IL PRESIDENTE DELL'ANM COMMENTA LE DICHIARAZIONI DEL PREMIER BERLUSCONI

Palamara: serve altro
Il pm-poliziotto è un errore


«Intercettazioni indispensabili contro corruzione e concussione. Piuttosto facciano norme accelera-processi»

Il presidente dell'Anm Luca Palamara (Imagoeconomica) ROMA — «Assolutamente no». È questa la risposta dei magistrati all'annuncio del premier Silvio Berlusconi di voler limitare le intercettazioni anche per i reati della pubblica amministrazione. Luca Palamara, presidente dell'Anm, avverte: «Lo vediamo su tutte le cronache. Ciò di cui bisogna preoccuparsi ora è trovare soluzioni contro la corruzione e la concussione. Non spuntare le armi ai magistrati nell'accertamento di questi reati».
È un no pregiudiziale?
«No. È basato sulla considerazione tecnica che così si limita oltremodo la possibilità di scoprire gravi reati. Se non ci fossero state le intercettazioni non si sarebbero mai scoperte le tangentopoli nella sanità: da quelle di Lady Asl agli appalti alle Molinette. E così via».
Berlusconi ha annunciato per gennaio il varo della riforma della giustizia che avrà come cardine la separazione degli ordini.

«Le uniche riforme che accelererebbero i processi non si fanno: la depenalizzazione dei reati, l'informatizzazione dei processi, la semplificazione dei riti civili e la revisione delle circoscrizioni. E invece si punta alla separazione delle carriere che al posto dell'attuale pm-giudice ci riporterebbe a un pm-poliziotto inevitabilmente alle dipendenze dell'esecutivo».
Perché non volete cambiare il rapporto tra pm e polizia giudiziaria?
«Perché funziona. Non si vede perché limitare il pm a muoversi solo sulla notizia portata dalla polizia giudiziaria. Si parla di nuovo ma si ripropone il vecchio schema. Così nelle intercettazioni: non va difeso l'abuso, ma l'uso è indispensabile».
Un terzo dei cittadini, per un sondaggio del «Corriere» (pubblicato sotto), ha perso fiducia nella magistratura.
«I magistrati sono sotto attacco di politici e media e i sondaggi ne risentono. Il problema è la disinformazione. Anche se è vero che i cittadini tutto vogliono da un giudice meno che trame e conflitti. Ed è giusto che chi ha sbagliato paghi per quella pagina nera».
Una pagina di guerra tra protagonismi o tra magistrati fedeli e collusi?
«Questo deve essere accertato nelle sedi giudiziarie e disciplinari. Nel frattempo non si può presentare la patologia come fenomeno. E tantomeno giustificare con questo riforme che non aiuterebbero i processi».
Virginia Piccolillo
21 dicembre 2008

http://www.corriere.it/politica/08_d...4f02aabc.shtml