CARTA DEI VALORI
La Destra Nazionale è un partito Conservatore, Sociale, EtnoNazionalista, EtnoFederalista, Identitario, Econazionalista e Cristiano che affonda le sue radici nel glorioso Movimento Sociale Italiano e che non riconosce la svolta di Fiuggi.
Conservatore: diffidiamo dei cambiamenti improvvisi, e sosteniamo l'opportunità di preservare un determinato stato politico, sociale e religioso.
Poniamo l'accento sui concetti di Patria, Famiglia ed ordine sociale precostituito. Siamo favorevoli al protezionismo, ed auspichiamo un'economia sociale e comunitaria. Siamo contrari all'immobilismo sociale, ma ci dichiariamo fautori di una progresso graduale, che accompagni la società senza sconvolgerne le caratteristiche ed i parametri di riferimento.
Sociale: per una visione partecipativa della politica, e facciamo riferimento anche alla dottrina sociale della Chiesa cattolica.
Prediligiamo una comunità legata da vincoli di società e di spirito, invece che una mera associazione di persone con interessi comuni; proponiamo un'educazione umanistica che si contrappone ad un'educazione di tipo materialista; perseguiamo un modello di società di valori (solidarietà comunitaria, partecipazione, impegno responsabile) piuttosto che una società regolata da patti (solidarietà assistenziale, assemblearismo, utilizzo deresponsabilizzante della delega). Propugnamo un'equa ripartizione dei frutti del lavoro già all'origine, anziché una redistribuzione della raccolta fiscale. Siamo per una tassazione diretta con una progressività moderata, eche sia di facile comprensione e di semplice applicazione. Mentre per quella indiretta puntiamo per essa ad uno scopo non solo di mera raccolta, ma di pianificazione economica. Siamo per un sistema giudiziario non basato sulla punizione tout court dei reati minori ma sulla loro tassazione in modo da ottenere condanne più eque non più basate su cavilli legali suscettibili di ricorsi ed interpretazioni personali, ma su fatti concreti quali l' evasione fiscale comprovata ed insindacabile. Tuttavia riteniamo che il sistema della cosidetta "tolleranza zero" debba essere applicato, secondo le nostre caratteristiche nazionali, più come forma di prevenzione dei reati che di mera repressione.
Riconosciamo nelle autonomie locali la prima e più importante forma organizzata della comunità, uniformando il loro ruolo con la missione che compete alla forma-Stato. In ambito europeo siamo a favore di un'Europa delle nazioni, anziché di un'Europa dei banchieri, ovvero ad un'Europa unita, nelle sue differenze storiche, etniche, culturali e sociali.
Pur avendo un fondamento laico, ed annoverando tra le nostre fila aderenti atei, riconosciamo l'importanza fondamentale dei valori solidaristici cristiani nella storia dell'Europa e del suo popolo, li concilia con le tradizioni pre-cristiane locali e rispetta qualunque credo religioso che non contrapponga ma accomuni gli uomini nella loro ricerca di una spiritualità.
EtnoNazionalista: La Destra Nazionale ritiene che ogni organismo statale dovrebbe avere come soggetto una popolazione il più possibile omogenea dal punto di vista etnico, culturale, linguistico e religioso. Si tratta dello Stato Etnico, il quale per sua natura è l'unico a cui vengono attribuite, a lunga scadenza, reali prospettive di stabilità. A nostro parere l’etnicità costituisce, pertanto, il criterio fondante della Nazione.
Crediamo che la mappa geopolitica dell’Europa debba essere ridisegnata, attraverso la nascita di una confederazione europea etnica, costituita da Regioni-Stato, etnicamente omogenee.
Antecedente al nostro pensiero è l'Idea Völkisch, che si sviluppò in Germania un secolo addietro. Siamo contro lo Stato Nazione in quanto di impronta massonica e giacobina, lottiamo contro l'immigrazione extraeuropea, e ci opponiamo in maniera ferma alla massiccia immigrazione islamica. Ci poniamo contro il mondialismo e contro la globalizzazione strisciante, preferendo noi stessi ed i nostri prodotti, che devono essereimprontati ad un'alta qualità. Siamo contro la Costituzione Europea, e ci opponiamo all'entrata di Israele e Turchia nell' Unione Europea, pur non avendo pregiudizi contro questi due Stati, solo perchè non sono Stati Europei.
La nostra volontà è costiuire una "Europa dei Popoli" e delle piccole Patrie etniche, in antitesi sia agli stati-nazione che ad un' Unione Europea estranea e lontana, figlia delle lobby finanziarie.
