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reconquista
SCANDALOSO A PISA AMMINISTRATA DAI COMUNISTI!
Mentre un italiano, un immigrato onesto, un giovane precario si vede sbattuta la porta e riso in faccia dalle banche quando chiede un mutuo; mentre le giovani coppie sono dimenticate da qualsiasi programma di assistenza sociale dei comuni... dobbiamo leggere che viene regalato ai Rom 80mila euro di soldi pubblici a fondo perduto per permettere loro di comprare una villa faraonica del valore di 600mila?
Salvo scoprire che la stessa villa veniva poi usata come deposito di armi per guidare le spedizioni punitive contro gli zingari dei clan avversi!
- Tratto da "La Nazione" di Pisa.
LA VILLA dei rom sarà confiscata, e, come i beni dei mafiosi, diverrà patrimonio dello Stato. Era diventata la vera «pietra dello scandalo», più dell’arsenale di bastoni, spranghe, pistole, molotov, asce e coltelli che gli ex ospiti del campo nomadi di Coltano avevano accatastato per prepararsi alla guerriglia fra clan rivali di kosovari e macedoni.
La «pietra dello scandalo» nazionale, all’indomani di quella notte di sangue — era il 12 gennaio scorso quando la faida ebbe inizio — e dopo il blitz della polizia che portò all’arresto di trenta fra macedoni e kosovari, fu proprio l’ormai famosa «villa dei rom», come venne subito ribattezzata la porzione di casa colonica acquistata nel 2006 a Gello di Pontedera — con un contributo di 80mila euro erogato dal Comune di Pisa — per diventare il nuovo alloggio della famiglia Zuka. Un gruppo di profughi del Kosovo assistiti dal programma di integrazione ‘‘Città Sottili’’, che ha fatto diventare Pisa un modello nazionale nelle azioni volte al superamento dei campi nomadi. Anche gli Zuka erano coinvolti nella nottata di guerriglia contro il rivale clan macedone, anche loro avevano armi in casa. La stessa casa, la stessa porzione di villa che la Procura pisana ha ora sottoposto al sequestro patrimoniale, l’anticamera della confisca definitiva.
DOPO IL BLITZ a tener banco sulla stampa nazionale e tra gli scranni del consiglio comunale, con il centro destra che gridava allo scandalo, fu il bel casolare ristrutturato, tra i campi di grano intorno a Pontedera, valore sul mercato 600mila euro, di cui 80mila usciti dalle casse di Palazzo Gambacorti attingendo ai fondi per l’integrazione dei nomadi stanziati dall’Unione Europea e dalla Regione Toscana. Per acquistare l’immobile, la famiglia Zuka aveva venduto tutti i suoi averi — immobili e non — lasciati nel Kosovo, nelle terre devastata dalla guerra civile. Ma per raggiungere la cifra richiesta mancavano all’appello gli 80mila euro, poi coperti dall’amministrazione comunale pisana.
QUALCOSA come 160 milioni di vecchie lire che ora il Comune rischia di aver versato «a fondo perduto», perché la Procura di Pisa, dopo aver sottoposto a misure di sorveglianza speciale gli abitanti della «villa contestata» — misure confermate proprio in questi giorni dal Tribunale del Riesame di Firenze, che ha sconfessato gli ordini di scarcerazione dei tre gip avvicendatisi sul caso — , ha anche disposto il sequestro patrimoniale del bene immobiliare, un provvedimento che è l’anticamera della definitiva confisca. L’udienza è fissata per il 4 luglio prossimo. Poi la villa dello scandalo finirà allo Stato, come gli agrumeti di Totò Riina e soci.
http://www.af-toscana.it/Article54.phtml
VOLETE VEDERE SPESI COSI' I SOLDI DELLE VOSTRE TASSE?
CONTINUATE A VOTARE LA SINISTRA!
SOLO LA LEGA A PISA HA DENUNCIATO QUESTA VERGOGNA!
http://www.af-toscana.it/Article45.phtml