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  1. #1
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    Predefinito Nostante Repubblica, Tonino spiegherà?

    E "Repubblica" si precipita a "coprire" Tonino

    di Filippo Facci

    Giudicate voi.
    1) Il 23 settembre il senatore Sergio De Gregorio dice al Velino che Cristiano Di Pietro, consigliere provinciale a Campobasso, risulta intercettato e coinvolto in un’inchiesta non ben definita.
    2) Il 10 ottobre il settimanale La voce della Campania circostanzia le accuse: la magistratura sarebbe in possesso di intercettazioni dove Cristiano chiederebbe l’assunzione di amici suoi a Mario Mautone, ai tempi provveditore alle opere pubbliche di Molise e Campania.
    3) Il 21 ottobre è invece il Giornale, in prima pagina, a riprendere la stessa notizia spiegando che fu Antonio Di Pietro, da ministro delle Infrastrutture, a nominare Mauro Mautone Direttore centrale del settore edilizia e poi presidente di una commissione tecnica sugli appalti autostradali; Di Pietro, genericamente, annuncia querele.
    4) Il 3 dicembre il Giornale e il Mattino rivelano che il citato Mautone figura nell’informativa giudiziaria che darà il via alla Tangentopoli partenopea; Di Pietro allora dirama un comunicato dove spiega che in realtà, a metà del 2007, trasferì appositamente il provveditore Mautone «nel momento in cui ho appreso le prime avvisaglie di indagini». Nota: non è chiaro, rileva solo il Giornale, come Di Pietro già a metà del 2007 potesse essere a conoscenza di «indagini» ovviamente coperte da segreto istruttorio.
    5) Il 4 dicembre comincia il soccorso di Repubblica: il vicedirettore Giuseppe D'Avanzo scrive che il Giornale ha dato «una notizia farlocca» e parla di un «venticello calunnioso» che si insinua su Di Pietro, persona che sue fonti anonime definiscono «di esemplare correttezza»; Repubblica definisce «sventurato» Cristiano Di Pietro, vittima solo di qualche incauto colloquio telefonico. Nota: la notizia, come visto, non è farlocca per niente; nota 2: Di Pietro, a quel punto, si difende dalle accuse del Giornale spiegando che «come qualsiasi cittadino» aveva saputo «dell’esistenza delle indagini dalle agenzie di stampa». Circostanza, questa, che risulta falsa: nessuna agenzia ne ha mai parlato.
    6) Nega e rinega, si giunge a ieri: alcuni quotidiani pubblicano un’informativa della Dia che sbugiarda tutte le uscite precedenti di Di Pietro. Tutta roba che avrete già letto. È la Dia a scrivere di «fuga di notizie» (altro che agenzie) e di un Di Pietro che di colpo, il 29 luglio 2007, mangia la foglia e smette o quasi di parlare al telefono; è Cristiano Di Pietro, spiega la Dia, a chiedere assunzioni e favori a Mario Mautone salvo smettere improvvisamente, dalla stessa data, di chiamarlo o rispondergli al telefono; e Di Pietro, durante una riunione politica coi suoi, a giudicare d’un tratto «troppo esposto» suo figlio. L’informativa e le intercettazioni di Cristiano Di Pietro fanno capolino sulle prime pagine di molti giornali: sono notizie. Tra le tante telefonate ce n’è poi una, pubblicata anche dal Giornale, dove la moglie di Mario Mautone, alla notizia che verrà trasferito, cerca un po’ pateticamente di spronare il marito: «Buttala sul ricatto al figlio, ricattalo sul fatto che lui ha bisogno di te su tante cose». Una frase come un’altra, buttata lì da un’attrice senza parte: tanto che il marito neppure commenta. La Dia, in ogni caso, precisa che il ricatto neppure tentato è comunque «non riuscito».
    7) Ed eccoci. Di Pietro, sempre ieri, dirama un comunicato titolato «Magistrati avanti tutta» che ha dell'incredibile. In precedenza aveva detto di sapere dell'indagine sin dal 2007, grazie a fantomatiche agenzie di stampa: «Non so nulla di più di quello che ho letto sui giornali circa le accuse che vengono mosse a questo dirigente ministeriale», dice ora. Poi: «Quando arrivai al ministero presi una decisione che ora, a ragion veduta, si è dimostrata davvero azzeccata: ho trasferito Mautone ad altro incarico e l’ho spostato di sede, togliendogli quindi ogni possibilità di fare danni».
    Cioè: il trasferimento che portò Mautone alla direzione del settore edilizia pubblica e interventi speciali del ministero delle Infrastrutture, guidato da Di Pietro, sarebbe un luogo di espiazione dove non si possono far danni. Né favori. Ma sempre ieri, soprattutto, eccoti il capolavoro di Repubblica. Il soccorso finale. Le intercettazioni, quelle di Cristiano Di Pietro con Mautone, non compaiono. Mentre il rapporto della Dia, quello che evidenzia le contraddizioni e le bugie di Di Pietro, è affogato nel piombo di in un articolo che parla d'altro: la marginalissima telefonata della povera moglie di Mautone («Buttala sul ricatto») diventa il provvidenziale titolo a tutta pagina: «Dobbiamo ricattare il figlio di Di Pietro. Così volevano tenere sotto il ministro». «Così» come? Non lo spiegano. Nel richiamo di prima pagina diventa addirittura così: «Napoli, nelle carte spunta ricatto al figlio di Di Pietro». Nell’articolo, del ricatto, non c’è traccia. E non è tanto una forzatura, non è tanto una faziosità: è una barzelletta. La cui morale, terminato di ridere, è che Antonio Di Pietro resta l’uomo più protetto d'Italia.

