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    i liberalsocialisti in abruzzo
    Pompizi (Liberal Socialisti Abruzzo):"Ecco perchè appoggiamo Chiodi" sabato 08 novembre 2008 Secondo il corrdinatore provinciale dei Liberal Socialisti - Abruzzo, Alberto Pompizi il "compagno commissario" Labellarte, avrebbe giustificato il fallimento del suo operato in Abruzzo, "raccontando menzogne".
    "Fa specie prendere atto - prosegue Pompizi - che un dirigente nazionale del Partitodebba ricorrere a questi espedienti per conservarsi un ruolo.
    I socialisti abruzzesi hanno, con forza e nella stragrande maggioranza insistito sulla impossibilità di fare una alleanza col P.D. abruzzese, per quello che era successo e per i rapporti attuali esistenti nel centro-sinistra. Il segretario regionale Nicola Di Marco, ed il gruppo dirigente regionale che collaborava con lui, hanno lavorato fino in fondo per una soluzione unitaria ed autonoma : andare alle elezioni in piena autonomia, con la consapevolezza che l'unità del partito era cosa preziosa da non disperdere e garanzia necessaria per eleggere un nostro Consigliere Regionale.
    Ma questa soluzione non andava bene ai "compagni" iscritti nel libro paga del P.D. che [...] non si preoccuano di liquidare il partito socialista in Abruzzo facendolo scomparire del tutto dalla scena politica. Di fronte a questo quadro è arrivato, senza motivazioni politiche, il commissariamento della Federazione Regionale e Provinciale di Teramo perché c'era il rifiuto all'accordo imposto col P.D..
    Insieme al commissariamento si è voluto imporre il sostegno al candidato presidente dell'I.d.V. di Di Pietro. Per i socialisti questo è davvero troppo! Se il gruppo dirigente nazionale del partito potrà essere contento nel vedere cancellata anche dal parlamento regionale la presenza socialista, per favorire una annessione coatta al P.D., il direttivo unitario della federazione di Teramo, a larghissima maggioranza, si autosospende dal partito e per il bene dell'Abruzzo invita a votare il candidato presidente Gianni Chiodi e a sostenere i candidati della lista del garofano "Liberal Socialisti - Abruzzo".
    Ed il ruolo del ns. Segretario Nazionale Riccardo Nencini pur se investito del problema dal sottoscritto, ha preferito fare il "Ponzio Pilato" e, l'Abruzzo, vicinissimo alla sede nazionale del Partito Socialista, si allontana sempre di più. Spero che sia solo l'Abruzzo".


    http://www.essepicomunicazioni.it/in...7346&Itemid=28

  2. #2
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    Una equivoca lista'liberalsocialista', alleata con il centro-destra, alle prossime elezioni regionali in Abruzzo

    4 novembre 2008.
    Alle prossime elezioni regionali in Abruzzo, anticipate per le vicende giudiziarie del suo presidente ex socialista, poi PD, Del Turco (esponente tipico della 'confusione socialista', che ha portato allo sbando, con la 'tragedia comunista', i destini della 'vera libera sinistra italiana' in questo caro, tragico, confuso, sbandato paese), si presenta un'equivoca lista 'liberalsocialista' in appoggio al candidato del centro-destra.

    Le forze di questo centro-destra italiano, colmo zeppo di trasformisti di tutte le risme, di post-fascisti e secessionisti di tutte le forme, è stato ed è capace di riciclare tutti i personaggi più equivoci e di portare confusione ideologica, come è nella sua storia ed eredità post-fascista e qualunquista.

    Il liberalsocialismo è un nobile filone politico e culturale italiano, che è stato, è e sarà solo a sinistra, anche se di una 'sinistra libera', estranea per storia e valori ad ogni collegamento con la cosiddetta sinistra di origine socialista e comunista marxista, leninista, stalinista o corrotta e traditrice.

