Lo Stato non farà mai abbastanza per stroncare questa feccia, se aspettiamo c'è il rischio che perdiamo ogni agibilità militante e che dobbiamo stare attenti ogni volta che si esce di casa.
E' vero che sono in tanti ma in certe zone la situazione è più equilibrata e gli si può contendere metro per metro, dove sono molti di più non devono sentirsi sicuri lo stesso, Mao diceva "punirne uno per educarne cento".
tensioni in tutto il paese, 24 feriti. il ministro dell'interno presenta le dimissioni
Grecia, scontri con polizia: ucciso 15enne
Agenti arrestati, si scatena la guerriglia
Tragedia nel quartiere Exarchia ad Atene: il ragazzo colpito al petto. Sei arresti, banche e negozi distrutti
ATENE - Si sono trasformati in tragedia gli scontri ad Atene tra giovani e polizia: un 15enne, Andreas Grigoropoulos, è stato ucciso da una pallottola sparata da un agente nel quartiere Exarchia, già in passato teatro di tensioni. Subito dopo essere stato colpito al torace, intorno alle 20 di sabato (ora italiana), il ragazzo è stato trasferito d'urgenza in ospedale, ma inutilmente. Secondo la ricostruzione e i racconti dei testimoni, due agenti dei corpi speciali dentro una camionetta sarebbero stati presi d'assalto da una trentina di manifestanti con pietre, bastoni e forse (ma il particolare non è confermato) bombe molotov, poi uno dei due è sceso dal mezzo sparando tre colpi contro il ragazzo. Secondo un comunicato diramato dalla polizia «i due agenti hanno detto di essere stati attaccati e di avere risposto. Uno di loro ha lanciato una granata a stordimento, l’altro ha sparato tre volte provocando il ferimento fatale del minore». I due agenti sono stati arrestati, uno con l’accusa di omicidio volontario (Epaminondas Korkoneas, 37 anni) e l'altro di complicità in omicidio (Vassilis Saraliotis, 31 anni). Il primo, quello che ha sparato, aveva detto di aver esploso due colpi in aria e uno a terra; quest'ultimo sarebbe rimbalzato colpendo il giovane.
GUERRIGLIA URBANA - Dopo che la notizia della morte di Andreas si è diffusa, la situazione è precipitata. Centinaia di cittadini, per la maggior parte abitanti del quartiere, sono scesi in strada per protestare contro la polizia e il governo di destra di Karamanlis. È scoppiata una violenta guerriglia urbana, il cui bilancio provvisorio è di 24 agenti feriti (di cui uno a Patrasso e uno a Salonicco) e 6 persone arrestate: cinque sono accusate di furto nei negozi assaltati, una di possesso illegale di arma da fuoco. Danneggiate o bruciate 31 attività commerciali, 9 agenzie bancarie e 25 auto (cinque della polizia). In breve le violenze si sono estese anche ad altre città della Grecia. «Tutti hanno il diritto di protestare - ha detto il ministro dell'Interno Pavlopoulos -, ma non di distruggere le proprietà o di prendersela contro chi non c'entra niente. Non c'è rabbia che, per quanto giustificata, possa portare a proteste come quelle di cui siamo testimoni: è una cosa che va contro i diritti umani».
ANCORA DISORDINI - Nel pomeriggio di domenica sono tornati gravi disordini ad Atene, Salonicco e Patrasso con migliaia di persone in piazza che hanno preso di mira altri negozi e banche, colpiti con bastoni e spranghe o dati alle fiamme. Ad Atene, una molotov lanciata contro la succursale di un concessionario di automobili francese sul centrale viale Alexandras ha provocato un incendio. La polizia ha usato di nuovo i gas lacrimogeni per disperdere i giovani che lanciavano pietre e pezzi di legno. Circa 5mila persone si erano radunate nel primo pomeriggio davanti al Museo nazionale, dove Andreas Grigoropoulos è stato ucciso. La manifestazione organizzata da diverse associazioni di sinistra e in difesa dei diritti umani, è degenerata e la polizia ha impedito ai dimostranti di proseguire la marcia verso il quartier generale della polizia anche se alcune persone cercano di raggiungere l'obiettivo percorrendo vie secondarie. Una decina di banche, negozi e un commissariato di polizia sono stati incendiati a Salonicco.
A FUOCO AUTO E CASSONETTI - Tutto è cominciato sabato sera quando, dopo la notizia della morte del ragazzo, in poche ore, nella capitale, un gruppo di studenti marciava per le vie del centro città, mentre un altro gruppo si confrontava con la polizia davanti all’università. Incendiati auto, cassonetti dell'immondizia e persino una palazzina in un quartiere popolare. «L’aria è veramente irrespirabile - ha detto un testimone -. Sembrano scene tratte da un film di guerra». Gli scontri, molto violenti, sono andati avanti tutta la notte e domenica mattina in diverse città della Grecia: ad Atene, Salonicco, Komotini e Ioannina c'è stata una vera e propria guerriglia urbana. Nel quartiere di Exarchia la polizia ha sparato candelotti lacrimogeni contro centinaia di giovani che hanno risposto con pietre e oggetti contundenti. Stessa cosa a Salonicco, la seconda città del paese, dove centinaia di manifestanti sono scesi in piazza. Dimostrazioni anche a Komotini e a Ioannina, nel nord della Grecia, oltre che nell'isola di Creta. Ad Atene gli studenti hanno occupato il Politecnico e altri atenei; alcuni giovani hanno lanciato pietre e bottiglie incendiarie contro la polizia vicino alla facoltà di Droit e gli agenti hanno risposto con gas lacrimogeni.
AVVIATA INDAGINE - Il ministro dell'interno Prokopis Pavlopulos si è pubblicamente scusato per quello che ha definito «un tragico incidente» dicendosi «profondamente rammaricato a nome del governo» per la morte del giovane. Pavlopoulos ha presentato le proprie dimissioni, insieme al sottosegretario con la delega alla polizia, respinte dal primo ministro Costas Karamanlis. L'agente che ha sparato al 15enne è stato prima interrogato e sospeso, insieme al collega che era con lui; poi entrambi sono stati arrestati con l'accusa di omicidio. Sospeso anche il loro superiore, capo del commissariato di Exarchia. Poi il responsabile della morte del ragazzo è stato arrestato. Il governo ha promesso un'indagine approfondita sulla tragedia e «una punizione esemplare». Il Partito socialista, all'opposizione, ha condannato l’uccisione dell’adolescente, attribuendone la responsabilità «ai dirigenti politici e alla polizia». Nel 1985, un altro quindicenne, Michalis Kaltezas, era stato ucciso da un agente e la sua morte aveva scatenato un'ondata di violenze, sempre nel quartiere di Exarchia.
07 dicembre 2008
http://www.corriere.it/esteri/08_dic...4f02aabc.shtml
Condoglianze alla famiglia del ragazzino, mi pare la cosa più sensata senza voler scendere in strumentalizzazioni politiche di cattivo gusto.
Una cosa va detta: i Greci comunque quando decidono di fare casino lo fanno veramente (strade, stadi, eccetera). Decisamente più cattivi ed incarogniti degli Italiani.
Ci sono anche ottimi camerati in Grecia, non generalizziamo.