Originariamente Scritto da
Wotan
Te lo chiedo una volta ancora (perché é una cosa che mi sta a cuore): finiscila con lo sbandierare il discorso delle "diffamazioni che possono essere denunziate". Cos'é, una minaccia? Lascia perdere sto modo di ragionare da itaglione e studiati una volta per tutte la storia della Lega (ma fallo davvero). La Lega usó la diffamazione ad ogni pié sospinto, chiamó "ladro" chiunque (molti gratuitamente, solo per stare in X partito), Bossi diede a Berlusconi del mafioso 100 volte, chiamó i magistrati con i peggiori epiteti possibili, accusandoli d' ogni piú infima cospirazione, abbiamo infranto il codice rocco dalla A alla Z, per non parlare del Decreto mancino e giustamente ci siamo sempre battuti contro la legalitá itagliana perché é un sistema per cucire bocche e soffocare il dissenso. E ora tu, ad ogni 3 posts, tiri fuori quella della "denunzia"...vai, piglia le tue carte e va da un Procuratore della tua cara Repubbblichetta e lagnati della lesa maestá verso i leghisti cariche pubbliche servi dello stato gravemente offesi nella loro dignitá personale e nelle loro sacre funzioni di amministratori pubblici...
Secondo: se in certi tempi avessi solo passeggiato per le stanze dei direttivi nazionali e provinciali sapresti che la Lega, in un certo momento, era una voragine di debiti, ma debiti da brividi. Se un giorno avrai la sorte di conoscere qualche ex-funzionario serio (e furono molti) che vennero cacciati per le solite e stranote ossessioni di golpe del prode Umberto, ti potranno dettagliare le voci e le cifre di quel disastro economico...che fu sanato con 50 biglietti vincenti della Lotteria che compró il Federale (da come scrivi certe storielle dovrebbero aggradarti e non ferire la tua sucettibilitá di fervente credente).
"Bossi prima di vendere la Lega a Berlus.caz gli fa fare tutto il giro della Padania a calci nel culo quante volte l'ha girata lui..". Questa é la chicca per eccellenza. Questa frase, il prode Umberto la usava spesso, nei suoi giorni padano-indipendenti, per minacciare i nemici interni. La ripeteva talmente spesso che la "appiccicó" pure ai suoi generali. A Verona, quando qualcuno di noi della GNP diceva una stupidaggine, il buon vecchio Flego, ci ripeteva: "Se no te tasi te fo far el giro de la Padania a pesatade nel cul, ma no una sola olta, ma quante l' ho fato mi" (traduz: se non taci ti faccio fare il giro della Padania a calci in culo, ma non una sola volta ma quante l' ho fatto io...).
Insomma, ste farsi, dette oggi, in tale contesto, son roba da mercatino dell' usato, agiografia spicciola.
Wotan