    Questi sedicenti 'liberalsocialisti' di destra abruzzessi o imbeccati da qualche centrale romana non hanno niente a che vedere con posizioni liberalsocialista di origine risorgimentale (es. Pisacane), di spirito vero internazionalista e con le posizioni di un Salvemini, di un Francesco Saverio Merlino, di Carlo e Nello Rosselli, di Giustizia e Libertà, di Calogero e Capitini, del Partito d'Azione, di Unità Popolare, dei tanti testimoni e anche Martiri, ad opera di assassini e traditori, che sono alle origini di forze di 'questo' centro destra.

    Si denuncia pubblicamente questo equivoco e questo capovolgimento della memoria e si invitano i cittadini abruzzesi a trarne il dovuto insegnamento e le dovute conseguenze sul piano delle scelte elettorali.

    Si prende atto ancora una volta con amarezza degli effetti nefasti del tragico ritardo da parte specialmente 'socialista' onesta e sincera (non si parla degli opportunisti e dei vili per interesse) di fare i conti finalmente a sinistra con il liberalismo, con l'assunzione formale di una denominazione 'liberalsocialista' e 'socialista liberale' di 'sinistra'.

    Tutto questo ha pesato e pesa ancora sui destini di questa povera, sbandata sinistra italiana.
    http://www.liberalsocialisti.org/art...d_articol=1475

  3. #3
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    www.liberalsocialisti.org/ news/ Confusioni 'socialiste. De Michelis appoggia la lista cosiddetta'liberalsocialista' nello schieramento di centro-destra alle elezioni regionali in Abruzzo
    Confusioni 'socialiste. De Michelis appoggia la lista cosiddetta'liberalsocialista' nello schieramento di centro-destra alle elezioni regionali in Abruzzo


    28 novembre 2008.
    La confusione 'socialista' ha raggiunto il massimo, senza che vi siano state reazioni minime di sdegno, di espulsione, di prese di distanza di organi e personalità del Partito Socialista.

    Il famigerato De Michelis, che doveva già ritirarsi a vita privata da tempo, dopo la sua vita politica tumultuosa e non coerente con la storia di un partito che ha conosciuto tantissimi disinteressati e martiri, pur facendo parte della direzione di un Partito Socialista, formalmente collocato nell'area del centro-sinistra e che appoggia formalmente in Abruzzo il candidato di centro-sinistra con una sua lista, ha espresso il suo sostegno alla cosiddetta lista 'liberalsocialista'(vedi la news specifica), che appoggia il candidato di centro-destra.

  4. #4
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    Del Bue: mai più alleanze con i dipietristi - Ciucchi: i socialisti abruzzesi mandino dolcetti di Natale a De Michelis
    ABRUZZO. PRIME REAZIONI NEL PARTITO
    martedì 16 dicembre 2008
    Di diverso segno le prime reazioni all'interno del partito dopo l'esito delle elzioni regionali in Abruzzo.
    Mauro Del Bue, della Segreteria nazionale afferma: "Non ho aspettato i risultati elettorali dell’Abruzzo, poco edificanti, come del resto era prevedibile, per manifestare il mio dissenso sulla collocazione assunta dal partito nelle elezioni regionali d’Abruzzo. Con un candidato a presidente di Di Pietro, ancorchè persona civile e simpatica -prosegue Del Bue - che personalmente ho conosciuto alla Camera, non si va da nessuna parte. Propongo che d’ora in avanti nessuna alleanza vada codificata tra noi l’Italia dei valori. Nessun alleanza- sottolinea il dirigente socialista- né con un dipietrista capolista né con un dipietrista in lista. Avevo proposto per l’Abruzzo un’alleanza con l’Udc che avrebbe evitato la scissione dei socialisti, che in due liste opposte hanno raccolto il 3% e potevano eleggere quasi due consiglieri e che invece -osserva Del Bue - separati, non hanno eletto nessuno. Per il Pd vale la legge del chi la fa l’aspetti. Chi di Di Pietro ferisce di Di Pietro perisce. -conclude Del Bue - E oggi Veltroni deve solo recitare il mea culpa. Lui ha partorito Di Pietro, voltando le spalle ai socialisti, con le elezioni dell’aprile scorso ed è vittima proprio della sua creatura. Non provo particolare dolore."
    Per Pieraldo Ciucchi, della Direzione del partito e Segretario regionale della Toscana,
    "La sfida del ‘primum vivere’ del socialismo abruzzese è stata assunta ancora una volta nel segno della divisione: Partito Socialista 1,73%, Liberalsocialisti 1,42%, il Ps che non elegge un consigliere per 570 voti. Con chi rifarsela ora?- si domanda Ciucchi - I Liberalsocialisti con chi li ha illusi che avrebbero avuto un posto nel listino maggioritario del centrodestra, in virtù del quale hanno abboccato ad entrare in quella coalizione; quelli del Ps con un dirigente del loro stesso partito che ha fatto non solo l’illusionista ma anche campagna elettorale per i socialisti che stavano dalla parte di Chiodi.
    Dato che siamo a Natale, tutti i socialisti abruzzesi inviino a Gianni De Michelis dei dolcetti- ironizza Ciucchi - per ringraziarlo del capolavoro politico che ha combinato anche in questa circostanza. Nel biglietto di auguri gli sottolineino, magari, che un dirigente politico di rango è tale se contribuisce alla crescita del proprio partito, mentre non lo è - conclude il Segertario della Toscana -se ogni volta che si muove alimenta solo divisioni e non coglie nessuno degli obiettivi che si prefigge.

