oberbaumeister. Costruì inoltre i castelli di Freudenthal e di Heimsheim.

    Ricca Gian Battista, nato a Pambio (Lugano), vi morì nel 1756. Lavorò soprattutto in Austria e in Ungheria; si hanno notizie della sua attività in Franconia e nell'Assia, a Cassel.

    Rigalia (sec. XVIII), grigionese. Operò in Baviera, ove pare che abbia lavorato alle chiese di Breitenbrunn e di Hohenfels. Il cognome si trova anche nelle forme Rigaia, Rigeis, de Rigiso.

    Riva Antonio, grigionese. Costruì la Prepositura di S. Martino e la scala dell'ospedale a Landshut, la chiesa di S. Maria del Soccorso a Vilshofen, e il convento di Tegernsee. Con Enrico Zuccalli lavorò nella residenza di Monaco; su disegni dello stesso Zuccalli diresse i lavori di costruzione del castello di Bonn e costruì la chiesa di Sant'Osvaldo a Traunstein. Diresse i lavori di restauro al convento e alla chiesa di S. Maurizio a Niederaltaich. Lavorò inoltre a Passavia, a Colonia, nell'Austria e nel Belgio. Il cognome si trova anche nelle forme Ripa, de Rippa.

    Rizzi Antonio (1671-1725), architetto e stuccatore grigionese. Costruì a Vilshofen una cappella nella chiesa della Madonna del Soccorso e la Casa della Fontana. Lavorò anche in Svizzera.

    Rossi Domenico Egidio, architetto marchigiano, morto nel 1742. Sono opera sua i Palazzi Elettorali di Durlach e Ra-statt e il palazzo della residenza a Scheibenhard. Presentò al margravio del Baden i piani per la ricostruzione e la sistemazione di tutta la città di Rastatt. Lavorò anche in Austria.

    Rossini Alessandro (sec. XVIII). Lavorò dal 1712 al 1717 alla costruzione del castello di Cassel, e dal 1718 al 1722 a quella del castello di Fulda.

    Sala (de) v. De Sala.

    Sale Domenico Maria (sec. XVIII), grigionese. Lavorò a Berching (1759), al castello di Hirschberg (1760-64), a Lippertshofen, dove costruì la chiesa di S. Giorgio (1771), a Ochsenfeld e ad Eichstätt, dove costruì un'ala della chiesa de Gesuiti (1772-74). Il cognome si trova anche nelle forme Sala e della Salle.

    Salucci Gian Battista (1769-1845), fiorentino. Fu architetto di corte nel Württemberg e nel 1827 divenne Primo Architetto del re. Visse sino al 1829 a Stoccarda, dove costruì il Wilhelmspalast, la Cavallerizza reale, e nel cimitero di Heslach il Mausoleo dei Benckendorff. Sono opera sua anche il Casino di Weil a Esslingen, il Palazzo reale di Rosenstein, il Mausoleo reale di Rothenberg. Lavorò inoltre anche in Svizzera.

    Sartorio Girolamo (sec. XVII), veneziano. Dal 1667 al 1685 amministratore dei lavori edilizi in Hannover e scenografo di corte a Herrenhausen, dove diresse la costruzione della Villa e fece i piani del giardino grande. Costruì i teatri dell'Opera di Amburgo e di Brühl, il teatro di prosa di Hannover, i castelli di Leine e di Munde tra il 1667 e il 1678, e infine, a Neustadt, la chiesa di corte e la Fontana del Parnaso.

    Scamozzi Vincenzo (1552-1616), vicentino. Lavorò moltissimo in Austria. In Germania fece il progetto della residenza di Laufen. Lavorò pure in Polonia ed in Boemia.

    Scianzi Giacomo (sec. XVII-XVIII). Pittore e architetto, risulta aver dimorato a Breslavia dal 1680 al 1700: qui avrebbe costruito la cappella di S. Elisabetta nel duomo, in cui eseguì pure la decorazione pittorica.

    Sciascia Lorenzo (sec. XVII-XVIII), grigionese. Costruì la chiesa di S. Egidio a Gmünd, il nuovo convento degli Agostiniani e la nuova chiesa a Herrenchiemsee, le chiese di S. Osvaldo a Landshut, dei SS: Pietro e Paolo a Weyarn, e in parte quella di S. Osvaldo a Traunstein. Qui vi è pure opera sua la Sede del Capitolo. Il cognome si trova anche nelle forme Schacha, Sciasca, Stiassia.

    Serro Antonio (sec. XVII), grigionese, ingegnere di corte a Düsseldorf. Costruì nel 1654 la chiesa Capitolare di Kempten. Gli viene attribuita la chiesa di S. Andrea a Düsseldorf. Il cognome si trova anche nelle forme Cerro e Scero.

    Serro Giovanni (sec. XVII), grigionese. Lavorò alla costruzione del duomo di Kempten, apportando importanti modificazioni al piano originario di Michael Beer.

    Sigismondo da mantova (sec. XVI). Lavorò alla costruzione della residenza di Landshut dal 1536 al 1543.

    Simonetti Giovanni (1652-1716), grigionese. Nel 1683 a Berlino fu nominato architetto di corte. Costruì i Castelli di Anhalt, Madgeburgo e parte di quello di Köpenick. A Lipsia stuccò l'esterno e il salone del palazzo della Vecchia Borsa. Nel 1706 fu nominato architetto del Principato di Zerbst, nella quale città eseguì gli stucchi della chiesa della Trinità e del castello. Lavorò a Barly sull'Elba, Coswic, Friedrichstadt, Werder. È noto soprattutto come valente stuccatore.

    Simonetti Giulio (1659-1729), grigionese. Costruì le chiese di Harpensdorf, Halbau e Buntzlau, dove lavorò molti anni ed eresse anche il castello di Wehrau. Sono opera sua la chiesa evangelica di Sagan e i restauri di quella di Probsthain. Fece il progetto della Cavallerizza di Leignitz.

    Solari Santino (1576-1646), lombardo. A Tittmoning costruì nel 1617 il casino da caccia e, nel castello, l'appartamento dei Prelati. Eresse la fontana della Madonna nella piazza della cappella di Altötting. Lavorò molto in Austria dove fu detto "costruttore di cattedrali". Operò anche in Svizzera.

    Spezza Andrea (sec. XVII), ticinese. Iniziò la costruzione del castello di Oldenburg tra il 1607 e il 1615. Lavorò molto in Boemia.

    Spineta Pietro (sec. XVII). Costruì nel 1678 la cappella del castello di Fronberg, e la chiesa di Schwandorf.

    Strada (de) Jacopo (1515-1588), mantovano. Fu antiquario imperiale dal 1555 al 1588, prima a Vienna, poi a Praga, dove morì. Fu chiamato a Monaco dal duca Alberto V fra il 1569 e il 1571 per trasformare il palazzo della residenza, e vi costruì, in stile schiettamente italiano, l'Antiquarium e il Cortile delle Grotte.

    Toscano Antonio (sec. XVII), grigionese. Lavorò a Bunzlau sul principio del Seicento.

    Tresi (sec. XVIII), giardiniere. Collaborò ai lavori del giardino grande della Villa di Herrenhausen dal 1696 al 1697.

    Valentini Egidio (sec. XVI-XVII), grigionese. Visse ad Augusta, dove costruì nel 1570 la chiesa dei Gesuiti. Eseguì restauri nella cappella del castello di Burglengenfeld. A Neuburg sorsero per opera sua il palazzo comunale, il palazzo Hegelin (di Eib) e la chiesa dei Gesuiti. È opera sua il castello di Hochstadt.

    Viscardi Bartolomeo (sec. XVII), padre di Giovanni Antonio. Nel 1643 costruì a Vilshofen la Torre Civica, poi passò a Langwinkl dove eresse la chiesa della Visitazione. Costruì a Burghausen il convento dei Gesuiti, a S. Salvador la chiesa e il convento dei Premostratensi. Lavorò anche in Austria. Il cognome si trova anche nelle forme Wiscard, Visardi, Wirchgarti, Fischardi e altre.

    Viscardi Giovanni Antonio (1645-1713), grigionese. Andò nel 1670 a Monaco e dal 1686 fu architetto di corte. A Monaco lavorò alla chiesa di S. Michele, diede i disegni della chiesa della Trinità e costruì il Bürgersaal. Presso Monaco sono opera sua a Fürstenfeld la chiesa di corte, il convento dei Premostratensi; a Nymphenburg, nella Villa reale, la cappella, quattro padiglioni, la galleria degli Arcadi. Lavorò inoltre a Landshut dove costruì il convento dei Gesuiti e il Decanato che ora non esiste più. A Freystadt costruì la chiesa del Pellegrinaggio e il castello di Helfenberg, a Neustift-Freising la chiesa del convento. Restaurò e decorò ad Augusta la chiesa di S. Salvatore, Sono opera sua anche le caserme di Straubing, di Vohburg, di Kösching e le fortificazioni di Ingolstadt. Il Viscardi pose le basi dell'architettura barocca tedesca.

    Zuccalli (Domenico) Cristoforo (sec. XVII-XVIII), grigionese, padre di Giovanni Gaspare. Costruì il convento dei benedettini ad Ansbach, la chiesa e il monastero di Au sull'Inn, la chiesa ed il monastero degli Agostiniani di Gars sull'Inn, le chiese di S. Giovanni Battista a Vilshofen, del Pellegrinaggio a Gartlberg, e quella a Schönburg, come pure la sacrestia della chiesta dell'Assunzione a Bodenkirchen. Lavorò come stuccatore a Norimberga e prese parte alla costruzione del castello di Schleissheim. Morì a Monaco nel 1702. Il cognome si trova anche nelle forme Zucali, Zukaul, Zigali, Zugalli, Soucally ed altre.

    Zuccalli Enrico (1642-1724), grigionese. Nel 1673 entrò presso la corte di Baviera, nel 1677 divenne architetto superiore e nel 1685 direttore generale per i lavori di costruzione del regno. A Monaco diresse i lavori per le chiese dei Teatini e della Trinità; costruì i palazzi Porcia, Berchem, An von Wahl, Tötting-Seefeld e quello delle Dame Inglesi, nonchè la facciata del cortile delle Grotte nella residenza reale, i castelli del conte Seefeld, del conte Wahl, e del conte Haimhausen. Nel 1685 finì di costruire l'edificio centrale di Nymphenburg. A Schleissheim costruì il nuovo palazzo reale, il Lustheim, la Casa delle Guardie forestali, l'aranciera, la chiesa e il convento dei Francescani. Disegno il palazzo del principe elettore (ora università) a Bonn. Lavorò molto ad Altötting, a Ettal, a Berg am Laim, a Leonsberg, a Straubing, a Braunau. Operò anche in Austria.

    Zuccalli Gaspare (1629-1678), grigionese. Architetto di corte a Monaco fin dal 1668. Lavorò con Antonio Riva e Lorenzo Sciascia, e più tardi con Enrico Zuccalli. Costruì la chiesa e il convento degli Agostiniani a Gars, e la chiesa di S. Osvaldo a Traunstein. Restaurò le chiese di Hilgertshausen e Schnaitsee. Operò anche in Austria.

    Zuccalli Giovan Gaspare (1667-1717), grigionese. Secondo alcuni scrittori, collaborò con lo zio Enrico Zuccalli a Monaco, nella costruzione della chiesa dei Teatini e del Palazzo reale di Schleissheim. In seguito andò in Austria dove fu attivissimo a Salisburgo.
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    SCULTORI, STUCCATORI E CERAMISTI

    Abondio Alessandro (sec. XVI-XVII), scultore. Dal 1632 al 1675 fu ai servizi del principe Elettore Massimiliano di Baviera. Incise più di 36 medaglie e scolpì una "Pietà per la chiesa della SS. Trinità a Monaco. Lavorò anche in Austria e Boemia.

    Abondio Antonio (1538-1591), medaglista milanese. Intorno al 1560 fu alla corte di Massimiliano II a Vienna, poi a Praga e poi alla corte di Baviera a Monaco. Incise moltissime medaglie e monete, alcune delle quali sono nel Gabinetto Numismatico di Monaco e nel Museo Ducale di Gotha. Molte delle sue opere sono anche in Francia e in Austria.

    Aglio Andrea Salvatore (1736-1786). Fu marmorario alla corte di Sassonia. Si sa che fu molto ingegnoso, inventando nuovi sistemi per tagliare e colorare il marmo. È opera sua un altare in marmo (1756) nella chiesa di Borna.

    Aglio P. B. (sec. XVIII). Eseguì lavori d'arte marmoraria nel castello di Hubertusburg.

    Alberici Antonio (sec. XVIII), stuccatore. Decorò (1753) l'aranciera di Schwetzingen.

    Albini (sec. XVIII), milanese. Dal 1750 al 1764 fu stuccatore di corte presso il margravio di Ansbach e Bayreuth. Decorò di stucchi il vecchio e il nuovo castello di Bayreuth.

    Albuzio Giuseppe Antonio (1720-1776), stuccatore. Decorò di stucchi i castelli di Mannheim e Benrath, e il casino di caccia di Pempelfort. È probabilmente lo stesso Antonio Albucci che ornò l'aranciera della villa di Schwetzingen presso Mannheim.

    Algardi Alessandro (1592-1654), scultore bolognese. Scolpì una "Deposizione" in alabastro per la chiesa dei Teatini di Monaco. Gli si attribuisce un crocifisso in avorio della cappella della residenza. Altre sue opere sono a Monaco. Lavorò anche in Spagna.

    Allio Giovanni Battista (sec. XVIII), stuccatore. Decorò la chiesa parrocchiale di Aich, la chiesa di S. Benedetto a Niederaltaich e la cappella dell'orfanotrofio di Passavia. Lavorò anche in Austria.

    Allio Paolo (sec. XVIII), stuccatore, Decorò a Passavia alcune sale della residenza, la cappella di corte, parte del duomo, il convento dei Pauliani e l'altar maggiore della chiesa di S. Maria del Soccorso ad Amberg. Decorò inoltre la chiesa parrocchiale di Dommelstadl e la chiesa dei Carmelitani di Straubing.

    Allio Sebastiano (sec. XVIII), stuccatore, Decorò di stucchi le chiese parrocchiali di Deining e Hilpoltstein e la chiesa di S. Giorgio a Göggelsburg. Lavorò anche a Norimberga.

    Andrioli (sec. XVIII). Fu stuccatore di corte a Bayreuth dal 1743 al 1749.

    Angelini Carlo (sec. XVII), grigionese. Noto capomastro che lavorò ad Eichstätt e Schleissheim. Scolpì gli altari della chiesa di S. Valpurga ad Eichstätt (1675).

