All'inizio era Ferdinando Adornato e la Fondazione Liberal. Il proposito manifesto quello di creare un ponte tra la cultura cattolica e quella liberale. Gran sacerdote il teocon americano Michael Novak. Spettatori interessati: ex liberali, ex democratici, ex socialisti, ex diccì, bisognosi di una cultura politica nel circus mediatico berlusconiano.
Il progetto di un partito di centrodestra cattolico e liberale, a cui ha lavorato pazientemente il buon Adornato, è fallito per la voglia matta di Re Silvio di rompere con l'infido alleato UDC. Al suo posto è nato il PDL (leggi: FI + AN) che si regge unicamente sul carisma berlusconiano e destinato probabilmente ad implodere quando il Cav. lascerà finalmente la politica.
Tuttavia, nel terreno arido della cultura non di sinistra, se si eccettuano le fantasie comunitariste di Veneziani, il progetto cattolico-liberale o teo-lib è riuscito a crescere autonomamente e trasversalmente, come dimostrano i casi editoriali di Pera, Quagliarello, Fallaci, Tremonti, Ratzinger e, last but not least, Magdi Cristiano Allam.
Nessuno di costoro si dice conservatore o di destra. La destra per loro è reazionaria, oscurantista, autoritaria, liberista e illiberale… Pochi di loro simpatizzano apertamente per i Repubblicani USA o per i Tories britannici. Si guarda piuttosto al popolarismo e ancor di più agli esponenti del riformismo trasversale quali un Tony Blair o un Nicolas Sarkozy.
Questo gruppo, che costituisce in Italia oggi l’opposizione più consapevole al liberalism laicista, al multiculturalismo, al relativismo morale e al nichilismo filosofico, vorrebbe essere invece il punto d'incontro tra il cattolicesimo democratico e il liberalismo whig, tra Tommaso d'Aquino e John Locke.
Quella teo-lib è una cultura fortemente progressista, riformista, egualitarista e cosmopolita, perciò liberale e socialista, che non ha alcuna nostalgia per la tradizione burkeana, è intimamente ostile a tutte le disuguaglianze (sociali ed economiche), e si ritrova suo malgrado al centrodestra, spinta in tal senso dalla deriva pacifista, laicista e multiculturalista della sinistra.
Ideologicamente i teo-lib costituiscono un centro-sinistra battagliero che è particolarmente affine al neo-conservatorismo americano: conservatore riguardo la cultura, liberale in politica e socialista in economia.
E' paradossale e degno di nota che quest'area cattolico-liberale sia quanto più di destra esprima oggi la politica italiana, caratterizzata da tante false destre che è praticamente impossibile enumerarle tutte.
Gli Storace, i Fiore, i Romagnoli, per non parlare di Gianfranco Fini, sono nient'altro che specchietti per allodole, scorie missine alla ricerca di un'impossibile identità, che verranno spazzate via dal prossimo ricambio generazionale. Certamente più incisivi di loro nel contrastare le sinistre sono quelli che si affollano al centro: Berlusconi, un liberale che non disdegna l'amicizia dei socialisti; il federalista populista Bossi; il moderato Casini; e per ultimo il fondamentalista (si fa per dire) Magdi Cristiano Allam...
E la Destra? Non cercatela più, perchè ha smesso di esistere da un pezzo. Che Iddio l'abbia in gloria.