Siamo per un forte EtnoFederalismo, che ridia dignità a tutti i Popoli Europei.
Identitario: Ci opponiamo all'individualismo, e spostiamo l'attenzione dal singolo alla Società ed alla Comunità.
Teniamo alla nostra identità politica e alla nostra identità personale. Siamo per la difesa dei nostri sapori e delle nostre Tradizioni ed usanze, difendendole da qualsiasi contaminazione. Siamo per la la difesa delle Identità etnonazionali e delle millenarie tradizioni spirituali, culturali, linguistiche e storiche delle millenarie Comunità di Popolo d'Europa.Sosteniamo che l' identità italiana vada difesa in tutte le sue forme, nei suoi aspetti Tradizionali e Popolari, nelle sue specifità territoriali e nella memoria storica con il recupero dei Valori e dei simbolismi nazionali.
Innanzi a una classe politica che spesso non opera in funzione della Nazione e per la quale il fatto che gli Italiani lottino per il rilancio e lo sviluppo organico della Patria sia motivo di inquietudine insopportabile; a fronte di chi pensa che l' Italia e l' Europa abbiano cessato di rappresentare un modello di civiltà e che non abbiamo più missioni ne messaggi da portare al mondo; a fronte di chi crede, in un'ottica mondialista, che la Nazione debba sparire noi rispondiamo con il rifiuto della società multiculturale che azzera la varietà culturale e non esalta le Tradizioni dei popoli.
Econazionalista: Rifiutiamo implicazioni di ordine strettamente biologico nella defizione della nazione,ma la allarghiamo all'intero ecosistema, includendovi gli esseri viventi, il paesaggio, la cultura umana e ogni altro elemento legato al territorio nativo, parola dalla quale deriva etimologicamente il termine stesso di Nazione.
Condividiamo, seppur accettando appieno la modernità, una concezione della terra del tutto simile a quella degli Indiani d' America.La terra infatti non appertiene all'uomo ma è l'uomo ad appartenere alla terra in cui nasce.
Consideriamo gli individui e le organizzazioni sociali umane come parte integrante dell'ecosistema globale.
La Nazione costituisce un ecosistema complesso prodotto da milioni di anni di evoluzione e da decine di millenni di interazioni tra uomo e ambiente. L'uomo non sfugge quindi alle leggi della natura e non può alterare i suoi equilibri millenari senza subirne irreparabili danni.
In ragione di questo tipo di valutazioni l'esistenza della diversità etnica e linguistica richiede una tutela con metodi scientifici ispirati e applicati alla tutela e alla salvaguardia delle specie del regno animale e vegetale.
Consideriamo l'individuo e conseguentemente la nazione indissolubilmente legati alla terra che li ha accolti da un legame di tipo affettivo e spirituale che come un delicato ecosistema non deve per nessun motivo venire alterato.
I meccanismi di emigrazione e di immigrazione costituirebbero delle normali e accettabili variabili numeriche solo se contenute nei limiti di proporzioni accettabili tra popolazione indigena e popolazione allogena e l'alterazione di questi equilibri produrrebbe conflitti sociali, danni ambientali e sradicamento identitario degli individui.
Pur riconoscendo la necessità di politiche di tutela ambientale,rifiutiamo il concetto di "Parco Nazionale",assimilabile a quello di Riserva Indiana dove chiudere "il buon selvaggio".
Cristiano: riconosciamo le Radici Cristiane dell' Europa come fondamentali. Riconosciamo alla Chiesa un ruolo di guida necessario e limpido per ogni buon cittadino europeo.
