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    Predefinito Chiesa, gay e ONU: storia di una bufala a mezzo stampa

    Chiesa, gay e ONU: come stanno veramente le cose

    Michele Brambilla e Andrea Tornielli, Il Giornale, 2.12.08
    Brambilla e Tornielli spiegano perché la Chiesa non è omofobica e perché la depenalizzazione dell'omosessualità non è il vero oggetto della risoluzione francese
    Storia di una bufala a mezzo stampa
    di Michele Brambilla, Il Giornale 2.12.08

    La fine è nota. Finirà che la sesquipedale bufala lanciata ieri dai media di mezzo mondo andrà ad aggiungersi alle tante leggende nere contro la Chiesa cattolica: diranno che il Vaticano vuole che l’omosessualità sia considerata un reato, che i gay finiscano in galera o meglio ancora sul patibolo come succede in certi Paesi islamici di cui Ratzinger (l’immancabile «papa nazista») vuole ora diventare alleato. Già vediamo gli irresistibili sketch di Sabina Guzzanti, la satira di Dario Fo, le poesie incivili di Andrea Camilleri, gli indignati commenti di Augias e di MicroMega. Il voltairiano «calunniate calunniate qualcosa resterà» sarà così, ancora una volta, messo in pratica.

    La dinamica mediatica
    La realtà è ben diversa e la spiega benissimo Andrea Tornielli, alla cui cronaca non c’è nulla da aggiungere. Se non, appunto, la scommessa sul fatto che cronache serie e documentate come la sua verranno cestinate - anzi neppure lette, scartate a priori - da chi ha già deciso che la realtà deve essere un’altra, e cioè che la Chiesa vuole mettere in galera i gay. Noi scommettiamo che sarà così, che passerà questa versione dei fatti: e siamo sicuri di vincere la scommessa non perché siamo prevenuti, ma perché della campagna di disinformazione abbiamo già avuto un assaggio guardando i titoli dei siti web di molti grandi giornali. «Depenalizzazione dell’omosessualità. No del Vaticano alla proposta Onu», era ad esempio quello di Repubblica. Non è che vogliamo dire che c’è malafede: è che è scattato un ritornello, un luogo comune, e noi giornalisti purtroppo andiamo spesso a rimorchio di frasi fatte, di stereotipi, di slogan. D’altra parte anche l’autorevole Ansa, che esiste per dare il più possibile i «fatti separati dalle opinioni», così titolava alle 14,42 di ieri il suo lancio di agenzia: «Vaticano: no a proposta Ue per depenalizzare omosessualità».

    La Chiesa che vuole discriminare?
    Voi che cosa pensereste nel leggere titoli del genere? Che il Vaticano è contrario a che l’omosessualità venga depenalizzata. E quindi vuole che sia considerata reato. Già nel primo pomeriggio di ieri si sono riversate sui computer dei giornali di tutta Italia le vibranti reazioni di Arcigay, parlamentari Pd, radicali e compagnia cantante che parlano di «una Chiesa che vuole la forca», di un Papa boia al pari di Ahmadinejad. Fa niente se lo stesso monsignor Migliore - il prelato cui viene attribuita la volontà di repressione - ha spiegato con chiarezza che la Chiesa è invece fermamente contraria a «ogni marchio di ingiusta discriminazione nei confronti delle persone omosessuali»: quel virgolettato sarà ignorato, resteranno i titoli-killer.

    La storia della depenalizzazione dell'omosessualità: cattolici all'avanguardia
    Eppure basterebbe conoscere almeno un poco la storia - non dico la storia del cattolicesimo: la storia - per sapere che chi ha voluto trasformare in reati certi «peccati» si è sempre scontrato con la Chiesa, fino ad uscirne, e ad andare a ingrossare le file degli eretici. Savonarola, ad esempio, che impose alla Firenze di cui era divenuto padrone una dura teocrazia dove la polizia vigilava sui costumi privati a suon di multe, carcere e perfino pena di morte. Calvino, altro esempio, nella cui Ginevra i «concubini» venivano decapitati. È curioso: sono personaggi, costoro, che vengono sempre citati a modello da chi accusa la Chiesa di ogni nefandezza e oscurantismo. Quanto alle legislazioni degli Stati laici, forse può essere interessante dare un’occhiata all’anno in cui l’attività omosessuale tra adulti consenzienti ha cessato di essere considerata un reato penale. La prima fu la Francia, nel 1810. La seconda l’Italia, nel 1886. La terza la Polonia, nel 1932. Curioso anche questo: sono tre Paesi di lunga tradizione cattolica. Ma andiamo avanti. L’anglicana Gran Bretagna si decise solo nel 1967. La Germania comunista nel 1968. Un altro Paese «socialista», la Jugoslavia, abolì il reato di omosessualità solo nel 1977. La luterana Norvegia nel 1972. Israele nel 1988. Il «no» vaticano di ieri è dovuto ad altri passaggi contenuti nella proposta della Ue all’Onu.