  5. #5
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    L'Aquila, liberal-socialisti aderiscono a DCA 11 febbraio 2008
    Il gruppo liberal socialista capeggiato dal consigliere comunale dell’Aquila, Pierluigi Tancredi (foto), ha aderito alla Democrazia cristiana per le Autonomie, di Giampiero Catone. Ho voluto insieme ai tanti amici – ha dichiarato Tancredi - aderire alla Dca per compiere, con essa, il traghettamento verso il Partito delle libertà, scelta non casuale ma dettata dalla presenza di un leader politico come l’onorevole Giampiero Catone, tra i pochi in Abruzzo che dedica vera attenzione al territorio. Siamo certi che con il nostro modesto contributo all’interno della Dca, iniziando dal Comune dell’Aquila, che così raddoppia la sua presenza in consiglio comunale, possa creare le condizioni per dare le adeguate risposte alla cittadinanza, conclude Tancredi.

  6. #6
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    Roccaforte del Presidente Il Capoluogo e il suo circondario si confermano la base del successo elettorale di Gianni Chiodi. Anche i suoi ex assessori e consiglieri trionfano

    TERAMO e provincia


    Fabio Capolla
    TERAMO «Un risultato elettorale importante, sperato, fortemente voluto. una nuova pagina per la Regione Abruzzo». queste le prime parole di Gianni Chiodi dopo aver avuto la sicurezza della sua elezione a Presidente della Regione.


