Pannella: Presidente Schifani, le rispondo "viva Villa-ri"
Roma, 15 dicembre 2008
• Il seguente intervento di Marco Pannella sarà pubblicato nell’edizione di domani, martedì 16 dicembre, su Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani (si prega di citare la fonte)
Ascolto in questo momento l'inaudito intervento della seconda carica dello Stato, il Presidente Senatore Renato Schifani.
La situazione parlamentare e istituzionale nella quale il Presidente interviene non va - come egli fa - rimossa per meglio difendere e affermare la scandalosa realtà partitocratica che annulla democrazia e Stato di diritto nel nostro paese.
Per un intero semestre il Parlamento italiano si è posto manifestamente e letteralmente fuori legge, contro prescrizioni e obblighi di assoluta rilevanza costituzionale. In particolare, la partitocrazia è riuscita ad impedire per quell'intero periodo ogni esercizio della funzione di indirizzo e di controllo sull'intero sistema audiovisivo ed, in particolare, la Rai-Tv.
In questo periodo, interessi inconfessabili tanto quanto consueti hanno così potuto imporsi in tutta la loro natura delittuosa e criminogena.
Malgrado solenni impegni di accogliere l'obiettivo di rientro nella legalità, obiettivo di lotte strenue da parte dei Radicali, con la mancata elezione del Presidente della Commissione Parlamentare per l'Indirizzo Generale e la Vigilanza dei Servizi Radiotelevisivi ha continuato a protrarsi per l'intera estate, in patente dispregio anche di interventi straordinari del Capo dello Stato.
Procedere a quella elezione era riconosciuto e affermato come non mero dovere, ma OBBLIGO inderogabile da parte del Parlamento stesso. Il Presidente Schifani, invece, pubblicamente subordinava l'adempimento immediato di quell'obbligo al comporsi degli interessi partitocratici ai quali esplicitamente egli faceva riferimento, dichiarandosi impegnato a facilitarne il suo disfacimento.
Quando, infine, la Commissione, in modo assolutamente regolare, ripeto in modo assolutamente, istituzionalmente regolare, finalmente in ottemperanza ad un minimo di moralità politica e civile democratica, il Presidente Schifani subito intervenne come lui stesso riconosce sollecitando il Presidente della Commissione, regolarissimamente eletto, a compiere un atto palesemente illegittimo e di immediata reintegrazione del Parlamento nella sua condizione di fuori-legge, aggiungerei di "delinquente abituale", dopo tanti anni di battaglie Radicali ed anche mie personali.
Se, infatti, il Presidente avesse convocato la Commissione come primo punto all'ordine del giorno quello delle sue dimissioni, tutti gli atti, secondo anche il Presidente della Repubblica, "obbligati e inderogabili" che, in quanto tali, avevano assoluta ed immediata precedenza, sarebbero di nuovo stati consegnati ad un eversivo comportamento del Parlamento. Sono questi, invece, gli atti che doverosamente il Presidente Villari ha compiuto e sta compiendo.
Comprendo perfettamente gli scrupoli minuziosi, di pretto stile rococò insulare, esposti direttamente dai telegiornali al Paese dal Presidente del Senato, Co-Presidente del Parlamento.
Lo comprendo così bene che ribadisco la mia e nostra determinata convinzione di una Resistenza liberale e costituzionale che nsia l'ora di liberare il paese da mezzo secolo di regime sempre più erede del Ventennio che della Resistenza. Resistenza liberale condotta in nome dello Stato di diritto e della Democrazia politica.
È davvero l'ora che attorno alla grande storia di "Giustizia e Libertà", liberale, laica, socialista e Radicale, finalmente per rispetto dei sentimenti popolari straordinariamente maggioritari tante volte manifestati e traditi in occasioni referendarie e oggi confermate da tutti i sondaggi sui grandi temi etici, sociali ed istituzionali, è l'ora - dunque- che si aggreghi un movimento di esplicita, liberatoria alternativa di Regime e di Governo delle Istituzioni.
Mandare finalmente in pensione l'intera classe dirigente dopo oltre 50 anni di progressivo, ininterrotto monopartitismo imperfetto, di corruzione istituzionale, giuridica, civile e morale, è quanto sicuramente questo Paese è sicuramente in grado di esigere e di far trionfare. Basta ormai riuscire a proporglielo.
Presidente Schifani Le rispondo: "Viva Villa-ri", semmai si dimetta Lei.