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  1. #1
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    Predefinito Ubriachi al volante. ... e altro.

    FANO - I carabinieri della compagnia di Fano hanno eseguito serrati controlli durante le festività pasquali. Diverse le persone denunciate. A Fano due extracomunitari di 37 e 35 anni sono stati denunciati per guida sotto l’effetto di sostanze Subito ritirate le due patenti di guida. [.....]. Due extracomunitari clandestini, un senegalese ed un marocchino, sono stati espulsi dall’Italia. [.....]. Infine, è stato denunciato un marocchino di 42 anni che aveva consegnato una banconota falsificata da 200 euro a un barista.
    http://www.corriereadriatico.it/arti...9F4A87924591A6

  2. #2
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    In un paese serio, questa teppaglia prepotente, avrebbe già da tempo assaggiato un po' di bastone sulla schiena. Invece, causa la ns stupidità, continuano a fare i prepotenti. Anche con le nostre donne.



    tunisino irregolare non rispetta l’ordine del questore e torna a importunare una jesina
    Molestie a una donna, prima espulso poi arrestato


    JESI - Sapeva benissimo di essere clandestino. Ha 34 anni e da tre ha lasciato la Tunisia e, via Lampedusa, è arrivato in città. Di lui nessuno sapeva chi fosse, cosa facesse per vivere e dove trovasse i soldi. Era un perfetto anonimo, centinaia altri in città, mai censiti e sempre ignorati. L’anonimo tunisino, però, all’inizio del mese fa un errore: corteggia una donna jesina. L’errore non è ovviamente questo, ma quello di insistere anche se lei non ci sta. Insistere fino all’esagerazione importunando la donna in ogni modo. Questo l’errore, grave. Perché sono arrivati i carabinieri e gli hanno chiesto i documenti, come avviene normalmente. Ma lui, l’anonimo magrebino (B.K.B. le presunte iniziali) i documenti in regola non li aveva. E’ stato accompagnato in Questura dove gli hanno dato un foglio su cui era scritto che doveva lasciare l’Italia entro cinque giorni. Lui aveva capito bene, l’ha detto e ripetuto in Questura. Ma di lasciare l’Italia al tunisino non è passato neanche nell’anticamera del cervello. E’ rimasto in città. Stessi luoghi, stesso giro, e stessa donna da continuare a importunare anche se lei gli aveva detto e dimostrato di non volerlo neanche vedere da lontano. Commettere la seconda volta lo stesso errore è decisamente troppo anche in una città aperta come Jesi. Dove ce ne sono molti di extracomunitari che quel foglietto bianco della Questura l’hanno gettato nel primo cestino che hanno trovato, ma stanno attenti a non farsi trovare. Lui no, l’anonimo tunisino se n’è proprio fregato alla grande. E questa volta i carabinieri lo hanno arrestato per non aver ottemperato all’ordine del questore di lasciare l’Italia. Oggi sarà processato con rito direttissimo, dopo aver trascorso una nottata nella camera di sicurezza della compagnia dell’Arma. Ma leggi e giudici sono buoni, e oggi sarà libero di nuovo. Forse.
    http://www.corriereadriatico.it/arti...A40AB43BF3CAFE

  3. #3
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    Ecco qua il valore che questi immigrati portano al nostro paese.
    PESARO - I carabinieri di Urbino hanno arrestato due marocchini, R.A.. di 30 anni, domiciliato a Pesaro, in possesso di regolare permesso di soggiorno, e R.E.L., 41 anni, residente in Spagna. Il primo, da tempo tenuto sotto osservazione, è stato bloccato a Chiusa di Ginestreto Alta in aperta campagna, mentre in sella a un ciclomotore percorreva la strada vecchia che conduce a Fano.

    L’uomo è stato trovato in possesso di due involucri contenenti 15 panetti di hascisc, del peso di 1,500 Kg. La successiva perquisizione domiciliare ha permesso di rinvenire circa 10 grammi di mannitolo (sostanza solitamente utilizzata per tagliare la cocaina) e di identificare R.E.L., colpito da provvedimento restrittivo dovendo espiare una condanna di un anno e mezzo di reclusione e due giorni di arresto per reati legati agli stupefacenti, evasione e falso in atti pubblici. I due si trovano ora in carcere di Pesaro.