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    E Proprio Teramo è stato punto di partenza prima e punto di forza poi. Un risultato al di sopra di ogni ragionevole dubbio lo consacra come politico più amato dai teramani. Sono stati anche quelli di centrosinistra che lo hanno sostenuto. Tanto che il divario tra i voti presi da Chiodi e i voti presi dalla coalizione è molto alto. Ma le sorprese sono state tante. Nessuno avrebbe mai scommesso sul numero dei voti presi dall'ex assessore alla pubblica istruzione Paolo Gatti. Paolo Gatti a tre quarti dello spoglio aveva già superato i duemila voti di preferenza, più del doppio del secondo in graduatoria, Lanfranco Venturoni, e quasi il quadruplo del terzo, Giandonato Morra. Buona anche la prestazione elettorale di Massimo Vitelli nella lista di Berlusconi presidente. Nel Pd buono il risultato dell'ex sindaco Angelo Sperandio, che però ha dovuto subire la concorrenza di Giuseppe Di Luca, segnale che le guerre interne al Pd non si sono sopite e che questo dualismo e questa voglia di egemonia da parte degli uomini di Tommaso Ginoble, continua. Una guerra interna che porta però molti ad abbandonare le urne. In città nell'Italia dei Valori un testa a testa tra Augusto Di Stanislao e Cecè D'Alessandro. Anche in questo caso presenti esponenti di due correnti diverse in città, una parte degli ex Democratici, l'altra dei diessini che hanno seguito Di Stanislao nella sua trasmigrazione politica. Scarso il risultato della lista civica "Rialzati Abruzzo" dove, in città, è emerso tra tutti Emiliano Laraia. «Il primo impegno è quello di recuperare il non voto, ridare fiducia agli elettori», ha commentato Giandonato Morra, presidente provinciale di Alleanza nazionale e assessore in pectore dopo la benedizione, in campagna elettorale, del sindaco di Roma Gianni Alemanno. «Purtroppo anche il rinvio del voto non ha giovato sulla presenza alle urne. Basti pensare a tutti quei paesi di montagna dove i residenti vivono altrove. Avevano programmato un ritorno a fine novembre e uno per le feste di Natale, dovendone cancellare uno, hanno tolto quello del voto».
    Buona l'affermazione dell'Udc in città. Un segno che il valore e l'affetto che circondano Lino Silvino sono ancora sensibilmente tangibili. Il candidato di punta era Dodo Di Sabatino che ha concrete possibilità di vedere aprirsi la possibilità di un posto in consiglio regionale. Difficile al momento capire se la lista di Berlusconi prenderà quattro seggi, tre al momento in provincia sarebbero sicuri. Non c'è il secondo per il Pd che ne avrebbe uno come l'Italia dei Valori. Questione di resti per gli altri disponibili, con l'Udc favorito rispetto a tutte le altre liste. Pur con un risultato elettorale poco confrotante per La Destra, è stato buono quello personale di Luisa Regimenti. Compatta Rifondazione su Filippo Torretta, un lavoro più di squadra per i Liberal Socialisti Abruzzo.

  7. #7
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    Grande successo al Circus di Pescara per la presentazione dei candidati al Consiglio regionale 08 novembre 2008 Pescara - “Gli abruzzesi sono persone oneste e generose che vogliono lavorare sodo e far sacrifici per le generazioni future. Qui, stamane, c’è un popolo che ama l’Abruzzo e può cambiarlo. E dobbiamo agire ora. Oggi e non domani. Questo è il nostro tempo, è il tempo della fierezza degli abruzzesi, è il tempo di una nuova classe dirigente”. Con queste parole il candidato del Pdl alla presidenza della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ha salutato questa mattina (sabato 8 novembre) a Pescara i numerosi cittadini, arrivati da tutto l’Abruzzo (tanto da riempire il Teatro Circus), per conoscere i candidati al consiglio regionale nelle quattro liste che sostengono l’ex sindaco di Teramo (Popolo della Libertà, della lista civica Rialzati Abruzzo! con Chiodi Presidente – Abruzzo Futuro, del Movimento per l’Autonomia Abruzzo e dei Liberal Socialisti Abruzzo). In circa un’ora Gianni Chiodi, interrotto più volte dai calorosi applausi del pubblico, ha tracciato le linee guida del suo programma, e soprattutto non ha mancato di rimarcare alcuni aspetti della politica.

    GIANNI CHIODI: “La nostra rispetta gli avversari politica”

    “Intendo altresì rivolgermi all’On. Costantini, all’On. De Laurentis, all’On. Buontempo e a Ilaria Del Biondo e ai loro supporter. Nei prossimi giorni ci confronteremo spesso, forse ci confronteremo aspramente, perché ci sono grandi differenze tra di noi. Ma dovete sapere che avete il mio rispetto. La nostra cultura- quella del centrodestra – rispetta gli avversari politici; non è così per la cultura della sinistra che, da sempre, li denigra ed offende. Io, noi, invece, vi rispettiamo. Tra le tante cose che ci differenziano, ce ne sono anche alcune che ci uniscono. Abbiamo valori comuni: tutti e cinque pensiamo che gli uomini e le donne sono stati creati per essere liberi, che sono depositari di diritti naturali inviolabili, che sono uguali e devono avere uguali opportunità. Ma caro Costantini, non ci si può presentare un giorno nelle vesti di abili navigatori della politica fallimentare del centrosinistra regionale e il giorno appresso in quelle di paladini di cambiamento. Non si può partecipare a pieno titolo nelle maggioranze di governo regionale (ma anche di Pescara), e al tempo stesso presentarsi come il leader più giusto per tracciare una rotta nuova e migliore per l’Abruzzo”.

