Lega, Giorgetti azzera il direttivo provinciale
Il caso-Delfinetti all’origine della svolta. Cattaneo: «Basta anarchia nel partito»
Ennesima rivoluzione in casa Lega Nord. E, come nella più classica delle tradizioni padane, cadono - metaforicamente - le teste. A scatenare l’ennesimo “tsunami” ai vertici del Carroccio, l’azzeramento del direttivo provinciale comasco per ordine del segretario Giancarlo Giorgetti. Un’anomalia, in un certo senso, visto che dalla scorsa estate il partito è già guidato da un commissario, Tito Cattaneo, e non dagli organismi elettivi. Eppure, a dispetto della situazione già anomala, nella Lega è previsto che non tutti gli organi dirigenti del movimento vengano automaticamente azzerati in caso di commissariamento. E così, in effetti, è stato fino alla notte tra venerdì scorso e ieri. Fino a quando, cioè, anche l’ultima “camera di compensazione” tra il vertice provinciale del Carroccio e la base di eletti e militanti è stata cancellata con un tratto di penna.
Sui motivi di questa azione, per ora, è filtrato poco o nulla. Ma appare praticamente certo che uno degli elementi scatenanti sia da ricercare nella guerra canturina scoppiata intorno all’attuale presidente del consiglio comunale, Luca Delfinetti. Il quale, per una lunga serie di divergenze e polemiche interne, principalmente rivolte contro il sindaco della città del mobile, Tiziana Sala, è stato espulso dal Carroccio. Inoltre, nei prossimi giorni sarà votata dall’assemblea canturina una mozione di sfiducia che potrebbe destituirlo dal ruolo istituzionale. A fronte di questa ondata contro Delfinetti, sostenuta peraltro dai massimi vertici locali e non del partito, una parte non trascurabile della base leghista avrebbe espresso dubbi e perplessità sull’espulsione nei suo confronti. E tra costoro, alcuni facevano parte proprio degli 11 componenti del direttivo provinciale leghista, ora scomparso.
Per commentare la novità, comunque, ieri è intervenuto il commissario provinciale Tito Cattaneo. «Il provvedimento - ha dichiarato ieri - si inserisce in una riorganizzazione generale, ma può essere salutare per dare un segnale a chi ancora non ha capito come funzionano le cose in Lega. D’altronde, quando il partito è commissariato non è possibile che ognuno possa dire e fare qualunque cosa su ciò che fa o dispone il partito. Per rendere più chiaro il concetto, è stato sciolto il direttivo». «Sul fatto che abbia inciso la fronda “pro Delfinetti” nel prendere la decisione, posso smentirlo garantendo tra l’altro che alcuni di coloro che ne facevano parte avranno nuovi incarichi operativi da mercoledì prossimo». Su Delfinetti, Cattaneo afferma che «è stato espulso perché non è compatibile con il movimento, è incapace di restare nel gruppo». «Non ci sono altri nel mirino - ha chiuso Cattaneo con una battuta - ma se qualcuno si mette davanti rischia. Ora, dopo la necessaria riorganizzazione, si riparte».
E.C.
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