Stranamente, su nessuno dei forum repubblicani di POL è finora comparsa la commemorazione della nascita di un grande repubblicano, Randolfo Pacciardi, di cui il 1° gennaio ricorreva il centodecimo anniversario.
E' opportuno allora che la commemorazione sia tenuta qui, dove sta il forum dell' Unità dei Repubblicani, e me ne incarico io.
Randolfo Pacciardi (Giuncarico, 1º gennaio 1899 – Roma, 14 aprile 1991) è stato un politico e antifascista italiano, esponente del Partito Repubblicano Italiano.
Biografia
Favorevole all'ingresso dell'Italia nella Prima guerra mondiale, si arruolò nel 1917 e combatté la battaglia di Caporetto. Al termine del conflitto, ricevette due medaglie d'argento, una proposta per medaglia d'oro, una di bronzo e e la “Croce Militare” inglese. Aderì al Partito repubblicano e fondò l'associazione politico-culturale Italia libera, che venne soppressa da Mussolini nel 1925. Pacciardi subì una condanna a cinque anni di confino, ma riuscì a scappare dalla polizia fascista: tra il 1926 e il 1933 fu esule in Svizzera e in Francia.
Nel 1933, da esule, venne nominato segretario del PRI, ed in questa veste condusse il partito a combattere la Guerra civile spagnola contro Francisco Franco e i fascisti italiani suoi alleati. Già noto come capo militare per la sua audacia, prese il comando di una brigata Garibaldi.
Nel 1940 da Casablanca riparò negli Stati Uniti, diventando un dirigente della Mazzini Society; si espresse favorevolmente ad accordi con i comunisti nella lotta contro il nazifascismo. Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, Pacciardi fu confermato alla guida del partito. Deputato nel 1946, un anno dopo divenne vicepresidente del Consiglio durante il governo guidato da Alcide De Gasperi.
Dal 1948 al 1953 fu ministro della Difesa, ed in questa veste favorì l'ingresso dell'Italia nella NATO. Nel 1960 si dichiarò contrario alla formula politica del Centrosinistra, ma la sua corrente fu sconfitta da quella più aperta all'alleanza con il PSI guidata da Ugo La Malfa. Dopo un periodo di dissidi tra i due, La Malfa (segretario del partito) espulse Pacciardi nel 1963.
A questo punto Pacciardi fondò un nuovo gruppo politico, l'Unione Democratica per la Nuova Repubblica, ed un quotidiano, La Folla. Entrambi si caratterizzavano per la propaganda di un'evoluzione dell'istituzione repubblicana dell'Italia in senso presidenzialista (sul modello gollista della V repubblica francese). Per questo egli venne accusato di simpatie neofasciste e golpiste. Lo stesso Pacciardi fu sospettato nel 1968 di aver appoggiato il cosiddetto Piano Solo. Al partito di Pacciardi si richiamava in effetti il gruppo universitario Primula Goliardica, nato in realtà da una costola del FUAN romano, protagonista del fenomeno del Nazi-maoismo e poi confluito nel movimento Lotta di Popolo.
Pacciardi, dopo lunga meditazione politica, nel 1979 chiederà la riammissione al Partito Repubblicano. La otterrà due anni dopo, e sempre nel 1981 fondò un nuovo periodico, L'Italia del popolo, di cui fu direttore per dieci anni, fino alla morte.
Tratto da www.wikipedia.it