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    Predefinito Giro 2009 prime anticipazioni

    Giro 2009: sarà un percorso al contrario

    Il prossimo Giro d'Italia sarà quello del Centenario ed era quindi lecito aspettarsi qualcosa di diverso rispetto al solito. Quello che sta prendendo forma però è un Giro completamente stravolto rispetto alla tradizione, che scalerà le Alpi nella prima metà e poi scenderà più a sud con le ultime, decisive tappe su montagne relativamente povere di storia ciclistica. Veniamo alle notizie e alle indiscrezioni: la partenza sarà a Venezia con una cronosquadre. Ci si muoverà poi in Friuli con un traguardo fissato a Trieste, mentre alla quarta tappa entreranno già in scena le Alpi con un traguardo in quota a San Martino di Castrozza, sulla salita del Rolle. Il giorno dopo ancora un arrivo in salita all'Alpe di Siusi, quindi sconfinamento in Austria (Mayrhofen) e ritorno in Italia a Chiavenna.

    Si farà tappa a Bergamo anche quest'anno, quindi per chiudere la prima settimana una tappa nel milanese e giorno di riposo al lunedì. La ripartenza potrebbe essere col botto, con la tappa più suggestiva dell'intero Giro, la riproposizione della Cuneo - Pinerolo che sessant'anni fa ispirò una delle imprese più epiche di Fausto Coppi, che vinse quella tappa con quasi 200 km di fuga solitaria! I colli in programma si preannunciano Maddalena, Vars, Izoard, Monginevro e Sestriere. Le Alpi finiranno qui, dopo appena nove tappe. Dalla ripartenza di Torino (che si candida ad ospitare il via del Giro 2011 per i 150 anni dell'Unità d'Italia) si scenderà infatti in Liguria con l'arrivo ad Arenzano, quindi una cronometro verso Riomaggiore ed il passaggio in Toscana a Firenze. Dalla città gigliata si attraverserà l'Appennino per un traguardo spettacolare, il San Luca, lo strappo micidiale del Giro dell'Emilia. Dopo un'altra tappa a Rimini si ricomincerà con le salite: la tappa che inaugura l'ultima settimana si presenta tra le più interessanti del Giro d'Italia. Si correrà nelle Marche, da Pergola a monte Petrano, con il Monte Nerone ed il Catria nel mezzo, una giornata che potrebbe essere determinante. Dopo il secondo giorno di riposo si riprenderà a salire con il traguardo in quota del Blockhaus, salita molto impegnativa ed altro giudice determinante, quindi una tappa a Benevento e l'ultimo assaggio di salita con l'arrivo sul Vesuvio. Il penultimo giorno si andrà ad Anagni, con la grande conclusione affidata ad una cronometro romana che si preannuncia molto suggestiva.

    Che percorso si prospetta quindi per questo Giro d'Italia 2009? Impegnativo, ma molto strano. Diciamo che siamo abbastanza delusi per quello che si preannuncia, non perchè sia un Giro facile, ma perchè nell'anno del Centenario ci aspettavamo un Giro che esaltasse la sua storia e si sa, la storia di una corsa si fa soprattutto sulle grandi salite. La storia del Giro è quasi tutta sulle Alpi ed invece il Giro del Centenario confina le sue gemme più preziose nelle prime tappe, ed in maniera poco misurata. Ci saremmo aspettati uno Stelvio, un Pordoi, un Gavia, un Bondone in posizione privilegiata, da giudici finali della corsa, ruolo che invece è affidato al... Vesuvio!

  2. #2
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    bella la cuneo pinerolo

  3. #3
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    LA CRONO INFINITA
    L’unica perplessità è legata a quella infinita cronometro da Sestri Levante a Riomaggiore, di ben 61,5 km con due salite di mezzo. Con un Armstrong
    di mezzo quella crono rischia di sbilanciare un po’ l’esito della sfida. Prima maglia rosa comunque sul traguardo della crono a squadre del Lido di Venezia, come dire fin da subito il primo atto della sfida attesissima, e che tutto il mondo vedrà, fra Lance Armstrong e Ivan Basso, i redivivi. Poi, prime tappe interlocutorie verso Trieste e Valdobbiadene ed ecco subito i traguardi in quota, a San Martino di Castrozza, sulle pendici del celebre passo Rolle, dopo aver scalato anche il Croce d’Aune. Nella giornata successiva da San Martino si va in vetta al Rolle e poi dopo una infinita discesa su Bolzano si arriva all’Alpe di Siusi. Come dire che gli uomini di classifica dovranno già apparire in primo piano, a differenza del passato, pur non trattandosi di arrampicate trascendentali. E si prosegue nel viaggio, l’Austria e poi Chiavenna, passando da Sankt Moritz e dal passo Maloia, tappe dedicate ai cacciatori di traguardo, insidie numerose verso Bergamo dalla Valtellina, prima sul colle del Gallo, arrampicata classica per il grande ciclismo e poi a Bergamo Alta a ridosso dell’arrivo. A Milano si celebrerà invece, con notevole suggestione, il Centenario nei pressi di piazzale Loreto, da dove partì nel 1909 il primo Giro con una kermesse dedicata ai velocisti. Primo riposo in terra piemontese, poi la Cuneo- Pinerolo per celebrare Coppi,
    fra l’altro proprio a 60 anni esatti da quella geniale e spettacolare impresa del campionissimo, forse la più grandiosa in assoluto dell’epopea del grande Fausto. Sempre che il colle della Maddalena sia transitabile in discesa in territorio francese. Una tappa che comunque nel ciclismo moderno non ha più grosso significato, al di là dei ricordi e delle celebrazioni perché con quelle strade e queste biciclette, c’è troppa discesa dall’ultimo colle, Sestriere, sino a Pinerolo, per poter proporre una apprezzabile selezione.
    TURCHINO NEL FINALE
    Insidiosa ma non troppo la Torino- Arenzano, transitando ancora nelle terre di Coppi e con il dolce colle del Turchino nel finale. Le strade celebri della Sanremo. Ma soltanto in caso di pioggia quella picchiata sul mare potrebbe crear problemi. Della crono alle Cinque Terre già abbiamo scritto. E’ una delle più impegnative dell’intera storia del Giro. Si propone a metà del cammino, alla dodicesima delle ventun tappe e speriamo che non tolga di mezzo troppa gente perché restano poi altre frazioni dal finale intrigante e piacevole, giorno dopo giorno. A Firenze celebrando Bartali
    dovrebbero tornare in scena i velocisti. Poi però c’è l’arrivo sul colle di San Luca a Bologna dopo aver scalato altre colline appenniniche. C’è la tappa romagnola dedicata, con grande suggestione, a
    Pantani sulle sue colline romagnole e con il Monte Trebbio, altro passaggio obbligato per il ciclismo, a ridosso del traguardo a Faenza. Ma attenti soprattutto all’inedito tappone marchigiano, tre belle scalate con l’arrivo in salita a Monte Petrano, più di 200 km che lasceranno certamente il segno in classifica. La seconda giornata di riposo servirà per un breve viaggio dalle Marche all’Abruzzo, da Urbino a Chieti, una città che apparteneva al Giro già agli albori del novecento. E da Chieti ecco una tappa brevissima e spettacolare, un’ottantina di chilometri per salire a quota duemila, al Block Haus, sulla Majella. Circa 23 km di salita non tremenda, come pendenze, ma che di certo verrà affrontata a ritmi altissimi. Sarà il quinto arrivo in salita ma non l’ultimo. Attenti alle suggestioni dell’ultimo colle, il Vesuvio.

