Fino a poco fa eravamo li a leccargli il culo pagare risarcimenti e restituire opere d'arte...
Fino a poco fa eravamo li a leccargli il culo pagare risarcimenti e restituire opere d'arte...
Nel nostro piccolo cerchiamo di non fare benzina alla Tamoil.
aspettiamo a sputare sentenze,al momento c'è il tentativo di non rispettare i patti da parte di Gheddafi,quindi la figura meschina per ora è la sua.
Ne vedremo delle belle,ne sono (quasi) certo.
Ancora andiamo dietro a questo schifoso beduino. Perfino il re pippetto riuscì ad avere la meglio su questi barbari. Se l'Italia avesse una politica estera autonoma, dovrebbe avere il coraggio di ritirare tutte le truppe sprecate in Afghanistan e nelle missioni estere per concentrarle per deporre questo dittatorucolo da strapazzo, che merita la fine toccata in sorte a Saddam Hussein (che non la meritava). Questi è il vero pericolo per l'Occidente, non il terrorismo inventato e pianificato a tavolino per squallidi giochi geopolitici, ma lo strumento per la vera invasione dell'Europa, la Libia, che gode di insospettabili protezioni da parte dell'elite massonica europea, votata all'autodistruzione e dell'ideologia liberal trionfante in America che vuole solo la distruzione dell'Europa. Un'invasione silenziosa, indolore, più pericolosa di qualsiasi guerra. Delenda Chartago, oggi più di ieri.
Come hanno ridotto il nostro esercito avrei fondati dubbi che riuscissimo a difendere la Sicilia...
http://www.youtube.com/watch?v=2pt2xvCP7cg
Beh, lo si prevedeva già quando fu firmato quel vergognoso accordo con la Libia. Meglio tardi che mai, certo, ma ora è troppo tardi: i soldi a Gheddafi arriveranno lo stesso, qualche bell'industria italiana metterà le mani sulle infrastrutture e sul petrolio libico, e intanto qua, continuerà la colonizzazione da parte dei connazionali del beduino.
Gheddafi è proprio un figlio di buona donna, utilizza la valvola dei clandestini per ricattare e cercare di ottenere il più possibile, se la legalità internazionale non valeesse per tutti tranne che per gli Usa e Israele la Libia sarebbe da ricolonizzare all'istante o perlomeno tramutarla in nostro protettorato.
il nostro sacrosanto diritto a difenderci dalla Libia vale ovviamente nulla rispetto a quello di Israele a "difendersi" dai palestinesi. Cribbio, i nostri servizi segreti sono o non sono in grado di creare un casus belli come ha fatto la CIA con l'11 settembre?
Maroni: "Rimpatrio immediato per chi sbarca a Lampedusa"
Roma - Centinaia di clandestini continuano a sbarcare a Lampedusa e il ministro Roberto Maroni vuole la linea dura con la Libia, dalle cui coste partono i barconi carichi di immigrati. «Si deve sapere - dice - che chi sbarca a Lampedusa sarà rimpatriato entro pochi giorni direttamente dall’isola». E il responsabile del Viminale annuncia che entro gennaio partiranno i pattugliamenti delle coste libiche, decisi con l’accordo del 2007 fra ministeri dell’Interno di Tripoli e di Roma.
Maroni replica duramente al collega della Difesa, Ignazio La Russa, per il quale è inutile fare la voce grossa con Gheddafi. «Lui è più fortunato di me - sottolinea a Radio Padania -. Io non sono in qualche spiaggia nei mari tropicali, ma sono in Padania. Ho voluto rimanere qui proprio per affrontare eventuali emergenze e quella di Lampedusa è un’emergenza».
La prima misura, per Maroni, è quella del rimpatrio immediato: chi arriva sull’isola non sarà poi trasferito in altri centri d’Italia ma resterà lì per essere rimandato a casa nel giro di pochi giorni. «Ho dato disposizioni - spiega il ministro - per attivare un centro idoneo al riconoscimento e all’espulsione». Oggi o domani, secondo Maroni, ci saranno i primi voli di rimpatrio.
Quanto agli accordi con la Libia, La Russa sostiene che l’Italia per prima «è in difetto», visto che il Parlamento non ha ancora reso definitivo l’accordo bilaterale siglato lo scorso agosto con Gheddafi. E il ministro dell’Interno spiega che la ratifica da parte del parlamento riguarda il patto di amicizia firmato da Silvio Berlusconi e dal colonnello libico il 30 agosto, mentre il pattugliamento delle coste con 6 motovedette messe a disposizione dell’Italia è già previsto da un’intesa fra ministero dell’Interno libico e italiano del 29 dicembre 2007. «Ho grande stima, amicizia e collaborazione con il ministro La Russa - aggiunge Maroni- ma non credo che ci si debba basare sulle sue affermazioni. La soluzione con la “S” maiuscola della questione sbarco di clandestini a Lampedusa c’è, è scritta, ed è il pattugliamento delle coste libiche. Noi siamo pronti per attuare il pattugliamento, attendiamo l’ok delle autorità libiche. Non sono tanto d’accordo che bisogna mettersi nella mentalità di qualcun altro, tant’è vero che abbiamo fatto e continuiamo a far pressione». Maroni, comunque, si dice ottimista e ricorda che in queste ore una delegazione del governo italiano sta discutendo con i libici. «Ho avuto assicurazioni dal ministro degli Esteri, Franco Frattini che i pattugliamenti partiranno a gennaio».
Se le cose cambieranno con l’arrivo del 2009, secondo il ministro «potremo dire addio agli sbarchi a Lampedusa». Una questione «molto evidente sul piano mediatico ma non così consistente sul piano numerico», riconosce il ministro, pur rendendosi conto che può rappresentare un segnale importante.
Per l’opposizione, c’è poco da essere ottimisti. Il governo è «in evidente stato confusionale», attacca Jean-Leonard Touadi del Pd. E Roberto Di Giovan Paolo aggiunge che servono accordi di cooperazione e sviluppo con i Paesi del Maghreb e dell’Africa subsahariana. Il leader dell’Udc, Lorenzo Cesa, chiede che il governo riferisca in aula, «ad una sola voce», sulla politica per l’immigrazione. Che, per lui, esige «un ripensamento».
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=317541