Provincia di Roma, Iervolino: Approvata la mozione per la Moratoria Universale sulla pena di morte anche per Tareq Aziz
Roma, 18 dicembre 2008
• Dichiarazione di Massimiliano Iervolino delagato ai diritti umani per la Provincia di Roma:
Il consiglio provinciale di Roma ha votato all’unanimità la mozione a favore della Moratoria Universale sulla pena di morte anche per Tareq Aziz. Segue il testo del documento votato oggi:
Oggetto: processo e prevedibile condanna alla pena capitale per Tareq Aziz.
che in Iraq è in corso un processo il cui più prevedibile epilogo sarà la condanna a morte dell’ex ministro iracheno Tareq Aziz, numero 2 del regime guidato per decenni da Saddam Hussein;
che nel processo sono state negate all’imputato le fondamentali garanzie processuali, tanto che egli non dispone di un collegio di difesa in quanto il suo avvocato iracheno ha abbandonato il paese per paura di essere assassinato ed è stato impedito di esercitarne la difesa ad avvocati stranieri che si erano resi disponibili;
che dai documenti de-secretati dal Governo spagnolo (El Pais del 27.9.07) emerge che un’alternativa alla guerra in Iraq era possibile; l’esilio di Saddam Hussein, infatti, non costituiva più un’auspicabile prospettiva, ma stava per diventare realtà, come confermato da colloqui intercorsi tra l’ex premier spagnolo Jose’ Aznar e il Presidente degli Stati Uniti George Bush in cui si evince che il dittatore stava per accettarlo e questo avrebbe consentito di scongiurare la guerra in Iraq;
che, pertanto, appare di fondamentale importanza garantire la vita ad un testimone chiave per aiutare nella ricostruzione della verità storica sulle responsabilità del regime e sugli accadimenti che hanno caratterizzato la storia irachena fino alla guerra;
che, sentenziando la morte di un altro testimone eccellente, l’Iraq rischierebbe di ripetere il tragico errore già commesso con Saddam Hussein, impedendo l’accertamento della verità, che costituisce un diritto fondamentale e un interesse inalienabile della collettività umana, tanto più prezioso se si considera l’elevato prezzo pagato dall’umanità in termini di vite umane e sofferenze;
l’Appello internazionale “Moratoria Universale sulla pena di morte, anche per Tareq Aziz” promosso da “Nessuno Tocchi Caino” e dal Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito per chiedere la difesa del diritto e della verità, della legalità e della giustizia in Iraq;
che nel succitato appello internazionale, cui hanno aderito centinaia di Parlamentari di tutti gli schieramenti politici, Premi Nobel e personalità di tutto il mondo, viene esplicitamente sottolineato che “evitare la condanna a morte e l'esecuzione di Tareq Aziz, che rischiano di avvenire senza che vi sia stato un processo degno di questo nome, potrebbe segnare una evidente soluzione di continuità rispetto a metodi e pratiche in voga ai tempi di Saddam, oltre che assicurare verità e giustizia a tutte le vittime del suo regime, non solo quelle per cui Aziz è oggi sotto processo”;
la rilevanza umana, etica e politica dell’approvazione, da parte dell’Assemblea Generale dell’ONU, della “Moratoria Universale della pena di morte” avvenuta il 18 dicembre 2007;
il Consiglio provinciale di Roma
sottoscrivel’Appello internazionale “Moratoria Universale sulla pena di morte, anche per Tareq Aziz”, promosso da “Nessuno Tocchi Caino” e dal Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, chiedendo la difesa del diritto e della verità, della legalità e della giustizia in Iraq;
impegna il Presidente della Provincia di Roma ad attivarsi, presso le sedi e con le modalità opportune, per chiedere all’Iraq:
- <LI class=MsoNormal style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify; tab-stops: list 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1">di assicurare le necessarie garanzie processuali a Tareq Aziz; <LI class=MsoNormal style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify; tab-stops: list 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1">di ripristinare la Moratoria sulla pena di morte e di applicare per Tareq Aziz la norma prevista per i Tribunali internazionali dell’esclusione della pena di morte;
- di sottoscrivere e ratificare il Trattato di Roma istitutivo della Corte Penale Internazionale che esclude l’applicazione della pena di morte anche per i reati più gravi;
impegna altresì il Presidente della Provincia di Roma a sollecitare il Governo italiano, presso le sedi e con le modalità opportune, a far luce, mettendo anche a disposizione dell’opinione pubblica eventuali documenti secretati, sull’esempio spagnolo, sui motivi del mancato esilio di Saddam e del conseguente governo di transizione alla democrazia sotto il controllo dell’ONU, che oggi sappiamo essere stato in procinto di divenire realtà come alternativa alla guerra