La crisi del Pd vista dalla Germania: Veltroni verso la fine

[Enrico1969]

Berlino, 24 dic (Velino) - La crisi del Partito democratico riporta in primo piano in Germania le vicende italiane e induce anche gli osservatori solitamente benevoli nei confronti della leadership di Walter Veltroni a ricredersi pubblicamente sull’estraneità della sinistra al malcostume nella penisola. “Affari sinistri in Italia”, titola l’edizione tedesca del Financial Times. Il suo inviato a Napoli annuncia: “Nel mirino dei magistrati vi sono politici di sinistra del Partito democratico su cui incombono il sospetto della corruzione e la minaccia di scomparire nell’irrilevanza”. Dopo la piaga della camorra e lo scandalo dei rifiuti, le tangenti sono l’ultima perla nel “reame” di Antonio Bassolino: per spiegare ai lettori tedeschi come tutto ciò sia possibile, il giornale economico-finanziario evoca lo spettro di una “mafia di sinistra” e accredita la tesi di un oscuro sistema di potere che Antonio Bassolino avrebbe sviluppato sul modello di Vladimir Putin. “Veltroni voleva fare del Partito democratico un movimento riformista - è il commento dello stesso quotidiano -. Invece adesso le indagini suscitano il sospetto che il Pd rappresenti clientelismo e corruzione”. “In Italia finora la contrapposizione era netta - fa notare il liberale berlinese Tagesspiegel che elenca gli ultimi arresti eccellenti -. Berlusconi era il cattivo che si cura poco delle leggi, e l’opposizione di sinistra erano i buoni. Ciò appartiene al passato: nel Pd ora domina il panico”.

“L’accusa berlusconiana che la sinistra è colpita da un problema morale fa soffrire i seguaci del Partito democratico”, osserva la Frankfurter Allgemeine, secondo cui nessuna promessa veltroniana di rinnovamento potrà essere credibile fino a quando il governatore Antonio Bassolino e il sindaco Rosa Russo Iervolino conserveranno i loro incarichi. Anche la stampa di sinistra non fa sconti all’antagonista di Silvio Berlusconi. “Lo stucco che tiene insieme il Partito democratico è sottile e fragile - afferma il Berliner Zeitung -. L’ex sindaco di Roma osannato come alfiere delle speranze della sinistra soffre di debolezza di comando. Egli non ha avuto neanche il coraggio di convocare un congresso per discutere le cause della sconfitta elettorale”. Questo perché, a giudizio del quotidiano berlinese, i suoi oppositori, “primo fra tutti il potente ex ministro degli Esteri Massimo D’Alema”, potrebbero sfruttare l’occasione congressuale “per lanciare un golpe contro di lui”. “Perfino molti suoi sostenitori temono che Veltroni non sia quello giusto per fondere la sinistra in un partito nuovo e socialdemocratico”. Aleggia nei circoli politici berlinesi l’accostamento con la traumatica conclusione della leadership di Kurt Beck, lo sfortunato capo della socialdemocrazia tedesca (Spd) che tre mesi fa ha gettato clamorosamente la spugna e ceduto la guida del partito al redivivo rivale Franz Müntefering. Beck e Veltroni si erano visti l’ultima volta in giugno a Berlino per discutere il posizionamento del Partito democratico nel Parlamento Europeo.

Come il Berliner Zeitung, anche la Frankfurter Rundschau, pure di sinistra e con forti radici nella Spd, vede Veltroni alle corde per effetto del nuovo protagonismo di Antonio Di Pietro: “Veltroni è sotto pressione non solo per la questione morale, ma anche per il rapporto con l’Italia dei Valori. Pure su questo punto Veltroni non ha mai potuto veramente decidersi. Molti quadri di partito accusano sempre più apertamente Veltroni di mancanza di polso”. Per il quotidiano Taz, battagliero portavoce della sinistra movimentista, al declino di Walter Veltroni fa riscontro il successo di Silvio Berlusconi mentre lo scontro fra le procure di Salerno e di Catanzaro mette in mostra le lotte all’interno della magistratura. “Il presidente del Consiglio Berlusconi sta per ottenere una vittoria probabilmente epocale - commenta la Taz -. Mentre il principale partito di opposizione si sta dilaniando proprio sulla questione della corruzione, parallelamente la giustizia, che da quindici anni è il più pericoloso avversario di Berlusconi, compie un suicidio politico”.


http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=731930

[ubik966]

Veltroni torna a fare il sindaco! Possibilmente non di roma...

[furbo]

Veltroni torna a fare il sindaco! Possibilmente non di roma...

pare sia vacante la poltrona di sindaco della "CITTA' DEI RAGAZZI"

e ci porti anche un po di assessori

[El_Manta]

il "cucù" che Berlusconi giocò alla Merkel in quel di Trieste comincia a dare i suoi frutti... Ora il popolo tedesco tutto è con lui!

