Dibattito fra sionisti
"Rispondendo ad un appello del ministro Frattini...l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Comunità Ebraica di Roma - si legge in un comunicato - mettono a disposizione 300.000 euro in medicinali. 200.000 destinate "ai bambini e alla gente di Gaza", 100.000 "ai bambini e ai civili delle cittadine israeliane del sud di Israele colpite dai razzi di Hamas". Domani i medicinali sarannno messi a disposizione di Frattini (a cui va un forte "apprezzamento" per la posizione presa). Bel gesto, umanitario."Il nostro è un gesto di umanità" dice Renzo Gattegna, presidente dell'UCEI. E come per qualsiasi gesto umanitario degno di tale nome "non intendiamo dare un giudizio politico dei torti e delle ragioni dell'una e dell'altra parte", gli fa eco Riccardo Pacifici il presidente della Comunità romana che pure aveva appena estrernato il suo pieno appoggio ai bombardamenti su Gaza.

E invece su quella frase si è scatenato l'inferno fra la Comunità di Roma e ambienti italo-ebraici di Israele.


Un certo Shimon Fargion, un ebreo italiano emigrato a Gerusalemme, ha attaccato violentemente Pacifici sia per quelle parole che suonano troppo equidistanti sia per aver speso soldi della Comunità in soccorso dei civili palestinesi di Gaza. Pacifici, fondatore e leader della lista ultrà, maggioritaria "Per Israele", non è abituato ad essere attaccato da destra e non ci ha visto più. Per cui si è seduto al computer e ha messo in circolazione un 'email furibonda chiarendo la sua posizione ("sostegno totale di questa guerra a Gaza") e il senso vero del "gesto di umanità".

Un'iniziativa "concordata a priori con i massimi responsabili da parte israeliana (e permettetemi di non aggiungere maggiori dettagli per ovvie ragioni)" assicura Faelino Luzon intervenendo anche lui nel dibattito. Fumo negli occhi, roba buona solo per i media, "così come è stato deciso con l'ambasciatore di Israele di avere in questa prima fase un low profile", rassicura i suoi Pacifici: "Posso garantirvi - scrive - che la scelta tutta mediatica di far arrivare medicinali a i bambini palestinesi e israeliani era ed è solo utilizzata per quando da lunedì comincerà la nostra battaglia sui media a sostegno di Israele".


E per il 10 annuncia un "megaevento" da 1500 persone selezionate con l'ambasciatore di Israele "per spiegare le ragioni di Israele e il suo diritto a fare questa guerra". Pacifici giura che la comunità romana non ha tirato fuori "neanche un euro" per quei medicinali, donati "da un'organizzazione ebraica internazionale" e garantisce "che comunque non arriverà un solo medicinale a Gaza che non sia autorizzato dal governo di Israele".


Il comunicato è il cotè ufficiale, l'email è il cotè inter-comunitario, poi c'è il cotè personale, ossia l'altra email con cui Pacifici risponde al suo critico Fargion con rudezza virile ma efficace: "Caro testa di cazzo...dammi il tuo indirizzo così ti vengo a prendere a calci nel culo... io qui per Israele mi faccio un gran culo e vivo sotto scorta...STRONZO... sappi che ho fatto tutto insieme all'ambasciata di Israele... che cazzo ne sai cosa stiamo facendo? STRONZOOOOOOO".



fonte "il manifesto"