Anche se l' impennata di consensi all' IDV in Abruzzo non fa testo, era prevedibile essendo il suo leader un enfant du pays, è indubbio che l' unico partito d' opposizione dato sistematicamente in crescita nei sondaggi effettuati su scala nazionale, sia proprio quello di Di Pietro.
Mentre invece il PD era dato in calo già prima che alcuni suoi esponenti periferici fossero coinvolti in casi di supposto malaffare.
Questo pone il partito di Veltroni di fronte alla scelta se sia utile e saggio continuare nella ricerca del dialogo, almeno sui grandi temi di natura istituzionale, oppure non sia meglio andare al muro contro muro come fa l' ex magistrato.

Su quale via sceglierà il PD dipende anche dall' atteggiamento della maggioranza.
La quale un giorno si e l' altro pure ci chiede di abbandonare Di Pietro, ma poi rifiuta il dialogo o lo sollecita a cose ormai fatte, a decisioni prese.
Eppure lo stesso Berlusconi, nel suo discorso sulla fiducia alla Camera, aveva detto che (...)"Il dialogo può e deve cominciare da subito, non appena il governo sarà nel pieno possesso delle sue attribuzioni, all’indomani del voto di fiducia che vi chiediamo e che ci attendiamo da voi. Nessuno deve sentirsi escluso."(...)Ha mai dato seguito a questo suo proponimento il Premier?
Non mi pare, tutti ricordiamo il "me ne frego" alle offerte di aiuto, pur nel rispetto dei ruoli, avanzate da Veltroni.

Berlusconi sostiene che con chi lo attacca quotidianamente da giornali e tv, non ci può essere alcun confronto.
Qualcuno gli ricordi che il leader dell' opposizione è Veltroni e quindi è con lui che deve eventualmente dialogare. Nessuno gli chiede di farlo con Scalfari, Santoro o la De Gregorio.
Ma le sue sono solo scuse. Il fatto è che è sempre più tentato di dar vita a una sorta di dittatura della maggioranza. Lo si capisce dai numerosi decreti legge e dalle continue richieste di fiducia. Anche se non ve ne sarebbe bisogno, vista la larga maggioranza di cui dispone.
Sacrosanti quindi i richiami, specie da parte di Fini, affinché il parlamento non sia spogliato delle sue prerogative.
Se persino un noto estremista come Bossi ha invitato il Premier ad essere più dialogante, significa che si è passato il segno.

Quindi per tornare al quesito iniziale, dipende anche dall' atteggiamento della maggioranza il tipo di opposizione che farà il PD.
Appurato che il muro contro muro a Di Pietro porta un sacco di consensi, quasi tutti da elettori del Csx, se non si vuole che Veltroni sia tentato di seguire la stessa strada, bisogna offrirgli qualcosa in cambio. Nessun inciucio, naturalmente. Solo il riconoscimento del ruolo e delle prerogative dell' opposizione.
A Silvio la scelta. Sta a lui decidere se averne una che all' occorrenza dia una mano, oppure una che faccia ostruzionismo su tutto.

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