PROGRAMMA POLITICO
Così come è strutturata oggi l’Unione Europea è il tradimento degli ideali che l’hanno vista nascere. Non è rimasta una semplice organizzazione economica, né è divenuta una federazione di nazioni. Oggi i popoli europei devono subire le decisioni delle lobbies che controllano l’Unione, non avendo neppure il basilare diritto di controllo democratico sulla decisioni prese a livello comunitario. LDN chiede che venga applicato finalmente il principio di sussidiarietà, ad ogni livello, territoriale e sociale. I popoli europei devono tornare liberi di determinare il proprio futuro, nell’ambito delle Regioni in cui vivono e delle organizzazioni attraverso cui si esprimono. Il potere regolamentare, di direttiva, e quello della Corte di Giustizia dovrebbero essere fortemente ridotti. Specularmente dovrebbero essere rafforzate quelle istituzioni che realmente sono di utilità comune, e prioritariamente la realizzazione di una Forza di Difesa Europea. Nel medio periodo l’Unione dovrebbe creare un polo indipendente di forza militare, ed in quest’ambito il ruolo storico della NATO si esaurirebbe. In prospettiva una reale politica estera autonoma potrebbe portare alla costituzione di una federazione tra un nucleo di Stati con forti affinità storico-culturali, e dopo oltre mille anni alla ricostruzione dell’Europa Carolingia. Quale sia il futuro che ci si prospetterebbe sicuramente l’Unione da subito deve rinunciare all’avventurismo militare, e di conseguenza intervenire in territori extraeuropei solo quando vi sia un’immediata minaccia ad un suo interesse vitale. Deve anche denunciare con forza il progetto statunitense di omogeneizzazione di ogni cultura al modello americano. Noi che ci diciamo tradizionalisti ed identitari dovremmo guardare con simpatia ai movimenti popolari degli altri paesi che tentano di affermare le proprie tradizioni storiche e culturali, anche quando sono molto diverse dalle nostre. Storicamente i movimenti conservatori – al di là della propaganda sinistroide – sono sempre stati portatori di una politica estera pacifica, proprio perché consapevoli di quanto i conflitti possono essere degenerativi del tessuto sociale. In questa prospettiva l’Unione dovrebbe perseguire un rapporto privilegiato con gli Stati che rappresentano l’estensione mondiale della cultura europea (sia pure attraverso proprie specifiche peculiarità). In testa a tutte la Federazione Russa. La Russia non è solamente una Nazione amica, ma anche un partner essenziale per lo sviluppo economico europeo. Le enormi ricchezze energetiche e di materie prime, l’elevato sviluppo tecnologico e le potenzialità del suo mercato per i nostri prodotti dovrebbe indicarci la via da seguire anche con altre Nazioni. In questa prospettiva diventa prioritaria il perseguimento dell’autosufficienza nei settori strategici quali quello alimentare ad esempio, in modo che le nostre popolazioni non debbano essere esposte al rischio di fluttuazioni gravi dei mercati, e che i nostri cibi siano sani e di buona qualità. Oggi la politica agricola comune non può dirsi soddisfacente. Questa visione non dovrebbe portare ad una visione dogmatica dei meccanismi economici, ma consentire di cogliere tutte quelle opportunità che si dovessero presentare, indipendentemente dalla costruzione di modelli astratti. Sicuramente LDN rifiuta la globalizzazione, economica in primis, perché “cavallo di troia” per lo snaturamento delle nostre tradizione e di aggressione alle nostre libertà. All’interno di questa visione l’Italia dovrebbe dare il contributo di cui la sua storia ultramillenaria ci dimostra essere in grado di apportare. Ma finché l’attuale classe dirigente non sarà sostituita da nuove leve, giovani ed oneste, rimaniamo scettici riguardo il risultato finale. Nella sovrana comunità di POL tuttavia quest’obiettivo può essere immediatamente perseguito, nonostante l’attuale sfavorevole rapporto di forze.
Politica interna: nella costruzione di una società veramente a misura d’uomo LDN si fa portatrice della riscoperta dei valori tradizionali di gerarchia, intesa non come arbitrio ma come delega ai più meritevoli della guida della comunità. La famiglia, che valutando gli aspetti positivi della sua evoluzione storica, ne rafforzi la struttura riscoprendo i tradizionali ruoli maschili e femminili al suo interno. La Sicurezza, utilizzando un nuovo modello che si basi sui due pilastri della prevenzione e della repressione. La famigerata caratteristica italiana alla tolleranza dei comportamenti devianti deve essere combattuta senza sosta, in modo tale che com’era nelle comunità tradizionali la riprovazione sociale funga da deterrente alle azioni che danneggiano l’interesse comune. Riguardo alle politiche migratorie LDN condanna il razzismo, tuttavia non accetta lo snaturamento della società italiana, e quindi chiede con forza che solo stranieri in possesso di un invito da parte di un datore di lavoro italiano possano entrare in Italia. Inoltre l’immigrazione dovrebbe essere consentita solo da quelle Nazioni che presentano il comune retaggio della Civiltà Occidentale, escludendo in generale gli Stati africani ed asiatici. Infine la pressione fiscale dovrebbe essere ridotta in maniera sostanziale, in quanto è diritto inalienabile di ogni persona quello di godere del frutto del proprio lavoro. LDN propone che tale riduzione si effettui a fronte di una sostanziale diminuzione della spesa pubblica, senza assumere una posizione dogmatica riguardo alla struttura del bilancio dello Stato. LDN in questo contesto è a favore del cosidetto federalismo fiscale, ma senza che questo comporti la possibilità per gli enti locali di imporre propri tributi, in quanto le imposte dovrebbero essere suddivise tra comunità locali e Stato in proporzione alle rispettive competenze. La Destra Nazionale condanna fermamente la moneta unica che ha messo in ginocchio le Famiglie impoverendole in maniera scandalosa.