    GIANNI CHIODI: “Costantini occulta i suoi alleati”.

    “Dai discorsi del candidato di centrosinistra, sembra che il PD – che presenta gli stessi protagonisti della fallimentare gestione politica – non esista. Non parla mai dei partiti alleati, dice di essersi alleato non con partiti ma con persone. Mi verrebbe da chiedergli se Paolini & Company glieli ha dati qualcuno o se, per caso, li abbia incontrati al mercato e reclutati. Costantini occulta i suoi alleati, ma si occulta qualcuno di cui ci si vergogna o al quale si reputa sconveniente essere accomunati. Ma… non si possono prendere le distanze in piazza e poi fare comunella davanti al caminetto. Questo atteggiamento è politicamente ipocrita. Il tentativo di prendere le distanze dai protagonisti di una fase politica evidentemente vergognosa e fallimentare ma, nel contempo, allearsi con loro, è atteggiamento di stregoneria politica, degna di una grande famiglia infingarda, che denota la considerazione che costoro hanno dell’intelligenza degli abruzzesi. Voler stipulare un patto con gli abruzzesi ma prenderli in giro ancora prima di sottoscriverlo. E’ degno del peggiore imbonitore politico. E’ su queste basi che vogliono costruire un patto di fiducia con gli abruzzesi? E’ questo il loro modello di Governo? E’ questo il modello di Governo di Costantini? E’ morale politicamente tutto questo? E’ etico tutto questo? Per questo dobbiamo assistere anche a questo. L’On. Di Pietro ed il suo alfiere che ritengono di essere i pontefici massimi, i depositari assoluti ed esclusivi dell’etica politica e della legalità, i soli custodi della legge. Ma il custode della legge è la legge stessa. Di Pietro e il suo alfiere hanno la pretesa di attribuirsi un effetto palingenetico e cioè, tutti quelli che vanno con loro diventano “puri”. Insomma Di Pietro pensa di essere come quella saponetta della pubblicità di un tempo: tutto ciò che toccava si purificava. Ma Di Pietro non vede che il suo partito, è un refugium peccatorum, un luogo di transumanza politica degli scontenti. Anche il suo alfiere vi è approdato per ripicca ad una mancata candidatura da parte del suo partito di provenienza solo dopo aver negoziato una candidatura sostitutiva di quella negata”.

    GIANNI CHIODI: “L’Abruzzo ha bisogno di costruire”

    “L’Abruzzo ha bisogno di costruire. Costruire un sistema sanitario di qualità, assicurare trasparenza ai processi amministrativi, attuare una reale sussidiarietà, ridurre i costi della politica (soprattutto quelli maggiori che attendono all’incapacità decisionale e quindi alle mancate realizzazioni), rifondare la politica dei trasporti e delle infrastrutture per rilanciare l’economia, sviluppare il turismo e tutelare l’agricoltura e l’artigianato, riformare gli enti strumentali della regione, proteggere e migliorare il sistema idrico integrato e quello della gestione dei rifiuti e tante altre cose ancora”.

    GIANNI CHIODI: “Voglio stare dalla parte dei cittadini ed agire per un futuro migliore”.

    “Molti abruzzesi oggi sono preoccupati per la stabilità del loro posto di lavoro o sono addirittura impegnati a cercarne uno, o stanno lottando per arrivare a fine mese. Quello che chiedono alle istituzioni politiche ed in particolare al governo regionale è di stare dalla loro parte e non di essere di intralcio. Di ascoltarli ed essere loro vicini con umiltà e non con l’arroganza del potente di turno. Ed è questo quello che intendo fare: stare dalla loro parte ed agire per un futuro migliore e costruire una casa comune: LA CASA ABRUZZO”.

