..."La verità è che se un paese Proletario firma accordi di libero commercio con otto - dieci paesi sviluppati o emergenti- tra i quali alcuni si caraterizzano perchè sono produttori tradizionali di merci abbondanti e attraenti a basso costo, o di prodotti industriali sofisticati, come Stati Uniti, Canada, Giappone, eccetera, la nascente industria di un paese in via di sviluppo dovrà competere con i sofisticati prodotti che escono dalle industrie dei paesi più sviluppati o dalle mani laboriose dei loro soci poderosi, uno dei quali maneggia a suo piacimento le finanze mondiali, e gli corrisponderebbe solo il ruolo di produttore di materie prime economiche richieste dai grandi investitori, che saranno comunque di proprietà straniera, con tutte le garanzie contro le velleità nazionalizzatrici. Non gli resterebbe altro che tendere le mani, sperando in un pietoso appoggio allo sviluppo e con un eterno debito da pagare con il sudore dei figli."...
F.C.R.