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  1. #1
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    Predefinito Indro Montanelli: "Nostradamus" della Lega

    Ho letto, casualmente, una lettera che Montanelli scrisse ad un lettore della provincia di Varese nella rubrica "Le Stanze", datata 29 Ottobre 1997. Quello che è accaduto è quanto il vecchio Indro sperava (ma sapeva che era speranza vana) non accadesse.

    "Caro Barrucci,
    Il suo fax è giunto appena prima delle notifiche a comparire al vertice leghista (sull'opportunità politica delle quali, le dirò, nutro qualche dubbio). Propongo perciò di accantonare la questione giudiziaria e concentrarci su quanto è accaduto domenica. Lascio a Lei la conta dei gazebo che, se ho capito bene, sono la versione lusso delle gabine elettorali con cui Umberto Bossi aveva iniziato l'attività. Lascio a Lei la conta, dicevo, ma non sono stupito dai numeri che Lei cita. Tutto, nelle recenti elezioni padane, faceva a pugni con la logica e con la matematica: dalle modalità di voto all'affollamento delle lista (prova inequivocabile che i padani sono italiani), dalla ovvia parzialità degli scrutatori ai sondaggi personali di Bossi, da cui i fedeli, come maghimerlini, estrapolavano i dati sull'affluenza.
    E' importante, tutto questo? No. Non lo è per me nèper Lei, che sappiamo cosa è accaduto. E non lo è per i leghisti d.o.c. secondo cui qualunque cosa propone il capo è Vangelo. Se Bossi decide di andare in Bicamerale, applaudono. Se decide di abbandonare la Bicamerale, esultano. Se va con Berlusconi, assentono. Se lascia Berlusconi, approvano. E se un giorno si sveglia e cambia i confini della Padania, accettano i nuovi confini. Tempo fa, rispondendo ad un lettore, scrissi che i leghisti sono pronti a inneggiare anche all'annessione della Yakuzia, e non solo perchè non sanno dove sta. Arrivarono molte lettere indispettite. Ma nessuna contro l'annessione della Yakuzia.
    Cosa pensare, dunque, di Umberto Bossi? L'ho già scritto altre volte: trattasi di un cavernicolo geniale, popolare tra i cavernicoli. Molti di costoro -sia chiaro- sono brave persone, grandi lavoratori, ottimi padri di famiglia. Ma di politica capiscono poco. A differenza di Bossi, il quale ha capito che su quell'ignoranza può costruire i suoi castelli, mischiando proteste sacrosante e bufale colossali, adunate parastoriche e scampagnate domenicali, che una volta si chiamano marcia sul fiume, l'altra referendum padano, l'altra ancora giornata dei gazebo.Attento, Barrucci. Io non detesto Bossi. Anzi, lo trovo simpatico. Ma sono convinto che non può continuare a raccontar favole e metter su elezioni che non stanno in piedi. Da Bossi, che è furbo e ha molto (sebbene disordinatamente) seminato, ora mi aspetto che passi al raccolto. Che non è la secessione, alla quale non crede nemmeno lui. Ma una robustissima autonomia regionale, come quella che esiste in altri Stati occidentali.
    Saprà cambiare marcia, Umberto Bossi? Per ora viaggia in folle, campando sugli errori altrui (pensi alle mancate promesse governative in materia di federalismo). Presto però il capo della Lega dovrà darsi da fare. Non so se ne sarà capace. Piuttosto che imboccare strade nuove e rischiose, i leader politici spesso preferiscono appassire insieme con i loro partiti. Ci sarà sempre qualcuno che, ogni mattina, gli dirà Buongiorno, Signor Segretario! ; e loro saranno felici.
    Ecco: mi auguro che Bossi ci risparmi questo spettacolo. Non lo dico per lui. Lo dico per noi."

