E se tutti questi tagli fossero il preludio a una profonda riforma in tema di pene alternative? Tutti al lavoro coatto in casa dei comunisti!
E se tutti questi tagli fossero il preludio a una profonda riforma in tema di pene alternative? Tutti al lavoro coatto in casa dei comunisti!
Gli allogeni, nei miei sogni e nei miei pensieri, dovrebbero rimanere a domicilio. E' giusto così, l'immigrazione è un concetto molto ingiusto in sé: ognuno a casa propria, senza arrogarsi diritti in quella altrui. Non mi sembra un principio così difficile da accettare. Per gli ospiti, ovvero chi si atteggia da ospite, invece, ponti d'oro e abbracci.
Questi non son capaci neppure di tener fuori dal carcere sessanta bambini.
Uno schifo, che riesce a passare le feste di fine anno divertendosi.
Carcere - Istituti di custodia attenuata per le mamme
Realizzare Istituti di custodia attenuata per le detenute madri. L’idea è del ministero della Giustizia, che ha disposto di dare vita a un gruppo di lavoro nazionale «al fine di dare impulso, coordinamento, uniformità» alla costituzione di questi istituti.
Obiettivo degli Icam (Istituti di custodia attenuata per detenute madri) è quello di permettere ai figli (da zero a tre anni) delle detenute di crescere accanto alla mamma, lontano da ambienti poco accoglienti come può essere un carcere. Prevista la presenza di educatori specializzati.
Si stima che in tutta Italia i piccoli costretti a crescere dietro le sbarre siano un′ottantina.
Dunque, entro un anno potrebbero essere aperti in altre regioni italiane i primi Icam strutturati sul modello realizzato dalla Provincia di Milano.
Del gruppo di lavoro, formato da sei persone, fa parte anche Francesca Corso, assessore provinciale all′integrazione sociale delle persone in carcere, che ha fortemente voluto l′Icam milanese. In un anno e mezzo, nella struttura milanese sono transitate 51 mamme e altrettanti bambini di età compresa tra zero e tre anni.
Il progetto, spiega Francesca Corso, è operativo ed è già partito: «si tratta di verificarne la fattibilità nei singoli contesti e di stipulare accordi d′intenti con Regioni, Province e Comuni. Se ci saranno le condizioni, entro un anno potremo inaugurare la prima struttura».
L. R.
http://www.consorzioparsifal.it/notizie.asp?id=2501
Carceri separate per chi aspetta il processo.Roma - Prima la critica: troppi abusi nel carcere preventivo. Poi la proposta: penitenziari ad hoc per i detenuti in attesa di giudizio. Niccolò Ghedini rivela che nella riforma della giustizia che il governo sta studiando ci sarà anche il progetto di un «carcere leggero» per chi deve ancora affrontare il processo, distinto da quello per chi sconta la pena definitiva.
Ai microfoni di Sky Tg24 il parlamentare del Pdl e legale di Silvio Berlusconi critica la magistratura: «Il carcere preventivo - dice - dovrebbe essere sempre l’extrema ratio, purtroppo in Italia se n’è molto abusato in questi anni soprattutto per ottenere una collaborazione forzata da parte di chi è in carcere». Ghedini si basa sulla sua esperienza di penalista per dire che «molto spesso una persona, soprattutto quelli che non sono metabolizzati per finire in carcere come il rapinatore incallito o lo spacciatore di droghe incallito, narra il vero e il falso pur di uscire perché si trova in una situazione di assoluta disperazione». Ecco perché quella del carcere dovrebbe essere «un’ipotesi residuale, soltanto per gravi reati».
[Continua]
Non c'è niente da fare, questa è davvero una sinergia di forSe.