    Gli arresti operati dai carabinieri sono da inquadrare nell’ambito dlla prosecuzione delle indagini connese all’operazione “Tartufo nero” che il 2 febbraio scorso a Sant’Angelo in Vado ha permesso di arrestare altri due cittadini magrebini trovati in possesso di un chilo di hashish denominati col marchio di una nota casa automobilistica, ed interrompere il fiorente traffico di sostanze stupefacenti individuato tra la provincia di perugia e i centri dell’alto e medio Metauro.



    http://www.corriereadriatico.it/arti...AF75EDEB71F843

    i

  4. #4
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    Ancora un esempio di violenza e di spregio per la nostra terra, compiuto da un farabutto che non ha niente a che spartire con noi.

    Pesaro - “Chiediamo più tutela! ” . E’ l’appello lanciato dal giovane controllore di Marotta, aggredito ieri mattina da un magrebino lungo la corsa Fano-Pesaro all’altezza di Fosso Sejore.

    “Siamo costretti quasi ogni giorno a chiamare le pattuglie - dice il controllore - e ormai fatti di questo genere sono diventati di ordinaria amministrazione. Non veniamo quasi mai presi in considerazione anche se siamo agenti di polizia a tutti gli effetti ”.

    E non si direbbe stando ai racconti degli agenti conosciuti più comunemente come controllori. “Lavoriamo ogni giorno nel pericolo e nessuno ci tutela - continua l’aggredito - siano allo sbando. Quante volte ci troviamo in situazioni di questo genere. Difficili e rischiose per la nostra sicurezza personale. Ogni sera verso le otto ci troviamo davanti a dieci individui spesso ubriachi e nulla facenti senza biglietto e con molta voglia di discorrere. Le cose sono cambiate. Con le nuove leggi non siamo più semplici controllori ma agenti di polizia a tutti gli effetti. Quando però chiediamo i documenti, non ce li fanno mai vedere”.
    http://www.corriereadriatico.it/arti...35AB21186F0FEB

  5. #5
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    Il vizio non lo perdono mai, neanche con la vecchiaia.

    http://www.corriereadriatico.it/arti...60DC1C604E2917

    montecchio - I carabinieri di Montecchio hanno scoperto la presunta autrice di un furto commesso in un negozio del luogo lo scorso 26 febbraio. La donna - P.A., 64 anni, originaria di Bari, con la complicità di un ventenne era riuscita a rubare la borsa della titolare del negozio approfittando di un un attimo di distrazione di questa. All’interno, c'erano 400 euro e alcuni documenti personali. P.A., che era agli arresti domiciliari per furto aggravato e violazione degli obblighi, con la possibilità di uscire dal proprio domicilio di Tavullia solo in alcune ore della giornata, è tornata così in carcere.

  6. #6
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    E c'è chi ha ancora il coraggio di affermare che questi soggetti sono una ricchezza!

    http://www.corriereadriatico.it/arti...730EE179A22AB1
    Il magrebino è stato fermato nella zona. Il sindaco: “Turni anche di sera per la Municipale”. Foresi in ansia “In quindici giorni è successo di tutto”
    Preso un marocchino la notte dopo il colpo. Sturani: “I vigili per la sicurezza al Piano”
    Rapina in tabaccheria, arresto-lampo


    ANCONA - La delinquenza chiama, la polizia risponde con un arresto-lampo. Non ha avuto molto tempo per spendere i circa duemila euro di bottino il rapinatore della tabaccheria di via Giordano Bruno. Il malvivente, un giovane marocchino, aveva fatto irruzione con una pistola in pugno poco prima delle 18 di mercoledì pomeriggio nel negozio che si affaccia su piazza Rosselli. Qualche ora dopo gli uomini della squadra Volanti della questura lo hanno acciuffato nelle vicinanze del luogo dove aveva messo a segno il colpo seminando la paura e allungando la serie nera degli episodi di criminalità nel quartiere del Piano.