    Appiani Francesco (sec. XVIII), forse lombardo. Collaborò alla decorazione in stucco della chiesa dei Cistercensi e del cosiddetto Bürgersaal di Monaco. Prese parte alla decorazione della chiesa di N. Signora del Soccorso a Freystadt, del refettorio dei Premonstratensi a Obermarchtal, della biblioteca dei Cistercensi a Waldsasse, della chiesa di corte di Fürstenfeld (1718-1741).

    Appiani Giacomo (sec. XVIII), stuccatore lombardo, Nel 1723 decorò il soffitto della Sala del Mulino, ora distrutta, nel convento di Rheinau.

    Artaria Giovanni Battista (sec. XVII), ticinese. Fu non solo architetto, ma anche scultore e stuccatore, Nel 1707 il vescovo Schleipas gli affidò molti lavori di scultura per il duomo di Fulda alla cui costruzione egli aveva collaborato. Decorò di stucchi il castello di Falkenlust a Brühl, il castello di Rastatt, l'università di Bonn e tra il 1720 ed il 1730 il duomo di Aquisgrana. Lavorò anche in Inghilterra e in Olanda.

    Artaria Giuseppe (1697-1769), ticinese. Decorò di stucchi il castello e il padiglione di caccia di Brühl, l'università` di Bonn, la chiesa di S. Clemente e il palazzo Erbdrostenhof a Münster. Fu poi chiamato alla corte del principe elettore di Colonia, Lavorò anche in Olanda e in Inghilterra.

    Balestra Pietro (sec. XVII). Alcune sue statue furono acquistate da Augusto II per Dresda, e sono collocate nel parco, detto "Giardino grande". A Roma lavorò anche per la regina Cristina di Svezia.

    Bagnato Francesco Antonio (1732-1818), architetto e stuccatore. Eseguì alcune decorazioni stucco nella residenza di Althausen e a Buchau. Opera sua sono gli stucchi della Sala del Capitolo del castello di Mergentheim, e quelli della chiesa di S. Biagio a Ehingen.

    Baratta Francesco (sec. XVII), scultore di scuola berniniana. Molte sue opere furono acquistate da Augusto II di Sassonia per Dresda e poste poi nel parco detto "Giardino grande". Nella chiesa cattolica di corte è sua una statua della "Maddalena penitente".

    Barelli Agostino (1627-1679), bolognese. A Monaco dove aveva lavorato molto come architetto decorò l'appartamento "papale" della residenza (1665). Era stato chiamato a Monaco dall'elettore Ferdinando Maria e dalla consorte Adelaide di Savoia.

    Bellona Antonio (sec. XVIII), stuccatore. Intorno al 1723 ornò di stucchi la volta della chiesa di S. Tommaso di Lipsia.

    Bernardini (sec. XVII-XVIII), stuccatore. Collaborò alla decorazione in stucco del duomo di Hildesheim.

    Bigarello Lauro (sec. XVIII), decoratore. Lavorò a Monaco dove decorò l'appartamento dell'elettore nella residenza, e l'altar maggiore nella chiesa di S. Spirito.

    Boselli Pietro (sec. XVII), scultore veneziano. Intorno al 1644 scolpì la statua del principe elettore Giorgio I per la cappella dei principi sassoni a Freiberg.

    Bosio Francesco Giuseppe (barone) (1769-1845), nizzardo. Una sua statua fusa in bronzo rappresentante Giacinto è nel museo di Berlino. Altre sue opere sono in Inghilterra e in Russia, ma specialmente in Francia, dove egli visse a lungo.

    Bossi Agostino (sec. XVIII), stuccatore ticinese. Lavorò molto a Würzburg dove sono in buona parte opera sua gli stucchi della Residenza e della chiesa di S. Michele.

    Bossi (o BUSSI) Benigno (1727-1793), stuccatore ticinese. Visse a lungo a Norimberga e a Dresda dove lavorò molto.

    Bossi Giuseppe Antonio (sec. XVIII), ticinese. Noto anche come scultore. È uno dei maggiori stuccatori italiani che lavorarono nella residenza di Würzburg. Decorò infatti moltissime sale e la chiesa di corte; inoltre, sempre a Würzburg, il capitolo Tannenberg e la cappella Schönborn; a Bayreuth il teatro di corte e l'Eremitaggio; a Bamberga la cappella del castello Seehof; a Gaibach la chiesa, a Werneck la chiesa del castello.

    Bossi Luigi o Lodovico (sec. XVIII), stuccatore ticinese. Fu stuccatore di corte a Stoccarda e a Würzburg ed eseguì molte decorazioni nelle residenze dell'una e dell'altra città. Lavorò anche a Ellwangen.

    Bossi Materno (1735-1802), ticinese. Fu il principale decoratore della residenza di Würzburg; sono infatti opera sua gli stucchi dello scalone, dell'appartamento Ingelheimer, della sala da gioco, del capitolo, dell'appartamento "di parata", della cappella, nella quale vi è anche un suo pulpito, e del parco (1769-1788). Nel parco ci sono poi alcuni suoi gruppi in stucco. Inoltre lavorò, sempre a Würzburg, nelle chiese di S. Stefano e di S. Michele. A Bamberga decorò la chiesa di S. Martino e la residenza, ad Eichstätt il palazzo vescovile (1785), ad Erbach la chiesa e il convento dei Cistercensi. Sono opera sua alcuni altari nelle chiese di Kirchheim, Triefestein, Werneck, Zellingen e altri ancora. Fu stuccatore di corte anche in Baviera. Lavorò anche a Mergentheim, a Heidenfeld, nel palazzo reale di Ansbach.

    Bossi (o Bussi) Pietro (sec. XVIII). Intorno al 1755 decorò di stucchi il Gewandhaus di Lipsia. Lavorò in altre città della Germania,. È il padre del celebre stuccatore Benigno Bossi (o Bussi).

    Botta Jacopo (sec. XVII), stuccatore. Verso la fine del '600 decorò di stucchi la chiesa degli Scalzi e la Borsa di Lipsia.

    Brenno Gian Battista (sec. XVII), stuccatore ticinese. Nel 1681 insieme con Fr. Maderni decorò l'appartamento del capitolo ad Altötting. Molte sue opere sono a Bamberga nella chiesa di S. Martino.

    Brentano Carlo (sec. XVII), stuccatore, Decorò la chiesa dello Spirito Santo (1662) a Norimberga.

    Brilli Giuseppe (sec. XVIII), stuccatore, Decorò di stucchi il castello di Brühl nel quale ci sono anche alcune sue statue. Lavorò poi a Münster e nell'università di Bonn.

    Buonomini Giovanni Battista (Buonhominicus) (sec. XVI), scultore e architetto lombardo. Nel 1568 lavorò nel Lazzaretto di Dresda.

    Busi (o Bussi) Santino (1653-1736), ticinese. Decorò di stucchi la cappella principesca del duomo di Breslavia e il castello di Ansbach. Lavorò anche in Austria e Boemia.

    BusSi Carlo Antonio (sec. XVII), ticinese. Decorò di stucchi la chiesa di S. Stefano e la residenza di Passavia.

    Bustelli Francesco Antonio (1723-1763), ceramista ticinese. Nel 1754 entrò come figurista nella fabbrica di porcellane di Neudeck presso Monaco e nel 1761 si trasferì con la fabbrica a Nymphenburg. Fu stimato uno dei migliori ceramisti dell'epoca.

    Calandrelli Alessandro (1834-1903), scultore, figlio del romano Giovanni Calandrelli, nacque e lavorò molto a Berlino, dove eseguì molti monumenti di sovrani prussiani e varie sculture patriottiche. Lavorò anche a Friesack, Brandenburgo, Swinemunde.

    Calandrelli Giovanni (sec. XIX), intagliatore romano. Visse a Berlino dove lavorò per il re di Prussia.

    Calderini Luigi (sec. XIX), scultore piemontese. Eseguì una grande fontana per la città di Hudenscheid.

    Caminada Michele (sec. XVIII), stuccatore, decorò di stucchi l'interno del duomo di Hildesheim.

    Camone Giuseppe (sec. XVIII), stuccatore. Di lui si sa che collaborò probabilmente alla decorazione in stucco del castello di Mannheim.

    Camuzi Giovanni Pietro (sec. XVII), lombardo. Fu stuccatore di corte a Passavia dove decorò di stucchi la residenza vescovile. Lavorò poi nella chiesa di Nostra Signora del Soccorso a Vilshofen. Lavorò anche in Austria.

    Canavese Antonio (sec. XVIII), scultore. Sono opera sua sculture che si trovano in varie sale della residenza di Monaco e splendide stufe del castello di Schleissheim. Lavorò anche in Austria.

    Carabelli Francesco (sec. XVIII), decoratore. Alcune sue sculture sono nel giardino della residenza di Schwetzingen. Lavorò anche in Inghilterra.

    Carlis (de) Salvatore (sec. XIX), scultore trentino. Nel 1800 il suo protettore, re Massimiliano II di Baviera, lo mandò a studiare a Roma. È opera sua il busto di Winkelmann da lui scolpito nel 1840 e conservato ora nella Gliptoteca di Monaco.

    Carlone. Di questa numerosissima famiglia di artisti solo cinque membri lavorarono in Baviera, gli altri in Austria. Fra le opere eseguite in Germania, le più notevoli sono le decorazioni in stucco dei monasteri dei Cistercensi di Waldsasse e Alderbach, del monastero dei Premonstratensi di S. Salvatore e della badia benedettina di Wessobrunn.

    Carlone Carlo Antonio (sec. XVIII), lombardo. Decorò di stucchi la chiesa dei Gesuiti, la chiesa dei SS. Pietro e Paolo, e quella degli Agostiniani di Passavia e la chiesa di S. Maria del Soccorso di Amberga. Lavorò anche ad Altötting ed in altre città della Germania e molto in Austria.

    Carlone Diego Francesco (1674-1750), lombardo. Figlio dell'architetto Giovanni Battista. Lavorò per il vescovo principe di Passavia, per il duca di Württemberg, il conte di Ansbach. Decorò il castello e la chiesa di corte di Ludwigsburg, la chiesa della badia di Weingarten e l'appartamento del capitolo di Altötting. Operò anche in Austria e nella Svizzera.

    Carlone Domenico Antonio (sec. XVIII), lombardo. Decorò di stucchi la chiesa di Nostra Signora del Soccorso di Amberg. Operò anche in Austria.

    Carlone Giovanni Battista (sec. XVII-XVIII), lombardo. Figlio dell'architetto Pietro Francesco. Ad Amberg decorò di stucchi le chiese di Nostra Signora del Soccorso e della SS. Trinità, e il convento delle Salesiane. A Passavia lavorò nel palazzo vescovile, nel duomo e nella chiesa di S. Michele. Lavorò poi nelle chiese di Waldsassen, Vilshofen, Straubing e Langwinkl. Operò anche in Boemia e in Austria

    Carolini (sec. XVII-XVIII), stuccatore. Decorò di stucchi la villa reale di Ludwigsburg e il vicino padiglione "Favorite" (1718).

    Carveri Giovanni (sec. XVII), stuccatore. Decorò di stucchi il castello di Weissenfels e fu poi chiamato a Lipsia per eseguirvi importanti lavori. Decorò anche il castello di Köpenick.

    Castelli Carlo e Domenico (sec. XVIII), stuccatori. Figli di G. Pietro. Decorarono di stucchi l'università di Bonn, il padiglione di caccia di Falkenlust a Brühl e il castello di Clemenswerth.

    Castelli Carlo Antonio (sec. XVIII), stuccatore luganese. Decorò di stucchi molte sale della residenza di Würzburg e del palazzo ducale di Altenburg insieme col fratello Giovanni Pietro.

    Castelli Cipriano e Eugenio (sec. XVIII), stuccatori. Collaborarono alla decorazione del palazzo della residenza di Mannheim.

    Castelli Giovanni Antonio o Antonio (sec. XVII), ticinese. A Monaco decorò di stucchi l'antica cappella di corte (1614) e il corridoio di Carlotta nella residenza. Sono opera sua e del fratello Michele gli stucchi della chiesa di corte di Neuburg. Lavorò anche ad Amberg e nel palazzo reale di Charlottenburg.

    Castelli Giovanni Pietro (sec. XVIII), stuccatore luganese. Collaborò col fratello Carlo Antonio a Würzburg, nella residenza, nell'ospedale Giulio, nella Neumünsterkirche. Lavorò anche ad Altenburg, nella chiesa di S. Michele a Godesberg e a Francoforte.

    Castelli Michele (sec. XVII), stuccatore ticinese. Collaborò col fratello Giovanni Antonio a decorare di stucchi la chiesa di corte di Neuburg.

    Catenadio Domenico (sec. XVIII). Visse a lungo a Bamberga. Nel 1720 decorò di stucchi il casino di caccia del margravio Giorgio Guglielmo, presso Bayreuth.

    Cavaceppi Bartolomeo (1716-1799), scultore romano. Scolpì a Potsdam un busto di Federico II; decorò la cappella del castello di Wörlitz a Dessau.

    Caveani G. Battista (sec. XVII), stuccatore. Nel 1689 lavorò nella chiesa del castello di Eisenberg nella Sassonia-Altenburg.

    Cellai Raffaello (sec. XIX), toscano. Dal 1864 al 1876 visse a Dresda, a Berlino e a Monaco, dove eseguì alcune sculture.

    Ceracchi Giuseppe (sec. XVIII-XIX) scultore romano. Lavorò a Weimar e a Mannheim.

    Cifariello Filippo (sec. XIX), scultore pugliese. Nel 1876 fu chiamato a Passavia per assumere la direzione artistica di una grande fabbrica di porcellane.

    Clerici G. Battista (sec. XVIII), lombardo. Collaborò alla decorazione in stucco della residenza di Schwetzingen, della villa elettorale di Schilpert, e del vecchio palazzo municipale di Mannheim, nel quale eseguì anche altri lavori. Lavorò a Eidelberg nel 1715.

    Corbellini Giacomo Antonio (1674-1742). Decorò di stucchi verso il 1717 il castello di Ludwigsburg e il piccolo castello Favorite. Lavorò sotto la guida del cognato D. G. Frisoni a decorare la badia di S. Benedetto a Weingarten nel 1718.

    Corradini Antonio (sec. XVIII), veneto. Numerose sue sculture sono del "Giardino grande" di Dresda. Molte sue opere sono anche in Austria, Grecia, Boemia, Spagna, Inghilterra.

