Karl Haushofer, "Italia, Germania e Giappone"
Il testo di Haushofer si contraddistingue per la sua chiarezza e semplicità, ed in questo senso rappresenta un documento didattico di rilevante importanza per gli studiosi di geopolitica. Da scienziato della geopolitica, egli evidenzia gli elementi geografici che hanno influito sulla storia e sulla politica dei tre popoli in esame, soffermandosi brevemente sulla analoga formazione delle cellule regionali avvenuta in Germania e in Giappone e sulla fondazione di Roma, Berlino e Tokyo (…) Un termine che ricorre spesso negli scritti di Haushofer è quello di “destino”. (…) La coscienza di un destino comune dei popoli e delle nazioni che vivono nel “paesaggio” eurasiatico è la sola arma che abbiamo per sconfiggere la civilizzazione occidentalistica e talassocratica dei predoni del XXI secolo. (“Rinascita”, 4 aprile 2004)
Non era possibile un superamento della forma ideologica dell'Urss, quindi del classismo (pur reputando interessanti le critiche rivolte all'Urss da Trubeckoj, Savickij ecc.). Quindi non poteva essere considerata nè mediatrice nè tanto meno il centro nel processo di integrazione continentale.
Soggetto geopolitico fondamentale
Ebbeh, pur essendo stata la Barbarossa qualcosa di imprudente sono sicuro che in caso di riuscita avrebbero saputo sistemare il tutto senza "dimenticarsi" affatto quella bella fettona di lebensraum.. D'altra parte a giochi fatti uno dei due fronti doveva vincere, e sinceramente dato anche com'è andata sarebbe stato meglio l'altro.. Poi lo confesso il minimalismo sovietico è troppo poco pacchiano, vuoi mettere con tutti i fronzoli e fronzolini imperiali..
Dovemo da scrive "La Metafisica der Cuppolone", collana Pacchianitas, Edizioni de Ar