    GAUL SUL VESUVIO La tappa è quella in partenza da Avellino e che farà vedere al mondo le meraviglie della penisola sorrentina, scalando il Picco S. Angelo. Sul Vesuvio si arriverà 4 km più in alto rispetto a quando nel ‘ 90 vinse per distacco lo spagnolo
    Chozas con 26” su Gianni Bugno saldamente al comando della classifica in maglia rosa. Si arriverà a poche centinaia di metri dal cratere come quando Charly
    Gaul, 50 anni fa vinse una breve e straordinaria cronoscalata in maglia rosa. L’atto finale lo vivremo in uno scenario splendido a Roma, 15 chilometri a cronometro, dai Fori Imperiali verso Porta Pia, piazza del Popolo, via della Conciliazione, piazza Venezia, il Colosseo. Su di una distanza così breve magari non servirà a ritoccare la classifica, ma in quel caso si tratterà comunque della degna passerella di un Centenario da far vedere in diretta tivù al mondo intero.


    fonte:www.tuttosport.com

  4. #4
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  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da Giacomo79 Visualizza Messaggio
    LA CRONO INFINITA
    L’unica perplessità è legata a quella infinita cronometro da Sestri Levante a Riomaggiore, di ben 61,5 km con due salite di mezzo. Con un Armstrong
    di mezzo quella crono rischia di sbilanciare un po’ l’esito della sfida.
    bah, deve dimostrare di essere ancora un ciclista...

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Von Clausewitz Visualizza Messaggio
    bah, deve dimostrare di essere ancora un ciclista...
    Per me lo è. Quell'uomo è un marziano, anche se nell'ambiente.. Vabbè. Mah.

    Carina, la tappa sul Vesuvio, potrebbe essere decisiva. L'ultimo tratto è tremendo, una pendenza media elevatissima in mezzo al nulla. Sembra la scalata della Luna.

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da Immanuel Visualizza Messaggio
    Per me lo è. Quell'uomo è un marziano, anche se nell'ambiente.. Vabbè. Mah.

    Carina, la tappa sul Vesuvio, potrebbe essere decisiva. L'ultimo tratto è tremendo, una pendenza media elevatissima in mezzo al nulla. Sembra la scalata della Luna.


    insomma, c'e' moooooooolto di peggio,non so se ti ricordi l'Edelweiss di Plan de Corones..



    nb: la scala e' diversa

  8. #8
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    Ma ovvio non sto paragonando questa tappa alle più celebri alpine per pendenza, anche se in scala ridotta il Vesuvio presenta la sua componente di difficoltà. Poi i fattori di difficoltà che intendo sono diversi, sul Vesuvio non c'è ombra, ne alberi, ne case, si è circondati da roccia lavica nera, a fine maggio potrebbe far un caldo notevole.

    Poteva essere decisiva, ma ora che mi fai notare lo scollinamento ad oltre un'ora dal traguardo, mi sa che difficilmente sarà così.

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da Immanuel Visualizza Messaggio

    Poteva essere decisiva, ma ora che mi fai notare lo scollinamento ad oltre un'ora dal traguardo, mi sa che difficilmente sarà così.
    era li' che ti volevo

  10. #10
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    Con la chiusura del Giro a Roma e l'accettazione dell'ormai sputtanato Armstrong, il Giro d'Italia perde non solo quel poco di prestigio e considerazione internazionale che aveva, ma anche quel tanto di tradizione di cui poteva vantarsi.
    Incredibile poi la scelta di far disputare le tappe decisive in anticipo, cioè, non so se mi spiego, la classifica della corsa si inizierà a delineare presumibilmente nelle prime nove tappe e sarà definitiva già dalla undicesima. Prevedo il peggior Giro della storia.

 

 
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