Abruzzo, terra di pastori, di pecore belanti e grassocce, di lupi e di agnelli.

Uno, in particolare, si accompagna da tempo al branco famelico dei lupastri e, stranamente, questi non lo sbranano come Natura vorrebbe. Anzi, ne subiscono quasi il fascino... e non solo in quella terra disperata ma in tutto lo stivale.

L'agnello cresce, e s'ingrassa, talmente grosso e brutto e cattivo da diventare quasi un montone da corrida.

I lupacchiotti, al contrario, smagriscono. Gli si contano le ossa. Con la coda fra le gambe vanno a nascondersi fra gli arbusti del bosco più scuro. Non si vedono più...

Molti nella fuga disordinata sono caduti. Anche stanotte uno è rimasto vittima della tagliola; anche se questa è stata innescata solo dopo che i lupi davano segno di scappare.

Ma il montone insiste. Lui, bestia fedele di natura, nonostante la possanza acquisita vuole a tutti i costi ritornare insieme ai lupi, per condividere la loro strada, per guidarli... forse verso terre più sicure.

---- pausa ----

---- riflessione ----

Non sarà che, forse, l'agnel-montone è diventato carnivoro?