27/12/2008 (13:2) - RETROSCENA
Picchiato per la maglietta
denunciati sei minorenni
MASSIMO NUMA
TORINO
Fu un’azione in perfetto stile squadrista. C’è un ragazzo di diciassette anni, che sta rientrando a casa, la notte dell’8 settembre scorso, aggredito a bastonate. In quei giorni, in Italia, si respirava un forte clima di tensione, con un ritorno improvviso alle violenze degli Anni’ 70, quando i ragazzi di destra si scontravano ogni giorno con i coetanei dell’estrema sinistra. A Roma e Milano, incidenti in piazza e all’università. E quella notte, nel centro di Torino, tre studenti tra i 17 e i 18 anni, simpatizzanti di destra, erano stati aggrediti da un gruppetto di sei estremisti di sinistra, vicini all’autonomia e alle organizzazioni di sinistra della sinistra ormai extraparlamentare. Tutti minorenni e di buona famiglia e armati di bastoni. La Digos di Torino li ha identificati, dopo quattro mesi di delicate indagini e infine denunciati al tribunale dei minori.
Uno dei feriti, A. R., 17, indossava una maglietta con il logo di Radio Bandiera Nera, un’emittente legata a un’associazione di destra, Casa Pound, ora presente anche a Torino. Era accaduto in via Saluzzo, all’altezza di corso Dante, nel quartiere di San Salvario. Un episodio allora attentamente tenuto sotto controllo, perchè accaduto solo qualche ora dopo una serie di scontri di Milano, dove oltre cinquecento manifestanti avevano cercato di contrastare l’apertura del circolo «Cuore nero», nonostante l’imponente schieramento delle forze dell’ordine.
Marco Racca, coordinatore regionale di Casa Pound, allora, aveva dichiarato: «E’ stata un’aggressione infame e vigliacca, in sei armati di bastoni se la sono presa con tre ragazzini. Se queste persone lo avessero visto in un altro momento lo avrebbero attaccato lo stesso». Era stato un atto di violenza, almeno in apparenza, studiato con cura. Forse premeditato. I giovani di destra, infatti, erano soliti frequentare un bar della zona. Forse li tenevano d’occhio da tempo e stavano solo aspettando il momento giusto per colpirli. La notte dell’8 settembre, sembrò quella giusta.
Prima gli insulti: «Fascisti di m...». Poi avevano strappato la maglietta al minorenne che, tra l’altro - secondo gli accertamenti della polizia - non faceva ancora parte dell’associazione politica, nata nei mesi precedenti,da una scissione della Fiamma Tricolore.
La vittima che, una volta ricoverato in ospedale, era stato medicato per una vasta ferita alla testa, era dunque solo un amico di alcuni simpatizzanti del movimento politico «Asso di bastoni», che ha una sede in via Cellini 22. Qui c’è anche la redazione della radio. Sono stati gli aggrediti, interrogati più volte dalla polizia, a ricostruire un primo, preciso, identikit dei bastonatori di via Saluzzo, individuati anche grazie ad alcune videoregistrazioni effettuate dagli impianti di sicurezza della zona. Nessuno dei minori denunciati ha precedenti per reati politici, sono tutti studenti di buona famiglia. Durante le perquisizioni sarebbero stati sequestrati materiali e documenti utili per ricostruire il clima in cui è avvenuto il pestaggio, per fortuna rimasto poi un episodio isolato.
I sei teppisti si erano accaniti contro di lui, forse, solo per il simbolo sulla maglietta, appunto quello di Radio Bandiera Nera. Quasi certamente non lo conoscevano di persona, nè avevano idea di chi fossero gli altri. Via Cellini, cioè la sede di Casa Pound, è distante da via Saluzzo ed è da escludere che avessere in animo di colpire, in modo diretto, la radio e i suoi collaboratori.