Sono da default favorevole a qualsiasi innovazione dell’architettura di governo che porti ad un risparmio della spesa .
Quella evergreen è la riforma in senso presidenzialista (sul tavolo da una ventina d’anni … c’era ancora Craxi in auge) .
In pratica si tratta di FONDERE il ticket presidenziale in una sola persona : il Capo dell Stato è anche Capo del Governo (o viceversa) .
Fra l’altro , il ticket presidenziale non ha alcun senso : la doppia figura di Capo dello Stato e Capo del Governo ha un senso soltanto nelle monarchie , laddove appunto la figura del primo , il Capo dello Stato cioè il Re , è ereditaria . Nelle Repubbliche invece il ticket presidenziale è assolutamente pleonastico (stante la comune genesi elettiva) e si traduce semplicemente in una costosa e inutile duplicazione di apparati : la segreteria della Presidenza della Repubblica e la segreteria della Presidenza del Consiglio … e tutto quello che segue in termini di costi di appannaggio , autoblù , logistica etc. etc. .
Per cui , ripeto , ben venga la riforma presidenzialista del Gran-Banano . Quello che mi fa schifo è l’opposizione di Gianfy Fini – veramente costui è il nulla incartato e infiochettato : dietro la (brillante) favella … il nulla ! Capisco una opposizione di chi presidenzialista non lo è mai stato … capisco la Lega o anche il PD . Ma AN … dàaaiiiii ! l’unica certezza del programma politico di AN è (era ?) il presidenzialismo … da sempre !
Adesso però Gianfy ha paura che il Gran Banano si voglia prendere tutto (in effetti è proprio così) : quando Silvio diventerà Presidente della Repubblica , Gianfy dovrebbe salire al ruolo di Capo del Governo . Però Silvio non vuole spartire la scena con chicchessia (lo sanno tutti che gli piace fare sempre la primadonna) … e allora ne ha tirata fuori una giusta : la riforma in senso presidenzialista , appunto .
Gianfy si sente mancare il terreno sotto i piedi : in Francia il leader è Sarkozy , il Capo dello Stato (e del Governo) , mentre il primo ministro è un portaordini , non va mai ai summit internazionali e nessuno che non sia addetto ai lavori , al di fuori della Francia , si ricorda come si chiama (nota per i pignoli : in Francia si dice che vige , un effetti , il semi-presidenzialismo , perché sussiste ancora la figura , sbiaditissima , del primo ministro , accanto a quella del Capo dello Stato–Capo del Governo) . Fare il primo ministro in una Repubblica presidenziale (o semi presidenziale se si adotta , come probabile , il modello francese) significherebbe però , per il nostro Gianfy – la condanna all’eterno , maledetto SECONDO POSTO , sempre dietro al Gran Banano , significa arrivare sempre due . Inaccettabile .
Nel Paese dei vitelli (sì , proprio questo è il significato della parola Italia) i principi , le convinzioni , le ideologie non contano un accidente . Nel Paese delle mezze verità conta il “calore umano” delle relazioni fra gli uomini di “panza” , le clientele , i rapporti di potere , il bacio della mano del boss o dell’anello del vescovo .
Conta la roba .
Per questo ha successo un Berlusconi (che di roba ne ha tanta) - ma è costretto a tenere una clientela politica sempre in attesa del ricambio e della successione . Insomma un servo infedele come Gianfy
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