    GIANNI CHIODI: “Meritocrazia significa anche che il welfare state deve essere concepito per aiutare chi veramente è più debole”

    “Dovremo darci delle priorità. Dovremo prendere decisioni difficili. E benché l’Ente Regione possa avere un ruolo cruciale nel favorire i cambiamenti necessari, è chiaro che non basteranno più fondi pubblici e programmi a portarci là dove dobbiamo arrivare. Ciascuno di noi, nel suo piccolo, dovrà accettare di instillare un’etica nuova nei nostri figli, e nuovi valori: in primis quello della meritocrazia per adattarsi ad una società che non potrà mai più essere quella assistenziale. Meritocrazia significa anche che il welfare state deve essere concepito per aiutare chi veramente è più debole sradicando privilegi e forme di assistenzialismo diffuse e costose che, peraltro, sottraggono risorse a chi ne avrebbe più diritto e bisogno”.

    GIANNI CHIODI: “Il presidente Berlusconi mi ha sollecitato affinché l’Abruzzo diventi un laboratorio del PDL”.

    “Il presidente Berlusconi mi ha sollecitato affinché l’Abruzzo diventi un laboratorio del PDL, del grande partito dei moderati alternativo alla sinistra. Un laboratorio politico e di buon governo. Ebbene diciamolo in cosa crediamo. Prima di tutto in tasse più basse, nel recupero del principio dell’autorità (come baluardo dei più deboli), nella libertà dell’uomo. Noi crediamo nel lavoro, e dobbiamo smetterla di parlare del lavoro solo in termini di alienazione come per tanti anni la cultura della sinistra ha propugnato. Crediamo nell’etica del lavoro, nella sua nobiltà perché, tra l’altro, è il lavoro che crea la crescita economica e non il contrario. Ciò significa che bisogna lavorare di più e non di meno. Noi crediamo da sempre – e non da qualche anno –nella meritocrazia. Crediamo nella cultura della vita, nella responsabilità personale ed individuale. Crediamo nel valore della famiglia. Crediamo in una Regione che liberi la creatività e l’iniziativa degli abruzzesi e che non la opprima con una burocrazia asfissiante. Crediamo nell’uso oculato delle risorse finanziarie che i cittadini ci mettono a disposizione e vogliamo ridurre la spesa perché aumentarla significa mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Crediamo in una politica che faccia prevalere il buonsenso sull’ideologia; il parlare chiaro sulla propaganda. E difficile tutto ciò? Certo che è difficile! Ma tutti insieme dobbiamo farlo. Dobbiamo alzarci, anzi rialziamoci. Non rassegniamoci al declino, non perdiamo la speranza che si possa risalire e che una classe dirigente sia in grado di farlo. Gli abruzzesi sono persone oneste e generose che vogliono lavorare sodo e fare sacrifici per le generazioni future. Qui, stamane, c’è un popolo che ama l’Abruzzo e può cambiarlo. E dobbiamo agire ora. Oggi e non domani. Questo è il nostro tempo, è il tempo della fierezza degli abruzzesi, è il tempo di una nuova classe dirigente”.

  8. #8
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    Liberalsocialisti

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    Il movimento dei Liberalsocialisti è nato negli anni Novanta in Sicilia.
    Il suo presidente e fondatore è stato l'esponente socialista Salvo Andò e vi hanno aderito numerose personalità del PSI siciliano, fra cui Filippo Fiorino.
    Ha partecipato alle elezioni regionali del 2001 eleggendo un deputato all'Assemblea Regionale Siciliana.
    Nel novembre 2003, il congresso del movimento, tenutosi ad Enna, ha deliberato la confluenza nei Socialisti Democratici Italiani.
    Una lista con identica denominazione ha partecipato alle elezioni regionali in Abruzzo del 2008, dove si è alleato con il candidato presidente del Popolo delle Libertà Giovanni Chiodi.
    Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Liberalsocialisti"

  9. #9
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    il comune in cui più si è sentita la scissione è stato il comune di teramo. Ho letto che a gravina ci sarà un'alleanza PS-PDL

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da DanieleP.92 Visualizza Messaggio
    il comune in cui più si è sentita la scissione è stato il comune di teramo. Ho letto che a gravina ci sarà un'alleanza PS-PDL
    non saprei gravina che e' in puglia
    in abruzzo e' stato coinvolto un leader teramano
    ma sono questioni anche molto locali

 

 
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