    http://http://www.ilgiornale.it/a.pi...316697&PRINT=S

  2. #2
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    Questo mi sembra il quarto, quello chiuso incluso.
    E sei un CLONE.

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da Zdenek Visualizza Messaggio
    Questo mi sembra il quarto, quello chiuso incluso.
    Ed è un CLONE.
    Paride Martella, ex presidente della Provincia di Latina, esponente Idv è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta su appalti truccati della Acqua latina, un giro da 15 milioni di euro. In Liguria due suoi consiglieri su tre hanno avuto problemi giudiziari. Gustavo Garifo, capogruppo provinciale dell’Idv di Genova, è stato ammanettato in ottobre per aver lucrato sugli incassi delle multe. Andrea Proto, consigliere comunale, reo confesso, ha incassato una condanna a un anno e nove mesi per aver raccolto la firma di un morto. Giuliana Carlino, consigliere comunale Idv, indagata per aver falsificato migliaia di firme.
    Per corruzione è finito in cella il segretario Idv di Santa Maria Capua Vetere, Gaetano Vatiero. Mentre Mario Buscaino, già sindaco di Trapani, nel Luglio del 1998 è stato accusato di concorso in associazione mafiosa per voto di scambio. Maurizio Feraudo, consigliere regionale calabrese, indagato per concussione (per anni avrebbe preteso un tot sullo stipendio da un suo autista) e truffa. A Foggia l’ex assessore ai Lavori pubblici e coordinatore provinciale del partito, Orazio Schiavone, è stato condannato a un mese e dieci giorni per esercizio abusivo della professione. Rudy D’Amico, un altro ex assessore dell’Idv, questa volta a Pescara, e rimasto coinvolto nell’inchiesta «Green Connection» sulla gestione del verde pubblico. E ancora per Aldo Michele Radice, portavoce Idv in Basilicata, consigliere del ministro Di Pietro il Pm ha chiesto 9 mesi per la raccomandazione di un manager sanitario.
    Sorridete: perché c’è anche chi l’auto blu, pur non avendola assegnata, se la compra e utilizza lampeggiante e paletta in dotazione al Consiglio regionale. È Ciro Campana, fermato nei giorni scorsi a Napoli dai carabinieri. Campana non è un consigliere, ma un collaboratore esterno del capogruppo Idv, Cosimo Silvestro.