    Era ancora giorno l’altro ieri quando il furfante ha fatto irruzione nella tabaccheria gestita da Emanuele Montini. Ha finto di voler comprare dei giocattoli, poi ha estratto l’arma e ha chiesto che gli fosse consegnato l’incasso della giornata. Il commerciante ha tentato di opporre una minima resistenza, sostenendo che la pistola potesse essere un giocattolo. “Ti faccio vedere io se è vera”, ha replicato il bandito. Che ha minacciato anche un cliente che stava entrando, al quale ha sbattuto la porta in faccia ordinando di allontanarsi. A quel punto per evitare il peggio gli sono stati consegnati i soldi ed è scappato, pare a bordo di un Bmw.

    La polizia si è subito messa sulle tracce dell’autore della rapina, che dal suo italiano stentato si era intuito che fosse straniero. Gli agenti delle Volanti hanno individuato nella notte il magrebino, sottoposto a fermo di polizia giudiziaria.

    Intanto in città ci si interroga sulla nuova escalation di fatti di violenza dalle parti di via Giordano Bruno: nel giro di quindici giorni ha inanellato una lite con coltellate, il pestaggio di un ragazzino, l’irruzione in tabaccheria. Come porre un argine a questo dilagare della delinquenza? L’interrogativo entra anche nelle stanze di Palazzo del popolo.

    “Quante persone vivono negli appartamenti? Tutte le attività commerciali sono regolari?”. Parte da queste domande la risposta di Sturani al bisogno di sicurezza del Piano. E dai vigili, che possono contribuire a ricucire il tessuto della legalità nel quale la recrudescenza degli ultimi episodi di criminalità ha aperto squarci preoccupanti. “Sto portando avanti la trattativa con la Rsu, e sono convinto di vincere. Bisogna prevedere una pattuglia anche di sera, istituzionalizzare il servizio dalle 19 all’una di notte”.

    Presenza in divisa su strade e marciapiedi, in aggiunta a quella dei poliziotti e dei carabinieri di quartiere. “Sono raddoppiati, forse ne servono anche di più”, riflette il presidente della circoscrizione Stefano Foresi. Che non vuole fare allarmismi ma, come tutti i residenti della “seconda Ancona”, non può essere sereno. “Sono preoccupato come tutti i residenti, in quindici giorni è successo di tutto nella zona tra la stazione e piazza d’Armi”. Foresi annuncia di aver scritto al sindaco e al suo vice, che è anche assessore alla sicurezza, per cercare di affrontare in modo efficace il problema.


  7. #7
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    Sfuggono all’alt, uno muore l’altro si dà alla fuga


    FERMO - E’ un cittadino albanese di 31 anni, Artur Kociu, incensurato e in regola con il permesso di soggiorno, residente nel Teramano, l’uomo morto in un incidente stradale ieri mattina poche ore dopo la mezzanotte, quando l’auto sulla quale stava viaggiando, un’Alfa 147 rubata a Castellalto (Teramo), non si è fermata ad un posto di blocco e, inseguita dai carabinieri, è finita fuori strada. I militari sono risaliti all’identità della vittima grazie ad alcune telefonate fatte al cellulare dell’uomo dalla sua compagna, che vive ad Alba Adriatica. Indagini sono in corso per individuare il complice che viaggiava sulla berlina, rimasto ferito, e che è fuggito con una Clio rubata nei paraggi dell’incidente e poi ritrovata. Quasi sicuramente è riuscito ad allontanarsi con altri complici a bordo di una terza autovettura. Al vaglio degli investigatori anche un furto in un bar di Monte Urano, dove sono state asportate due macchinette elettroniche da gioco, abbandonate nella zona industriale con un’altra trafugata a Montegranaro.