    Cristofani Giuseppe (sec. XIX), scultore. Nel 1868 fondò a Dresda una scuola d'arti figurative. Visse a Dresda sino al 1884 eseguendo molti busti e rilievi rappresentanti celebri artisti tedeschi. Espose varie volte vasi artistici ed alti lavori, alcuni dei quali sono nel museo civico e nel museo Körner a Dresda.

    Da Cesare Carlo (sec. XVI), fiorentino. Collaborò col Nosseni alla decorazione della cappella dei principi sassoni a Freiberg, dove eseguì anche statue per il duomo. Per questa cappella modellò e fuse in bronzo 4 statue rappresentanti le virtù, 8 figure di profeti e un crocefisso. Modellò busti di principi anche il Lusthaus di dresda, che poi andò distrutto. Fu scultore di corte dell'elettore Cristiano I.

    Da Gruppello Gabriele (sec. XVIII), scultore. Stuccatore di corte a Colonia. Lavorò molto a Düsseldorf scolpendo vari monumenti per il principe Giovanni Guglielmo. Opera sua la cosiddetta Piramide nella piazza delle Parate a Mannheim, e una Madonna in marmo nella chiesa parrocchiale di Benrath. Lavorò anche nel Belgio e in Austria.

    D'Allio Paolo (sec. XVIII). Collaborò alla decorazione in stucco della residenza, della cappella di corte e del duomo di Passavia. Sono opera sua gli stucchi della chiesa dei Carmelitani a Straubing, del convento dei Pauliani e della chiesa di S. Maria del Soccorso ad Amberg. Lavorò molto anche in Austria.

    Delmeno Bernardo (sec. XVI). Lavorò nel mausoleo dei principi sassoni a Freiberg.

    Domini Giovanni (sec. XVII), stuccatore. Decorò di stucchi la residenza e il monastero delle suore di Niedernburg a Passavia e la chiesa di Maria Ausiliatrice a Vilshofen.

    Domini Jacopo (sec. XVIII), stuccatore. Lavorò molto come stuccatore a Passavia.

    Dossa Grana (sec. XVII), stuccatore. Decorò di stucchi la galleria del castello di Herrenhausen. Forse lavorò nel castello di Linden e ad Hannover.

    Ferabosco Pietro (sec. XVII), stuccatore. Lavorò nel castello di Osnabrück.

    Ferrata Ercole (sec. XVII), scultore. Scolpì un gruppo marmoreo rappresentante S. Elisabetta per la cappella omonima nel duomo di Breslavia.

    Ferretti Carlo (sec. XVIII) lombardo. Dopo aver collaborato alla costruzione del castello di Ludwigsburg scolpì un busto (1717) del margravio Guglielmo Federico, collocato nel castello di Ansbach e molte opere per il castello di Monrepos a Egglosheim. Collaborò alla decorazione del padiglione "Favorite" di Ludwigsburg.

    Ferretti Domenico (1702-1774), lombardo. Fu chiamato a Ludwigsburg dove scolpì (1763) alcuni gruppi allegorici per la residenza e dove lavorò per molti anni nella manifattura di porcellana. Eseguì alcuni gruppi allegorici per la residenza di Stoccarda.

    Ferretti Giorgio e Antonio (sec. XVIII), stuccatori. Collaborarono alla decorazione del palazzo dell'elettore a Mannheim.

    Fossati Giovanni Maria (sec. XVIII), ticinese. Eresse un altare nella chiesa di S. Giovanni a Lipsia. Gli sono attribuiti anche gli stucchi del castello di Hubertusburg.

    Frisoni Donato Giuseppe (1683-1735), lombardo. Molto celebre come architetto, fu anche grande decoratore poiché dette i disegni per molti lavori che altri italiani sotto la sua guida eseguirono. Così nella villa reale e nella chiesa di corte di Ludwigsburg e nella chiesa del convento di Weingarten, e in molti altri lavori.

    Gagini (sec. XVIII-XIX). Lavorò in Renania fra il 1782 e il 1805. Alcune decorazioni che portano la sua firma sono nel castello di Waldenburghaus a Kettenis; altre decorazioni nel castello di Rahe a Laurensberg, Lavorò anche ad Aquisgrana e a Eupen.

    Gallasini (o Galassini) Andrea (sec. XVIII). Noto anche come architetto. Decorò di stucchi il castello di Arolsen, la chiesa di Weilburg e l'aranciera di Fulda.

    Galli Domenico (sec. XVII), stuccatore: Dopo il 1672 con Giovanni Materno e Antonio Trevelli (o Travelli) decorò il castello di caccia di Moritzburg presso Dresda.

    Gardi Pietro (sec. XVIII), intagliatore in avorio. È opera sua un crocifisso che si trova nella residenza di Monaco.

    Gavoni Tommaso (sec. XVIII), stuccatore. Visse a lungo a Ludwigsburg. Col Pighini decorò di statue l'atrio del municipio di Hall.

    Giorgioli Pietro Francesco (sec. XVIII), scultore e stuccatore. Eseguì un altare nella chiesa della SS. Trinità a Worms sul Reno. A Stoccarda si ha notizia di un Giorgioli, non meglio identificato, che insieme con Lodovico Bossi decorò alcune sale della residenza reale.

    Girola Giuseppe (sec. XVIII), scultore. Lavorò al castello di Sans Souci a Potsdam e nel 1759 eseguì due statue collocate all'ingresso della galleria di pitture del castello. Scolpì un busto del principe Augusto Guglielmo che è nel parco di Rheinsberg.

    Giuliani Antonio (sec. XVIII), scultore. Eseguì vari lavori di scultura per la corte di Monaco. Alcune sue belle terrecotte sono nel Museo Nazionale di Monaco.

    Giuliani Pietro (sec. XVII), grigionese. Collaborò (1670) alla decorazione in stucco del castello di Osnabrück.

    Gorini (sec. XVIII). Eseguì alcune sculture e intagli per la chiesa di S. Clemente in Hannover, e forse collaborò col Gualandi a ornare di stucchi il Teatro di Musica di Düsseldorf.

    Gualandi (sec. XVIII), stuccatore. Lavorò nel Teatro di Musica di Düsseldorf.

    Guidi Domenico (sec. XVII), scultore. Eseguì a Roma il monumento funerario del cardinale Federico d'Assia, per il duomo di Breslavia.

    Horsolina Antonio (sec. XVI). Lavorò nel mausoleo dei principi sassoni a Freiberg.

    Jacomini P. Antonio (sec. XVIII). Eseguì a Passavia una figura in gesso rappresentante S. Giovanni Nepomuk (1746), due candelabri di bronzo (1772) per la chiesa di S. Nicola, e più tardi due uguali per il duomo.

    Isopi Antonio (1758-1833), scultore e stuccatore romano. Chiamato a Ludwigsburg nel 1793 dal duca Carlo Eugenio, lavorò nella manifattura di porcellana e nel 1810 fu nominato direttore dell'Istituto d'Arte annesso. Decorò di stucchi il castello di Hohenheim. Eseguì alcuni bei monumenti funebri a Stoccarda e a Ludwigsburg.

    Laghi Antonio (sec. XVIII), scultore. Quattro gruppi rappresentanti i Ratti celebri, opera sua, sono nel parco di Herrenhausen.

    Lazzerini Giuseppe (sec. XIX), scultore toscano. Lavorò a Monaco intorno al 1840.

    Leoni Antonio (sec. XVIII), scultore veneziano. Dal 1704 al 1706 fu a Düsseldorf alla corte di Giovanni Guglielmo. Molte sue sculture in avorio sono a Monaco.

    Lucchesi Bartolomeo e Carlo Domenico (fratelli) detti anche Luchese (sec. XVII), stuccatori luganesi. Decorarono di stucchi il convento Speinshart (1696). Nel 1698 a Coburgo decorarono il salone della Ehrenburg e la chiesa di corte. Nel 1701 la chiesa di S. Maurizio sempre a Coburgo.

    Maderni Francesco (sec. XVII), stuccatore. Decorò di stucchi l'appartamento del capitolo (1681) ad Altötting.

    Madenetta (sec. XVIII), scultore. Eseguì varie sculture ed intagli per la chiesa di S. Clemente ad Hannover.

    Magio Giuseppe (sec. XVII-XVIII), stuccatore. Decorò di stucchi la "Casa del Ballo" di Amburgo e il castello di Gottorp.

    Magno Giovanni Pietro (sec. XVIII). Noto anche come architetto. Decorò di stucchi moltissime sale della residenza, nonchè il duomo di S. Chiliano (1702-1704) a Würzburg.

    Manni G. Paolo (sec. XVIII), scultore. Scolpì un camino marmoreo per il castello di Falkenlust a Brühl.

    Marazzi Francesco (sec. XVIII), comasco. Decorò di stucchi il castello Lustheim a Schleissheim, la chiesa e il convento dei benedettini ad Irsee (1707) e il convento dei Premonstratensi a Weissensee.

    Marchesi Pompeo (1789-1858), lombardo. Scolpì in marmo la statua di Goethe che si trova nella biblioteca civica di Francoforte. Lavorò anche in Austria.

    Marcolini Camillo (conte) (sec. XVIII), marchigiano. Diresse dal 1773 in poi la fabbrica di porcellane di Meissen.

    Martinelli Domenico (sec. XVII) lucchese. Verso il 1676 lavorò come stuccatore ad Altötting. Disegnò un altare per il duomo di Passavia e fece progetti per la residenza di Düsseldorf e il castello di Heidelberg.

    Martini Carlo Donato (sec. XVIII), stuccatore. Decorò gli altari e il soffitto della chiesa della SS. Trinità in Amburgo.

    Martini Giuseppe (sec. XVII), milanese. Fu l'autore di alcuni rilievi e decorazioni (1744-45) nella chiesa della SS. Trinità in Amburgo.

    Materno Giovanni (sec. XVII), stuccatore. Dopo il 1672, con Domenico Galli decorò di stucchi il castello di caccia di Moritzburg presso Dresda.

    Matteo Antonio (sec. XVIII). Eseguì o forse collaborò alla scultura dell'altar maggiore della chiesa dello Spirito Santo a Monaco. Lavorò anche ad Altötting e a Straubing.

    Matteo Michele (sec. XVIII-XIX), scultore. Scolpì l'altar maggiore della chiesa di S. Filippo e Giacomo ad Altötting e il fonte battesimale del battistero di S. Giacomo a Straubing.

    Mattielli Lorenzo (sec. XVII-XVIII), scultore veneto. Si stabilì a Dresda nel 1738 e più tardi fu nominato ispettore delle statue antiche e moderne. Sono opera sua le settantotto statue di Santi che ornano la grandiosa chiesa cattolica di corte a Dresda. Scolpì anche le fontane del Palazzo Brühl e dell'ospedale civico di Dresda. Vi sono altre opere sue in Dresda e nella chiesa del castello di Hubertusburg.

    Melchiorre da Trento (sec. XVI). Lavorò nel mausoleo dei principi sassoni a Freiberg.

    Menefini Pietro (sec. XVI). Partecipò alla costruzione del mausoleo dei principi sassoni a Freiberg.

    Minetti Abondio e Francesco (sec. XVIII), stuccatori. Tra il 1716 e il 1718 decorarono di stucchi la chiesa del castello di Erfurt ed il castello di Zerbst.

    Minetti Gabriele (sec. XVIII), stuccatore. Decorò nel 1704 una chiesa di Schandau.

    Mochi Francesco (sec. XVIII), scultore. Non lavorò in Germania, ma una sua opera, una statua di S. Giovanni Battista, decora una delle nicchie della chiesa di corte di Dresda.

    Mola Gaspare (sec. XVII-XVIII) stuccatore comasco, lavorò per i conventi di Ottobeuren e Wiblingen (1732). Operò anche a Ochsenhausen dove decorò di stucchi la chiesa.

    Moresco Francesco Carlo (sec. XVIII), stuccatore. Collaborò alla decorazione in stucco dell'ospedale Giulio di Würzburg.

    Morisi Giuseppe Antonio (sec. XVIII), stuccatore. Decorò la chiesa dei SS. Pietro e Paolo a Obermarchtal.

    Morsegno G. Battista (sec. XVIII). Collaborò (1700-1714) alla decorazione in stucco dell'ospedale Giulio di Würzburg e all'appartamento del vescovo principe nella stessa città.

    Mosca Giovanni Maria, detto anche Giovanni Maria Padovano o Joannes Fabrucci o Joannes Maria Lapicida (sec. XVI). Visse e lavorò a Dresda dove rimangono alcune opere nella residenza: molte sculture, la loggia del cortile grande, il grandioso portale dell'antica cappella di corte. Lavorò anche in Polonia e in Boemia.

    Mugnani Francesco (sec. XVIII), intagliatore di pietra. Si recò a Cassel nel 1701 e diresse un'officina di intaglio in pietra nel castello di quella città.

    Naldini (sec. XVIII), scultore. Lavorò in Assia con G. Fr. Guernieri ai tempi del langravio Carlo. Nel 1726 scolpì in una tavola di marmo la piramide di Wilhelmshöhe.

    Negretti Angelo (sec. XX), scultore. Scolpì un gruppo ligneo rappresentante "la Deposizione" per la chiesa di Aschau e una statua per la tomba di Heilmann nel cimitero di Monaco.

    Nosseni Giovanni Maria (1544-1620), luganese. Architetto di grande fama e ottimo scultore. Opera sua a Dresda l'altar maggiore della chiesa dell'Elettrice Anna e quello della chiesa dell'Elettrice Sofia, la tomba della quale è anche dovuta alla sua arte. Inoltre molti altri lavori a Dresda, a Freiberg nella cappella dei principi sassoni, a Lichtenburg e a Waldheim. In Sassonia, dove era scultore di corte scoprì molte cave di pietra da cui ricavò il materiale per le sue costruzioni e le sue sculture.

    Paar Cristoforo (sec. XVI). Dal 1558 in poi lavorò come scultore e scalpellino per il duca di Meclenburgo. Decorò di stucchi il castello di Güstrow.

    Padovani Alessandro (sec. XVI). Collaborò alla decorazione della casa dei Fugger ad Augusta.

    Pallago Carlo (sec. XVI), fiorentino. Decorò di stucchi i castelli Koller e Trausnitz presso Landshut, e la chiesa di S. Michele a Monaco. In questa chiesa sono opera sua le statue di principi sulla facciata, i candelabri bronzei del coro, la statua di S. Michele. Opere sue sono anche nella residenza di Monaco.

    Passerino Battista (sec. XVII). Scolpì una mensa d'altare per la cappella di S. Elisabetta nel duomo di Breslavia.

