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  1. #31
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    grande POVIA!!! AHAHA sono ansioso di vedere il testo ahahahah

  2. #32
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    Citazione Originariamente Scritto da Silarus Visualizza Messaggio
    A me le reazioni allergiche le procura tutta sta osannata teppaglia di sinistra che canta e strimpella.
    Un reazionaretto tuttaltro che ipocrita ogni tanto non guasta....cantare a favore dei froci è laidamente conformista...ci vuole un pò di controparte. FORZA POVIA

    Da quotare.

  3. #33
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    Citazione Originariamente Scritto da delmo Visualizza Messaggio
    L'ufficio stampa del cantante: «Quel brano non narra la vicenda di Luca Tolve»
    Povia canta dell'omosessuale «guarito»
    Insorge l'Arcigay: bloccheremo il Festival
    L'associazione: la Rai prenda le distanze, quella canzone può scatenare posizioni omofobiche



    Povia durante un'esibizione (Lapresse)
    Povia durante un'esibizione (Lapresse)
    MILANO - L’Arcigay è pronto a bloccare il Festival di Sanremo. E questo avverrà nel caso in cui la Rai non chiarisca la propria posizione riguardo il brano del cantante Povia, «Luca era gay», che secondo l’associazione potrebbe contenere posizioni omofobe.

    «NON E' NUOVO A CERTE USCITE» - «Il titolo del brano, inedito per regolamento, sembra già non lasciare dubbi sul tema trattato e sulle posizioni dell’autore - si legge in un comunicato dell'associazione per i diritti degli omosessuali -. Effettivamente ricordiamo molto bene come Povia non sia del tutto nuovo a nette prese di posizioni pubbliche su questioni del mondo Lgbt. Ormai celebre è rimasta una sua intervista a Panorama in cui dichiarava: "Gay non si nasce. Lo si diventa in base a chi frequenti. Anche io ho avuto una fase gay: è durata sette mesi, poi l’ho superata. E ho anche convertito due miei amici che credevano di essere gay e invece adesso sono sposati". "Ora da più parti - spiegano dall’Arcigay - arriva la segnalazione di una curiosa coincidenza: che il Luca della canzone con cui Povia tornerà nella città dei fiori sia proprio quel Luca Tolve che dichiara di esser un ex gay, guarito grazie alle teorie riparative di Joseph Nicolosi, cattolico integralista americano, le cui tesi sono state ampiamente confutate dalla comunità scientifica mondiale».

    «SPOTTONE CLERICAL REAZIONARIO» - «Se Bonolis e il suo direttore musicale - continua la nota - intendono mandare in scena uno spottone clerical reazionario contro la dignità delle persone omosessuali, sappiano fin d’ora, che la nostra reazione sarà durissima, rumorosa ed organizzata. Siamo i primi a combattere per il diritto alla libera espressione, ma altra cosa è avvallare posizioni omofobe, che tra l’altro alimentano odio e pregiudizio nei confronti delle persone gay e lesbiche». L'Arcigay fa sapere che è già stato attivato un passaparola in tutta Italia, anche attraverso strumenti come Facebook e il web in genere . «Non siamo ingenui - dicono all'Arcigay -, sappiamo che esiste una precisa volontà di portare avanti una campagna contro la nostra stessa esistenza e siamo determinati a contrastarla in tutti i modi. Attendiamo, quindi, subito delle spiegazioni dalla Rai e da Bonolis, così da poter sapere se le nostre intuizioni abbiano o no fondamento».

    LA REPLICA: «NON E' QUEL LUCA» - L'ufficio stampa del cantante fa però sapere che la vicenda narrata nella canzone non è quella di Luca Tolve, non c'è alcuna relazione. «Il testo della canzone non è ancora stato diffuso - fanno sapere - e per questo motivo non capiamo da dove nasca questa polemica». Una presa di posizione «a priori» che lo stesso Povia si appresta a confutare con un comunicato stampa che sarà diffuso nelle prossime ore.

