Mi è stato dato stasera di vedere un certo Dalai Lama insciarpare di bianco un certo presidente di una repubblica limitrofa, un tale con l’erre moscia e la moglie bbona. Mi ricordo che a suo tempo l’omologo italiano di questo, Prodi Romano, rinvendicò, impettendosi, la doverosa necessità di non prestarsi ad un incontro ufficiale con lo stesso Dalai Lama (che non è cambiato, come da noi, ma è rimasto sempre quello) allora in visita privata in Italia, dettata da un’esigenza di opportunità politica (leggere= non fare inkaxxare la Cina, e dato che ci siamo, neanche il Vaticano), superiore, evidentemente, ai valori diversamene politici che quel mancato invito conteneva.
Al posto di quella sciarpa che sdegnosamente rifiutò, il Prode Romano si sarebbe infilato al collo, di lì a poco, la corda in fibra Mastella che lo avrebbe prestamente suicidato ed tolto di mezzo (chissà) per sempre.
Oggi la signora Cina sbatte rancorosamente le porte in faccia a Nonna Europa, perché quel presidente lì, quello con la erre moscia, si è fatto spudoratamente insciarpare dal Dalai Lama. Però devo dire che, al di là di tutte le opportunità politiche doverose, e con buona pace di tutti i cinesi, tra un presidente di destra di bianco insciarpato e uno di cordaMastella suicidato, io vedo meglio piazzato il primo, se non altro perché Nonna Europa ha compiuto e ricevuto in cambio oggi un gesto bello e certamente altrettanto doveroso dei doveri di allora , e perché quella volta Prodi Roma-No fece e fece fare a noi italiani, proprio la figura del bollito.