    Pedetti Francesco (sec. XVIII), scultore. Nel 1725 scolpì il pulpito della chiesa della Trinità a Worms sul Reno.

    Perinetti Giacomo (sec. XVII), stuccatore. Decorò di stucchi i castelli di Leinen e Osnabrück e il palazzo della duchessa di Braunschweig a Lüneburg.

    Perti Giovanni Nicola (sec. XVIII). Decorò di stucchi il monastero di Tegernsee e la chiesa delle Orsoline a Neuburg sul Danubio. Lavorò anche a Fürstenfeld, Monaco ed Augusta.

    Petrolli Antonio (sec. XVIII), stuccatore. Lavorò sotto la guida di Materno Bossi a Würzburg, a Erbach e a Triefenstein.

    Petrolli Ignazio (sec. XIX), stuccatore. Lavorò a Würzburg dove decorò di stucchi la chiesa dell'ospedale e molti palazzi privati.

    Petrozzi G. Battista, detto anche Pedrozzi (1710-1778), ticinese. Prima fu al servizio della corte a Bayreuth dove fra il 1753 ed il 1759 decorò il castello con Martino Petrozzi. Fu chiamato poi a Potsdam per decorare di stucchi la villa di Sanssouci per Federico il Grande. Lavorò anche a Würzburg (1736) a Neudrossenfeld (1760) e a Dresda. Fu anche ottimo ceramista.

    Petrozzi Martino, detto anche Pedrozzi (sec. XVIII), ticinese. Decorò di stucchi il castello di Bayreuth insieme con G. B. Petrozzi.

    Pighini Emanuele (sec. XVIII) scultore e stuccatore. Collaborò con Riccardo Reti nella decorazione della chiesa di S. Vito ad Ellwangen e decorò di statue l'atrio del municipio di Hall con Tommaso Gavoni.

    Pistorini Antonio (sec. XVII). Visse alla corte della principessa Adelaide di Baviera per la quale costruì il Teatro dell'Opera di corte, nel quale in origine cantarono solo artisti italiani. Oggi, del teatro esistono solo le rovine nella residenza di Monaco. Decorò di stucchi (1665) l'appartamento della principessa Adelaide.

    Pizzi Antonio Niccolò (sec. XVI), scultore. Scolpì il sepolcro del duca Guglielmo di Cleve e Berg nella chiesa di S. Lamberto a Düsseldorf.

    Ponzano Antonio (sec. XVI), veneziano. Eseguì intorno al 1580 molti stucchi nella residenza di Monaco, dove sono anche molte sue pitture. Decorò alcune sale della casa dei Fugger ad Augusta e lavorò nel castello Trausnitz presso Landshut.

    Pozzi Carlo Luca (1735-1805). Fu al servizio del duca di Württemberg per il quale decorò di statue e di stucchi il castello di Ludwigsburg. Eseguì anche alcune finte rovine per il parco della residenza di Schwetzingen. Fu per lungo tempo a Baden-Baden presso il margravio, Scolpì alcune statue per la chiesa di San Luigi di Saarbrücken. Lavorò anche nel Belgio e in Svizzera.

    Pozzi Francesco (sec. XVIII) ticinese. Lavorò come stuccatore ad Obermachtal, nella chiesa di Unterwachingen e nella cappella di S. Giorgio a Dieterhausen (1757). Operò anche in Svizzera.

    Pozzi Giuseppe Antonio (1732-1811), ticinese. Fu stuccatore di corte a Mannheim sotto il principe Carlo Teodoro e in quella città lavorò nella residenza, nell'ospedale civico, nel teatro nazionale, nei palazzi Castell e Bretzenheim. Decorò di stucchi due sale della residenza di Schwetzingen e lavorò nel castello di Wain, a Lauingen e ad Ellingen.

    Pozzi Massimiliano Giuseppe Maria (1770-1842), scultore. A Mannheim sono molte sue opere tra cui le più note sono: le tombe del barone Stengel e di Augusto von Kotzebue e il restauro della fontana nella piazza del Mercato. Fu intenditore e collezionista di opere d'arte, socio fondatore dell'Associazione Artistica di Mannheim. Molte sue opere sono in altre città germaniche.

    Quadri Antonio (sec. XVIII). Collaborò alla decorazione in stucco (1736) della residenza di Würzburg.

    Quadrio (del) Francesco (sec. XVI). Collaborò alla decorazione del mausoleo dei principi della Sassonia a Freiberg.

    Quaglio Lorenzo (1730-1814) architetto e decoratore lombardo. Eseguì alcune decorazioni nell'interno del castello di Wain.

    Retti Donato Riccardo (1678-1741). Fu non solo architetto ma anche stuccatore. Decorò di stucchi i castelli di Ludwigsburg e di Ettlingen e il convento di Frauenalb. Forse lo si può identificare con quel Retti, stuccatore che nel 1723 collaborava alla decorazione del castello di Mannheim. Lavorò anche ad Ellwangen.

    Retti (Reti) Leopoldo (1704-1751), stuccatore. Decorò l'interno del castello di Kirchberg. Lavorò anche ad Eschenau ed a Ansbach. Alcune sue decorazioni erano nel "Castello Nuovo" di Stoccarda, ma andarono in gran parte distrutte nell'incendio del 1762.

    Retti (Reti) Paolo (1691-1747) di Laino, architetto e stuccatore. Collaborò con D. G. Frisoni alla costruzione e alla decorazione della villa reale di Ludwigsburg. Decorò di stucchi il "Nuovo Castello" di Heimsheim. Lavorò anche in Austria.

    Richardi (sec. XVIII), stuccatore. Collaborò ai lavori in stucco del castello principesco di Mannheim. Lavorò con gli stuccatori Antonio e Giorgio Ferretti.

    Righi Tommaso (sec. XVII-XVIII), scultore romano. Eseguì decorazioni plastiche nel castello di Marienburg a Würzburg. Lavorò molto in Polonia.

    Rizzo Antonio (sec. XVIII), stuccatore. Lavorò a Münster e a Nordkirchen.

    Rosa Mattia (sec. XVIII). Nel 1733 lavorava nella manifattura di porcellana del margravio di Ansbach e Bayreuth.

    Rossi Carlo (sec. XVIII). Decorò di stucchi l'interno del duomo di Hildesheim.

    Rosso Domenico (sec. XVII). Decorò di stucchi il castello di Osnabruck. Nello stesso periodo un Pietro Rosso collaborò alla decorazione della villa di Herrenhausen ad Hannover.

    Silva Francesco (1668-1727), ticinese. Visse a Dresda, a Bonn, a Colonia. Secondo alcuni storici sarebbe stato scultore di corte del principe elettore di Colonia fino al 1727.

    Simonetti Giovanni (1652-1716), grigionese. Architetto di corte a Praga e a Zerbst. Come stuccatore lavorò a Lipsia decorando l'esterno e l'interno del palazzo della Vecchia Borsa, nei castelli di Anhalts, Coswik, Zerbst e Barby sull'Elba e nell'antica residenza di Berlino. A Francoforte decorò di stucchi la casa dei Giovannitti, a Friedrichstadt il palazzo Czernin, a Breslavia la cappella di S. Elisabetta nel duomo e a Zerbst la chiesa della Trinità. Lavorò anche in Boemia.

    Soldati (sec. XVIII), stuccatore. Collaborò a decorare di stucchi la residenza di Ludwigsburg.

    Taddei Angelo (sec. XVIII-XIX), stuccatore. Fratello e collaboratore di Anton Francesco.

    Taddei Anton Francesco (sec. XVIII-XIX), stuccatore ticinese. Lavorò nello Schleswig decorando di stucchi la cappella del cimitero di Flensburg. Lavorò a Geltingen, a Rundhof e a Schleswig nelle case comunali.

    Tenerani Pietro (1789-1869), toscano. Collaborò col Thorwaldsen a scolpire il monumento funebre per Eugenio di Leuchtenberg nella chiesa di S. Michele a Monaco.

    Tola (de Thola, de Tola) Benedetto e Gabriele (sec. XVI), decoratori. Collaborarono alla decorazione dell'antico palazzo della residenza a Dresda. Lavorarono anche in Polonia.

    Tornielli Giacomo Battista (sec. XVII), stuccatore. Collaborò alla decorazione dei castelli di Leinen e Celle. A Celle decorò anche il duomo.

    Travelli Jacopo e Antonio (sec. XVIII). Decorarono di stucchi la navata sinistra della chiesa di S. Stefano a Bamberga e la chiesa di Kesseldorf. Antonio lavorò anche nel castello di Moritzburg presso Dresda.

    Vacca Andrea (sec. XVIII). Eseguì alcune sculture per il parco della residenza di Schwetzingen.

    Varnesi Augusto (sec. XIX), scultore romano. Scolpì la tomba "von Meister" che è nel cimitero di Sindlingen (Westfalia). Altre sue opere sono a Hohemark presso Francoforte; a Francoforte, a Darmstadt, dove scolpì i sarcofagi dei principi d'Assia, nel parlamento di Berlino, nel duomo di Fulda, nel municipio di Bochum. Nel 1900 fu nominato docente di arte decorativa al Politecnico di Darmstadt.

    Vassallo Francesco (sec. XVII), ticinese. decorò di stucchi le cappelle laterali del duomo di Eichstätt.

    Vassallo Giuseppe (sec. XVIII), stuccatore. Decorò la chiesa di S. Vito a Straubing.

    Verta Martino (sec. XVI). Collaborò alla decorazione del mausoleo dei principi d Sassonia a Freiberg.

    Viscardi Antonio Maria (sec. XVI). Noto anche come pittore. Decorò il "Cortile delle Grotte" della residenza di Monaco (1580) ed eseguì molti stucchi nella chiesa di S. Michele nella stessa città.

    Vittoria Alessandro (sec. XVI), veneziano. Collaborò ai lavori di decorazione della casa dei Fugger in Augusta.

    Volpini Giuseppe (sec. XVIII). Fu dapprima alla corte del margravio di Brandeburgo, poi (1715-1729) scultore di corte a Monaco, dove eseguì un busto marmoreo di Massimiliano Filippo Girolamo. Molte sue opere sono a Nymphenburg; la statua di S. Maddalena nella cappella omonima, le statue, i putti della cascata nel parco. Decorò di stucchi la residenza di Schleissheim.

    Zandomeneghi Domenico (sec. XIX), scultore. Nel 1817 nel duomo di S. Pietro a Ratisbona fu inaugurato il monumento sepolcrale Dalhem, ammirata opera sua.

    Zuccalli Clemente Giuseppe (sec. XVII-XVIII). Figlio di Enrico Zuccalli. Lavorò come architetto e stuccatore a Monaco. Fu anche consigliere di corte dopo il 1715.

    Zuccalli Domenico Cristoforo (sec. XVIII), grigionese. Fu attivissimo come architetto e come stuccatore; lavorò a Norimberga, a Burghausen, a Bodenkirchen e a Schleissheim.

    Zuccalli Enrico (1642-1724), grigionese. Celebre come architetto diresse i lavori di decorazione interna dei castelli di Leonsberg e Straubing.

    Zuccalli G. Battista (sec. XVII). Lavorò come architetto e stuccatore a Monaco ed a Altötting.

    Zuccalli Giovanni Domenico (sec. XVII). Lavorò come architetto e stuccatore a Monaco.
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    Predefinito Rif: Il contributo Italiano alla cultura tedesca

    PITTORI E INCISORI

    Alberti Carlo (sec. XVIII-XIX), pittore. Nella prima metà dell'Ottocento fu pittore di corte del granduca d'Assia. Lavorò anche in Polonia.

    Aldrovandini Mauro (sec. XVII-XVIII), pittore. Decorò di pitture il teatro dell'Opera di Dresda.

    Aldrovandini Pompeo (sec. XVII-XVIII), pittore. Decorò di pitture il teatro dell'Opera di Dresda. Lavorò anche in altre città tedesche.

    Alessandri Davide (sec. XVIII), pittore e miniatore. Visse presso la corte dell'elettore palatino.

    Amendola Ferrante (1664-1724), pittore napoletano. Invitato in Germania, lavorò in particolar modo per la corte di Baviera.

    Amigoni Jacopo (1675-1752), pittore e incisore di scuola veneziana. Lavorò molto in Baviera per il principe elettore. Quadri suoi si trovano a Monaco, nella Frauenkirche e nel palazzo della residenza. Eseguì affreschi a Nymphenburg, nelle abbazie di Benediktbeuern e Ottobeuren e nel castello di Schleissheim. Altri suoi dipinti sono ad Augusta, Francoforte, Braunschweig e in numerose collezioni pubbliche e private della Germania. Lavorò anche in Inghilterra, in Francia e in Spagna.

    Appiani Giuseppe (1701-1784), pittore lombardo. Decorò di pitture il salone del castello Seehof a Bamberga, la cappella della Santa Croce a Oberdorf, il refettorio del convento di Obermarchtal sul Danubio, la chiesa di corte di Beuggen e tutto l'interno della chiesa di San Pietro a Magonza. Nel 1759-60 affrescò il duomo di Arlesheim, nel 1761-62 il castello e l'antica chiesa del Seminario di Meersburg; quindi la chiesa del castello di Althausen. Nel 1765 iniziò i lavori per la decorazione pittorica del Santuario a Vierzehnheiligen; dopo il 1770 lo troviamo a lavorare nella chiesa dei Gesuiti di Würzburg. Già sull'ottantina eseguì le pitture del palazzo Bolongaro a Höchst e quelle della chiesa parrocchiale di Camberg. Nel 1783 ancora decorò la chiesa del convento di Haydenfeld e l'anno dopo iniziò l'ultimo suo lavoro nel monastero di Triefenstein. Eseguì dei lavori anche in Svizzera.

    Armani Basilio (1817-1899), pittore e litografo tridentino. Intorno al 1848 si trovava a Monaco di Baviera dove lavorava come litografo e dipingeva ad acquarello.

    Artaria Rodolfo (1812-1836), acquafortista. Visse e lavorò a Mannheim e a Brema.

    Attuggi Carlo (sec. XVIII), pittore. Decorò di affreschi il castello di Brühl.

    Bacciarelli Marcello (1731-1818), pittore romano. Nel 1763 fu chiamato a Dresda dall'elettore Augusto III alla corte del quale visse per qualche tempo. La sua attività principale si svolse però in Polonia.

    Bagutti Giovanni Battista (1744-1823), pittore ticinese. Visse e lavorò a lungo nel Württemberg per la corte di quel principato. Nella chiesa parrocchiale di Altdorf vi sono tre medaglioni che sono opera sua.