    Le motivazioni reali della Chiesa
    La Chiesa teme che l’annullamento di ogni distinzione per sesso porti ai matrimoni tra gay, e a un’equiparazione di questi con la famiglia tradizionale. Teme anche che con le nuove norme le possa venir contestata una decisione che, paradossalmente, sta per prendere proprio per far fronte a uno scandalo che le viene rimproverato quando si parla di omosessualità; e cioè la decisione di vietare il sacerdozio ai gay perché - anche se la political correctness vieta di dirlo - il 90 per cento dei casi di preti-pedofili riguarda casi di omosessualità. Si può non essere d’accordo con l’una e con l’altra preoccupazione della Chiesa. Si può anche dissentire su tutta la dottrina cattolica in materia. Ma dire che «il Vaticano si oppone alla depenalizzazione dell’omosessualità» è, molto semplicemente, un falso.

    _________________________


    Diritti dei gay, bufera sul Vaticano
    di Andrea Tornielli, Il Giornale 2.12.08


    Le motivazioni dell'opposizione
    Roma - L’ennesima tempesta in un bicchier d’acqua ha fatto passare ieri il Vaticano come un regime autoritario e fondamentalista che vuole la criminalizzazione dell’omosessualità. A scatenarla, con parole peraltro inequivocabili che non si prestano ad ambigue interpretazioni, è stata l’intervista che l’agenzia cattolica francese I.Media ha fatto all’arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore permanente della Santa sede presso le Nazioni Unite, nella quale il diplomatico vaticano ha preso le distanze dal progetto di dichiarazione che la Francia, a nome dell’Unione europea, ha intenzione di presentare all’Onu per chiedere il pari trattamento di ogni orientamento sessuale e, fra l’altro, la depenalizzazione dell’omosessualità nei Paesi di tutto il mondo. «Tutto ciò che va in favore del rispetto e della tutela delle persone fa parte del nostro patrimonio umano e spirituale», ha risposto monsignor Migliore, citando il Catechismo della Chiesa cattolica «che dice, e non da oggi, che nei confronti delle persone omosessuali si deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione». «Ma qui - ha aggiunto - la questione è un’altra. Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di Paesi, si chiede agli Stati e ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni. Per esempio, gli Stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso come “matrimonio” verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni».

    La depenalizzazione non è il vero oggetto del documento
    Queste parole sono state prese a pretesto per far credere che la Santa sede sia favorevole alla galera se non addirittura alla pena di morte per le persone omosessuali, come previsto in alcuni Paesi fondamentalisti. Le cose, ovviamente, non stanno affatto così. In Segreteria di Stato c’è preoccupazione per il progetto della Francia: la depenalizzazione, infatti, «non è l’oggetto del documento» spiegano Oltretevere. La dichiarazione «non cerca tanto di combattere la discriminazione dell’orientamento sessuale quanto di promuovere ogni orientamento sessuale e a questo fine di creare una nuova categoria di discriminazione, senza definirla, in modo da applicarla a tutti i diritti umani». Si vuole dunque, dicono Oltretevere «rileggere tutta le legislazione sui diritti umani alla luce dell’orientamento sessuale, introducendo nuove categorie protette e grazie a questa dichiarazione garantire a qualunque orientamento sessuale un trattamento identico a quello riservato alle persone eterosessuali, ad esempio in materia di matrimonio e di possibilità di adottare bambini». Insomma, un progetto che si propone ben altro rispetto alla depenalizzione e che cerca di far passare un principio al quale si possano poi riferire gli organismi di controllo delle Nazioni Unite, senza che questo sia in realtà mai stato discusso e approvato in aula. «Sulla base di quella nuova categoria di discriminazione - spiegano in Vaticano - si potrà cercare di restringere altri diritti e libertà, come quello alla libertà di espressione e di libertà religiosa».