    Il fatto è avvenuto verso le 3 di ieri mattina a Montegranaro. I militari hanno intimato l’alt alla vettura, ma l’Alfa però non si è fermata. E’ cominciato così un inseguimento conclusosi con il fuori strada della berlina che si è ribaltata sbalzando fuori dall’abitacolo uno dei due occupanti. L'uomo è stato scaraventato sul tetto di una abitazione, ed è deceduto sul colpo. Il complice è invece riuscito a fuggire a bordo di un altro veicolo, rubato nei pressi. All’interno dell’Alfa i militari hanno rinvenuto arnesi da scasso e materiale informatico trafugato in un esercizio pubblico in via Fermana. Le indagini sono condotte dai carabinieri della Compagnia di Fermo, coordinati dal pm Raffaele Iannella.
    http://www.corriereadriatico.it/arti...8023ADA11A4B60

  8. #8
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    Aveva preso una borsetta in via Esino, a Torrette
    Arrestato un topo d’auto


    ANCONA - Agenti delle Volanti hanno arrestato ad Ancona un pugliese di 53 anni, M. D., pregiudicato per reati contro il patrimonio, per il furto di una borsetta con 65 euro messo a segno a bordo di un’auto parcheggiata in via Esino. A chiamare il 113 sono stati alcuni testimoni. L’uomo dovrà rispondere anche del reato di resistenza a pubblico ufficiale: portato in Questura, si è messo a spintonare i poliziotti, per fortuna senza procurare loro lesioni. Gli agenti delle Volanti, agli ordini della dottoressa Cinzia Nicolini, continuano a mettere in atto controlli su tutto il territorio al fine di garantire il rispetto della legge e la salvaguardia dell’ordine pubblico. I poliziotti sono consapevoli che proprio i piccoli furti e gli episodi di micro-criminalità che a volte vengono sottovalutati, hanno invece molta importanza perché tolgono sostanza alla percezione di sicurezza della popolazione. Gli scippi e i furti non consentono di passeggiare con tranquillità, e alimentano paure e tensioni che tendono fatalmente ad abbassare la qualità della vita in città.
    http://www.corriereadriatico.it/arti...CB656A28B531C3

  9. #9
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    Ecco qua, chi arriva. E dire che per qualcuno, questa gente è una garanzia per il nostro futuro.
    Un bravo ai nostri agenti che lo hanno smascherato!
    Giovane moldavo era ricercato dall’Interpol per la morte di un coetaneo nel suo Paese dopo un litigio in discoteca
    Chiede il permesso di soggiorno, lo arrestano per omicidio


    FANO - Si era recato negli uffici del commissariato di polizia per chiedere il permesso di soggiorno, felice di contare su un contratto di lavoro nel settore della cantieristica e sull’opportunità di un nuovo inserimento sociale. Mai avrebbe pensato che dopo qualche ora si sarebbe ritrovato nel carcere di Villa Fastiggi, accusato addirittura di omicidio.

    E’ la curiosa vicenda di un moldavo di 25 anni ricercato dall’Interpol per un omicidio avvenuto lo scorso anno nel suo Paese. Il provvedimento internazionale di cattura, sconosciuto allo stesso giovane, è spuntato dalla verifica delle generalità del venticinquenne nella banca dati del ministero dell’Interno.

    Era stato emesso dal Tribunale di Hincesti (in Moldavia appunto) e diramato dall’Interpol per la morte di un giovane in seguito a un litigio in discoteca.

    L’accusa è di omicidio preterintenzionale, perché secondo la magistratura moldava il giovane, ora in Italia, avrebbe colpito in preda ai fumi dell’alcol l’avversario fino a provocargli la morte, sebbene questa non fosse la sua intenzione. Considerandi la gravità del reato e l’evidente pericolo di fuga, il dirigente del commissariato di Fano, informato dai poliziotti dell’ufficio immigrazione, non ha potuto fare altro che arrestare lo straniero, mettendolo disposizione dell’autorità giudiziaria.