  4. #4
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    Cosa deve spiegare?

    Deve spiegare che quando sei un ministro della repubblica hai accesso ad informazioni, per via formale od informale, alle quali altri cittadini non hanno?

    Ti do uno spunto di riflessione:
    hai mai pensato che la foga con la quale il giornale di famiglia cerca di sputtanare (a torto o a ragione lo scopriremo col tempo) Di Pietro non sia un modo banale ed efficace per tenervi (voi elettori della cdl) buoni dandovi un osso da morsicare in modo che non possiate pensare al fatto che il problema del paese non è la raccomandazone di un figlio di un ministro ma LA CORRUZIONE DIFFUSA IN TUTTA LA CLASSE POLITICA E DIRIGENTE?

    vi fanno mordere due ossicini per distrarvi e voi vi esaltate pure.

    pillora rossa o pillola blu?
    sta a te scegliere, sei ancora in tempo.

  5. #5
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    Tutti gli intrallazzi del clan Di Pietro
    di Gabriele Villa

    Dal leader in giù, non si contano inchieste e condanne che hanno coinvolto i seguaci di Tonino. Uno per uno i favori chiesti dal figlio del leader e dai deputati Idv: E l'ex ministro sapeva. Cristiano, in una telefonata registrata con Mautone, dice: "Ora ti passo papà". Verbali 1- verbali 2
    «Al giorno d’oggi la gente conosce il prezzo di tutto e il valore di niente». Che c’azzecca una delle più celebri citazioni di Oscar Wilde con quello che leggerete fra qualche riga? C’azzecca, fidatevi. Pensate che, prima o poi, sarà costretto anche lo stesso Antonio Di Pietro, vessillifero dei Valori d’Italia o dell’Italia dei Valori a riconoscere che quella massima c’azzecca. Perché quei suoi Valori conclamati e sbandierati, giorno dopo giorno stanno diventando sempre più Disvalori. Colpa di scivoloni, scandali e incidenti di percorso che hanno coinvolto soldati e militanti di quello che, così annunciò Di Pietro a suo tempo, sarebbe stato il partito più pulito del Paese. Peccato che nel partito della trasparenza il primo a incespicare più volte sia stato proprio il leader maximo.
    Era il febbraio di quest’anno quando Di Pietro attirò l’attenzione della magistratura di Roma per appropriazione indebita, falso in atto pubblico e truffa aggravata ai danni dello Stato finalizzata al conseguimento dell'erogazione di fondi pubblici. Storie di presunte irregolarità commesse dall’ex pm nella gestione delle finanze nell'Italia dei Valori riguardo alle spese elettorali, alle movimentazioni dei conti del suo partito: in tutto, oltre 20 milioni di euro. Più l'antipatica questione di un assegno «non trasferibile» da 50mila euro destinato al partito ma ugualmente incassato da Di Pietro. Fatto sta che la Procura decise di rinviare a giudizio anche la deputata-tesoriera dell’Idv, Silvana Mura. Una bolla di sapone, qualcuno obietterà. Dissoltasi nell’aria all’arrivo dei prima caldi primaverili.
    Eppure Di Pietro ci rimane male quando qualcuno, metti il Giornale, mette in piazza alcune sue debolezze. Per esempio il vizietto di giocare a Monopoli comprando case con soldi che non si capisce da quale parte e come arrivino. Tra il 2002 e il 2008 ha speso quattro milioni di euro per collezionare, assieme alla moglie Susanna Mazzoleni, immobili un po’ ovunque da Montenero, a Bergamo, a Milano, da Roma a Bruxelles. Lui non appare mai, fa tutto l’amministratore della sua società immobiliare An.to.cri (acronimo di Anna, Toto, Cristiano, i figli di Di Pietro) compagno di Silvana Mura. Siamo alle solite. Confusione di ruoli e ambiguità fra movimento e associazione con locazioni degli immobili di proprietà di Di Pietro al partito del medesimo. «Da noi c’è posto solo per candidati che oltre al certificato elettorale portano con sé anche il certificato penale», amava ripetere. Evidentemente si deve essere distratto in più d’una occasione se è vero come è vero che Paride Martella, ex presidente della Provincia di Latina, esponente Idv è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta su appalti truccati della Acqua latina, un giro da 15 milioni di euro. In Liguria due suoi consiglieri su tre hanno avuto problemi giudiziari. Gustavo Garifo, capogruppo provinciale dell’Idv di Genova, è stato ammanettato in ottobre per aver lucrato sugli incassi delle multe. Andrea Proto, consigliere comunale, reo confesso, ha incassato una condanna a un anno e nove mesi per aver raccolto la firma di un morto. Giuliana Carlino, consigliere comunale Idv, indagata per aver falsificato migliaia di firme.
    Per corruzione è finito in cella il segretario Idv di Santa Maria Capua Vetere, Gaetano Vatiero. Mentre Mario Buscaino, già sindaco di Trapani, nel Luglio del 1998 è stato accusato di concorso in associazione mafiosa per voto di scambio. Maurizio Feraudo, consigliere regionale calabrese, indagato per concussione (per anni avrebbe preteso un tot sullo stipendio da un suo autista) e truffa. A Foggia l’ex assessore ai Lavori pubblici e coordinatore provinciale del partito, Orazio Schiavone, è stato condannato a un mese e dieci giorni per esercizio abusivo della professione. Rudy D’Amico, un altro ex assessore dell’Idv, questa volta a Pescara, e rimasto coinvolto nell’inchiesta «Green Connection» sulla gestione del verde pubblico. E ancora per Aldo Michele Radice, portavoce Idv in Basilicata, consigliere del ministro Di Pietro il Pm ha chiesto 9 mesi per la raccomandazione di un manager sanitario.
    Sorridete: perché c’è anche chi l’auto blu, pur non avendola assegnata, se la compra e utilizza lampeggiante e paletta in dotazione al Consiglio regionale. È Ciro Campana, fermato nei giorni scorsi a Napoli dai carabinieri. Campana non è un consigliere, ma un collaboratore esterno del capogruppo Idv, Cosimo Silvestro. Che abbia ancora una volta ragione Di Pietro? «Quando crescono le responsabilità, e la classe dirigente la devi trovare sul territorio - si difende - lo sa anche Gesù Cristo che ogni dodici c’è un Giuda».