    I PRECEDENTI - Non è la prima volta che il tema dell'omosessualità approda in Riviera. Nel 1996, con presentatore Pippo Baudo, era stato Federico Salvatore, cantante e attore napoletano che fino a quel momento si era distinto soprattutto per performance comiche, a portare sul palco dell'Ariston una canzone, «Sulla porta», che in maniera esplicita parlava dell'essere gay e di un uomo che arrivava a confessare alla madre di amare altri uomini e che per questo veniva allontanato da casa. E nell'ultima edizione Anna Tatangelo aveva portato sulle scene «Il mio amico», scritta dal suo compagno Gigi D'Alessio, che metteva in evidenza il pregiudizio nei confronti degli omosessuali. Il timore, questa volta, è che l'omosessualità finisca con l'essere additata come una malattia e in un contesto che per la risonanza mediatica che si ritrova rischia di amplificare il messaggio e, secondo le associazioni di tutela degli omosessuali, anche le posizioni più omofobiche.


    23 dicembre 2008

    Una tempesta in un bicchier d'acqua. Cmq, Povia è un mediocre...

  4. #34
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    La canzone della Tatangelo era molto più omofoba di ciò che si aspetta da Povia.Segno che quegli accattoni dell'arcigay vogliono la mazzetta per far tacere i propri adepti e gridare al contrordine.

  5. #35
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    Citazione Originariamente Scritto da vota DC Visualizza Messaggio
    La canzone della Tatangelo era molto più omofoba di ciò che si aspetta da Povia.Segno che quegli accattoni dell'arcigay vogliono la mazzetta per far tacere i propri adepti e gridare al contrordine.
    E' diverso, diciamo che quella della Tatangelo era oltremodo comica perché, partendo dal tentativo in buona fede di dire che il proprio parrucchiere femminiello è un cosino carino e tollerabile, sfodera nel descriverne la situazione una serie di spettacolari pregiudizi stereotipati tipici dell'umanità retriva del sud che ne sa ben poco (ricostruisce l'infanzia dell'amico gay come quella di un proto-trans che si truccava e si metteva i vestiti della mamma e quasi batteva). Quella di Povia invece, che forse sarà persino meno mistificante e posticcia, sostiene chiaramente che la gayness è una confusione che affligge le persone buone ma da cui si può guarire schiarendosi le idee e pensando a GGesù (e ai bambini che fanno oooh). Quindi, tra la buona fede tollerante della squinzia Tatangelo e la delegittimazione del cattolico Povia, si ritiene (comprensibilmente, da loro punto di vista) meno grave la prima.