    Balestra Antonio (1666-1740), pittore veronese. Pur non essendosi mai recato in Germania, lavorò molto per l'elettore di Düsseldorf e per i principi Schönborn che gli commisero molti quadri per i castelli di Gaibach e Pommersfelden.

    Baratti Innocenzo Domenico (sec. XVII), pittore. Decorò di affreschi la chiesa e il convento di Vornbach; lavorò anche a Burghausen intorno al 1637.

    Barbari (de) Jacopo (nato 1440 circa, morto dopo il 1511), pittore e incisore veneziano. Noto in Germania col nome di Jacopo Walsch o Walch. Dal 1500 al 1504 fu presso l'imperatore Massimiliano probabilmente a Norimberga, dal 1504 fu pittore di corte del principe elettore di Sassonia, Federico il Saggio, e quindi del conte Filippo di Brandeburgo; nel 1508 era a Francoforte sull'Oder ai servizi di Gioachino I di Brandeburgo. Nel 1510 andò alla corte di Margherita d'Austria reggente dei Paesi Bassi, che l'anno dopo gli concesse una pensione. Lavorò anche a Torgau, Naumburg, Weimar, Wittenberg e Dresda. Le gallerie di Dresda, Monaco e Berlino hanno conservato molte delle sue incisioni e pitture.

    Barbari (de) Nicoletto (sec. XV-XVI), pittore veneziano, che probabilmente accompagnò Jacopo d' Barbari nei suoi viaggi in Germania.

    Barbieri Angelo, detto Trevisano. Vedi sotto Trevi-sani Angelo.

    Barisini Tommaso, detto Tommaso da Modena, pittore. Intorno al 1325 fu chiamato in Boemia dall'imperatore. Di là, probabilmente, secondo antichi storici (Tiraboschi-Federici), viaggiò in regioni tedesche e nelle Fiandre.

    Batoni Pompeo (1708-1780), pittore lucchese. Non andò mai in Germania, ma in seguito a commissioni eseguì i ritratti del duca Guglielmo Ferdinando e della duchessa di Braunschweig, ora nella residenza di quella città, e quello dell'elettore palatino Carlo Teodoro, ora a Monaco di Baviera. Nel 1775 dipinse per il re di Prussia un quadro (Famiglia di Dario davanti ad Alessandro), oggi a Potsdam.

    Ballavite Innocenzo (1692-1762), pittore e scenografo veronese. Lavorò molto a Stoccarda e a Berlino. Dipinse una veduta del castello di Sans Souci a Potsdam.

    Bellotti Pietro (1627-1700), pittore veneto. Fu chiamato presso la corte di Baviera a Monaco dalla principessa Enrichetta Adelaide, moglie di Massimiliano II. Il duca Ferdinando gli affidò la direzione delle sue collezioni artistiche.

    Bellotto Bernardo, detto Il Canaletto (1720-1780), pittore e incisore veneziano. Andò nel 1745 a Monaco di Baviera e vi dipinse vedute della città e del castello di Nymphenburg. Nel 1746 andò a Dresda, dove fu nominato pittore di corte e dove rimase fino al 1767, eseguendo numerosissime vedute della città, di Pirna e di altre località della Sassonia. Lavorò anche in Austria e in Polonia.

    Bellucci Antonio (1654-1726), pittore veneto. Era pittore di corte a Vienna allorchè il principe elettore Giovanni Guglielmo lo chiamò a Düsseldorf. Decorò di pitture il castello di Bensberg e dipinse molti quadri per vari principi tedeschi: ve ne sono nelle gallerie di Augusta e di Monaco, a Schleissheim, a Norimberga e a Pommersfelden.

    Bencovich Federico (1677-1753), pittore dalmata. Per molti anni fu al servizio del principe vescovo Carlo Federico von Schönborn che nel 1733 lo nominò suo pittore di camera. Opere sue dipinte per quel principe sono nel castello di Pommersfelden.

    Berettini (Pietro da Cortona) (1596-1669), pittore e architetto. Eseguì in Italia quadri per dei committenti tedeschi.

    Berardi Antonio Maria (sec. XVIII-XIX), pittore bolognese. Decorò di pitture i castelli di besberg, Schleissheim e Düsseldorf. Nel 1678 aveva decorato di pitture anche la chiesa della Concordia a Mannheim, più tardi distrutta. Opera sua la decorazione interna dei teatri di Düsseldorf e Heidelberg.

    Bernardi Fabrizio (sec. XVII-XVIII), decoratore bolognese. Fratello di Antonio Maria, col quale collaborò a Düsseldorf e a Schleissheim.

    Bernardini Francesco (1697-1762), pittore. Dal 1722 al 1735 era a Mannheim, prima pittore di corte, poi scenografo di corte. Opere sue sono a Mannheim, nel castello, nel teatro dell'Opera e nella chiesa dei Cappuccini, nel castello principesco di Bensberg e nel palazzo Thurn e Taxis di Francoforte sul Meno.

    Bernigerotti Giovan Martino (sec. XVIII), pittore e intagliatore. Visse e lavorò a Lipsia, dove incise i ritratti di molti personaggi illustri. Fece inoltre molte incisioni in rame per illustrare opere di Voltaire e di altri scrittori.

    Bianconi Luigi (sec. XIX), pittore. Noto pittore e restauratore di quadri a Berlino. I suoi lavori furono molto apprezzati da Guglielmo I che ne acquistò alcuni.

    Bombelli Sebastiano (1635-1716), pittore udinese. Dal 1705 al 1711 fece i ritratti di molti principi tedeschi. Fu pittore di corte a Monaco. Lavorò anche in Austria e in Danimarca.

    Bonaveri Luca (sec. XVIII), pittore bolognese. Insieme con il fratello Carlo lavorò nella seconda metà del Settecento alla corte del principe elettore del Palatinato.

    Botri Domenico (1765-1853), architetto e miniatore lombardo. Fu per qualche tempo miniatore presso la corte dell'elettore palatino. Lavorò anche ad Amburgo dove dal 1794 al 1796 ritrasse molte personalità cittadine. Lavorò molto anche in Austria, Svezia e Francia.

    Bossi Lorenzo (sec. XVIII), pittore fiorentino. Eseguì pitture nel castello di caccia di Moritzburg presso Dresda nel 1726.

    Bruni Ferdinando Carlo (sec. XVII), pittore. Fu pittore di corte del principe elettore Massimiliano Emanuele di Baviera intorno al 1740.

    Bussi Carlo Antonio (1663-1737), pittore e decoratore ticinese. Lavorò soprattutto a Passavia, dove decorò di affreschi il palazzo vescovile, il duomo di Santo Stefano e la cappella di corte.

    Caccioli Giuseppe Antonio (1672-1740), pittore emiliano. Fu chiamato in Germania dal principe del Baden, al cui servizio rimase per qualche tempo.

    Cadani Stefano (sec. XVII), pittore. Nel 1669 firmava un quadro con l'Ascensione, nella chiesa di Eisenberg presso Dresda.

    Calvi Lazzaro e Pantaleone (1502-1607), pittori genovesi, figli e scolari di Agostino Calvi. Furono invitati in Germania dagli elettori di Sassonia e di Baviera. Vi si recarono nel 1544 e rimasero presso quelle corti per i vari anni dipingendo decorazioni per architetture.

    Camassei Andrea (1602-1649), pittore da Bevagna. Eseguì in Italia quadri per committenti tedeschi.

    Cambrussi Giacomo (n. 1744, m. dopo 1803), pittore veneto. Lavorò a Mannheim e per la corte elettorale a Monaco. Lavorò anche in Francia, in Spagna, in Austria e in Inghilterra.

    Camerata Giuseppe I 81668-1762), pittore ed incisore veneziano. Lavorò molto a Monaco e a Dresda, dove fu nominato pittore di corte.

    Camerata Giuseppe II (1718-1803), incisore e minia-turista veneziano. Nel 1751 si recò a Dresda quale primo acquafortista della galleria di Dresda. Più tardi fu professore presso l'accademia di Belle Arti di quella città.

    Campigli Giovanni (sec. XVII), pittore toscano. Intorno al 1777 lavorò per qualche tempo a Potsdam e a Berlino.

    Campi Vincenzo (1532-1591), pittore cremonese. Nel 1580 spedì in Germania alcuni quadri che gli erano stati commessi da Hans Fugger: cinque di essi, raffiguranti scene di genere, sono nel castello di Kirchheim.

    Canale Giuseppe (1725-1802), incisore romano. Nel 1751 da re Augusto III fu chiamato a Dresda quale acquafortista di corte e insegnanti di disegno della famiglia reale. Divenne poi professore dell'accademia di Belle Arti e acquafortista della galleria di Dresda.

    Cappello Bartolomeo Ignazio (1689-1768), pittore tridentino. Lavorò per il principe elettore di Magonza, per i vescovi di Spira e Chiemsee, per il cardinale, conte di Schönborn. Lavorò anche in Austria.

    Carlone Carlo Innocenzo (1686-1775), pittore e stuccatore lombardo. Raggiunse in Germania il padre, G. Battista, ed eseguì lavori per il duca di Württemberg e gli elettori di Colonia e di Treviri. Ebbe incarichi anche dal principe elettore di Baviera. Affrescò il palazzo del margravio ad Ansbach nel 1735, la "Cappella dei Morti" nel duomo di Breslavia, dove decorò anche molte sale del castello di corte. Lavorò molto nella residenza di Ludwigsburg, dove eseguì affreschi, quadri e pale d'altare. Lasciò affreschi nel palazzo dell'elettore a Brühl, nel castello di corte a Heimsheim, nei palazzi della residenza di Passavia e Stoccarda e nel palazzo dell'università di Bonn; pala d'altare nella chiesa dei Gesuiti di Passavia e in quella di S. Martino di Weingarten. Dipinse nel castello di corte a Schönberg, a Bonn eseguì affreschi nelle Stiegenhauses. Lavorò anche in Jugoslavia, Svizzera, Austria e Cecoslovacchia.

    Carlone Giovanni (Carlo) (sec. XVII), pittore lombardo. Nel 1693 decorò di pitture la chiesa della Madonna del Soccorso di Vilshofen.

    Carriera Rosalba (1675-1757), pittrice veneziana. Non si recò in Germania per quanto vi fosse stata invitata. Lavorò tuttavia moltissimo per conto di principi tedeschi, specialmente per l'elettore di Sassonia. Nella galleria di Dresda vi è la maggiore raccolta di opere sue.

    Casanova Gian Battista (1730-1785), pittore veneziano. Studiò a Dresda e a Venezia. Nel 1764 chiamato alla corte di Dresda, vi fu nominato professore e poi direttore dell'accademia di Belle Arti, e fu una vera autorità sia come pittore sia come storico della pittura.

    Castellazzi Rosa (sec. XVII-XIX), pittrice veronese. Miniaturista di valore, lavorò molto per la corte di Sassonia; ma è dubbio se si sia mai recata in Germania.

    Castelli Cristiano (1741-1799), scenografo e pittore. Visse e lavorò a Dresda dove divenne scenografo di corte. Lavorò anche a Bautzen.

    Castelli Giovanni Antonio (sec. XVII), pittore e stuccatore luganese. Nel 1694 eseguì affreschi nella chiesa delle Salesiane ad Amberg.

    Chiari Giuseppe (1654-1727), pittore romano. Eseguì in Italia diversi quadri per principi tedeschi.

    Cignani Carlo (1628-1719), pittore bolognese. Non si recò mai in Germania, ma per la sua fama gli vennero molte commissioni da quel paese: così alcuni quadri allegorici o di soggetto biblico che dipinse per il castello di Würzburg e alcuni altri che gli commise l'elettore di Baviera Giovanni Guglielmo e che sono nella chiesa dei Teatini a Monaco e nelle gallerie di Augusta e di Monaco. Sette tele sono nel castello di Weissenstein a Pommersfelden.

    Colombo o Colomba G. Battista Innocenzo (1717-1793), pittore e architetto ticinese. Fu pittore e scenografo a Mannheim, Stoccarda, Monaco, Lipsia, Amburgo, Braunschweig, Hannover e Magonza. Lavorò nel castello Württ di Ludwigsburg, dove decorò anche il soffitto del teatro dell'Opera, a Francoforte nel Römer e nel palazzo Thurn e Taxis; per la chiesa di Uetersen dipinse la Glorificazione delle SS. Trinità.

    Colombo Luca Antonio (1661-1737), pittore ticinese. Per 24 anni fu pittore di corte del duca Eberhard nel Württemberg. Decorò di affreschi la chiesa dei Benedettini di Zwiefalten, il convento dei Cistercensi di Schöntal e il Deutschhaus di Heilbronn (1721). Inoltre, affrescò alcune sale dei castelli di Ludwigsburg, di Biberich e di Ettlingen, nonchè il convento delle suore di Frauenalb, la chiesa di Salem e i pennacchi della cupola del duomo di Fulda, tra il 1700 e il 1710. Sono opera sua le pitture del salone del castello Favorite di Magonza e della cupola del Römer a Francoforte. Fra il 1735 e il 1737 era a Francoforte sul Meno per dipingere la volta del salone rotondo nel palazzo Thurn e Taxis. Lavorò anche a Cassel, a Vienna, a Peste e a Praga.

    Conca Giovanni (1714-1773), pittore napoletano. Dipinse due pale d'altare per la chiesa del Nuovo Duomo di Würzburg.

    Conca Sebastiano (1680-1764), pittore napoletano. Dipinse molto quadri per il castello di Pommersfelden per incarico dei signori von Schönborn; lavorò anche per il vescovo di Colonia.

    Conforti Carlo (1853-1901), pittore umbro. Visse a lungo in Germania, specialmente a Lipsia dove acquistò fama come acquarellista e insegnante di pittura. Lavorò anche in Francia e in Inghilterra.

    Correggio Giuseppe Gaspare (sec. XIX-XX), pittore. Visse e lavorò a Monaco di Baviera e a Francoforte dove affrescò l'interno del Palazzo Comunale. Due affreschi suoi sono nel casino militare di Flanau.

    Cremonini Lodovico (sec. XIX-XX), pittore. Insieme al pittore Franchini fu chiamato a Weimar per eseguire varie decorazioni pittoriche nel castello. Lavorò anche negli Stati Uniti.

    Crespi Giuseppe Maria (1665-1747), pittore bolognese. Lavorò più volte per il langravio Filippo di Assia a Darmstadt e nel 1729 divenne suo pittore di corte. Opere sue sono a Dresda e a Darmstadt. Lavorò anche per l'Austria e l'Ungheria.