    http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=316687&PRINT=S

  6. #6
    La memoria? A volte ritorna...
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    Citazione Originariamente Scritto da Safrana Visualizza Messaggio
    Paride Martella, ex presidente della Provincia di Latina, esponente Idv è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta su appalti truccati della Acqua latina, un giro da 15 milioni di euro. In Liguria due suoi consiglieri su tre hanno avuto problemi giudiziari. Gustavo Garifo, capogruppo provinciale dell’Idv di Genova, è stato ammanettato in ottobre per aver lucrato sugli incassi delle multe. Andrea Proto, consigliere comunale, reo confesso, ha incassato una condanna a un anno e nove mesi per aver raccolto la firma di un morto. Giuliana Carlino, consigliere comunale Idv, indagata per aver falsificato migliaia di firme.
    Per corruzione è finito in cella il segretario Idv di Santa Maria Capua Vetere, Gaetano Vatiero. Mentre Mario Buscaino, già sindaco di Trapani, nel Luglio del 1998 è stato accusato di concorso in associazione mafiosa per voto di scambio. Maurizio Feraudo, consigliere regionale calabrese, indagato per concussione (per anni avrebbe preteso un tot sullo stipendio da un suo autista) e truffa. A Foggia l’ex assessore ai Lavori pubblici e coordinatore provinciale del partito, Orazio Schiavone, è stato condannato a un mese e dieci giorni per esercizio abusivo della professione. Rudy D’Amico, un altro ex assessore dell’Idv, questa volta a Pescara, e rimasto coinvolto nell’inchiesta «Green Connection» sulla gestione del verde pubblico. E ancora per Aldo Michele Radice, portavoce Idv in Basilicata, consigliere del ministro Di Pietro il Pm ha chiesto 9 mesi per la raccomandazione di un manager sanitario.
    Sorridete: perché c’è anche chi l’auto blu, pur non avendola assegnata, se la compra e utilizza lampeggiante e paletta in dotazione al Consiglio regionale. È Ciro Campana, fermato nei giorni scorsi a Napoli dai carabinieri. Campana non è un consigliere, ma un collaboratore esterno del capogruppo Idv, Cosimo Silvestro.
    Embé?

