I CINESI GIRANO L'ITALIA CON SACCHI E VALIGIE PIENI DI SOLDI CONTANTI, ARRAFFANO CASE E ATTIVITA' COMMERCIALI, MA NESSUNO SI CHIEDE L'ORIGINE DI TANTA RICCHEZZA
«È la terza volta che tento di rilevare un bar; è la terza volta che l’affare lo fanno i cinesi pronti a pagare in nero». Patrick Datz, trent’anni, immobiliarista di Appiano, esasperato ieri mattina ha presentato un esposto alla guardia di finanza. Una denuncia molto dettagliata la sua sulla quale, nei prossimi giorni, cominceranno a lavorare gli uomini delle Fiamme gialle. Nell’esposto-dossier si citano tre locali di Bolzano con le cifre pattuite per rilevare l’attività e quelle pagate dagli acquirenti cinesi in nero. «È giusto - denuncia Datz - si sappia che i cinesi si stanno comprando con questo sistema tutto ciò che si può acquistare: hanno disponibilità enormi di denaro che “lavano” attraverso appunto bar, ristoranti, appartamenti».
Una denuncia pesante la sua che però dice di essere in grado di dimostrare. «Ho verificato personalmente come si muovono: sia nel mio ruolo di immobiliarista che come potenziale acquirente di un locale a Bolzano, volendo rilevare l’attività per la mia ragazza». Primo tentativo: un bar di via Fago. Datz e la sua ragazza l’avevano adocchiato e il giovane immobiliarista aveva contattato il titolare. «L’affare - ricorda - era praticamente concluso, quando mi sono sentito dire che un acquirente cinese si era fatto avanti, proponendo di pagare 80 mila euro in nero. Se ero a disposto a farlo anch’io, il bar era mio. Ma ho risposto picche e l’affare è sfumato». Nuovo tentativo, questa volta in corso Italia. L’immobiliarista di Appiano ha trovato un nuovo bar, sta per concludere quando è ancora un cinese a batterlo sul filo di lana. «Questo - spiega Datz - in nero ha pagato la bellezza di 100 mila euro; addirittura 130 per un altro locale sempre di corso Italia sul quale avevo ripiegato. Tre tentativi, tre fallimenti. Ormai gli affari li fanno i cinesi: sono loro a dettare le regole del gioco. O ti adegui o il venditore preferisce loro che arrivano con un sacchetto pieno di euro. Sono soldi in nero, il che significa che per chi incassa è esattamente il doppio».
Esagerazioni? Noi non sappiamo come i cinesi concludano gli affari, certo è sotto gli occhi di tutti che a Bolzano aumenta il numero di bar e ristoranti gestiti da asiatici. «Dentro - spiega Datz - spesso e volentieri ci sono pochi clienti, ma le loro attività non chiudono mai. Anzi, sono aperte praticamente no stop. Si stanno espandendo nei centri principali, senza però disdegnare neppure i dintorni: il bar-ristorante che si affaccia sulla piazza principale di Appiano è gestito da cinesi. Del resto sono gli unici ad avere inesauribili disponibilità di denaro».
Datz l’ha verificato anche nella sua attività di immobiliarista: «Sono pronti a comprare qualsiasi cosa e non hanno mai problemi di soldi. Li hanno immediatamente a disposizione e pagano sempre in contanti. Per loro la crisi non esiste».