LA POLEMICA
Fede, nuovo intervento contro Saviano
"Non è un eroe, ridicolo beatificarlo..."
Il direttore del Tg4 intervistato da Arianna Ciccone a Radio Radio ha pesantemente ironizzato sullo scrittore campano: "Qualche magistrato è morto, ci sono le vittime della mafia, ma voi lo beatificate come se la lotta alla camorra fosse tutta merito suo..."
Fede, nuovo intervento contro Saviano "Non è un eroe, ridicolo beatificarlo..." Roberto Saviano ed Emilio Fede
ROMA - Nuovo attacco di Emilio Fede allo scrittore Roberto Saviano. A provocare l'ennesimo intervento del direttore del Tg4, dopo quello nel corso del telegiornale di domenica 9 maggio, 1 un'intervista in diretta su Radio Radio di Arianna Ciccone, organizzatrice insieme a Christopher Potter del Festival del Giornalismo di Perugia. Fede si è espresso con pesante sarcasmo nei confronti di Saviano: "Adoro Saviano, è un uomo intelligente, menomale che Saviano c'è, se non ci fosse Saviano non ci sarebbe la lotta alla mafia. Faccio marcia indietro. Qualche magistrato è morto, ci sono le vittime della mafia: che conta?". Ma ha anche attaccato Arianna Ciccone: "Io devo parlare con una il cui merito è avere ospitato Saviano. Siete ridicoli. Voi così state facendo un danno a questa persona".
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La tesi di Fede non cambia dalla volta precedente: Saviano ha sfruttato la camorra per diventare un personaggio celebre: "Lui si pone come eroe, io non ho mai visto una persona così modesta, così umana, che si pone così dietro le quinte come lui. E' un uomo straordinario, lo Stato c'è perché c'è Saviano. E' una persona perbene", ironizza il direttore del Tg4.
E quando Arianna Ciccone obietta che Saviano non si è mai posto come un eroe, Fede replica stizzito: "Lei è un po' petulante, e tra poco le chiudo il telefono. Adesso mi sono anche rotto le scatole, io me ne sbatto i cosiddetti, sono sicuro che quello che penso lo pensa la maggioranza degli italiani, io ho altro da fare. C'è della gente che ha pagato la lotta alla mafia con la vita, ci sono milioni di persone che lottano contro la mafia e la camorra. Lei se lo sposi Saviano. Io sono libero di dire quello che voglio. Sto parlando con Radio Saviano?".
A questo punto interviene il conduttore di Radio Radio, per chiarire chi è Arianna Ciccone, e per spiegare che la giornalista è l'organizzatrice del Festival del giornalismo di Perugia, che nell'ultima edizione ha avuto tra gli ospiti proprio Saviano, e Fede a quel punto ironizza anche sulla propria interlocutrice: "Ma che cosa vuole lei alle 10.30 del mattino? Fate quello che volete, pubblicizzatelo, lei l'ha ospitato, e se lo tenga, beata lei che l'ha ospitato. Adesso devo parlare con una il cui merito è quello di aver ospitato Saviano, una illustre giornalista, mastodontica, Premio Nobel, ma che me ne importa?".
Fede passa poi a descrivere i propri meriti sotto il profilo della lotta al terrorismo: "Nel 1981 sono stato salvato per miracolo, avendo la scorta, dalle Br, quattro anni fa mi hanno fatto esplodere una bomba nella mia segreteria, sono salvo per miracolo, la mia segretaria ha quasi perso la vita. Sono sotto minaccia costante, sono sotto scorta, non mi lamento. Quando una signora di Bisceglie mi ha lasciato un'eredità di 100 milioni dell'epoca, un appartamento, l'ho donato all'istituto per gli orfani. Io ho 50 anni di giornalismo, non posso mettermi a discutere di queste cose".
"Io dico quello che penso - conclude Fede - quando si fa un'opera contro la malavita organizzata si fa un'opera sacrosanta, ma da questo a beatificare una persona come se fosse il solo protagonista della lotta alla mafia...".
Fede, nuovo intervento contro Saviano "Non è un eroe, ridicolo beatificarlo..." - Repubblica.it