    Dassareto Luigi (= 1753), pittore. Visse e lavorò a Magonza ove nel 1752 era accettato come cittadino.

    De Bittio Antonio (sec. XVIII), pittore. Intorno al 1750 lavorò col Colombo a trasformare il Lusthaus di Stoccarda in teatro dell'Opera. A Stoccarda fondò con altri artisti l'accademia di Belle Arti.

    De Lellis Silverio (sec. XVIII), pittore e mosaicista. Pittore di corte a Monaco intorno al 1756. Nel 1761 divenne direttore della fabbrica di mosaici della corte e membro dell'accademia di Bayreuth. Nello stesso anno fece un ritratto del principe elettore di Baviera.

    Della Croce Clemente (1783-1823), pittore. Figlio di G. Nepomuceno della Croce, nacque a Burghausen. Dipinse pale d'altare per la chiesa di Eiberg, Friedofing, Niedergottesau, Pleisskirchen, Tittmoning e Wasserburg.

    Della Croce Giovanni nepomuceno (1736-1819), pittore tridentino. Visse a lungo a Burghausen. Dipinse pale d'altare per le chiese di Azlburg e Reichertsheim, per la chiesa di S. Agostino di Au, per quella dello Spirito Santo di Burghausen, per la cappella del castello di Klebing, per la chiesa di S. Nicola di Passavia. Decorò di pitture il portale meridionale della chiesa di S. Michele di Altötting.

    Diziani Gaspare (1689-1767) pittore bellunese. Chiamato in Sassonia da Augusto III intorno al 1717, trascorse alcuni anni a quella corte. Dipinse alcune pale d'altare per la chiesa di corte di Dresda; nella residenza di Monaco vi sono di lui quattro soprapporte.

    Domini Archilao (sec. XIX), pittore marchigiano. Alcune sue pitture sono nel palazzo della residenza di Eichstätt.

    Donadini E. Antonio (1847), pittore dalmata. Visse e lavorò molto a Dresda. Decorò di pitture monumentali molti palazzi tedeschi. A Breslavia decorò la chiesa di S. Maurizio, a Glogau quella della Guarnigione, a Berlino il palazzo Pringsheim.

    Faccioli Giovanni (1725-1809), pittore veronese. Dipin se due pale d'altare per la cappella di S. Sebastiano a Grossaitingen (Baviera).

    Ferrandini (o Feratini) Giovan Battista (sec. XVIII), pittore. Si sa che nel 1740 dipinse due pale d'altare per il duca del Württemberg. Affrescò il soffitto della chiesa di Lontheim.

    Ferrari Angelo (sec. XIX), pittore Intorno al 1820 eseguì alcuni dipinti decorativi nel cortile del duomo di Eichstätt.

    Ferrari Luca detto Luca da Reggio (sec. XVII), pittore emiliano. Dipinse una pala d'altare per il duomo do Bamberga (1652).

    Fiorino Geremia Davide (1757-1847), pittore e miniaturista. Fu miniatore e acquarellista alla corte dell'elettore palatino per il quale fece molte miniature su avorio. Lavorò inoltre a Cassel e a Dresda. Visse anche in Austria.

    Follin Bartolomeo (sec. XVIII), pittore e incisore veneziano. Lavorò a Dresda e poi a Bayreuth, ai servizi del margravio Federico il cui ritratto, dipinto del Pavona, egli incise. Nel 1761 fu nominato professore dell'accademia di Bayreuth. Lavorò anche in Polonia.

    Fontana G. Battista (1524-1587), pittore e incisore veronese. Nel 1580 dipinse tre pale d'altare per la cappella del castello di Günzburg. Lavorò anche in Austria.

    Fossati Davide Antonio (1708-1780), pittore e incisore ticinese. Ebbe molte commissioni dall'elettore di Sassonia. Decorò di affreschi l'abbazia Benedettina di Martinsberg.

    Franceschini Baldassarre (1611-1689), pittore. Dipinse un quadro per il castello di Wilhelmshöhe presso Cassel.

    Fratta Domenico Maria (1696-1763), pittore bolognese. Dal 1719 in poi visse e lavorò in Germania dedicandosi specialmente al disegno a penna.

    Galiardi Antonio (sec. XVII), pittore. Lavorò al duomo di Passavia.

    Galliani Bernardino (1707-1794), pittore e scenografo lombardo. Nel 1772 Federico il Grande lo chiamò a Berlino come pittore e scenografo di corte. Decorò di affreschi a sue spese la chiesa di S. Edvige a Berlino. Lavorò anche in Francia e in Austria.

    Galliani Giovanni II (1746-1818) pittore. Seguì lo zio Bernardino Galliani a Berlino nel 1722. Lavorò anche in Austria.

    Galli Elia (sec. XVIII), pittore. Attivo ad Amburgo nella seconda metà del Seicento, pittore di ritratti e composizioni figurate. Intorno al 1717 era pittore di corte del duca di Holstein-Gottorp. Lavorò nei castelli di Gottorp e Husum.

    Gandini Francesco (1723-1778), pittore e incisore cremonese. Dal 1750 al 1759 fu disegnatore presso la Grande Galleria di Dresda. Nel 1764 fu nominato disegnatore di corte, sempre a Dresda. Lavorò anche in Russia, dove morì.

    Giorgi Giovanni (sec. XVIII), pittore. Visse a Francoforte sul Meno dal 1770 al 1795 e si rese noto come ritrattista.

    Giorgioli Francesco Antonio (1641-1711), pittore. Nel 1694 lavorò a Plafer nella Stiftskirche, a Rheiner tra il 1707 e il 1709. Lavorò anche in Svizzera.

    Giorgioli Giovan Pietro (sec. XVIII), pittore. Nel 1714 dipingeva in Aub (Alta Franconia) un affresco della chiesa parrocchiale; nel 1712 lavorava a S. Trudpert, nel 1717 a Karlsruhe dove dipingeva la chiesa del castello. A Säckingen nel 1721 eseguì le pitture murali nella Stiftskiche di San Fridolin.

    Giorgioli Quirino Antonio (sec. XVIII), pittore. Nel 1726 decorò di affreschi il soffitto della chiesa delle Agostiniane a Mannheim.

    Giovanni (sec. X), pittore. Fu chiamato ad Aquisgrana nel 997 da Ottone III per decorare di pitture il duomo e il palazzo imperiale.

    Giraldi (sec. XIX), miniaturista. Una miniaturista rispondente a questo nome visse e lavorò a Colmar e a Karlsruhe intorno al 1829.

    Giusti Tommaso (1644-1729), pittore, architetto e scenografo veneziano. Si recò a Hannover nel 1689 e nel 1683 divenne pittore di corte. Fu chiamato più volte a Berlino per svolgervi la su a opera di scenografo e decoratore. Decorò di pitture i teatri di Hannover e Göhrde, dove, nel 1707, affrescò anche il castello di caccia. Decorò di affreschi i castelli di Herrenhausen, di Linden e di Leine.

    Gotto Antonio (sec. XX), mosaicista veneziano. Lavorò molto in Germania, dove la sua opera principale è la decorazione musiva della cupola dei SS. Apostoli in Colonia.

    Grassi Giuseppe (1757-1838), pittore, nato a Vienna da famiglia italiana. Nel 1800 prese dimora a Dresda essendo stato nominato professore all'accademia di quella città. Nel 1802 ritrasse re Federico Guglielmo III di Prussia. Lavorò molto in Austria e in Polonia.

    Grego Vito (sec. XVIII), pittore e miniaturista veronese. Lavorò a Monaco di Baviera.

    Gresta Antonio (1671-1727), pittore tridentino. Nel 1726 fu chiamato a Bruchsal, dove dipinse nella chiesa di corte e nel castello.

    Grone Giovanni Battista (1682-1748), pittore veneziano. Nel 1719 si trovava in Sassonia presso la corte dell'elettore Federico Augusto il Forte. Nel 1740 divenne scenografo di corte. Decorò di affreschi il soffitto del teatro dell'opera (1719) e la cupola della Frauenkirche a Dresda (1734), il castello di caccia di Mortizburg (1726) e la cappella del castello di Hubertusburg (1792); eseguì una pala d'altare per la chiesa di Grosshatmanndorf (1738). Nel 1740 fu nominato architetto di corte. Morì a Dresda.

    Guffini Giuseppe (sec. XVIII), pittore meranese. Visse e lavorò ad Augusta e a Monaco (1711) dove dipinse due pale d'altare per la chiesa delle Dimesse (Damenstiftskirche).

    Guglielmi Gregorio (1714-1773), pittore romano. Nel 1753 si stabilì a Dresda, dove ebbe alcuni incarichi, e dove rimase per circa due anni. Nel 1764 fu chiamato a Berlino da Federico il Grande: decorò di affreschi alcune sale del palazzo del principe Enrico, ora università Ad Augusta affrescò il soffitto dello scalone del palazzo Muench (1768), l'antico palazzo della residenza del vescovo-principe e il palazzo Liebert (1765). Lavorò anche in Russia, in Polonia e in Austria.

    Guissoni Carlo Felice (sec. XVII), pittore. Dal 1680 in poi lavorò a Monaco di Baviera dove divenne pittore di corte nel 1692.

    Jacopo da Strasburgo (sec. XV-XVI), disegnatore, famoso ai suoi tempi, forse di origine italiana.

    Internari Giovanni Battista (= 1761), pittore e incisore romano. Dal 1750 fu chiamato a Dresda per collaborare alla grande opera che si andava preparando per illustrare la galleria di Dresda. In quella città incise molte copie da grandi autori. Il museo civico di Dresda possiede nove opere sue, cioè un ritratto e otto caricature. Lavorò anche in Polonia.

    Lambruzzi Giacomo (sec. XVIII), pittore trevigiano. Lavorò a Monaco, Mannheim, Colonia.

    Lanfranco Giovanni (1581-1647), pittore parmense. Dipinse un a pala d'altare per la chiesa dei Domenicani di Augusta, ordinatagli dalla famiglia Fugger. Lavorò anche per la Francia e la Svizzera.

    Lanzani Andrea (1650-1712), pittore. Nel 1697 si stabilì a Vienna; del 1706 circa sono due tele sue, oggi nel castello di Pommersfelden.

    Lauri Filippo (1623-1694), pittore romano. Inviò in Germania alcune Madonne dipinte per committenti tedeschi.

    Lazzarini Gregorio (1655-1730), pittore. Probabilmente non fu mai in Germania, ma inviò a principi tedeschi suoi quadri, quali l'Ercole e Onfale della galleria di Cassel e l'altro con lo stesso soggetto nella galleria degli Schönborn nel castello di Pommersfelden.

    Leoncini Sante (sec. XVIII), pittore genovese. Nel 1750 era pittore di corte a Dresda.

    Letterini Bartolomeo (1642-1731), pittore veneziano. Nel 1731 dipinse una pala d'altare per la chiesa parrocchiale di Partenkirchen.

    Liberi Marco (sec. XVII), pittore veneziano. Figlio e allievo di Pietro Liberi, con il quale collaborò in Germania. Ebbe varie commissioni di quadri per i castelli di Pommersfelden e Gaibach, da parte del principe Lothar von Schönborn.

    Liberi Pietro detto il Libertino (1605-1687), pittore padovano. Intorno al 1658 si trovava in Germania dove dipingeva alcune pale d'altare e altri quadri che sono nelle residenze di Würzburg e di Schleissheim, nelle gallerie di Dresda, Cassel, Braunschweig, Bamberga, Berlino e nel castello Weissenstein a Pommersfelden. Lavorò anche in Austria e in Ungheria.

    Licinio da Pordenone Giulio, detto il Romano (1527-1593), pittore veneto. Nel 1559 si stabilì in Augusta dove ebbe moltissimi incarichi. Fra l'altro decorò di affreschi la facciata di Casa Behlingen. Lavorò anche in Austria e in Slovacchia.

    Lucello G. P. (sec. XVIII), pittore. Decorò di affreschi la chiesa parrocchiale di Dischingen nel 1771.

    Lugano Carlo (sec. XVIII), pittore. Collaborò con molti altri italiani alla decorazione interna del castello di Mannheim, cominciata nel 1720.

    Lugo Emilio ((1840-1902), pittore. Tra il 1869 e il 1887 visse e lavorò a Dresda, Weimar, Friburgo e Monaco, radunando intorno a se un cenacolo di artisti tedeschi che influenzò fortemente con la sua tendenza neoclassica. Opere sue sono in varie gallerie tedesche.

    Luti Benedetto (1666-1724), pittore fiorentino. Eseguì in Italia quadri per committenti tedeschi, particolarmente per l'elettore di Düsseldorf e per quello di Magonza, Lotario Francesco Schönborn, che nel 1712 lo fece nominare cavaliere dell'Impero. Tre suoi quadri sono a Pommersfelden, altri a Schleissheim, Burghausen, Cassel, Dresda.

    Macco Alessandro (sec. XVIII), pittore e miniatore. Visse presso la corte dell'elettore palatino in qualità di miniatore.

    Maggiotto Domenico (1713-1794), pittore veneziano. Inviò numerosi quadro in Germania richiestigli da committenti tedeschi.

    Mainardi Giovanni Ambrogio (sec. XVII-XVIII), pittore romano. Dipinse molti quadri per il duomo di Breslavia, ma non è sicuro che vi si sia recato personalmente.

    Manzini Raimondo (1668-1744), pittore bolognese. Fu pittore di corte del margravio Ludovico Guglielmo I del Baden. Lavorò anche in Austria.

    Marchini Giovanni Francesco (sec. XVII), pittore lombardo. Decorò con affreschi la volta del duomo di San Martino a Bamberga (1702). Lavorò come pittore di corte a Magonza tra il 1721 e il 1722 e quindi come pittore della famiglia Schönborn la cappella di San Valentino di Unterleiterbach e le chiese parrocchiali di Walldürn (1723-24) e di Wiesentheid (1728). Decorò poi la facciata e l'interno del castello di Bruchsal e il castello Weissenstein a Pommersfelden (1717). Nel 1730 decorò di pitture la cupola della cappella di S. Croce nel mausoleo dei Schönborn di Wiesentheid.

    Mariani Giuseppe (sec. XVIII), pittore. Visse e lavorò a Dresda, a Norimberga e in altre città della Germania.

    Marieschi Michele (1696-1743) pittore veneziano. Ottimo vedutista, ebbe grande successo alla corte di Federico il Grande e lasciò alcune opere nei palazzi delle residenze di Potsdam e Charlottenburg. Altre sue vedute si trovano nell'università di Göttingen e nelle gallerie di Lipsia e di Stoccarda.

