Regione, alleanze variabili
Il presidente Lombardo apre al dialogo costruttivo con il Pd sulle riforme, ma precisa: "Nessun ribaltone". In precedenza, Cuffaro (Udc): "Non cerchi altri alleati e mantenga l'impegno preso con i sicil
PALERMO - In Sicilia sale la tensione nel centrodestra, con il governatore Raffaele Lombardo (Mpa) sempre più criticato dall'Udc e da pezzi del Pdl, partito che a sua volta è alle prese con fibrillazioni interne. Ma anche nel Pd, unico partito d'opposizione all'Assemblea regionale, emergono contrasti sulla linea da portare avanti nei rapporti con il presidente della Regione.
Sono trascorsi soltanto otto mesi dalle elezioni regionali e il clima nell'isola è di tutti contro tutti. C'è già persino chi nel centrodestra sussurra la parola dimissioni, come il vice coordinatore regionale di Fi Giuseppe Castiglione, nel caso in cui le tanto temute e smentite "geometrie variabili" dovessero cambiare gli equilibri nella maggioranza che sostiene il governo.
Le voci di presunti ribaltoni e di riunioni bipartisan, più o meno segrete, come quella a Roma tra alcuni esponenti del Pdl sul 'caso Sicilia', alimentano questo clima aspro, maturato sul riordino e la riforma del sistema sanitario, operazione che tocca molti interessi.
Dopo alcune scaramucce tra Mpa e Udc, ci ha pensato il senatore e vice di Casini, Salvatore Cuffaro, a rompere gli indugi. "Altro che alleanze variabili - sbotta l'ex governatore - Lombardo farebbe bene a governare: Pd e Mpa insieme non raggiungono la maggioranza all'Ars, quindi consiglio a tutti di essere più calmi e riflessivi".
Cuffaro poi rivela: "Con Lombardo non siamo più amici per una sua scelta, ma siamo e restiamo alleati leali". Secca la replica del governatore: "Sono amareggiato dalle parole di Cuffaro; sono convinto che una vera amicizia non finisca mai, nonostante le divergenze politiche".
Poi chiarisce: "Le ipotesi di un ribaltone sono frutto di una fantasia fervida e non di una realtà che non esiste: che poi su un nostro progetto di riforma sanitaria voglia dare il suo consenso l'opposizione non deve scandalizzare nessuno".
Lombardo può fare affidamento su un alleato speciale, Gianfranco Miccichè che lo scorso aprile gli aveva conteso la candidatura a governatore. "Il sostegno a Lombardo non si tocca - ha detto il sottosegretario - sbagliano oggi quelli che nel partito non lo vogliono più governatore".
La posizione di Miccichè, che in questo modo rimarca le distanze dall'asse Schifani-Alfano che guida il partito nell'isola, non è piaciuta al sindaco di Palermo, Diego Cammarata, un tempo fedelissimo del sottosegretario: "Miccichè ha torto nel ritenere che un'azione forte a difesa del Sud possa arrivare facendo sponda a Lombardo che ha deciso di comportarsi più che da presidente di tutti i siciliani da capo di un partito".
15/12/2008
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