  6. #36
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    Citazione Originariamente Scritto da dasein Visualizza Messaggio
    Secondo le loro teorie da fondamentalisti ideologizzati uno è davvero gay solo se è sempre stato gay, fin da quando è nato. Uno che lo "scopre" in realtà è un bisessuale.
    In realtà credo che neanche loro abbiano le idee molto chiare. Quando si sostiene che l'omosessualità è un sintomo di traumi e confusioni psicologico-sessuali e della crescita (campo psicoanalisi) ti dicono appunto che sei uno schifoso che discrimina eccetera, e che gay si nasce. Quando tenti di fare ricerca in quel campo, o quando vengono fatte delle campagne di sensibilizzazione pro-gay che vorrebbero esser gradite ma inavvertitamente vengono formulate in modo che inorridisce i gay (accadde quest'anno a Firenze), si alzano le proteste riguardo al fatto che il "cercare il presunto gene gay" è aberrante e quasi nazista. Insomma, non sembrano decidersi.
    Il punto è che molti di loro, inconsciamente e dietro il fervore con cui difendono la propria "naturalità", si sentono intimamente 'sbagliati', e hanno quindi il terrore che una presa di posizione scientifica in materia, quale che sia, smonti loro quell'angolo buio indefinito nel quale tengono a bada l'insicurezza sulla propria natura.
    Resta il fatto che per fare chiarezza su sto benedetto fenomeno, l'unico modo sarebbe studiarlo seriamente, non trascurando nessuna ipotesi e facendo ricerca e sperimentazione in materia, così da capire meglio di cosa si tratta.
    Il sostenere sbrigativamente che "l'omosessualità è diffusa in molte altre specie" e quindi "naturale" in senso neutro serve a poco, dal momento che 1) quel che accade in natura -ci sono anche le malattie congenite, "in natura"- non è detto che sia positivo per la prosperità della specie e 2) non è detto che la ragione per la quale l'omosessualità è presente in una specie, sia la stessa che in altre.
    C'è, come detto, chi sostiene che l'omosessualità abbia cause ambientali e psicologiche e chi sostiene che sia innata. Personalmente, per quanto non abbia fatto studi in materia, penso non ci sia una singola causa perché l'omosessualità non è monolitica e se ne trovano tipi notevolmente diversi fra loro. Quest'estate uscirono i risultati di una ricerca neurologica -postati anche su questo forum- secondo la quale era stato rilevato come solitamente il cervello delle femmine omosessuali fosse più simile a quello dei maschi etero (ovvero con l'emisfero destro leggermente più grande di quello sinistro), e quello dei maschi omosessuali più simile a quello delle femmine etero (emisferi simmetrici, stessa grandezza). Questo manderebbe in soffitta l'opzione "terzo sesso", che è in ogni caso abbastanza risibile.
    Per andare più a fondo bisognerebbe fare altre ricerche in questo senso ed incrociarle soprattutto con omosessualità diversamente espresse, per esempio c'è un'omosessualità che porta chi la ha ad essere molto simile al sesso opposto (i maschi palesemente effeminati, le femmine pesantemente mascolinizzate) ed un'altra che invece, a prescindere dalle mode contemporanee che già da sé deformano i sessi, tende a non esprimersi in questo senso e ti capitano maschi gay che non riconosceresti mai come tali (o che non ti sembrano tali neanche se sai che lo sono) e femmine idem. Non è tanto questione di "nascondere", perché quando hai la tendenza ad essere pesantemente effeminato, col ciufolo che la puoi nascondere.
    Chissà, magari cercando meglio (lo dico in via del tutto ipotetica) si potrebbero distinguere vari tipi di omosessualità, almeno due principali (quella innata e quella psicologica o "culturale"), di cui una è tutto sommato una costante (in quanto a proporzioni) mentre l'altra è in crescita esponenziale e può essere prevenuta restaurando la civiltà in direzione esente da livellamento.

    Parlando con chi studia materie scientifiche bio-psico-neuro-eccetera (ma fortemente ideologizzati e 'progressisti' sotto la patina oggettivista) mi viene detto che in realtà l'omosessualità parrebbe essere una peculiarità umana, perché quel che si verifica nelle altre specie (nelle quali la sessualità non sarebbe esclusivamente connessa alla procreazione) è esclusivamente bisessualità, la quale ("parrebbe", senza molte certezze) dovrebbe essere data da una semplice necessità di sfogo ormonale, nonché imporsi come mezzo di riduzione delle tensioni nell'altrimenti aspra competizione per la posizione di maschio dominante. Resta però da capire, a questo punto, come mai nel caso umano (dove la canonica eterosessualità sarebbe soltanto un indottrinamento culturale, volto in origine a fini di procreazione e poi di dogmatismo) si verifichi l'omosessualità univoca che esclude i rapporti col sesso opposto, forse si dovrebbe supporre un contro-trauma culturale speculare a quello eterosessuale, cioè che l'omosessuale cresciuto in una realtà che considera le preferenze sessuali orientate per natura verso un sesso solo, quando scopre il suo gradimento "anche per il proprio sesso" sia portato, per trauma, a precludersi quello con l'altro sesso, credendolo sbagliato.

    Insomma, è un gran calderone di ipotesi. L'unico modo per diradare la nebbia e capirci qualcosa sarebbe una serena e paziente ricerca, osteggiata da chi non ha la coscienza a posto e preferisce che il proprio status rimanga indefinito.

  7. #37
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    Bell'analisi DharmaRaja, c'è persino chi ti giudica cattolico integralista.

    « [sulla canzone] Riteniamo questo silenzio - afferma il presidente nazionale di Arcigay, Aurelio Mancuso - offensivo e sprezzante nei confronti della dignità di milioni di cittadini italiani, che hanno diritto di sapere se il loro orientamento sessuale sarà oggetto di posizioni deliranti, sostenute solamente da ambienti del cattolicesimo integralista».