    Martini Carlo (1796-1869), pittore. Visse e lavorò molto a Biberach dove lasciò alcuni quadri che ora sono nella galleria civica.

    Martini Carlo Donato (sec. XVIII), pittore e stuccatore milanese. Lavorò col padre Giuseppe Martini nella chiesa di San Giorgio ad Amburgo. Nel 1756 eseguì stucchi e pitture in tre altari nella chiesa di Rellingen.

    Martini Giovan Giorgio (sec. XVIII), pittore e incisore. Visse e lavorò in Turingia.

    Mattioli Domenico (sec. XVII), incisore. Lavorò in Germania, Incise fra l'altro una veduta di Ratisbona pubblicata nel 1684 col titolo "Nova descrizione della città di Ratisbona".

    Maza Jacopo Antonio (sec. XVII), pittore. Collaborò con Giovanni Carlo Carlone alla decorazione della chiesa di Vilshofen (1693) ove firmò anche la scena con la Incoronazione della Vergine nella cupola.

    Minetti Francesco Domenico (sec. XVIII), pittore. Nel 1725 decorò di pitture le parete e il soffitto della chiesa di Buttstädt.

    Monari Giacomo (sec. XVIII), pittore bolognese. Intorno al 1722 lavorò per la corte di Baviera come decoratore teatrale.

    Morandi G. (sec. XVII), pittore. Eseguì in Italia quadri per committenti tedeschi.

    Natali Giov. Battista II (sec. XVIII), pittore. Intorno al 1730 era pittore di corte del principe elettore di Colonia. Opere sue sono a Schleissheim.

    Nazzari Bartolomeo (1699-1758), scultore, incisore e pittore lombardo. Nel 1744 andò a Francoforte sul Meno, chiamato da Carlo VII per il quale aveva già eseguito lavori. Bene accolto dalla corte ebbe molte commissioni: fra altri, la principessa di Thurn e Taxis che gli commise due quadri che oggi si trovano nella biblioteca civica di Francoforte. Altri suoi quadri sono nella galleria di Dresda.

    Padovani Alessandro. V. Scalzi Alessandro.

    Paletta Francesco (sec. XVII), pittore e decoratore. Fu disegnatore della manifattura di porcellane di Hameln che poi si fuse con quella di Hannover. Visse a Hannover dove ebbe (1658) l'incarico di insegnare il disegno alla principessa elettrice.

    Parodi Pellegrino (1700-1785), pittore genovese. Visse e lavorò come ritrattista in Germania. Lavorò anche in Inghilterra, Spagna e Portogallo.

    Patenti Giovan Gaspare (sec. XVII), pittore e incisore. Lavorò ad Amburgo, dove morì nel 1681.

    Patenti Mattia (sec. XVII-XVIII), pittore e incisore, figlio di Giovan Gaspare, nacque e visse ad Amburgo, dove morì nel 1732.

    Pavona Francesco (1695-1777), pittore udinese. Visse e lavorò molto a Dresda e a Bayreuth, dove ritrasse il margravio Federico. Un suo quadro è anche nel castello di Wörlitz presso Dessau. Lavorò anche in Portogallo, Spagna, Svezia e Danimarca.

    Pellandella Jacobo (sec. XVIII), pittore. Visse e lavorò a Ueberlingen, a Ottobeuren (1723) Engelswies (1724) e Neudingen (1725).

    Pellegrini Giov. Antonio (1674-1741), pittore veneziano. Nel 1713 si trovava a Düsseldorf dove l'elettore palatino gli affidò il compito di decorare alcune sale del castello. Visse anche a Bamberga e a Dresda. Nel 1737 decorò di affreschi il castello di Mannheim. Dipinse pale d'altare per la chiesa di S. Clemente in Hannover, per la chiesa di corte di Dresda e per le chiese di Fussen, di Frankenthal e di Fussgonheim. Altri suoi dipinti sono nei castelli di Schleissheim, di Weissenstein a Pommersfelden, di Bensberg e nella residenza di Würzburg oltre che in molte gallerie tedesche. Lavorò anche in Inghilterra, Austria, Francia e Belgio.

    Pelliccia (sec. XVIII), pittore. Nel 1778 dipinse alcuni affreschi nel castello di Wandsbeck presso Amburgo. Nel 1795 si trovava nello Schleswig-Holstein dove decorava la villa del nobile Reventlow a Enkendorf, lavoro che, interrotto per qualche tempo, fu ripreso nel 1797. Tra il 1788 e il 1800 decorò di pitture la villa del nobile Baudissin a Knoop e dal 1820 in poi lavorò con Francesco Antonio Taddei a decorare varie ville del Meclenburgo.

    Perini Giov. Battista (sec. XVI), pittore fiorentino. Dipinse un trittico con l'Adorazione del Cristo in mezzo, la Crocefissione a sinistra e l'Ascensione a destra nella cappella del castello di Stettino. Nel 1575 era a servizio della corte di Brandenburgo. Morì a Stettino nel 1584.

    Piazzetta Giov. Battista (1682-1754), pittore veneziano. Ebbe alcune commissioni per Colonia dal principe elettore Clemente Augusto. Le sue pale d'altare con l'Assunzione della Vergine dipinta per l'Ordine Teutonico di Francoforte, fu poi portata nel museo di Lilla. Nel 1745 dipinse un'adorazione dei Pastori per l'abbazia di Münsterschwarzach.

    Pieri Stefano (1542-1629), pittore fiorentino. Nel 1576 fu chiamato alla corte del principe elettore Guglielmo di Baviera, dove lavorò come ritrattista.

    Pinchetti Antonio (sec. XVIII), pittore e scenografo. Nel 1774 era a Mannheim, presso il principe elettore Carlo Teodoro. Nel 1778 seguì la corte a Monaco. Decorò di affreschi il teatro di Mannheim.

    Pittoni Giov. Battista (1687-1767), pittore veneziano. Inviò opere sue a Dresda, nel Württemberg, e a Colonia. Due suoi quadri, eseguiti per l'elettore di Sassonia, sono nella galleria di Dresda.

    Ponzano Antonio (sec. XVI), stuccatore e pittore veneziano. Dal 1569 lavorò in Augusta, come aiuto del Sustris, per la decorazione della casa dei Fugger. Nel 1578 e 1580 era occupato nel castello di Trausnitz. Dal 1585 al 1589 lavorò a Monaco, come aiuto del Sustris nelle decorazioni del Grot-tenhof e dell'Aquarium nel palazzo della residenza. Partecipò (1595) anche alla decorazione della residenza di Landshut. Lavorò anche in Austria. Morì a Monaco nel 1602.

    Ponzano Gian Battista (sec. XVI-XVII); pittore, verosimilmente secondo figlio di Antonio. Era pittore di corte a Monaco nel 1606.

    Ponzano Ottavio (sec. XVI-XVII), figlio di Antonio. Nel 1597 fu inviato dal duca Guglielmo V di Baviera a Roma, per studiare pittura. Oltre al nome di Ponzano s'incontrano nei documenti e nelle memorie quelli di: Ponzani, Ponzon, Bonzone, Poizon, Boizan, Pinzoni.

    Pozzi Carlo Luca (1735-1805), pittore ticinese. Lavorò come pittore in Germania.

    Pozzi Carlo Ignazio (1766-1842), architetto, pittore e scenografo ticinese. Lavorava intorno al 1791 a Francoforte sul Meno, come decoratore. Nel 1799 entrò ai servizi del duca di Dessau, prima come pittore, poi come architetto. Fu scenografo dei teatri di corte di Monaco e Dessau, e dei teatri di Halle e Lipsia.

    Pozzi Domenico (1742-1706), pittore ticinese. Raggiunse il padre in Germania e lavorò soprattutto nel castello di Mannheim. Lavorò anche in Svizzera.

    Pozzo P. Andrea (1642-1709), pittore e architetto trentino. Dipinse nel 1708 una pala per l'altar maggiore della chiesa di S. Martino a Bamberga. Dimorò a lungo a Vienna, da dove esercitò una notevole influenza anche sulle regioni della Germania meridionale.

    Pozzo (del) Isabella Maria (sec. XVII), pittrice torinese. Dal 1674 in poi fu pittrice di corte della principessa Enrichetta Adelaide di Savoia, elettrice di Baviera.

    Primavesi Giorgio Antonio (1774-1855), pittore, incisore e scenografo. Fu incisore ed acquafortista a Darmstadt. Molte delle sue opere sono a Wilhelmshöhe, presso Cassel.

    Pruni Ferdinando Carlo (sec. XVII), pittore e miniaturista, Fu pittore e miniaturista di corte a Monaco di Baviera dal 1686 in poi. Lavorò anche nel Belgio.

    Quaglio, Famiglia, pittori e decoratori lombardi. Dai Quaglio, stabilitisi in Germania nel sec. XVII e nel XVIII, discesero numerosissimi artisti, alcuni dei quali nati e cresciuti in Germania. Si ricordano - oltre a quelli appresso elencati - un Domenico (1786-1837), pittore, incisore e scenografo, che decorò il castello di Hohenschawangau ed eseguì una serie di vedute litografiche di Monaco, ed altre litografie; Angelo (1778-1815), pittore e scenografo di corte a Monaco; Simone (1795-1878), figlio di Giuseppe, anch'esso scenografo a Monaco, pittore ed incisore; Eugenio (sec. XIX), che lavorò a Monaco, Stoccarda e Augusta; Angelo (1877-1917), pittore, che lavorò a Monaco e a Schleissheim.

    Quagli Agnese (1822-1854) pittrice. Visse e lavorò a Monaco di Baviera.

    Quaglio Giulio (III) (1764-1801), architetto, pittore e scenografo lombardo. Lavorò a Mannheim come architetto, pittore e scenografo del Teatro Nazionale, che egli restaurò dopo il 1795. Nel 1799 fu chiamato al teatro dell'Opera di Corte di Monaco con gli stessi incarichi che aveva a Mannheim. Sono opera sua vari affreschi del teatro di Mannheim; decorò anche il teatro delle Marionette, che è ora nel museo del castello. Alcuni suoi disegni scenografici sono nel Gabinetto delle Stampe di Monaco.

    Quaglio Giuseppe (1747-1828), pittore, architetto e scenografo lombardo. Dal 1770 in poi visse a Mannheim in qualità di "pittore e architetto teatrale del teatro di corte". Più tardi si trasferì a Monaco con la corte e nel 1801 vi divenne scenografo di corte. Decorò di pitture il ridotto del teatro di corte di Mannheim.

    Quaglio Lorenzo (1730-1814), pittore, architetto e scenografo lombardo. Nel 1750 fu chiamato a Mannheim e nel 1778 fu nominato Consigliere Aulico e invitato a seguire il principe Carlo Teodoro nella nuova residenza di Monaco. Tuttavia tornò spesso a Mannheim per i suoi lavori. Nel 1786 ebbe un titolo nobiliare. Fu membro dell'Accademia d'Arte di Düsseldorf. Decorò di pitture il palazzo municipale di Lauingen (1783-90), la chiesa dei Cappuccini e il Teatro Nazionale, ora distrutto, di Mannheim, e il teatro della Commedia di Francoforte sul Meno.

    Quaglio Martino (sec. XVIII), pittore e scenografo lombardo. Visse e lavorò a Mannheim come pittore del teatro di corte, sotto il principe palatino Carlo Teodoro. Nel 1669 lasciò Mannheim ed entrò al servizio del conte d'Assia a Casse. Collaborò col fratello Lorenzo alla decorazione del teatro di corte di Mannheim.

    Raimondi Giuseppe (sec. XVIII), pittore bolognese. Intorno al 1785 affrescò alcuni soffitti del castello Friedrichsfeld a Berlino.

    Ramis Giovanni (sec. XVIII), incisore pavese. Fu per qualche tempo incisore alla corte del langravio di Assia a Darmstadt.

    Renzi Giambattista (1711-1776), pittore trentino. Dal 1763 in poi visse alla corte di Passavia.

    Restallino Carlo (1776-1864), miniaturista piemontese. Ancor giovane si stabilì a Monaco dove ottenne fama come miniaturista. Sono celebri i suoi ritratti di molti illustri personaggi tedeschi. Lavorò anche a Ratisbona, Berlino, Karlsruhe e Francoforte.

    Retti Livio (sec. XVIII), pittore. Tra il 1720 e il 1750 lavorò in Germania, dove decorò di affreschi e pitture i castelli di Ludwigsburg, Ansbach, Mergentheim e Würzburg.

    Richino Francesco (1518-1568), pittore lombardo. Prese parte ai lavori di decorazione del palazzo della residenza di Dresda durante il principato di Maurizio e Augusto di Sassonia, dai quali fu molto onorato. Fu professore di pittura e architettura all'università di Wittenberg.

    Ricci Sebastiano (1659-1734), pittore veneto. Fu in Francia ed Inghilterra ma non in Germania, ove tuttavia inviò opere sue, alcune conservate nella galleria di Dresda e nel castello di Pommersfelden.

    Righi Ulrico (sec. XVII-XVIII), pittore. Visse e lavorò a Magonza.

    Roli Giuseppe (1645-1727), pittore e intagliatore bolognese. Fu pittore e intagliatore di corte del principe del Baden.

    Rosa Giovanni Francesco (sec. XVII), pittore, detto nei documenti "Veneziano", che lavorò a Monaco dal 1674 al 1701 quale pittore di corte. Decorò l'appartamento reale e il salone dei Cavalieri della residenza.

    Rossa Giovanni (sec. XVII), pittore di stemmi a Bamberga tra il 1600 e il 1624.

    Rossa Teodoro (sec. XVII), pittore. Visse e lavorò a Bamberga tra il 1625 e il 1636.

    Rossetti Domenico (sec. XVII-XVIII), incisore veneziano. Per circa dodici anni fu incisore e medaglista del principe elettore Giovanni Guglielmo del Palatinato a Düsseldorf.

    Rossi Bonaventura (sec. XVIII), pittore dalmata. Fu chiamato a Berlino da re Federico I per il quale eseguì decorazioni pittoriche a Charlottenburg. Nel 1731, divenuto pittore di corte a Dresda, dipinse alcuni affreschi nella reggia.

    Rossi Lorenzo (1690-1731), pittore dalmata. Nel 1721 divenne pittore di corte a Dresda. Collaborò con il Grone alle pitture del castello di Moritzburg. Lavorò anche in Slovacchia.