    INDRO MONTANELLI

  2. #2
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    Predefinito

    Mah,
    non credo che i leghisti siano dei cavernicoli. Negli anni 90' molti voti alla Lega provenivano da ex elettori democristieni delusi.
    La lega è evoluta anche politicamente e il suo elettorato, crescendo, si à modificato (andando ad attingere, ultimamente, anche al serbatoio elettorale della sinistra).
    La rappresentazione che ne fa Montanelli è presuntosa (Montanelli rilascia patenti di "capacità di comprensione politica"), poco rispettosa di un sistema democratico (in cui tutti hanno uguale diritto di esprimere le loro idee) e pregna di uno snobbismo presuntuoso/razzista che ricorda quello dei "radical chic" di sinistra (alcune persone "capiscono" più di altre, "ci sono persone di livello alto e persone << geneticamente>> inferiori).
    Per quanto mi riguarda: se la Lega non lascerà passare le "riforme" berlusconiane su intercettazioni e magistratura (che porrebbero i cittadini alla mercè di criminali e potenti) continuerò a votarla. Altrimenti no.
    In ogni caso forza italia non avrà più il mio voto: voto un partito che si professa anticomunista e liberista e mi ritrovo ammortizzatori sociali, zero provvedimenti finalizzati a rilanciare l'occupazione privata e provvedimenti che lasciano campo libero a mafie (mafia = miseria, sottosviluppo e zero concorrenza) e capitalisti incapaci. Con progetti di "riforma" finalizzati solo a lasciare imbrogliare capitalisti e mafiosi a danno delle persone per bene.
    Come uscire con una donna bellissima e poi scoprire che è un trans.

  3. #3
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    Predefinito

    Montanelli è stato sempre un falso oppositore della classe politica al potere
    ed un assoluto ed acritico difensore dell'unità; in sostanza quei rozzi di leghisti gli stavano portando via sotto il naso il giocattolo, il teatrino con i pulcinella ed il pulcinellaio.
    In realtà non aveva capito un beato ca*o se non il fatto che le sue false giaculatorie contro il regime che in fondo tanto amava rischiavano di essere muffa di fronte ad un fenomeno esplosivo come la lega del 96.
    Per questo lui come altri ha sempre odiato i leghisti ,perche gli sbattevano in faccia la sua incapacità a leggere la realtà.
    Ha capito chi era bossi?
    No, avrebbe detto le stesse cose anche se bossi avesse mantenuto una linea coerente e non si fosse trasformato, lui e la sua corte nel niente che è oggi.
    Montanelli temeva il fenomeno lega e lo doveva contrastre.
    Usando ,come altri,i mezzi di un fedele strumento del potere.
    Da una persona intelligente qualcosina di più ci si poteva aspettare.
    Cmq lui e le sue ceneri non interessano più a nessuno.
    TIOCH FAID AR LA'

  4. #4
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    Predefinito

    montanelli era un tipico merdoso fascista itagliano, solo un pò più letterato e colto della media dei suoi simili

  5. #5
    Mé rèste ü bergamàsch
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    Predefinito

    Ma ancora a riesumare l'invasore d'Abissinia con sposa dodicenne comprata per 500 lire? Come gli disse Oneto una decina d'anni fa, meglio figli di puttana che figli della lupa. Punto e stop.

  6. #6
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    Predefinito Sì però.......

    Su Bossi le aveva azzeccate tutte, anche quella del "maggiordomo" che gli dice "Buongiorno, signor segretario!". Il fenomeno Lega del 96 avrebbe portato dei risultati assai più soddisfacenti se Bossi anzichè pensare alle carnevalate del Dio Po e delle varie ampolle, avesse davvero lottato per il bene della sua terra. Ma come scrive Montanelli, le "baracconate" populiste hanno presa nell'immediato, lasciando però l'amaro in bocca nel medio-lungo periodo.

  7. #7
    I sa smentés mai...
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    Predefinito

    Baracconate un corno: a parte certi aspetti che era meglio evitare l'operazione del '96-'97 fu un grande successo.
    Che poi Bossi non sia stato all'altezza e, dal '98 in poi, le abbia sbagliate tutte fino a cadere in braccio a Berlusconi è un altro, lungo, discorso.

