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enzogiulio
ESTERI
Continua la guerra energetica senza quartiere tra Kiev e Mosca. Forniture tagliate o sospese
in tutto il Continente. La presidenza Ue: "Inaccettabile, ripristinatele subito"
Ucraina: stop a forniture europee
Oggi in Italia -80% di gas russo
Scajola: scorte per alcune settimane, attiverò il decreto
per aumentare le importazioni di metano dagli altri paesi
MOSCA - Si fanno sempre più pesanti, le conseguenze della guerra energetica in corso tra Mosca e Kiev: oggi Naftogaz Ukraini, la compagnia energetica ucraina, ha ammesso il blocco totale del transito di metano verso l'Europa. Alcuni paesi sono già in sofferenza: lamentano tagli significativi, ricorsi alle riserve, o il blocco totale del flusso russo. E tra questi c'è l'Italia, dove oggi il calo di importazione di gas russo è intorno all'80%.
L'allarme dell'Unione. La presidenza ceca di turno della Ue definisce "inaccettabile" la situazione, e chiede di riprendere "immediatamente" le forniture. L'Unione ammette inoltre che il nostro è tra i paesi più a rischio per le forniture. Insieme a Ungheria, Austria e Slovenia. Oggi la missione Ue, che ieri a Kiev ha incontrato le autorità ucraine, si sposta a Berlino, per l'incontro con una rappresentanza del gigante energetico russo Gazprom.
Italia. Fonti citate dall'agenzia Ansa spiegano che Gazprom ha assicurato solo 7 milioni di metri cubi alla Penisola, poco meno del 20% della quantità prevista per la giornata odierna. La fornitura russa rappresenta circa un quinto del fabbisogno del paese. Ma invita a non allarmarsi il ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola: "La situazione non presenta particolari preoccupazioni grazie agli altissimi livelli di stoccaggio e a consumi relativamente bassi, che possono "assicurare riserve per alcune settimane". Il ministro annuncia di aver attivato il decreto che prevede il potenziamento delle importazioni da paesi diversi dalla Russia e "la convocazione del comitato di emergenza ed il monitoraggio del sistema del gas". Intanto, oggi, è in corso un vertice dell'Eni per esaminare la situazione delle forniture. Presente l'ad Paolo Scaroni.
Germania. Uno dei gasdotti che trasportano nel paese il gas russo ha registrato un calo della pressione di metano. L'ha reso noto oggi la Wingas, compagnia partecipata al 50 per cento da Gazprom. Mentre E.On Ruhrgas, principale importatore tedesco, si aspetta per la giornata di oggi una sospensione completa delle forniture russe via Ucraina.
Bulgaria. Questa mattina, il ministero dell'Economia di Sofia ha fatto sapere che il flusso di gas russo verso Bulgaria, Grecia, Turchia e Macedonia è stato interrotto durante la scorsa notte.
Romania. Le forniture di gas russo al paese sono state ridotte del 75%, secondo quanto denuncia stamani la Transgaz, gestore statale dei gasdotti. Nei giorni scorsi erano già calate del 30-40%, pari a circa 3 milioni di metri cubi in meno al giorno.
Austria. Il gruppo Omv annuncia che l'approvvigionamento di gas russo risulta ridotto al 10% di quanto previsto. La società di idrocarburi, la più importante dell'Europa centrale, ha annunciato che dovrà ricorrere alle riserve.
Turchia. Le forniture provenienti dal gasdotto occidentale russo, che attraversa l'Ucraina, sono state completamente interrotte. Lo ha reso noto il ministro dell'Energia: anche qui, ci sarà il ricorso alle riserve.
Croazia. Nelle prime ore del mattino sono state definitivamente interrotte le forniture. La notizia è ufficializzata dal distributore nazionale di gas croato, Plinacro.
Petrolio in rialzo. La nuova crisi del gas spinge i prezzi del petrolio: in aumento sia il Brent a Londra, che il prezzo del greggio a New York.
Negoziati. Le trattative tra Russia e Ucraina riprenderanno dopodomani a Mosca: lo annuncia il numero uno della Naftogaz di Kiev.
http://www.repubblica.it/2008/12/sez...olto-meno.html
Con Prodi non è mai accaduto. resteremo al freddo questo inverno grazie ai "buoni rapporti" con l'amico Putin?