    Ti risulta siano ancora militanti dell'IdV?
    O magari promossi a più alti gradi?

  7. #7
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    Paride Martella, ex presidente della Provincia di Latina, esponente Idv è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta su appalti truccati della Acqua latina, un giro da 15 milioni di euro. In Liguria due suoi consiglieri su tre hanno avuto problemi giudiziari. Gustavo Garifo, capogruppo provinciale dell’Idv di Genova, è stato ammanettato in ottobre per aver lucrato sugli incassi delle multe. Andrea Proto, consigliere comunale, reo confesso, ha incassato una condanna a un anno e nove mesi per aver raccolto la firma di un morto. Giuliana Carlino, consigliere comunale Idv, indagata per aver falsificato migliaia di firme.
    Per corruzione è finito in cella il segretario Idv di Santa Maria Capua Vetere, Gaetano Vatiero. Mentre Mario Buscaino, già sindaco di Trapani, nel Luglio del 1998 è stato accusato di concorso in associazione mafiosa per voto di scambio. Maurizio Feraudo, consigliere regionale calabrese, indagato per concussione (per anni avrebbe preteso un tot sullo stipendio da un suo autista) e truffa. A Foggia l’ex assessore ai Lavori pubblici e coordinatore provinciale del partito, Orazio Schiavone, è stato condannato a un mese e dieci giorni per esercizio abusivo della professione. Rudy D’Amico, un altro ex assessore dell’Idv, questa volta a Pescara, e rimasto coinvolto nell’inchiesta «Green Connection» sulla gestione del verde pubblico. E ancora per Aldo Michele Radice, portavoce Idv in Basilicata, consigliere del ministro Di Pietro il Pm ha chiesto 9 mesi per la raccomandazione di un manager sanitario.
    Sorridete: perché c’è anche chi l’auto blu, pur non avendola assegnata, se la compra e utilizza lampeggiante e paletta in dotazione al Consiglio regionale. È Ciro Campana, fermato nei giorni scorsi a Napoli dai carabinieri. Campana non è un consigliere, ma un collaboratore esterno del capogruppo Idv, Cosimo Silvestro.

    http://www.nntp.it/newsgroups-politi...i-arresta.html

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da nomeutente76 Visualizza Messaggio
    Embé?

    Ti risulta siano ancora militanti dell'IdV?
    O magari promossi a più alti gradi?
    ma come mai li sceglie tutti così onesti? Non era lui che ai candidati faceva anche l'esame del sangue?

  9. #9
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    Le continue campagne mediatiche, forse finalizzate a impossessarsi del potere e delle prerogative assegnate alla magistratura, credo siano quanto di più amaro stia producendo l'attuale politica di maggioranza.

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da Safrana Visualizza Messaggio
    ma come mai li sceglie tutti così onesti? Non era lui che ai candidati faceva anche l'esame del sangue?
    L'esame del sangue?

    Li sceglie tutti lui e li tiene pure sotto controllo?


 

 
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