    L'ambiguità del termine "orientamento sessuale"
    Senza contare che si parla sempre di «orientamento sessuale» senza mai aver definito l’espressione, che in pratica potrebbe essere applicata anche ad altri orientamenti. Non bisogna infatti dimenticare che in Olanda esiste ufficialmente un partito dei pedofili. Il Vaticano teme che questa dichiarazione, che di per sé non è un documento consensuale dell’Onu, possa rappresentare l’inizio di un processo che miri a esercitare pressioni nei confronti di quegli Stati che non ammettono il matrimonio tra persone dello stesso sesso perché questo divieto rappresenterebbe una lesione dei diritti umani sulla base dell’orientamento sessuale. Già da tempo alcuni esperti hanno lanciato un allarme sulla possibilità che in sede europea e internazionale, grazie al lavoro di gruppi di pressione ben organizzati, siano fatte passare norme in grado di condizionare poi la sovranità dei singoli Paesi.

    www.documentazione.info

  2. #2
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    mwerello, se mi si dice questo
    La realtà è ben diversa e la spiega benissimo Andrea Tornielli, alla cui cronaca non c’è nulla da aggiungere.
    e poi tornielli dice questo
    Non bisogna infatti dimenticare che in Olanda esiste ufficialmente un partito dei pedofili.
    bisogna dire che tornielli dice cazzate.
    infatti in Olanda non esiste assolutamente nessun partito dei pedofili, e se fossi un olandese mi arrabbierei molto.

    mesi fa (quasi un anno) appave sulla rete un annuncio della costituzione di una associazione che promuoveva l'amore tra adulti e ragazzi. ma era un ANNUNCIO, e non la COSTITUZIONE DI UN PARTITO.

    allora, se Tornielli usa argomenti sbagliati a sostegno della sua tesi, posso fidarmi ciecamente della sua autorevolezza?

    oltre tutto questa frase
    e cioè la decisione di vietare il sacerdozio ai gay perché - anche se la political correctness vieta di dirlo - il 90 per cento dei casi di preti-pedofili riguarda casi di omosessualità.
    è orribile, perché stabilisce in modo insinuante una correlazione tra omosessualità e pedofilia.
    se fossi omosessuale mi sentirei insultato pesantemente da questo sospetto.
    siamo ancora all'immagine del "frocio che molesta i ragazzini fuori del cinema", eh?

    e per finire, merello, perdonami, ma per quanto uno possa arrampicarsi sugli specchi....
    se il testo della mozione chiede di depenalizzare i reati connessi all'omosessualità, e io non firmo al mozio ne e dico che non bisogna firmarla, allora, nei fatti, io NON VOGLIO che l'omosessualità sia depenalizzata.

    se davvero volessi che l'omosessualità sia depenalizzata presenterei una mozione ALTERNATIVA, fatta da me, che dice quello che voglio io.

    non posso presentarla, perché come vaticano non sono membro a pieno titolo dell'ONU?
    facile.
    io scrivo una mozione dove si chiede di DEPENALIZZARE i reati legati all'omosessualità e dove si dice ESPLICITAMENTE che questo però non deve portare al riconoscimento legale delle unioni omosessuali (cosa legittima, io posso scrivere tutte le mozioni che mi pare), poi mi accordo con uno stato membro a pieno diritto, che presenterà la mozione a suo nome. ma io l'appoggerò ufficialmente.

    nei fatti il vaticano non vuole la depenalizzazione. o almeno QUESTA forma di mozione relativa alla depenalizzaizone.

    se davvero NON è contrario alla depenalizzazione ci sono tutti gli strumenti morali, e guiridici per presentare mozioni alternative, che salvino il valore (a parole condiviso) della depenalizzazione e risolvano le altre cose.

    perché non lo si fa?

    PS. in finale, la bufale è l'articolo di tornielli e brambilla.

  3. #3
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    A parte che non capisco, secondo l'autore del thread, a noi cosa dovrebbe fregare di un articolo di un giornalista che per scriverlo è stato pagato da berlusconi su un giornale di berlusconi, o addirittura da una deputata di berlusconi:

    ABBIAMO GIA' POSTATO IL DOCUMENTO ORIGINALE, E SFIDO CHIUNQUE A NON VEDERE IN ESSO LA CENTRALISSIMA QUESTIONE DELLA DEPENALIZZAZIONE oltre a qualche esortazione alla non discriminazione in generale. PERCHE' QUESTO VOLANTINO DEL PDL NON MOSTRA IL TESTO INTEGRALE, PERALTRO PIUTTOSTO BREVE? HANNO OVVIAMENTE PAURA CHE A QUALCUNO DEI LORO ELETTORI FUNZIONI ANCORA IL CERVELLO.

