Ogni tanto la chiesa tira fuori dal mazzo un papa che (probabilmente senza che neanche i vertici che lo hanno eletto se lo aspettassero) parla da essere umano agli esseri umani come papa Giovanni Paolo II, e parla chiaro. Spesso invece viene eletto un teologo intransigente che in tempi di benessere, informazione e cultura molto più diffuse che in passato non può parlare come vorrebbe e come forse dovrebbe. Ed ecco che per giustificare ad esempio il no alla depenalizzazione dell'omosessualità si inventano strampalate teorie sulla discriminazione dei paesi che, poverini, intendono uccidere i gay, o si negano i diritti dei portatori di handicap se non si aggiunge un divieto di aborto ma cercando di sosterenere altre strampalate teorie.Da Repubblica.it
[...]Il pontefice non ha risparmiato critiche neanche sulle tendenze attuali definite come 'gender'. "Non è l'uomo che decide, è Dio che decide chi è uomo e chi è donna". "Ciò che spesso viene espresso ed inteso con il termine 'gender' - dice Benedetto XVI - si risolve in definitiva nell'autoemancipazione dell'uomo dal creato e dal creatore. L'uomo vuole farsi da solo e disporre sempre ed esclusivamente da solo ciò che lo riguarda. Ma in questo modo - sottolinea il Papa - vive contro la verità, vive contro lo spirito creatore".
(22 dicembre 2008)
http://www.repubblica.it/2008/12/sez...a-popstar.html
A volte per fortuna però anche un Ratzinger si stanca di fare il doppio gioco e dice le cose chiare come stanno, ricordandoci che non esiste principio di libertà o democrazia che possa essere conciliabile con la dottrina ecclesiastica, che è per sua natura pastore di greggi pescatrice di uomini (mai metafore e similitudini furono più azzeccate nella storia dell'uomo!), dunque il pastore comanda, le pecore seguono belanti e obbediscono, il pescatore pesca, gli uomini abboccano all'amo e si fanno catturare. Le dottrine ecclesiastiche sono assolute, il papa è un monarca e siccome uno più uno fa due, gli altri sono sudditi e chi non lo è va perseguito, quali che siano le maggioranze.
Così oggi leggiamo che il papa dice a chiare lettere che non è diritto dell'uomo avere la libertà di scelta, la libertà di formarsi per quello che sente di essere, la libertà di scegliere sulla sua propria vita o morte, la libertà sul proprio corpo e la propria gravidanza: l'uomo infatti vuole "farsi da solo" ed "autoemanciparsi": peccati gravissimi, colpe eccezionali, visto che in realtà l'uomo è di proprietà di Dio, vale a dire, guardacaso, della chiesa: giusto per comodità. Chi non crede in dio non ha il diritto di farlo, chi crede in un dio diverso neppure, chi crede in uno stesso dio neppure, chi non crede in cristo neppure e chi credesse pure in cristo ma non nella chiesa neppure: l'uomo infatti non può emanciparsi e farsi da solo, ma deve essere ciò che dio vuole, e cioè ciò che chiesa vuole.
Ancora una volta si conferma come l'indottrinamento religioso e in special modo cattolico apostolico romano equivalga ad un indottrinamento alla giustificazione della dittatura e all'amore per essa, contro il relativismo ed il personalismo liberale che sono alla base di ogni democrazia.