VI SONO INDICATI LAVORI PRESSO SEDI ISTITUZIONALI, MA ANCHE IN ABITAZIONI PRIVATE….EMERGONO LE CONTRADDIZIONI DI SCAJOLA, LUNARDI E BERTOLASO: INTERVENTI ANCHE IN ALTRE CASE…LAVORI ANCHE PER NICOLA MANCINO, MAURO MASI, FABIANA SANTINI, CESARA BUONAMICI, ALTI FUNZIONARI, GENERALI, CAPI DI GABINETTO

Quando il 14 ottobre del 2008 la Guardia di Finanza sequestrò negli uffici romani della ditta di Diego Anenome un lungo elenco con nomi, cognomi e lavori eseguiti, i militari non diedero troppo peso al fatto: sembrava il normale rendiconto di un’impresa di costruzioni.
Mano a mano che le vicende relative agli appalti di Anemone hanno visto coinvolte alte personalità istituzionali, quel diario ha finito per costituire una importante traccia per stabilire quanti dei 412 nomi indicati sono stati semplici clienti e quanti invece beneficiari di favori e regalie.
Ora il file è nelle mani degli inquirenti perugini che indagano sulla “cricca” degli appalti, ma emergono già nomi e lavori contenuti nella memoria, mentre mancherebbero gli importi dei lavori eseguiti.
Trai nomi eccellenti ci sarebbero il vicepresidente del Csm Nicola Mancino e della figlia, quello di Marco Zanichelli, presidente di Trenitalia, di mons. Francesco Camaldo, di Fabiana Santini, ex segretaria di Scajola, oggi assessore alla Regione Lazio, di Mauro Masi, direttore generale della Rai, di Cesara Buonamici, conduttrice del Tg5.
L’elenco degli interventi mette in luce poi le contraddizioni dei tre principali “chiacchierati” dell’inchiesta.
L’ex ministro Lunardi aveva sempre sostenuto di aver utilizzato solo per un breve periodo l’impresa di Anemone, limitatamente alla sua casa di campagna nei pressi di Parma.
Le carte oggi invece documentano che vi sono stati altri tre interventi, oltre a quello dichiarato: una ristrutturazione in via dei Prefetti, una a Cortina d’Ampezzo e una a via Sant’Agata dei Goti.
Tutte cose tenute finora nascoste.
Stessa discorso per Claudio Scajola: ora emergono altri due interventi, in un appartamentino di via Barberini 38 e nel suo ufficio in via Molise.
Posizione ancora peggiore per Bertolaso: Anemone gli ha ristrutturato l’appartamento in via Bellotti Bon e anche uno in via Giuli,a di cui si ignorava persino l’esistenza.
Si certifica poi che la moglie di Bertolaso ha lavorato per Anenome dopo e non prima che l’imprenditore vincesse gli appalti per la Protezione civile, come invece sostenuto da Bertolaso.
Ora verranno ovviamente esaminate le singole posizioni dei 412 Vip e qualcuno dovrà esibire le relative fatture.
Non tutti avranno usufruito di lavori gratuiti, ma dovranno certamente dimostrarlo.
Certamente non è stata scritta una bella pagina della storia del nostro Paese.
destra di popolo