    Per loro le ipotesi e la ricerca della verità scientifica sono posizioni deliranti.


    M'è piaciuto molto il tuo sforzo, per analizzare il «gran calderone di ipotesi», ma secondo me, con questo sforzo, rischia di ingrandirlo il calderone, invece che fare chiarezza. Con questo non dico che lo sforzo non debba essere compiuto, ma che debba essere fatto non con il solo avvallo della ricerca scientifica.
    Hai descritto molte "sfumature" dell'omosessualità, alle quali "lo sforzo" potrebbe dare un nome o una spiegazione. Lo stesso discorso lo si potrebbe fare con i gusti culinari (tutto attaccato ), e analizzare scientificamente le persone alle quali piace di più l'aragosta piuttosto che la cinta senese. Quali risultati avremmo? Che i primi avranno un cranio più spostato a sinistra rispetto ai secondi, poi i secondi verranno suddivisi in quanti amano di più il vino rosso piuttosto che il vino bianco: ma ci saranno anche gli astemi, e allora altra analisi, altri risultati altri nomi.
    Come vediamo, da questo banale esempio, si capisce che la scienza non può, da sola, portare a capire ogni cosa.
    Io penso che l'omosessualità sia un gusto, un vizio, un impulso, come lo è l'impulso di farsi una scorpacciata di cioccolatini o ubriacarsi. Si può mettere un freno a questi impulsi? Certo che si. Ad ogni istinto umano si può dire no, in alcuni casi con grande sforzo, in alcuni casi con un nonnulla. Perché mettere un freno a questi impulsi? E' qui che entra in ballo ciò che la scienza non può fare, che è il raziocinio.
    Cosa cambia da un omosessuale che si comporta da checca ed un omosessuale che si comporta come se fosse Bud Spencer? Secondo me nulla. L'atteggiamento credo sia dovuto ad una miriade di fattori che non sono sempre gli stessi.
    Ritornando ai nostri amici buongustai di prima, tra quanti preferiscono gli spaghetti con il sugo di cinta senese, ci saranno coloro che li sapranno mangiare con classe, e ci saranno coloro che, dopo aver terminato, sarà come se su sul loro tavolo ci sia stata una carneficina. Ma questo cambia qualcosa sulla loro preferenza verso quel piatto piuttosto che l'aragosta? Io credo di no, ma in questo caso sono d'accordo: la scienza potrebbe dare risposte più sicure: sempre che, quanti preferiscano l'aragosta, non temano che venga rivelato il perché non amano la cinta senese.

  8. #38
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    Citazione Originariamente Scritto da Cuordileone Visualizza Messaggio
    sempre che, quanti preferiscano l'aragosta, non temano che venga rivelato il perché non amano la cinta senese.
    Perché la scienza rivelerebbe che sono froci.. come si fa a non preferire la cinta senese??!

    Citazione Originariamente Scritto da Cuordileone Visualizza Messaggio
    Bell'analisi DharmaRaja, c'è persino chi ti giudica cattolico integralista.
    Argh
    Massì dai nel 2008 è una bella accusa.

  9. #39
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    POVIA, MI MINACCIANO MA A SANREMO NON RINUNCIO



    ROMA - "Ricevo minacce di morte e lettere minatorie, ma non rinuncio a Sanremo e non cedo alle intimidazioni". Sono le parole di Povia (36 anni) pubblicate da 'Tv Sorrisi e Canzoni' in edicola domani. Il cantante - riferisce il settimanale - ha ricevuto nei giorni scorsi critiche dall'Arcigay per il testo di 'Luca era gay', il brano destinato a Sanremo nel quale si parla di un gay che ritorna all'eterosessualità. "Non sarà certo l'Arcigay a fermarmi - prosegue il cantante - Se Bonolis mi ha scelto, avrà valutato bene; ci fosse stato Baudo non so: non credo mi percepisca nel suo Dna".


    http://www.ansa.it/opencms/export/si...849066622.html

 

 
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