ANCORA ATTACCHI DELLO STATO BORGHESE CONTRO PENSIONATI E LAVORATORI DIPENDENTI.
Giovedì 11 dicembre 2008 dalla trasmissione “Porta a Porta”, salotto buono dello stato borghese e dal suo conduttore quel Bruno Vespa oramai universalmente riconosciuto come uno dei più fidati portavoce dello stato borghese, è arrivato un altro spregevole attacco ai pensionati ed alle pensioni. Un attacco ancor più spregevole poiché è stato buttato lì fra le righe della trasmissione e non era inoltre la prima volta che il conduttore faceva questo discorso. Questo il concetto espresso:- “ L’Italia nel finanziamento dello stato sociale è alla pari con altri paesi europei però tutto ciò viene vanificato dal fatto che in Italia si va in pensione a 58 anni cosa che in altre parti d’Europa non succede”. Ecco quindi che tutti i problemi economici italiani sono creati dai pensionati.
Messa così un ascoltatore spagnolo o inglese pensa che in Italia la legge preveda che si vada in pensione a 58 anni ma non è così signor Bruno Vespa. Da sempre in Italia l’età del pensionamento e di 60 anni ed inoltre, da qualche anno, si va in pensione con 40 anni di lavoro. Chi va in pensione a 58 anni evidentemente è andato a lavorare a 18 anni.
Il discorso di questi signori è sempre lo stesso:-“In Germania si va in pensione a 65 anni!”. Verissimo. Da sempre in Germania o in Austria o altri paesi europei si va in pensione a 65 anni ma se ciò può essere giusto è anche necessario rilevare che in questi paesi la mensilità di pensione è doppia di quella italiana e che comunque per i lavori usuranti sono sempre previsti accorciamenti della vita lavorativa.
Al signor Bruno Vespa diciamo che i soldi dello stato sociale non sono stati spesi per pagare le pensioni di chi in quaranta anni di lavoro si è ampiamente pagato la sua parte mediante il versamento di contributi. I soldi dello stato sociale e dell’INPS sono serviti per pagare gli ammortizzatori sociale che facevano soprattutto comodo agli industriali.
Ed al signor Bruno Vespa diciamo che i lavoratori ed i pensionati italiani sono stufi di sentire i discorsi inconcludenti dei ministri/portavoce del governo guidato dal capitalista Berlusconi o del “ministro ombra” del PD l’industriale Colaninno. Sono stufi i lavoratori italiani di sentir parlare dei loro problemi attori ed attrici con tette e culi al vento, con labbra e zigomi gonfiati. I lavoratori italiani vogliono poter parlare direttamente senza la presenza dei sensali delle burocrazie dei sindacati di regime.
Della presenza del sindacalismo crumiro e di regime nei salotti buoni della borghesia televisiva i lavoratori italiani ne possono fare a meno.
Fabio Pretto
12 dicembre 2008
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