STATUTO
1 - La Destra Nazionale è un Movimento politico polliano, che opera nei forum Camera e Tradizione e Identità del sito politicaonline.net.
2 - La Destra Nazionale è per sua natura un Movimento di Destra.
3 - Successivamente al III Congresso lo statuto e la Carta dei Valori possono essere modificati solo con voto favorevole di almeno due terzi dei partecipanti al congresso.
GLI ISCRITTI
4 - Sono considerati iscritti tutti coloro che richiedono l'iscrizione negli appositi thread su Istituzioni e Partiti e Tradizione e identità, e che vengano accettati dal Movimento.
5 - L'accettazione di nuovi iscritti è fatta valutando l'affinità del richiedente con i valori del movimento. L'accettazione avviene sotto la responsabilità politica della dirigenza del Movimento.
6 - Sono considerati Fondatori tutti coloro che hanno aderito prima dell'Assemblea Costituente.
7 - Un iscritto, che abbia tenuto gravi e reiterati comportamenti lesivi per la vita del Movimento, può essere espluso, su proposta del Presidente o del Segretario, con voto favorevole della maggioranza assoluta degli iscritti al Movimento.
LA DIRIGENZA
8 - Il Presidente è eletto dagli iscritti durante il Congresso, ed è figura di garanzia per ogni iscritto del Movimento.
Rappresenta la guida ideale di esso.
In accordo con il Segretario convoca il congresso, ne stabilisce le date e ne dirige i lavori.
9 - Il Segretario è eletto dagli iscritti durante il Congresso, ed è figura di azione politica del Movimento. Oltre a essere Segretario è portavoce del Movimento, e ne rappresenta la guida politica.
10 - Fermo il principio che l'attività nel Movimento è diritto e dovere di ogni iscritto, il Segretario può nominare dei membri del Movimento che lo coadiuvino su tematiche specifiche.
11 - Tutti gli organi dirigenti del Movimento sono eletti a maggioranza assoluta dei partecipanti al congresso. Nel caso che nessun candidato raggiunga la maggioranza richiesta si procede a ballottaggio tra i due candidati più votati.
12 - La Camera degli eletti è il Consiglio del Movimento, ed è composto da tutti gli eletti nella storia del Movimento.
Il Presidente della Camera degli eletti è il capogruppo al Congresso o, in caso di convivenza con un altro partito all'interno di esso, colui che ha ottenuto il maggior numero di voti alle elezioni precedenti.
13 - Il Presidente e il Segretario una volta eletti in Congresso rimangono in carica sino alla convocazione del Congresso successivo. Essi devono lavorare per gli interessi esclusivi del partito e degli iscritti; qualora siano ritenuti non più in grado di svolgere i loro compiti, possono essere sospesi dal loro incarico da una mozione formulata da un iscritto e firmata dal 50%+1 dei tesserati.
14- Il Coordinatore è scelto dal Presidente del Movimento entro cinque giorni della fine del Congresso.
Il suo ruolo è di organizzare e coordinare la campagna elettorale e la campagna adesioni del Partito. Inoltre è l' Addetto Stampa (ha il dovere di postare i Comunicati della Dirigenza).
IL CONGRESSO
15 - Il Congresso è convocato dalla Dirigenza almeno una volta all'anno.
Nel caso la Dirigenza venga meno all'obbligo dell'indizione del Congresso questo può essere convocato da un decimo degli iscritti. Se la convocazione non ha luogo il Movimento si scioglie automaticamente.
16 - Durante il Congresso vengono votati gli organi dirigenti, e viene decisa la linea politica del Movimento.
Per il voto della linea politica è sufficiente la maggioranza semplice.
QUESTIONE MORALE
17 - La Destra Nazionale rifiuta ogni intesa con le formazioni politiche, e con qualsivoglia loro evoluzione, che storicamente siano venute meno agli accordi assunti con qualsiasi Partito con cui siano venuti a contatto, o che abbiano tenuto comportamenti ingiustamente lesivi nei confronti de La Destra Nazionale o dei sui iscritti.
Non accetta candidature indipendenti in liste alleate.
La Camera degli eletti vigila sull'applicazione di questo articolo.
proposta cambio del nome: M.S. La Destra Nazionale RN-CR