    Rotari Pietro (1707-1764), pittore veronese. Visse e lavorò molto a Dresda dove dipinse tre pale d'altare per la chiesa di corte e diversi ritratti di membri della famiglia reale, oggi nella pinacoteca di Dresda e nel Museo Federico di Berlino. Lavorò anche in Austria, in Russia e in Lettonia.

    Ruffini Giuseppe (sec. XVIII), pittore. Dipinse due grandi tele per la Damenstiftskirche a Monaco di Baviera.

    Rugia Francesco (sec. XVII), pittore, Dal 1631 al 1632 lavorò a Düsseldorf per il conte palatino Volfango Guglielmo di Neuburg; nel 1635 svolgeva la sua opera a Colonia.

    Rusca Carlo Francesco (1696-1769), pittore ticinese. Nel 1736, trovandosi a Cassel, ebbe dal principe Carlo di Waldeck l'incarico di fargli il ritratto. Rimangono alcuni suoi ritratti nella galleria e nel castello di Wilhelmshöhe. In seguito fu invitato alla corte di Hannover, dove rimase per qualche tempo, per recarsi infine in Prussia, su invito di Federico Guglielmo I, soggiornando a Berlino e a Potsdam. Più tardi, volendo tornare ad Hannover, si trattenne a Wolfenbüttel presso la duchessa vedova di Braunschweig, per la quale dipinse un ritratto del duca. Varie opere sue sono in molte gallerie tedesche e precisamente nel Landesmuseum e nel Vaterlandsmuseum di Braunschweig, nell'università di Göttingen, nel Rittergut di Lucklum, nella Behn-Haus di Lubecca e nel Landesmuseum di Schwerin. Lavorò anche in Inghilterra e Svizzera.

    Sacchetti Attilio (sec. XIX), pittore e disegnatore. Lavorò molto a Monaco di Baviera.

    Salviati (sec. XIX), vetrai e mosaicisti veneziani. Eseguirono nella loro fabbrica i mosaici della cupola del duomo di Aquisgrana (1870-80), i mosaici della cattedrale di Erfurt e quelli della villa Pringsheim di Berlino.

    Sanguinetti Lazzaro Maria (sec. XVII-XVIII), pittore ligure. Lavorò in Boemia e in varie regioni della Germania. Tra il 1692 e il 1695 dipingeva nel castello di Schlackenwerth, nel 1702 era "premier peintre" del duca Leopoldo di Luneville. Due anni prima aveva dipinto nella cappella del castello presso Bonn. Nel 1712 eseguì cinque soffitti nel castello di Philippshug presso Ehrenbreitstein ed altre opere ancora. Si conservano di lui alcuni affreschi nel castello di Weilburg e una Deposizione (1728) nell'Opatowicer Mühle presso Wittingau, nonchè delle pitture firmate nella chiesa presso Löhnberg.

    Sartori Felicita (sec. XVIII), pittrice e miniaturista veneta. Lavorò alla corte di Sassonia dove ebbe grande successo. Aveva sposato il nobile sassone Hoffmann e, rimasta vedova, si stabilì a Bamberga.

    Sartori Giacomo Federico (1758-1830), pittore e miniaturista. Visse e lavorò molto a Ludwigsburg e Mannheim. Lavorò anche in Lettonia.

    Scalzi Alessandro detto il Padovano o il Padovanino (sec. XVI), pittore padovano. Nel 1570 si recò ad Augusta come aiuto di Federico Sustris, suo genero, col quale collaborò nella decorazione di casa Fugger. Dal 1578 al 1580 decorò di pitture la sala dei Cavalieri e la Narrentreppe del castello Trausnitz, presso Landshut. Dipinse anche nel Grottenhof della residenza di Monaco. Dipinse pale d'altare per la cappella di S. Leonardo a Landsberg sul Lech, per la chiesa gesuitica di S. Michele a Monaco (1597) e per la chiesa parrocchiale di Kirchheim sul Mindel.

    Scianzi Giacomo (sec. XVII), architetto e pittore lombardo. Lavorò per la famiglia Schönborn; partecipò alla decorazione dell'abbazia di Fürstenfeldbrück (1680-1700). A Breslavia decorò di affreschi la cappella di S. Elisabetta, nel duomo , da lui costruita.

    Scotti Bartolomeo (n. 1727), pittore lombardo. Fu pittore di corte del duca del Württemberg. Affrescò la chiesa di Dangendorf e dipinse un pala d'altare per la chiesa conventuale di Zwiefalten.
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    - PITTORI - Continua

    Scotti Giosuè (1729-1785), pittore lombardo. Visse per 16 anni in Germania. Fu pittore e scenografo di corte a Stoccarda. Decorò di affreschi le chiese di Zwiefalten e di Dagendorf. Nel 1767 era nominato professore all'accademia di Belle Arti e quindi all'accademia militare. Eseguì dei lavori anche in Russia.

    Scotti Pietro (sec. XVIII), pittore lombardo. Lavorò nel Württemberg sotto il ducato di Gherardo Luigi. Decorò di affreschi i soffitti di alcune sale della residenza di Ludwigsburg.

    Sebastini Francesco Antonio (sec. XVIII), pittore. Visse in Germania dal 1773 al 1783. Dipinse una pala d'altare per la chiesa dei Minori Conventuali e per la chiesa dell'ospedale di Glogau. Decorò di affreschi le chiese di Oberglogau, Himmelvitz e Gross-Ullersdorf.

    Segala Giovanni (1663-1720), pittore. Decorò l'interno del castello di Linden presso Herrenhausen.

    Solari Andrea (sec. XVII), pittore comasco. Decorò di pitture la chiesa di S. Maria del Soccorso a Vilshofen e il duomo di Passavia. Lavorò anche in Francia e forse in Olanda.

    Solimena Francesco (1657-1747), pittore campano. Non si recò mai in Germania, ma la fama di lui acquistata in patria fece si che molti signori e principi stranieri gli commisero opere. Fra essi gli Schönborn per i quali, nel 1721, dipinse tre quadri per il castello di Pommersfelden. Lavorò anche in Spagna.

    Splendore Giovanni Francesco (sec. XVII), pittore ticinese. Nel 1687 faceva un contratto per gli affreschi del duomo di Passavia. Lavorò anche a Vienna.

    Tencalla Carpoforo (1625-1685), pittore ticinese. Dipinse gli affreschi della navata maggiore del duomo di Passavia.

    Tiepolo Giovanni Battista (1693-1770), pittore veneziano. Dal 1750 al 1753 visse a Würzburg chiamatovi dal principe-vescovo della Franconia Carlo Filippo di Greifenklau per decorare il suo palazzo della residenza. In essa egli decorò di affreschi il soffitto dello scalone (1750-53), la sala imperiale e dipinse soprapporte, ora conservate nella pinacoteca di Monaco e nell'università di Würzburg insieme con altre opere dipinte dal maestro negli anni in cui soggiornò in Germania. Dipinse pale d'altare per la chiesa di S. Agostino di Diessen, per quella di Münsterschwarzbach e per la cappella della residenza di Würzburg. Lavorò anche in Spagna.

    Tiepolo Gian Domenico (1726-1804), pittore veneziano, figlio di Gian Battista. Lavorò col padre nei celebri suoi affreschi di Würzburg, dove eseguì inoltre le sovrapporte della sala imperiale. Durante la sua permanenza in Germania dipinse altri quadri, oggi nel castello di Schleissheim. Lavorò anche in Spagna.

    Tiepolo Lorenzo (1736-1772), pittore e incisore veneziano, figlio di Gian Battista. Collaborò col padre nei celebri suoi affreschi di Würzburg. Lavorò anche in Spagna.

    Tintoretto Jacopo (1518-1594), pittore veneziano. Non andò mai in Germania ma ebbe diverse ordinazioni da committenti tedeschi. Suoi quadri eseguiti per la Germania sono ancora oggi conservati a Bamberga, a Lubecca e a Monaco.

    Tommaso da Modena. V. Barisini Tommaso.

    Torelli Stefano (1712-1784), pittore bolognese. Visse in Germania per vent'anni. Nel 1740 decorò la sala delle udienze a Bayreuth; quindi il castello di Altdobern, la chiesa di corte di Dresda, il castello di Nieschwitz, il municipio di Lubecca, il duomo do Frauenburg; nel 1761 fu chiamato in Russia.

    Trevisani Angelo (1669-1753), pittore veneziano. Non si è sicuri se sia vissuto in Germania. Alcune opere sue sono nel castello di Pommersfelden. Un apprezzatissimo autoritratto è nel padiglione di quel castello.

    Trevisani Francesco (1656-1746), pittore veneto. Non risulta che sia vissuto in Germania. Molti suoi quadri sono nel castello di Pommersfelden, altri nelle gallerie di Dresda e di Düsseldorf, a Königsberg, Schleissheim, Potsdam e Colonia.

    Triva Antoni o Domenico (1626-1699), pittore emiliano. Fu a Monaco dal 1665, e dal 1670 fu nominato pittore di corte. Decorò di affreschi la camera papale della residenza di Monaco e alcuni soffitti del castello di Nymphenburg. Nel 1680 dipinse tre pale d'altare per la chiesa parrocchiale di Landberg sul Lech; un'altra nel 1688, per la chiesa conventuale di Beihartig, e un'altra per la chiesa delle Orsoline di Landshut. Altri suoi quadri si trovano a Schleissheim e a Dresda.

    Trubilli Giovanni Andrea (sec. XVII-XVIII), pittore costruttore tridentino, visse lungamente a Monaco, dove morì nel 1721. Dipinse nella residenza di Monaco e nel castello di Schleissheim.

    Trubilli Giovanni Andrea (sec. XVII-XVIII), pittore, forse di Rovereto. Lavorò a Monaco nella residenza e nel castello di Schleissheim. A Monaco morì nel 1721.

    Valeriani Domenico (= 1771), decoratore romano. Lavorò nel castello di Schleissheim con il fratello Giuseppe.

    Valeriani Giuseppe (= 1761), decoratore romano. Lavorò al servizio dell'elettore di Baviera nella residenza di Monaco e nel castello di Schleissheim.

    Vecellio Cesare (1530-1601), pittore veneto, figlio di un cugino di Tiziano, accompagnò nel 1547 il grande maestro ad Augusta.

    Vecellio Orazio (1515-1576), pittore veneziano, figlio e scolaro di Tiziano. Nel 1547 accompagnò il padre in Germania, ma anche nel secondo viaggio del maestro (1550-52) dovette essergli accanto. Nella corrispondenza di Tiziano con gli imperatori Carlo V e Filippo II ricorre il nome di Orazio, del quale si inviarono anche quadri alla corte imperiale.

    Vecellio Tiziano (1477-1576), pittore veneto. Nel 1547 fu chiamato ad Augusta da Carlo V e ivi ritrasse varie volte l'imperatore e i principali personaggi della corte. Nel 1550 fu chiamato di nuovo in Augusta per fare il ritratto di Filippo II. Lavorò molto anche in seguito per la corte imperiale. Dal 1535 Carlo V lo aveva nominato Conte Palatino e Cavaliere dello Speron d'Oro.

    Villani Costantino (1751-1824),pittore milanese. Visse e lavorò a Dresda dopo il 1794. Eseguì dei lavori anche in Polonia.

    Visconti Giuseppe (sec. XVIII), pittore veneto. Fu chiamato a lavorare nella residenza di Würzburg nel 1750.

    Viviani Antonio Maria detto Vianino (1555-1625), pittore e architetto cremonese. Fu chiamato a Monaco dal duca Guglielmo V di Baviera. Sotto la guida del Sustris, suo suocero, decorò la residenza della città e la chiesa di S. Michele, per la quale dipinse anche due pale d'altare. Collaborò con A. Ponzano.

    Zanchi Antonio (1639-1722), pittore veneto. Dipinse due pale d'altare per la chiesa dei Teatini di Monaco di Baviera.

    Zanetti Domenico (sec. XVIII), pittore bolognese. Suoi quadri sono conservati a Neuburg, a Monaco, a Pommersfelden e a Bensberg.

    Zanotti Gianpietro (1674-1775), pittore e incisore. Visse e lavorò molto in Germania. Lavorò anche in Francia.

    Zendralli Martino (= 1745), pittore grigionese. Pittore di corte a Monaco dopo il 1688.

    Zucchi Andrea (1675-1740), pittore e incisore veneziano. Nel 17126 fu chiamato a Dresda per collaborare alla collezione d'acqueforti della galleria. Nel 1738 lavorò alla decorazione del teatro dell'Opera.

    Zucchi Francesco (1692-1764), incisore veneziano, fratello di Andrea. Nel 1750 fu chiamato a Dresda per riprodurre in incisione i quadri di quella galleria.

    Zucchi Lorenzo (1704-1779), incisore veneziano, figlio di Andrea. Seguì il padre a Dresda e vi rimase per tutta la sua vita. Nel 1738 fu nominato incisore di corte. Eseguì numerosi ritratti, composizioni di soggetto storico e riproduzioni di quadri della galleria sassone.

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    Predefinito Rif: Il contributo Italiano alla cultura tedesca

    Settore Committenti di Prestigio:

    Anna Maria Ludovica de' Medici
    Elettrice Palatina
    (Firenze, 11 luglio 1667 – Firenze, 18 febbraio 1743)
    Ultima rappresentante della casata fiorentina dei Medici.

    Unica figlia del Granduca Cosimo III e dalla Principessa Margherita Luisa d'Orléans, divenne moglie nel 1690 di Giovanni Carlo Guglielmo I, Principe Elettore del Palatinato.

    La sua famiglia d'origine era ormai in pratica estinta:
    Cosimo III suo fratello passò gli ultimi anni della sua vita a cercare di farla riconoscere dagli altri stati europei come unica erede, fallendo.

    A seguito della morte del consorte, con il quale aveva lavorato a rendere più bello e prestigioso il piccolo stato tedesco, Anna Maria ritornò a Firenze, dove visse fino alla morte nel 1743.

    Per testamento lasciò la grandissima collezione artistica che apparteneva alla famiglia, ereditata dal fratello Gian Gastone, allo stato toscano, ponendo la condizione che nessuna parte di esso venisse alienata o levare fuori della Capitale e dello Stato del GranDucato ... Gallerie, Quadri, Statue, Biblioteche, Gioje ed altre cose preziose... della successione del Serenissimo GranDuca, affinché esse rimanessero per ornamento dello Stato, per utilità del Pubblico e per attirare la curiosità dei Forestieri
    "Io nacqui a debellar tre mali estremi: / tirannide, sofismi, ipocrisia"


    IL DISPUTATOR CORTESE

    Possono tenersi il loro paradiso.
    Quando morirò, andrò nella Terra di Mezzo.

 

 

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