    Dovrà essere la corte di appello di Ancona a convalidare l’arresto e a richiedere attraverso i ministeri della Giustizia e degli Esteri la documentazione giudiziaria al Tribunale moldavo di Hincesti per valutare se concedere l’estradizione.


    http://www.corriereadriatico.it/arti...E2E66CD1033ECD

  10. #10
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    Oggi la Puglia .....vince!


    Elemosina bluff, preso il truffatore dei preti


    FABRIANO - Si spacciava per un benefattore, ma in verità il suo scopo era soltanto quello di intascare denaro, truffando sacerdoti che non lo conoscevano. Adesso, Emanuele Carbone, pugliese di 70 anni, si trova in carcere a Montacuto, dopo essere stato arrestato dagli agenti del commissariato di Fabriano con l’accusa di possesso di banconote contraffatte. L’uomo, originario di Bitonto, senza fissa dimora e con alle spalle dei precedenti per furto, rapina e smercio di banconote false, si aggirava ieri l’altro per via Mamiani, in pieno centro storico cittadino, quando la volante lo ha avvistato.

    Il fare sospetto del pugliese ha indotto i poliziotti a fermarlo per un normale controllo, ma è stata sufficiente una semplice verifica per capire che la persona che avevano di fronte era la stessa che nel Lazio, in modo particolare a Roma, dove chiedeva messe per ricordare defunti inesistenti, e nell’hinterland della capitale, aveva ingannato molti preti utilizzando una tecnica speciale. In sostanza, secondo quanto hanno potuto accertare gli inquirenti, Carbone si presentava in chiesa, poi, dopo aver preso una certa confidenza con il parroco, manifestava la volontà di fare un’offerta di 50 euro, pagando sempre con una banconota da 100 euro falsa e, pertanto, ricevendo come resto una banconota da 50 euro, naturalmente vera.

    In questo modo, il settantenne avrebbe truffato numerosi sacerdoti, tanto è vero che era stato colpito da un provvedimento di perquisizione della procura di Roma. Un’azione criminosa, quella del pugliese, che con ogni probabilità sarebbe stata messa in atto anche nella nostra città e nel vasto comprensorio fabrianese, se mercoledì scorso il pregiudicato non fosse stato intercettato dalle forze dell’ordine. Dopo averlo fermato, gli agenti l’hanno perquisito, trovandogli addosso nove banconote da 100 euro false, di buona fattura.

    Emanuele Carbone, a cui è stato notificato il provvedimento di perquisizione, è stato tratto in arresto per possesso di banconote contraffatte e tradotto presso il carcere dorico di Montacuto. Gli investigatori stanno portando avanti un’attività certosina finalizzata a risalire al fornitore delle banconote false, un’operazione che, a onor del vero, non si presenta agevole, poiché sembra che Carbone non intenda affatto collaborare con gli inquirenti.

    Il commissariato, in realtà, avrebbe già in mano qualche elemento, ma le ricerche si preannunciano comunque complicate. Intanto, fra le varie problematiche concernenti la sicurezza e l’ordine pubblico, la polizia in questi giorni è fortemente impegnata a garantire la tranquillità di tutti coloro che si recano nella zona di San Silvestro per trovare un po’ di pace, fare footing e respirare aria buona. Il fatto è che, proprio di recente, nel giro di dieci giorni sono state presentate in commissariato cinque denunce relative a furti nelle auto. Per tale motivo, la volante ha intensificato i controlli in questa parte del territorio che sovrasta il capoluogo e che con l’arrivo della bella stagione diventa uno dei posti più frequentati del territorio fabrianese.

    Negli ultimi tempi, dei ladri hanno agito indisturbati, riuscendo ad aprire le portiere delle vetture parcheggiate, per poi portare via gli oggetti di valore che erano all’interno. Le cinque denunce presentate alla polizia se non costituiscono un grido d’allarme, poco ci manca. Ed ecco che da qualche giorno gli agenti hanno rafforzato i pattugliamenti a San Silvestro, ferma restando la prosecuzione regolare dei controlli sull’intero comprensorio.

    AMINTO CAMILLI,

    http://www.corriereadriatico.it/arti...9C2E41528234B6

 

 
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