  8. #8
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    Predefinito Sono baracconate

    Citazione Originariamente Scritto da Glaser Visualizza Messaggio
    Baracconate un corno: a parte certi aspetti che era meglio evitare l'operazione del '96-'97 fu un grande successo.
    Che poi Bossi non sia stato all'altezza e, dal '98 in poi, le abbia sbagliate tutte fino a cadere in braccio a Berlusconi è un altro, lungo, discorso.
    Gli imprenditori del Nord e tutti i cittadini che credono nel federalismo, necessitano di concretezza e serietà e non di ampolle e riti magici, dal sapore non soltanto retrò, ma anche beffardo. Bossi è stato questo. Fumo tanto, arrosto pochissimo e sbruciacchiato.

  9. #9
    I sa smentés mai...
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    Predefinito

    Beh se tu non riesci ad andare oltre all'ampolla e al "Dio Po" è inutile discutere.
    Ti ripeto che, politicamente, il passaggio del 1996, in un quadro di richiesta di un forte federalismo (cioè di un federalismo vero tipo macroregioni o...indipendenza) da parte di una Padania (che prima di allora non aveva ancora avuto un nome "ufficiale") dall'enorme consenso rispetto a roma, era da fare; certo non si poteva pretendere di ottenere un successo immediato come, sbagliando, ha voluto far credere Bossi: la cosa andava affrontata, e seriamente, più sul medio-lungo termine.

  10. #10
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    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Toscano1971 Visualizza Messaggio
    Su Bossi le aveva azzeccate tutte, anche quella del "maggiordomo" che gli dice "Buongiorno, signor segretario!". Il fenomeno Lega del 96 avrebbe portato dei risultati assai più soddisfacenti se Bossi anzichè pensare alle carnevalate del Dio Po e delle varie ampolle, avesse davvero lottato per il bene della sua terra. Ma come scrive Montanelli, le "baracconate" populiste hanno presa nell'immediato, lasciando però l'amaro in bocca nel medio-lungo periodo.
    Il "Dio Po" (e il rifarsi ai Celti) fu essenziale.
    Bisognava trovare un collante storico culturale tra le popolazioni del Nord Italia e si trovò l'elemento comune in un dato storico oggettivo: la Gallia Cisalpina.
    Senza una base metafisica (di valori condivisi e identificazione) la Lega non sarebbe stata ciò che è stata. Un movimento che, in origine, rivoluzionò il panorama politico italiano (disintegrando l'egemonia della DC) e, pur essendo autonomista, aveva una forte connotazione di destra nella difesa della legalità (i leghisti erano in prima fila a tirare le monetine a Craxi), adesso contribuiscono a smantellare la magistratura e a consegnare nelle mani delle mafie i Padani (legge anti- intercettazioni) collaborando con una persona che si è portata in casa la testa di ponte della mafia al nord.
    Vero è che la Lega è vissuta di rendita, nel senso che non ha proseguito in un
    impegno politico serio di rivendicazione autonomista e difesa della legalità ( = efficienza della pubblica amministrazione = sviluppo economico) e si è accartocciata in sè stessa con un sacco di atteggiamenti teatrali (tutto fumo e zero arrosto).
    In questo sono assolutamente d'accordo con te.
    Infatti la Lega, a un certo punto, ha allontanato tutti i suoi ideologi (Miglio, Paglarini) campando di rendita e spostando l'obiettivo dalla politica interna a quella sull'immigrazione.
    Peccato che i Padani vivano male a causa dello stato mafio-borbo califfato-italico non degli immigrati.
    Comunque, per quanto mi riguarda, alle prossime elezioni niente forza italia e niente lega. Vediamo se, perdendo i voti, Bossi rinsavisce e torna sulle posizioni degli anni 90 (difesa della legalità e autonomismo VERO - non le cavolate sui fucili o i canti sul bruciare il tricolore con in tasca i soldi e la pensione da deputato del parlamento italiano).
    Il tradimento degli antichi valori ideali non è comunque solo della lega, rif.:
    - AN (posizioni di Fini sul fascismo);
    - ex comunisti.
    La politica populista di Berlusconi (bugie, un colpo al cerchio e uno alla botte, chiagni e fotti, e ancora menzogne, menzogne, menzogne) ha contagiato tutti alla ricerca di un facile consenso elettorale.

 

 
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