    P.s. leggete bene il documento di Alex.. si vergogni Tornielli!
    ..Perchè i giudici invece di applicare la legge la interpretano

  4. #4
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    Caro eyes...questa è gente senza vergogna. Ma sai...sinceramente questo schifo non mi dispiace in fondo...la gente capirà ancora di più con chi ha a che fare. E il vaticano sarà sempre più isolato all'interno della comunità internazionale.

  5. #5
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    Il Vaticano non può approvare misure che andrebbero in direzioni pericolose.

  6. #6
    BERLUSCOPERTA.BLOGSPOT.CO M
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    Citazione Originariamente Scritto da Eugenius Visualizza Messaggio
    Il Vaticano non può approvare misure che andrebbero in direzioni pericolose.
    Come lasciare in vita i gay
    ..Perchè i giudici invece di applicare la legge la interpretano

  7. #7
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    Il Vaticano non può approvare misure che andrebbero in direzioni pericolose
    ma questa è una cosa del tutto lecita. ed infatti non capisco (e non approvo) gli attacchi alla chiesa.

    se io X sono convinto che una cosa possa portare a conseguenze pericolose sono liberissimo di non approvarla.

    quello che non non capisco nella posizione della chiesa invece è:

    - io sono libero di non approvare una posizione, ma al tempo stesso devo rendermi conto che questa mia decisione ha delle conseguenze. chi non approva il mio comportamento si lamenterà. non posso pretendere che tutti siano d'accordo con me

    - se per me il principio è giusto (eliminare il più possibile le discriminazioni), se il modo proposto non mi convince ne propongo UN ALTRO.
    un grave errore da parte vaticana è il limitarsi a contestare le posizioni altrui.
    se, come si dice, questo è un gioco "politico", le possiiblità sono due
    a- non ci si gioca, ossia non si mette bocca né in positivo né in negativo.
    b- ci si gioca, ossia si scende in campo per c ontrastare proposte non gradite, ma anche per fare proposte alternative.

    limitarsi a contestare, senza proporre alternative, è tipico di chi NON vuole giocare, ma pretende di regolare il modo in cui gli altri devono giocare.

    se assumi nei fatti il comportamento di un giocatore "politico" (ed attaccando per motivi politici una proposta, lo si è fatto), allora devi essere coerente fino in fondo ed assumere anche un ruolo propositivo-alternativo.

    il vaticano ritiene giusto eliminare le discrimanazioni contro gli omosessuali, ma non vuole che questo porti al riconoscimento delle unioni di fatto?
    allora proponga lui una mozione alternativa a quella francese.

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da Tirannicida Visualizza Messaggio
    La storia è la stessa: meglio morti che riconosciuti.

    Che tristezza...e pensare che la loro religione è una "religione d'amore". Che vergogna!!!!!

  9. #9
    ooooWAGLIONEoooo
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    Citazione Originariamente Scritto da Eyes Only Visualizza Messaggio
    Come lasciare in vita i gay


  10. #10
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    chi non approva il mio comportamento si lamenterà. non posso pretendere che tutti siano d'accordo con me


    Non è una novità. Anche Cristo ha ricevuto delle opposizioni durante la Sua predicazione. E' un dato di fatto. Ma un conto è un dato di fatto ed un altro conto è approvare quel fatto.

    allora proponga lui una mozione alternativa a quella francese.

    Non avrebbe molto seguito. Cadrebbe tutto nel vuoto. C'è già stata la mozione per eliminare la pena di morte in tutto il mondo. Inoltre si può proporre il testo del CCC che parla di eliminare le ingiuste discriminazioni. Certo entrare nel pratico, proponendo un'altra mozione è più complicato.
    Per i principi interviene la Chiesa. Poi nel pratico, salvo casi difficili, interviene il laico in accordo con i principi della Chiesa.
    Un altro paese membro potrebbe proporre una mozione in linea con i principi della Santa Sede e ricevere il plauso da essa.

 

 
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