[Rossodisera (POL)]

Lo sanno persino in Germania che Veltroni è bollito.

Fantastico

[Sheran]

Se ne sono accorti i tedeschi, e non gli italiani.

[ubik966]

il "cucù" che Berlusconi giocò alla Merkel in quel di Trieste comincia a dare i suoi frutti... Ora il popolo tedesco tutto è con lui!

Voi bananas tutti uguali vi si da un dito vi prendete tutta la mano...
Leggi l'articolo...

[Rossodisera (POL)]

“In meno di un anno i risultati sono stati straordinari. La Summer School è stata un successo. La nostra TV sta andando benissimo. Il Circo Massimo è stato un trionfo. Abbiamo vinto le elezioni in Trentino Alto Adige. Abbiamo gioito per la vittoria di Obama perchè qui qualcuno aveva intuito che era uno straordinario seme di futuro. Siamo risaliti di 4 punti nei sondaggi mentre Berlusconi ha cominciato a scendere. Insomma, tutto stava andando per il meglio“.

(Valter Veltroni, 4 dicembre 2008)

[furbo]

“In meno di un anno i risultati sono stati straordinari. La Summer School è stata un successo. La nostra TV sta andando benissimo. Il Circo Massimo è stato un trionfo. Abbiamo vinto le elezioni in Trentino Alto Adige. Abbiamo gioito per la vittoria di Obama perchè qui qualcuno aveva intuito che era uno straordinario seme di futuro. Siamo risaliti di 4 punti nei sondaggi mentre Berlusconi ha cominciato a scendere. Insomma, tutto stava andando per il meglio“.

(Valter Veltroni, 4 dicembre 2008)

per il CIRCO ha ragione

pero' ha dimenticato la presa dell'Ohio!

[Sheran]

In Italie, la gauche tire un bilan mitigé des primaires.

Le Parti démocrate (PD) n'a rien de plus beau dans sa vitrine. Quinze mois après sa naissance, sa ligne politique, son programme et le choix de ses alliances ne sont toujours pas tranchés. Mais il peut s'enorgueillir de posséder, avec les primaires - c'est-à-dire l'élection par les sympathisants de tout candidat à une fonction politique -, un instrument qui lui est envié.

Toutes les formations politiques européennes de centre gauche ont envoyé leurs représentants dans la péninsule pour étudier ce "miracle" : 3,5 millions d'électeurs pour désigner, en 2005, Romano Prodi comme candidat du centre gauche aux élections générales ; presque autant deux ans plus tard pour choisir Walter Veltroni.

Pourtant, lors de la réunion de la direction du parti, vendredi 19 décembre, plusieurs voix se sont élevées pour le remettre en cause. Les primaires tant vantées masquent en fait les points faibles du PD : la faiblesse du leadership de M. Veltroni depuis son échec aux élections d'avril et la permanence des "courants" qui se sont substitués aux différents partis amalgamés dans le nouveau parti.

Pour le camp des "sceptiques", emmené notamment par Massimo d'Alema - rival de M. Veltroni -, les primaires ne sont pas la panacée. Elles empêchent, selon eux, une véritable structuration du Parti démocrate en organisation capable de décider et offrent l'avantage pour son chef élu d'opposer sa légitimation par les sympathisants aux critiques dont il est l'objet. Dans un entretien au quotidien La Repubblica, Pierluigi Bersani, ancien ministre de l'économie, remet lui aussi en cause "cette utopie d'un parti en prise directe avec la société et d'un mécanisme qui permettrait de le tirer de tous les problèmes".

Les 4 000 "élections administratives" (municipales, provinciales, régionales) qui auront lieu en juin 2009 font redouter 4 000 occasions d'offrir le spectacle de fractures de courants défendant chacun un candidat. De plus, rien n'empêche les vaincus, comme cela arrive parfois, de constituer une "liste civique" pour concourir ensuite à l'élection. Enfin, ce scrutin perd de sa force d'attraction : seuls 25 000 votants ont désigné le futur candidat du centre gauche à la mairie de Bologne.

Une solution semble se dégager : réserver les primaires aux seuls candidats aux exécutifs importants (grandes villes, provinces, régions) de façon à ne pas priver le parti de son point fort. "Elles ont un avantage politique : elles permettent d'ouvrir le parti à tous les électeurs de sensibilité de centre gauche. Et stratégique : on entre en campagne plus vite que l'adversaire", analyse le député Sandro Gozzi.

Pour l'historien de l'Italie, Marc Lazar, "un retour en arrière est impossible". "Le processus se généralise en Europe, explique-t-il, car les primaires sont pour l'instant la seule réponse des partis de gauche à la crise démocratique."